Legge regionale Rigenerazione Urbana: opportunità di riqualificazione territoriale o rischio deregulation?
Autore : Redazione
foto ambm
Pubblichiamo un resoconto di Paolo Gelsomini di un incontro di presentazione della legge sulla rigenerazione urbana approvata dalla Regione Lazio a luglio, che si è svolto il 26 ottobre scorso, con una sintesi analitica del testo
La Rigenerazione Urbana tra opportunità di riqualificazione territoriale e pericolo di ulteriore deregulation
di Paolo Gelsomini
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore all’Urbanistica regionale Michele Civita hanno presentato la nuova Legge n.17 per la Rigenerazione urbana ed il Recupero ediliziogiovedi 26 ottobre all’Auditorium Manzoni.
Le definizioni positive si sono naturalmente sprecate: una nuova legge di sistema che migliora la qualità della vita, valorizza l’ambiente e riqualifica la città e i quartieri specialmente quelli periferici; una trasformazione urbana che innalza il livello di qualità territoriale; un piano capace di coniugare sviluppo sostenibilità; un incentivo alla messa in sicurezza degli edifici ed al loro efficientamento energetico; una nuova attenzione alla definizione e all’adeguamento degli standard delle infrastrutture primarie e secondarie nelle aree degli interventi.
“Il Piano casa, strumento straordinario di transizione, è stato superato da una legge di sistema con carattere ordinario. Dopo otto anni finisce l’epoca delle deroghe alla pianificazione urbanistica e comincia quella della rigenerazione urbana di sistema” – ha affermato Zingaretti.
L’assessore Civita, nel ribadire obiettivi, strategie e metodi della nuova Legge, si sofferma sui tempi certi dell’approvazione dei progetti e sull’attuazione delle opere. “Per ottenere questi risultati – prosegue Civita – c’è bisogno di norme certe per l’attuazione dei programmi di rigenerazione. Sarà emanata una circolare esplicativa”.
Anche nelle aree agricole la Legge intende coniugare la tutela dei caratteri specifici di queste aree con lo sviluppo economico delle aziende, così come nei territori urbanizzati – attraverso le premialità – l’interesse economico delle imprese con la riqualificazione dei tessuti abitati, anche da un punto di vista sociale.
Agro romano e rigenerazione urbana – è stato affermato in un intervento successivo – determineranno il rilancio economico sostenibile dell’agricoltura, anche grazie al concorso di due elementi fondamentali come la multifunzionalità e la ricettività extralberghiera.
Ai Comuni sono stati attribuiti alcuni poteri, tra cui quello di valutare le proposte dei privati, ivi incluse quelle presentate da associazioni consortili di recupero urbano, indicando strategie, obiettivi, prescrizioni, premialità per il rinnovo del patrimonio edilizio fino al 35% della superficie lorda esistente, destinazioni d’uso consentite, quota di alloggi da destinare a Edilizia Residenziale pubblica, opere di mitigazione o compensazione ambientale, opere di pubblico interesse da realizzare, politiche pubbliche, programmi per la partecipazione civica, soggetti pubblici ed economici da coinvolgere, relazione di fattibilità economica.
Inoltre i Comuni possono individuare, anche su proposta dei privati, ambiti territoriali urbani nei quali, in ragione delle finalità della Legge, sono consentiti interventi di sistema di ristrutturazione edilizia e urbanistica o interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti con il riconoscimento di una volumetria o di una superficie lorda aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, nella misura massima del 30 per cento.
Rispetto alla premialità, l’assessore Civita ha voluto ribadire che scatta solo in presenza di demolizioni e ricostruzioni, anche nel caso che le ricostruzioni vengano spostate su altre aree, lasciando libera quella della demolizione.
Questo è uno dei punti che andrà chiarito più profondamente anche perché può entrare in conflitto con i carichi urbanistici nelle aree gravate da nuove cubature, cioè da una mancanza di adeguamento dei servizi standard previsti dal DM 1444/68.
Questa nuova Legge, per quanto riguarda gli ambiti d’applicazione, gli interventi nei nuclei urbani storici, le autorizzazioni paesaggistiche, il cambio di destinazioni d’uso e gli incrementi di cubatura interferisce con il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) in attesa di approvazione di Consiglio, con il decreto legislativo 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici), con le Norme Tecniche Attuative del PRG del Comune di Roma e con il DM 1444/68 sugli standard urbanistici e sulle caratteristiche geometriche degli edifici.
Queste interferenze non sembrano sempre risolte chiaramente come evidenziato nell’allegata sintesi ragionata dei commi più significativi della Legge sulla rigenerazione urbana.
Proprio a questa sintesi rimandiamo il lettore per una disamina ragionata dei principali commi degli articoli che caratterizzano questa Legge sulla Rigenerazione Urbana e sul Recupero edilizio.
Paolo Gelsomini
scarica la sintesi commentata da Paolo Gelsomini Sintesi essenziale Legge Rigenerazione 7/17 Lazio
vedi anche:
Regione Lazio, in vigore la Legge sulla Rigenerazione urbana. (12 luglio 2017) Critici il centro destra e il M5S, per motivi diametralmente opposti. Anche Carteinregola ha diverse perplessità, ma almeno la legge non contempla gli aspetti peggiori del famigerato Piano casa.