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Le proposte di Delibera del PD (nel senso di Per Davvero)

Slide di Romabella maggio 2017

Slide di Romabella maggio 2017

Ebbene sì, ci siamo sbagliati clamorosamente.  Un mese e mezzo fa, quando avevamo letto le 10  Proposte di delibera consiliare presentate  in conferenza stampa dall’ex candidato Sindaco del PD Roberto Giachetti (con la  sua associazione Romabella)  le avevamo definite un trovata propagandistica che non avrebbe mai raggiunto  l’Aula (1). Invece almeno in Commissione urbanistica una ci è arrivata ( e  a questo punto pensiamo che arriveranno anche le altre). Quella che si intitola “Linee di indirizzo sulla semplificazione e deregolamentazione della normativa urbanistica del Comune di Roma” che avevamo letto e commentato consultando anche  amici addetti ai lavori, concludendo che non poteva fare  sul serio un Partito che – nel bene e nel male – ha governato Roma per 17 degli ultimi 23 anni, presentando  un documento con quel linguaggio così approssimativo, con quelle proposte così fumose, con quella formulazione così poco tecnicamente ortodossa. Invece no.

Venerdì scorso i Consiglieri della Commissione Urbanistica  hanno investito un bel po’ del loro tempo (e usufruito di gettoni di presenza a spese del contribuente) per dare un parere  proprio a quella Proposta di Delibera  che nell’art. 3 – Cinque principi per la semplificazione normativa – propone: “Deregolamentazione urbanistica: negli ultimi anni la discussione sulla città si è attorcigliata intorno a sigle incomprensibili ai non addetti ai lavori (PRG, PGT, SIN, SIC, PRIC, PEEP, PRUST, Zone O, Zone 167) rendendo l’urbanistica incapace di adattarsi alle mutevoli esigenze dei cittadini. Troppo spesso, infatti, si parla di strumenti urbanistici ma si perde di vista la discussione intorno agli obiettivi. Bisogna restituire all’urbanistica il suo valore politico e farla tornare ad essere reversibile. E’ necessario quindi, nel caso in cui sussista l’interesse pubblico, dare la possibilità a chi governa di rivedere le decisioni assunte nel passato e di negoziare con gli attori interessati nuove condizioni di sviluppo della città attraverso procedimenti trasparenti e pubblici così come accade nelle principali capitali europee”.

Così commentava Maurizio Geusa, dopo la presentazione di maggio (2): “è lo stesso titolo della proposta di deliberazione a destare preoccupazione: “ …deregolamentazione…” E rispetto a quanto proposto al primo punto dell’art. 3 :”Con questo principio l’interesse pubblico rappresentato dalla realizzazione di una qualunque opera pubblica, esempio un parcheggio, un tronco di strada e un giardino pubblico apre  le porte al superamento delle “decisioni assunte”,   ovvero alla variante urbanistica con il relativo annullamento anche  degli impegni assunti in sede di approvazione degli strumenti urbanistici davanti ai cittadini. Il principio non è una novità,  è il medesimo già previsto per gli Accordi di Programma che porta diretti all’urbanistica negoziata.  C’era bisogno di farne una linea guida ?

Il secondo principio è  intitolato   “Bignami delle norme”[sic] e propone di “ridurre le Norme Tecniche di Attuazione del Piano regolatore da 113 a 61”  e “sintetizzarle in un unico manuale pubblico che includa un elenco chiaro della documentazione necessaria, dei pareri vincolanti, delle procedure amministrative e dei tempi di attuazione dei diversi interventi urbanistici per garantire trasparenza nell’operato della Pubblica Amministrazione” (ma c’ è bisogno di una delibera per fare un manuale di istruzioni?). Il terzo principio  obbliga  tutti i municipi  ad adottare tale “Bignami dell’urbanistica”  per “omogenizzare le procedure urbanistiche ” (che è un  obiettivo sacrosanto di cui  tanti  parlano da tanto  ma  che non è mai stato avviato  dalle varie amministrazioni), il quarto propone curiosamente la “Traduzione in inglese e pubblicazione online delle procedure“. Per la traduzione bisogna dire che persino la cosmopolita  Milano  propone il multilingue solo per le sezioni del sito istituzionale  che possono interessare turisti e visitatori stranieri, non certo per le normative urbanistiche che,  in caso di controversia,  ingenererebbero  solo confusione sulla  lingua che fa fede. Quanto alla pubblicazione delle procedure, ci risulta  già avviata da tempo e da altre amministrazioni. Infine  c’è un punto  dal titolo ossimorico “Straordinario nell’ordinario che recita   “...visto che gli eventi straordinari (terremoti, inondazioni, frane, naufragi [sic], etc stanno diventando  sempre più frequenti, è necessario inserire nella normativa ordinaria un elenco di procedure sraordinarie e rapidamente applicabili per evitare che eventi drammatici diventino occasione di speculazione“…

E sembra uno scherzo  anche l’annuncio dell’ex candidato Sindaco del PD Roberto Giachetti (3)  qualche settimana dopo la conferenza stampa  (fine maggio 2017) dell’intenzione di   coinvolgere   “migliaia di persone a dare un contributo per migliorare questa città“, in  incontri organizzati  dalla lista civica “Roma torna Roma – Giachetti sindaco” , “Proponiamo per Roma”, sui temi più caldi  come  periferie, lavoro,  mobilità e altri,  fissati …a partire da ottobre 2017 (4 incontri   fino a dicembre, poi si ricomincia da febbraio 2018). Manco fosse  un “Piano quinquennale” di sovietica memoria.

