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Consulta verde e decoro urbano: al II Municipio ha prevalso la ragionevolezza

La fontana restaurata dagli olandesi a Viale Tiziano (foto ambm)

La fontana restaurata dagli olandesi a Viale Tiziano (foto ambm)

(Roma, 27 luglio 2017) Si è tenuto oggi Giovedì 27 luglio il Consiglio Municipale con all’ordine del giorno   la delibera proposta dai consiglieri M5S per l’istituzione di una Consulta del Verde Urbano e del Decoro e del relativo  Regolamento, con una notevole partecipazione di cittadini e rappresentanti di comitati.

E dobbiamo dire che, seppure con aspetti che  richiederanno ulteriori interventi e riflessioni – l’esclusione dalla consulta dei comitati non costituiti formalmente in associazioni – alla fine la maggioranza di centro sinistra è tornata sui suoi passi,  ritirando o modificando quegli emendamenti già annunciati in Commissione ambiente qualche giorno fa e riproposti anche oggi all’inizio della seduta del Consiglio.

Infatti, dopo aver ascoltato ancora una volta le ragioni dei cittadini e dei promotori , nella consultazione della capigruppo si è trovato  un accordo sui punti più controversi, a partire   dal mantenimento delle parole “decoro urbano” – che si voleva eliminare -,  con l’inserimento della precisazione di cosa di intente con quel termine ( pulizia strade e piazze, arredo urbano Etc);  si sono modificate  in senso  più ampio  i requisiti delle associazioni ammesse, e anche  rispetto all’informazione diretta della Consulta sulle convocazioni delle commissioni  di interesse si è inserito  l’invio di una mail al coordinatore. Rispetto ai criteri per ammettere alla Consulta le realtà attive sul territorio, è stato fatto notare che il regolamento di Roma Ccapitale prevede che alle consulte possano aderire solo associazioni e non comitati spontanei. E quindi a questo punto è urgente che il Municipio si doti – possibilmente con criteri condivisi con i cittadini – di un albo delle associazioni e dei comitati, per non   escludere dalla partecipazione quei comitati che,  pur dotati di uno statuto,  non sono registrati all’agenzia delle entrate (nel senso che non hanno  un codice fiscale) .

La Delibera è quindi stata  approvata  con varie modifiche, tra cui alcune migliorative presentate dal PD, e con una maggioranza pressochè unanime (hanno votato a favore ,oltre al PD,  anche M5S, SI e Lista Marchini, si sono astenuti solo i tre consiglieri della Lista Civica per Giachetti/radicali Italiani, con la motivazione che la Consulta sarebbe un organismo autoreferenziale e pleonastico).

Una vittoria dei comitati che da tempo si battono per l’apertura della Consulta,  e anche del buon senso. (AMBM)

(articolo del 26 luglio 2017) dopo una riunione della Commissione Ambiente Mobilità e Decoro (sì, anche Decoro) di lunedì scorso, la Delibera per l’oistituzione della Consulta del Verde e del decoro urbano  dovrebbe essere  modificata  da alcuni emendamenti  avanzati della maggioranza PD e Lista Civica Radicali per Giachetti che per chi scrive, più che snaturarne il profilo, sviliscono la dignità dei cittadini.

Riassumendo:
1) E’ stato tolto il termine “Decoro Urbano” lasciando solo quello di” Verde”
2) E’ stata negata la comunicazione via email  alla Consulta degli ordini del giorno delle riunioni degli organismi istituzionali municipali e quindi l’informazione diretta e  in anticipo di quanto si discute nelle riunioni di Commissioni e Consiglio municipale; (con la motivazione che – si noti bene, l’aggiunta di un destinatario a una mailing list – aggraverebbe il lavoro degli uffici)
3) L’adesione, oltre ad altri requisiti amministrativi, sarebbe  riservata solo alle Associazioni e Comitati che operano “prevalentemente” nel campo della tutela del verde;  quindi sarebbero  escluse tutte le associazioni come Cittadinanzattiva Flaminio che si occupano del verde come di mobilità, trasformazioni urbanistiche e di tutti i problemi del quartiere che venissero  democraticamente sottoposti all’assemblea dei soci

