Sai Chi Voti nasce per rispondere all’esigenza di avere una classe politica pulita e trasparente. I cittadini devono poter scegliere chi amministra le loro città: corruzione, clientelismi, conflitti d’interessi e guai giudiziari devono rimanere fuori dall’urna elettorale. Troppe volte abbiamo scoperto tardi che il sindaco, assessore o consigliere comunale non aveva le giuste competenze per svolgere il ruolo che ricopriva, o era portatore di equivoci conflitti d’interesse che ne pregiudicavano l’operato.
E troppo spesso abbiamo assistito a nomine pubbliche fatte a porte chiuse, nate più da favoritismi e logiche di spartizione che dalle reali capacità di chi amministra e gestisce beni e servizi pubblici.
Sai Chi Voti è convinta che l’impegno alla trasparenza sia l’unico modo per contrastare il malaffare e ripristinare un legame di fiducia tra i cittadini e le istituzioni.
La nostra campagna chiede un impegno volontario ai candidati, che vorremmo diventasse presto un obbligo già dalle prossime elezioni. Per questo ci rivolgiamo a tutte le forze politiche affinché approvino al più presto una legge che permetta agli elettori di conoscere chi aspira a governarli.
Chiediamo che siano resi pubblici sul web il curriculum vitae, con competenze e incarichi ben evidenti, lo status penale e una dichiarazione sui potenziali conflitti d’interesse.
Agli eletti chiediamo inoltre che entro i primi 100 giorni dalla designazione della giunta introducano il metodo delle audizioni pubbliche per le nomine di competenza comunale ai vertici di società, enti o consorzi.
Facciamoci sentire: conoscere chi ci amministra è un nostro diritto irrinunciabile.
È il momento di dire basta a chi pensa ancora che gli elettori votino a occhi chiusi!
1. Curriculum vitae
Ovunque si voglia essere assunti per un incarico è necessario presentare il CV. Un documento sintetico che indichi la formazione, le principali esperienze lavorative e gli eventuali incarichi pubblici ricoperti.
Chiediamo ai candidati di fare altrettanto: siamo convinti che per esercitare il diritto di voto in modo libero e consapevole i cittadini debbano conoscere storia, competenze e incarichi passati di chi li governerà.
2. Status giudiziario
Non giudichiamo nessuno, ma crediamo che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore” (art. 54 della Costituzione italiana). Per questo motivo chiediamo di rendere noti i propri rapporti con la giustizia, penale e amministrativa. Carichi pendenti, avvisi di garanzia, eventuali condanne ed ogni altra informazione che potrebbe anche in minima parte minare la fiducia tra cittadini e istituzioni.
3. Conflitto d’interessi
Avere potenziali conflitti d’interesse non è di per sé un crimine o un disonore. L’importante è esseretrasparenti e dichiarare le circostanze in cui gli interessi personali o dei propri familiari potrebbero entrare in conflitto con quelli pubblici. Ogni cittadino deve poter sapere se c’è il rischio che interessi privati possano minacciare l’indipendenza del loro amministratore.
4. Audizioni pubbliche
Troppe volte abbiamo visto nominare ai vertici di società partecipate o aziende pubbliche persone incompetenti, scelte non per il merito ma sulla base di logiche clientelari.
Questa gestione opaca del potere va interrotta, per questo chiediamo ai candidati di sottoscrivere un impegno: entro i primi 100 giorni dalla designazione della giunta, attraverso una modifica del regolamento comunale, introdurre il metodo delle audizioni pubbliche per tutte le nomine dirigenziali di enti, consorzi o società. Un sindaco virtuoso ascolta i propri cittadini.
In particolare modo, abbiamo preparato una proposta di indirizzo, che può essere un esempio da cui i futuri sindaci possono partire o ispirarsi per introdurre tali procedure di audizione pubblica:
Proponiamo che almeno 60 giorni prima dell’audizione pubblica siano pubblicati online sul sito del Comune i curricula dei candidati alla guida delle partecipate insieme a una autodichiarazione sullo status penale e sui potenziali conflitti di interessi.
Proponiamo che sia sancito l’obbligo di indire pubblicamente e almeno 30 giorni prima una o più sedute di audizione pubblica dei candidati che siano aperte ai cittadini, alla stampa e alle organizzazioni della società civile. A ogni candidato potranno essere poste domande utili al fine di conoscerne il profilo professionale e politico (non personale), la condotta nell’esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, la esistenza di eventuali conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l’adempimento del mandato.
Proponiamo che il regolamento delle audizioni consenta all’istituzione nominante di valutare la pertinenza delle domande rivolte ai candidati e di consentire al candidato di non rispondere nel caso la domanda venga giudicata inammissibile.
Proponiamo che dell’audizione pubblica venga redatto apposito verbale da pubblicare e diffondere online e da allegare all’atto di nomina.