Centro Carni, urge trasparenza
Autore : Redazione
Dal sito del Comune di Roma la pagina dedicata al Centro Carni
Il Centro Carni di Via Palmiro Togliatti, 1280, nel V Municipio, ha alle spalle una storia complessa, riassumibile nel solito braccio di ferro sulle proprietà pubbliche tra chi vorrebbe mantenerle tali valorizzandone la vocazione di “beni comuni” e chi invece vorrebbe “valorizzarle” con operazioni volte al profitto, per “far cassa”, spesso per ripianare i debiti di aziende pubbliche in sofferenza. Come in questo caso, l’AMA, a cui, durante la Consiliatura Alemanno, era stata conferita l’area, provocando la reazione di molti cittadini e comitati, che nell’ottobre 2012 hanno costituito il Coordinamento Popolare contro la Speculazione dell’area denominata “Centro Carni” per impedire che la fallimentare situazione dell’azienda pubblica comportasse la svendita dell’area e le conseguenti probabili speculazioni edilizie (1). Anche il M5S romano, nell’agosto 2014, aveva depositato un’interrogazione per sapere quale fosse la situazione, soprattutto dal punto di vista dell’interesse pubblico (2).
Nell’autunno scorso si era tornati a parlare del Centro carni per i propositi manifestati dall’Assessore al Commercio Meloni della Giunta Raggi di trasferire il Centro carni al CAR di Guidonia, come ipotizzato fin dalla Giunta Alemanno, suscitando una nuova ondata di proteste tra i cittadini e gli operatori (3).
Così, a ottobre, da un lato era stato avviato “un percorso di partecipazione” con il territorio, promosso dal V Municipio con il supporto di RisorsexRoma, per “l’elaborazione di un programma per l’area del Centro carni” e per “condividere le complesse scelte che il programma implica“, dall’altro era stato commissionato, sempre a RxR, uno “studio di settore sul mercato delle carni al fine di verificare l’opportunità del mantenimento del servizio di macellazione all’interno del Centro carni sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto di funzionalità del servizio di macellazione al mercato all’Ingrosso delle carni e in generale della sua fruibilità come servizio pubblico“(4).
E arriviamo all’11 dicembre scorso, quando una Memoria della Giunta Capitolina approva l’ istituzione di una “cabina di regia per la valorizzazione e la riqualificazione del complesso edilizio denominato Centro Carni e la razionalizzazione dei servizi erogati al suo interno” che dà mandato ad un tavolo con l’Assessore al Commercio Meloni, l’Assessore al Bilancio Lemmetti, il Presidente municipale Boccuzzi e alcuni Presidenti di commissione di elaborare una proposta sul futuro del Centro Carni da presentare in una prossima riunione di Giunta. Di fatto un fallimento del percorso partecipativo, conclusosi a novembre con la richiesta dei comitati di mantenere la destinazione originaria del Centro Carni Comunale, che nella memoria viene così descritto: “come risulta dal resoconto conclusivo di Risorse per Roma… sono emerse varie criticità in ordine alla possibile conduzione del percorso di partecipazione stesso, i cui risultati sono stati conseguentemente considerati non significativi da parte di Risorse per Roma” (4).
E quale sia l’indirizzo a cui si sta orientando la Giunta è abbastanza deducibile dalla conclusione della Memoria sul compito del tavolo così istituito: “approfondire e analizzare congiuntamente, anche sulla base di quanto emerso dallo studio di settore sul servizio di macellazione e dalle risultanze del processo partecipativo, le varie soluzioni adottabili, elaborando indirizzi strategici e formulando direttive per la valorizzazione e la trasformazione urbanistica del complesso Centro carni che tengano altresì conto delle finalità dei provvedimenti con i quali l’Amministrazione Capitolina ha conferito il complesso ad AMA spa“, tavolo che “anche con il supporto dell’Avvocatura Capitolina e con l’assistenza degli Uffici del Segretariato Generale, provvederà alla formulazione degli indirizzi, criteri e linee guida da impartire ai dipartimenti competenti ratione materiae ad elaborare un progetto in grado di valorizzare e riqualificare l’area del Centro carni, di ottimizzare l’utilizzo egli spazi e di razionalizzare i servizi erogati al suo interno“.
