La domanda è una chiara provocazione intellettuale alla quale potremmo abbinare, sempre in termini di provocazione, lo spostamento della sede del Papato a Viterbo o, perché no, ad Avignone.
È uno dei modi, neanche dei più originali, con i quali si può manifestare il disagio di noi, romani ed
imprenditori, la nostra insoddisfazione per chi ci governa, sia a livello centrale che territoriale, di fronte ai temi del decoro, dello sviluppo di una grande metropoli che assomma in sé le funzioni di Capitale della Repubblica e di sede della città del Vaticano.
Roma, a livello mondiale, gode di un risalto e di un’attenzione che non sembrano turbare i sonni dei nostri amministratori.
Sonni perché le risorse che il Governo riserva alla città sono risibili rispetto alle funzioni che è chiamata a svolgere a livello nazionale ed internazionale.
Sonni perché, a livello territoriale, dopo anni di “niente”, anche oggi sembra prevalere la cultura dell’immo- bilismo, del non fare. Ciò, credo, per evitare di sbagliare, di commettere quelli che si ritengono gli errori del passato.
Ma bocciare ogni proposta, rintanarsi nell’angolo, oltre a privare la città di ogni prospettiva di sviluppo, non risolve alcun problema del territorio, a partire da quello di un degrado sempre più imbarazzante. Noi, invece, abbiamo un “sogno”. Quello di una città che esca dal suo stato catatonico, si doti di una sua “vision” del futuro e su questa lavori e si impegni concretamente.
Per farci sognare è imperativo che i nostri amministratori, ad ogni livello, si rendano conto che con la loro inedia rischiano di condannare una città meravigliosa e ricca di potenzialità al ruolo di villaggio da Terzo Mondo.
Allora altro che confronti con Milano, prototipo della città funzionale ed attrattiva, pr•obabilmente ci si dovrà confrontare con città del Terzo Mondo, senza offesa per loro e per i loro abitanti.
scarica la rivista in PDF CR_1-2_2017_web
Indice del n. 1-2 gennaio-febbraio 2017 Nuova serie – Anno XXXI
Editoriale
2 Milano Capitale d’Italia? di Edoardo Bianchi
Fatti
4 Rane laziali di Angelo Provera
22 Il futuro? Meglio del passato e oltre il presente di Piercarlo Rampini
24 Da costruttori a palazzinari (e ritorno) di Federico Scarpelli
27 Roma e Milano di Andrea Ballarini Il Foglio
28 Ci vorrebbe un miracolo per cambiare
5 L’eredità del futuro (Brevi riflessioni per immaginare Romauna nuova vision)di Giancarlo Goretti
6 Perché non spostare la Capitale ? di Filippo Tortoriello
10 Le quattro grandi urgenze del turismo di Romadi Giuseppe Roscioli
12 Il difficile mestiere dell’architettoIntervista a Lorenzo Busnengo di Fabio Cauli
14 Una città eternamente ferma di Massimo Locci
16 Lavorare all’estero?Sì, con grandi soddisfazioni personali Colloquio con Roberta Colombelli di Fabio Cauli
18 La sindrome dell’highlander di Alessandro Pistolesi
20 Quale migliore opportunità di Roberto Santori Intervista al Professor Paolo Desideri di Matteo Morichini
32 L’unione fa la forza Intervista a Enrico Beomonte a cura della redazione
Testimonianze
36 Da Santa Marinella a Milano una esperienza da ripetere di Emanuele Pepe Gruppo GI Acer
Economia
38 La città del futuro. L’architettura come risorsa a cura di Luca Carrano la voce dell’ance
42 Anche in Puglia la crisi non si ferma Intervista a Giampiero Rizzo di Fabio Cauli
Progetti e ll.pp.
44 BIM, una transizione “soft” mitigherebbe un paventabile blocco degli appalti Intervista all’architetto Francesco Ruperto
Cultura e progetti
46 “La Roma che abbiamo” e “la Roma che vogliamo” di Tobia Zevi