L’importante è vincere, non partecipare di Julian Colabello, consigliere PD XIV Municipio e presidente della Commissione trasparenza (27 luglio 2017)
Parafrasare De Coubertin all’inizio di un pezzo sulla partecipazione civica nel Municipio 14 di Roma al tempo dei cinque stelle non è né un semplice gioco di parole né una facile provocazione sull’annosa vicenda delle Olimpiadi. E’la fotografia di uno stato di fatto.
Un’amministrazione municipale inesperta, problematica e sotto l’attenzione di tutti per l’ “illustre residente” – la Sindaca – aveva come unica possibilità far leva sul sostegno dei cittadini, aprirsi ai suggerimenti, cercare di collaborare con l’opposizione, in poche parole mettersi al centro di un dibattito al servizio dalle idee migliori.
Dopo un anno e mezzo di calvario possiamo dire che non è andata così.
Il Presidente del Municipio Campagna ha investito molto sul tema della partecipazione, nel senso concreto del termine e di fondi pubblici, nominando un’Assessora ad hoc (ora anche vicepresidente) e facendo istituire una Commissione consiliare a gettone sulla partecipazione.
Su tutto il mantra che non esistono idee di sinistra o di destra, ma solo buone idee, quelle dei cittadini.
Ma la partecipazione non è solo un’idea, come nella frase del creatore delle olimpiadi moderne ma, in senso politico, e in un Municipio complesso come il XIV, anche una pratica faticosa che costa tempo, pazienza, capacità di composizione e lungimiranza.
Ieri tutto questo è svanito nel nulla quando il Presidente Campagna ha deciso di sbarrare le porte di via Mattia Battistini in faccia ai comitati e alle associazioni che avevano indetto una riunione della Casa del Municipio – Urban Center[1] presso la sede del Municipio.
Solo mercoledì scorso si era tenuta una Commissione Trasparenza municipale sull’impellente richiesta del Presidente Campagna di sospendere i lavori del Comitato Partecipativo, nonostante lui stesso e la maggioranza pentastellata ne avessero prorogato l’attività a dicembre scorso e avessero fino a poco tempo fa preparato i percorsi partecipativi insieme, in particolare quelli sui nuovi progetti per il Forte Trionfale.
La richiesta di Campagna si basa su alcuni cavilli, come il ritardo di un giorno nella convocazione delle nuove elezioni dei rappresentanti delle associazioni e il numero non sufficiente, a suo dire, di associazioni partecipanti. Su questo la direzione amministrativa, sebbene convocata anch’essa in Commissione Trasparenza, non ha saputo ancora dare una risposta.
Resta il fatto che il palazzo chiuso il 26 luglio (davanti al quale le associazioni hanno comunque tenuto la riunione) non lo era per ragioni amministrative, ma politiche.
Già qualche mese fa avevo convocato una Commissione Trasparenza per conoscere il significato di una mail mandata da Campagna a tutto l’Urban Center in cui si diceva in disaccordo con le modalità di lavoro del Comitato Partecipativo (dove vi sono anche Consiglieri M5S) e annunciava che avrebbe preso provvedimenti. Interrogato su quali fossero questi provvedimenti, non aveva voluto rispondere, ma qualche giorno dopo il gruppo M5S in Consiglio aveva presentato una delibera, poi ritirata, che proponeva di sospendeva l’attività dell’Urban Center.
La pietra dello scandalo per Campagna è la questione del Forte Trionfale, dove le associazioni e i consiglieri di maggioranza e opposizione che vi partecipano avevano “osato” ad aprile chiedere in modo indipendente dalla “parte politica” informazioni all’Assessore all’Urbanistica di Roma circa il Protocollo di Acquisizione del Forte Trionfale che era in scadenza il 28 maggio. E per “parte politica” si intendeva con ogni evidenza lui stesso.
Da lì una serie sempre più accentuata di tentativi di bloccare le attività delle associazioni e dei comitati, questionando sulle nuove elezioni del Comitato Partecipativo e addirittura assegnando la stanza dove erano esposti i lavori dell’Urban Center (senza restituirli) al Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, che ora si cura di tenerla bene chiusa a chiave.
Sul Forte Trionfale ovviamente i termini sono poi scaduti. E’ rimasta solo una vaga memoria di Giunta Comunale che esprime la volontà di rinnovare il Protocollo (ma bisognerà vedere cosa ne pensano la Difesa e l’Agenzia per il Demanio). Le associazioni e i comitati hanno anche indetto, a fine giugno, una manifestazione di protesta davanti al Forte, nella totale indifferenza di Campagna.
Così la soluzione finale a questa testarda posizione critica dei cittadini – tanto osannati prima delle elezioni – è stata l’azione più simbolica che potesse essere pensata: il palazzo sbarrato, la negazione non solo del dialogo ma del luogo stesso del dialogo. Quelle pareti che tanti hanno celebrato come trasparenti, ieri invece erano di nuovo muri di impenetrabili mattoni e cemento
Non so come finirà questa vicenda e se magari qualcuno dal Comune vorrà dare una raddrizzata a questo disastro, ma spero che almeno i pentastellati del mio Municipio si rendano conto una volta per tutte che possiamo discutere a lungo se esistono idee di sinistra e di destra, ma che di idee diverse dalle loro ce ne sono sicuramente, e tante. E che la loro caratura politica si determina da come le sanno affrontare.
Oggi invece ci sarebbe solo da chiedere le dignitose dimissioni dell’Assessora alla Partecipazione e un bel passo indietro sulla questione con qualche doverosa scusa da parte di Campagna.
Anche se non credo che nulla di questo succederà. D’altronde l’Assessore all’Urbanistica, insieme al Presidente della omonima commissione (a sua volta membro dell’Urban Center) sono stati dichiarati a dicembre dall’ANAC in palese conflitto di interessi [2], eppure stanno ancora lì. Sì, ad occuparsi di urbanistica insieme all’Assessora alla Partecipazione.
Perché l’importante è vincere no? Tutto il resto è rumore di fondo: la legge, la gente, gli ideali.
Ma se non partecipa, il pubblico difficilmente rimarrà sugli spalti fino alla fine della partita.
Staremo a vedere.
Julian Colabello
[1] La “Casa del Municipio” nella forma moderna di Urban Center, prevista nel 2006 e resa operativa nel 2015 dalla Giunta di centrosinistra, è un organismo collegato al Municipio e da esso istituito, ospitato e supportato dove i comitati e le associazioni possono organizzare la discussione sulle proposte urbanistiche che nel tempo vengono presentate dal pubblico e dal privato sul territorio del Municipio Roma 14 Monte Mario. Esso è diretto da un coordinatore e un Comitato Partecipativo formato dai rappresentanti eletti dalle associazioni e alcuni Consiglieri di maggioranza e opposizione e l‘Assessore all‘Urbanistica e quello alla Partecipazione.
[2] vedi la delibera Anac