Ci riproponiamo di approfondire il punto di vista dei cittadini e dei comitati che hanno aderito al fallito percorso partecipativo, e di valutare nel merito l’operato della Giunta con il metro dell’interesse pubblico, ma facciamo presente fin da ora che non si trova alcun documento sul recente percorso partecipato sul sito dedicato del Dipartimento urbanistica (solo quello alemanniano del 2010), nè sulle relative conclusioni di Risorse per Roma e nemmeno il citato studio di settore. E lo diciamo ancora una volta: se molte decisioni dell’Amministrazione al governo della città possono essere criticabili, ma spesso sono subordinate a vincoli precedenti, e in ogni caso sono prese da chi, a ogni buon conto, è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini romani, esiste tuttavia un obbligo, a cui dovrebbe adempiere sempre soprattutto un MoVimento che ha promesso e continua a promettere di essere espressione diretta dei cittadini. L’obbligo della trasparenza, cioè di spiegare dettagliatamente il sussistere di vincoli e le ragioni delle scelte, di pubblicare gli studi commissionati e di non nascondere i conflitti che possono sorgere con i cittadini.
Se poi la Giunta pentastellata riuscisse a evitare i soliti florilegi di cubature private sulle proprietà pubbliche, che, ricordiamolo, sono state pagate con il lavoro di chi ci ha preceduto, che le ha lasciate in eredità a noi e ai cittadini che verranno, sarebbe un significativo passo avanti.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per oservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
(8 gennaio 2017)
Pubblichiamo un articolo di Abitare a Roma (in calce la scheda sul Centro Carni dal sito del Comune aggiornata al 2015****)
da AbitareaRoma – 5 gennaio 2018 Centro Carni. La Giunta Raggi sconfessa i comitati e i consiglieri È prevalsa la scelta dell’Assessore Meloni di smantellare la struttura
di Sergio Scalia
Nella riunione della Giunta Comunale dell’11 dicembre 2017 è stata approvata una Memoria sul Centro Carni, che sposa in pieno la linea dell’assessore capitolino al Commercio Adriano Meloni sullo smantellamento della struttura Comunale di viale Togliatti.
A novembre si era concluso il percorso di partecipazione organizzato da Risorse per Roma ed era prevalsa all’unanimità dei Comitati di quartiere presenti la scelta di mantenere e sviluppare l’attuale struttura. La Memoria di Giunta disconosce queste conclusioni perché non si sarebbe potuta sviluppare la partecipazione nei modi previsti. Alla domanda posta dai tecnici di Risorse per Roma ai Comitati: “Cosa ci vorreste nell’area del Centro Carni?”, i comitati hanno risposto unanimemente: “Ci vorremmo l’attuale Centro Carni Comunale”. Ma per la Giunta Raggi era la risposta sbagliata, perché forse si aspettavano una risposta del tipo: “Case e qualche servizio come riempitivo”.
Nella Memoria si sottolinea l’attuale perdita economica per il mattatoio Comunale, senza ricordare che da anni oltre 20.000 mq richiesti a pagamento dagli operatori sono inutilizzati. Nel testo compaiono inoltre delle valutazioni più consone ad un documento di Confindustria che ad una Giunta Comunale come: “la gestione di impianti di macellazione pubblici risulta quasi fisiologicamente incapace di competere in termini di produttività e profitto con impianti privati” oppure più consone ad una società immobiliare come: “l’area è sottoutilizzata dal punto di vista dimensionale e non valorizzata attraverso processi di riqualificazione e progetti di trasformazione urbanistico-edilizia”.
La Memoria dà mandato ad un tavolo con l’Assessore al Commercio Meloni, l’Assessore al Bilancio Lemmetti, il Presidente municipale Boccuzzi e alcuni Presidenti di commissione di elaborare una proposta sul futuro del Centro Carni da presentare in una prossima riunione di Giunta.
Negli ultimi mesi la mobilitazione degli operatori e del Coordinamento Popolare contro la speculazione sul Centro Carni ha bloccato l’ipotesi del trasferimento al Car di Guidonia avanzata dall’assessore Meloni ed ha portato Commissioni comunali e municipali ad esprimersi contro tale ipotesi. Infatti il Consiglio del V Municipio si è più volte espresso all’unanimità contro lo smantellamento del Centro Carni.
Alcuni consiglieri comunali 5 Stelle avevano firmato un Ordine del giorno poi ritirato, mentre a dicembre avevano presentato una Delibera di iniziativa consiliare, in cui si chiedeva la modifica della delibera 81 di Alemanno, ma questi atti non sono mai arrivati in Consiglio Comunale e con la Memoria di Giunta è prevalsa la linea dell’Assessore Meloni. Anche i partiti di opposizione hanno presentato un ordine del giorno in consiglio Comunale che la maggioranza 5 Stelle ha impedito di approvare pur condividendone i contenuti, ma promettendo un atto deliberativo per il mantenimento del Centro Carni.