Fortemente svalutative per la cittadinanza  anche la maggior parte delle motivazioni addotte, soprattutto se si considera che si tratta, per forza di cose, di una “consulta” e non di un’organismo deliberativo. Svalutativo e offensivo insinuare che il termine “decoro” possa scatenare iniziative intolleranti – gli intolleranti sono dappertutto, fortunatamente ci sono regole e istituzioni democratiche per tenerli nel perimetro della società civile e solidale – e  assai sibillino  introdurre un “prevalentemente”,  che come tutte le  locuzioni generiche   finiscono per consegnare le regole all’arbitrio di chi deve interpretarle (chi decide se ad esempio l’Associazione AMUSE si dedica “prevalentemente” o meno al verde ?). E se, puta caso, la Consulta proponesse un documento in cui oltre a parlare di fiori e auiole si accennasse al problema del posizionamento dei cassonetti, qualche solerte addetto cancellerebbe con degli omissis i passaggi pericolosamente fuori tema?

Carteinregola e Cittadinanzattiva Flaminio non fanno parte del Coordinamento dei comitati che ha chiesto la consulta in campagna elettorale e l’ha sollecitata dopo, ma  entrambe le associazioni  si battono al fianco di tutti i comitati che rivendicano, prima ancora della partecipazione, il rispetto per i cittadini.

Che potrebbe cominciare ad esempio  trasportando nella neo consulta del verde urbano e del decoro il “tavolo per la qualità dei servizi” del II Municipio,   istituito informalmente dalla Presidente Del Bello invitando informalmente (pare  per cooptazione o su  gentile richiesta degli interessati, non per diritto di partecipare a un istituto municipale),   associazioni di cui non si sa se siano stati  chiesti dei requisiti (si occuperanno “prevalentemente” di qualità dei servizi?) tavolo a cui sono stati invitati   dipendenti comunali come i vigili urbani e i tecnici dell’AMA, non per una bicchierata tra amici, ma per parlare di decoro, rifiuti e degrado del II Municipio.

Se questa  delibera, con  questa  versione assai misera della Consulta, sarà lo stesso presentata e approvata, ci chiediamo, come si comporterà il Municipio? Continuerà a convocare in parallelo le riunioni del tavolo della qualità  per parlare di qualunque argomento  – a partire dal “decoro” – invitando  addetti ai lavori e  riservando   alla Consulta  incontri con qualche funzionario dell’ufficio giardini e di tanto in tanto qualche botanico?

Proprio pochi giorni fa chi scrive ha partecipato a una riunione in un assessorato comunale per la donazione di centinaia di bulbi dall’Olanda per il giardino di Viale Tiziano, da piazzare intorno alla fontana da poco restaurata. Era per l’appunto presente un funzionario dell’Ufficio Giardini che ha detto, senza mezzi termini, che il Dipartimento non ha il becco di un quattrino per la manutenzione del verde, e che, o i cittadini adottano i giardini e  le aiuole o sarà sempre peggio.

Quindi i cittadini vanno bene per adottare le aree verdi, con tanto di sfalciamenti periodici, vuotamento dei cestini e costi di assicurazione dei volontari, ma per una  Consulta in cui poter parlare dei problemi degli spazi pubblici devono sottostare a mille veti incrociati.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Post scriptum: ci aspettiamo che se verrà approvato tale regolamento venga messa mano dal Municipio anche agli altri regolamento  delle altre Consulte, utilizzando le stesse restrizioni  che si vogliono inserire nel regolamento della Consulta del Verde

vedi antefatto:

Chi ha paura dei cittadini – II Municipio http://www.carteinregola.it/index.php/chi-ha-paura-dei-cittadini-ii-municipio/

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