I procedimenti che hanno portato all’emanazione di provvedimenti di sgombero di beni immobili di Roma Capitale, utilizzati da organismi senza fine di lucro e con valenza socio-culturale,dovranno essere riesaminati da parte degli uffici competenti. È quanto stabilisce una direttiva approvata venerdì scorso dalla Giunta capitolina. Assessore Mazzillo: “Tuteliamo associazioni socio-culturali no profit in linea con recenti sentenze Corte dei Conti”
In attesa di questa verifica, e dell’approvazione del nuovo Regolamento sulle concessioni del patrimonio indisponibile, la Giunta dà anche mandato al Dipartimento Patrimonio di adottare ogni atto idoneo a incidere sull’esecuzione dei provvedimenti di riacquisizione degli immobili di proprietà comunale. Verrà infatti costituito entro due settimane un tavolo di coordinamento (composto da Avvocatura Capitolina, dipartimenti Patrimonio, Cultura, Sociale e Scuola, Assessorato al Bilancio e Patrimonio, Assessorato alla Crescita culturale e Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale): avrà il compito di individuare i principi di correttezza amministrativa che ispireranno l’azione di riesame dei procedimenti di sgombero e dovrà concludere i propri lavori, con un elaborato da consegnare alla Sindaca Virginia Raggi, entro quattro mesi dall’insediamento.
Il provvedimento odierno richiama l’Ordine del giorno del 9 maggio scorso con cui l’Assemblea Capitolina impegna l’amministrazione a rivalutare le procedure di riacquisizione, anche alla luce delle recenti sentenze della Corte dei Conti.
“La magistratura contabile ha contestato la possibilità di richiedere alle associazioni no-profit un prezzo di mercato per gli immobili oggetto di concessioni, anche se scadute – spiega l’assessore al Bilancio e Patrimonio di Roma Capitale Andrea Mazzillo – ed esclude che dal mancato rinnovo da parte del Comune possa derivare la risoluzione delle concessioni stesse”.
“La posizione della Corte è quindi in linea con quella della nostra Giunta – aggiunge – che ha sempre sostenuto l’importanza di tutelare l’uso dei beni per gli enti che svolgono attività e servizi di interesse pubblico: da un lato vogliamo evitare di mettere a rischio la sopravvivenza di associazioni di volontariato, sociali e culturali, a causa della richiesta di canoni pregressi al 100% del valore di mercato; dall’altro bisogna scongiurare il rischio di occupazioni abusive o il degrado degli immobili conseguente al loro abbandono nelle more delle nuove assegnazioni con procedure a evidenza pubblica. Queste ultime verranno disciplinate dal nuovo Regolamento sulle concessioni, che presto verrà discusso dall’Assemblea Capitolina e che conterrà una norma transitoria per gli affidamenti in essere”, conclude Mazzillo.
12 GIU 2017 – RED