Si apre ora una fase importante per il futuro di un bene comune su cui tutti i cittadini, ma soprattutto i Consiglieri municipali e comunali sono chiamati ad esprimersi con chiarezza se deve prevalere la scelta dell’assessore Meloni, fatta propria dalla Giunta Raggi, di smantellare il Centro Carni Comunale e liberare l’area per consegnarla alle banche creditrici dell’Ama e alla speculazione edilizia, oppure se occorre difendere la presenza insostituibile di un Centro Carni e ingrosso Comunale con un piano di sviluppo già presentato da operatori e comitati che farebbe tornare in attivo l’intera struttura.
Sergio Scalia
(1) Vai alla scheda sulla storia del Centro Carni a cura del Coordinamento popolare contro la speculazione sul centro carni
(dal sito coord. pop. contro al spueculazione al cemtro Carni:
dal sito coordinamento popolare contro la speculazione al centro carni
Documenti (dal sito di Sergio Scalia) :
Ci piace in queste poche righe raccontare la vicenda che sta interessando il Centro Carni, un’area situata su Via Palmiro Togliatti tra la Prenestina e la Collatina, un’area una volta adibita alla macellazione e preparazione per la successiva vendita delle carni ed il cui REALE VALORE IMMOBILIARE -è bene sottolinearlo- è pari a centinaia di milioni di Euro.
Tutto ebbe inizio nel lontano 2009 quando l’AMA S.p.A., società municipalizzata di Roma Capitale che tutti conosciamo e che opera nel settore dello spazzamento e smaltimento dei rifiuti, versava in uno stato finanziario assai critico. Si pensò quindi di procedere ad una ricontrattazione dei debiti verso le banche e un pool di 7 istituti si sedettero al tavolo per valutare il da farsi e, dopo giorni e giorni di analisi di conti e bilanci, chiesero al Socio unico di “rimpolpare l’azienda con iniezioni di mezzi propri”. In altri termini, chiesero che si facessero conferimenti tali da dotare l’azienda di un patrimonio netto più cospicuo, in considerazione del fatto che i valori di Capitale Sociale di allora risultavano essere troppo bassi per consentire un’operazione di rinegoziazione del debito.
Detto fatto. E fu così che il Comune di Roma nel 2010 decise di conferire all’azienda la proprietà del Centro Carni, ossia si decise di conferire ad AMA quella superficie addetta alla macellazione e commercializzazione della carne (che “c’azzecca” con lo scopo sociale di AMA?), ma -come detto- dall’enorme valore speculativo immobiliare…
Questa operazione, sull’opportunità della quale si potrebbero esprimere diverse riserve, incontrò da subito le opposizioni di alcune categorie (prima tra tutti degli operatori commerciali del Centro Carni e dei macellai interni) i quali si mostrarono molto preoccupati del fatto che il passaggio di proprietà potesse creare loro un danno e, così, impugnarono la prima delibera (Delibera di Consiglio Comunale n. 85 del 2009) che prevedeva il conferimento, riuscendo ad ottenerne il ritiro.
Ma Roma Capitale, inspiegabilmente convinta della bontà dell’operazione, dopo aver rimosso i vizi rilevati nel primo provvedimento ripropose il tutto nel 2010 e, con Delibera di Consiglio Comunale, n. 81, procedette nuovamente al conferimento, aggiungendo, tuttavia, una serie di elementi ulteriori.
Nel deliberato del provvedimento, infatti, venivano inserite due condizioni sospensive al verificarsi delle quali si subordinava l’efficacia dell’atto di trasferimento del Centro Carni medesimo.
E a questo punto iniziano le cose incomprensibili.
Il socio Roma Capitale (nelle molteplici vesti di: (i) proprietario del Centro Carni fino al momento del teorico trasferimento; (ii) titolare del servizio di macellazione; (iii) soggetto a conoscenza delle limitazioni rispetto alla possibilità di sdemanializzazione dell’area; (iv) detentore dell’intero Capitale Sociale di AMA S.p.A.; (v) responsabile dell’approvazione di tutti i bilanci dell’AMA dal 2010 ad oggi; (vi) soggetto che conferisce il bene ad AMA S.p.A. nonché (vii) unico responsabile della mancata realizzazione delle clausole sospensive) e quindi ben a conoscenza dei fatti, effettua le seguenti operazioni:
1. autorizza l’azienda ad indire una gara per l’individuazione di una società di gestione del risparmio (SGR) alla quale conferire (per gestire in seguito) proprio il Centro Carni, un bene non di proprietà;
2. autorizza, con Deliberazione del 4 luglio 2014, n. 30, il rappresentante dell’Amministrazione Capitolina ad esprimere il voto favorevole di Roma Capitale per la costituzione del fondo immobiliare deputato alla gestione e successiva valorizzazione del Centro Carni.