Ma per la delibera in questione non si tratta di uno scherzo.  La proposta di delibera, come previsto  dal regolamento di Roma Capitale (art.52) (4), arriverà fino al voto dell’Assemblea Capitolina, anche con il parere contrario delle Commissioni. E magari qualcuno, nella maggioranza, potrebbe pensare che, visto che si parla di “semplificazione” e anche di “trasparenza”  e persino di “regole partecipate, che partano dalle domande dei territori municipali e coinvolgano gli attori utili” (l’auspicio di partecipazione non guasta mai, bisogna poi vedere chi siano questi attori utili) potrebbe essere fatta propria anche dal MoVimento.

Ma  a questo punto sorge una domanda: l’unico punto della delibera  che sembra sia stato oggetto di qualche forma di approfondimento è quello del “Bignami dell’urbanistica” che prevede di “ridurre le Norme Tecniche di Attuazione del Piano regolatore da 113 a 61“. Ma se è già stato fatto un  lavoro così minuzioso da prevedere addirittura il numero esatto delle norme da ridimensionare, perchè non è stato inserito nella proposta di Delibera? Forse farebbe piacere, oltre che ai consiglieri che dovranno  votare la proposta in Aula,  anche ai cittadini, sapere quali norme, con quale motivazione (e con quali  conseguenze e per chi) il Partito Democratico vorrebbe tagliare, visto che il Piano Regolatore e le sue NTA sono uno dei punti più controversi e dibattuti in città da almeno 15 anni a questa parte…

Anna Maria Bianchi Missaglia e Maurizio Geusa

(versione del 10 luglio alle ore 12)

Post scriptum :Ora leggeremo attentamente anche le altre 9 proposte  di Delibera,  visto che arriveranno   in Aula.  In particolare ci auguriamo che venga quantomeno  tempestivamente corretta la numero 09,  “Approvazione del progetto di sistemazione a giardino pubblico della parte superiore del parcheggio di Via Giulia” a cui ha già risposto Paolo Gelsomini  (4):  nella delibera  in cui si parla  di  una  trasformazione del fabbricato di Via Giulia in un parcheggio multipiano”, ma  in  Via Giulia non c’è mai stato alcun  fabbricato trasformato in parcheggio, anche se effettivamente il parcheggio sotterraneo appena  finito di costruire, su un lato emerge di 6 metri… proposte delibere Giachetti Romabella PD maggio 2017> Vai a Raggi X – contributi dalle opposizioni Le risposte ad alcuni  punti inviati a Carteinregola   ai capi gruppo di  PD, SI, FdI, Lista Marchini, FI. Ci hanno risposto il Partito Democratico, Sinistra Italiana, Fratelli d’Italia. (> vai alla pagina)

(1) vedi Caro PD, la facciamo noi l’opposizione! di Anna Maria Bianchi Missaglia 23 maggio 2017

(2) vedi Paralisi Cinque Stelle, paralisi PD, paralisi Capitale di Maurizio Geusa 22 maggio 2017

(3) http://www.agenparl.com/roma-celli-giachetti-proponiamo-roma-campidoglio-le-idee-dei-cittadini/

(…) Coinvolgeremo migliaia di persone  – ha detto alla presentazione il consigliere dem Roberto Giachetti – Quando feci campagna elettorale capii che ci fosse strappo tra centrosinistra e città, penso che questa iniziativa, e ringrazio Svetlana Celli, si inserisce nella volontà di recuperare lo strappo che negli anni si è venuto a creare. Quando siamo entrati in Campidoglio abbiamo impostato un’opposizione che si riprometteva di contribuire per dare una mano alla città. Questo sarà un lavoro lungo, dare contributo per migliorare città sperando che l’Amministrazione le farà proprie. L’importante è cominciare a lavorare per questa città”. Dopo la presentazione e l’apertura dei lavori lunedì 29 maggio, alle 17 in sala della Protomoteca in Campidoglio, sono già stati fissati quattro incontri e tavoli tematici sulle criticità della Capitale a partire da ottobre: l’11 ottobre sulle periferie, l’8 novembre sul lavoro, il 6 dicembre sulla cultura e il 10 gennaio sulla mobilità. Sarà solo la prima fase, perché da febbraio si inizierà a lavorare su altre tematiche: ambiente e politiche sociali, aprendo un ciclo di quattro nuovi incontri.

(4) Vedi Regolamento di Roma Capitale https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/XXXX.pdf

(4) vedi Dai cittadini di Via Giulia all’onorevole Giachetti di Paolo Gelsomini 23 maggio 2017

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