E, la volete sapere la cosa più bella? Tutto questo è avvenuto senza dire niente alle banche che sono le titolari della SGR in corso di formazione le quali, ovviamente, a fronte di tutte queste criticità, non potevano non sapere quello che anche un laureando in discipline economiche avrebbe capito semplicemente leggendo i documenti ufficiali, ossia che un bene, non di proprietà di AMA (ed il cui trasferimento di proprietà è davvero molto complesso) veniva conferito all’interno di un fondo a garanzia di prestiti in favore della stessa AMA.
A questo punto, in considerazione di queste numerose irregolarità, appare lecito chiedersi chi tragga vantaggio da questa operazione.
Per comprendere meglio quanto sopra abbiamo depositato apposita interrogazione la cui risposta, se mai arriverà, sarà di estremo e sicuro interesse per tutti.
(3) vedi
Radiocolonna 7 ago 2017 CAR di Guidonia ingloberà Mercato Fiori e Centro Carni –
– Per quanto riguarda il Centro Carni non si trasferirebbero le ultime, residuali attività di macellazione, ma soltanto una struttura moderna, con la … Gli ultimi incontri tra l’assessore al Commercio Meloni e i vertici del Car sono di alcuni mesi fa, ma il progetto sta andando avanti e il tam tam dei palazzi romani …
– Nel mese di agosto 2017 sulla Cronaca Romana di Repubblica e di altri giornali sono apparse notizie preoccupanti su alcune scelte della Giunta Raggi, che possono rimettere in discussione il futuro del Centro Carni e riaprire gli spazi per una speculazione edilizia sull’area. Il fatto più clamoroso che …
Roma Today centocelle 27 set 2017 Centro Carni, la protesta: “Giù le mani dal mercato”. Ma il M5s valuta …
– E infatti a maggio scorso, durante un Commissione commercio municipale l’assessore al Turismo Adriano Meloni dava un primo ok seppur informale all’idea di mantenere il centro carni nella struttura di Tor Sapienza, utilizzando i 15mila metri quadrati abbandonati per il trasferimento degli operatori del …
– Roma, Bordoni (Fdi): sostegno a lavoratori Centro carni comunale. Raggi e Meloni vengano in commissione Commercio. Roma, 27 set. (askanews) – “Stamattina sono intervenuto alla protesta degli operatori che stanno manifestando di fronte al Centro Carni a via Palmiro Togliatti. Forza Italia dà pieno …
Centocelle Roma Today 13 ott 2017 Centro Carni, Ama fa tremare il mercato: “Dall’area risorse per ripianare debito con le banche” Le dichiarazioni del dg Stefano Bina in commissione Bilancio Non è affatto escluso lo “sviluppo urbanistico” del Centro Carni di viale Togliatti. Anzi, Ama, azienda legittima proprietaria a seguito della cessione da parte di Roma Capitale, sembra dare per scontato che i metri quadrati che ospitano il mercato con annessa struttura per il pubblico macello… leggi tutto
Abitare aRoma 15 ottobre 2017 Chiusura del Centro Carni e pericoli per la salute dei romani La scomparsa del mattatoio comunale lascia ai privati la gestione delle carni a Roma. Meno controlli, più pericoli per la salute Sergio Scalia –
Centocelle Roma Today 18 ott 2017 Centro Carni, Meloni non esclude il trasferimento. Gli operatori: “Noi …– Ancora al vaglio l’ipotesi dismissione. “Non è la volontà dell’amministrazione, ma la proprietà è di Ama, stiamo valutando un progetto alternativo”
(4) Memoria della Giunta Capitolina n.79 dell’11 dicembre 2017.pdf : Istituzione di una Cabina di Regia per la valorizzazione e la riqualificazione del complesso edilizio denominato Centro Carni ubicato in Via Palmiro Togliatti, 1280 e la razionalizzazione dei servizi erogati al suo interno. Scarica la Memoria della Giunta Capitolina n.79 dell’11 dicembre 2017.pdf
vedi anche :
Il Mercato all’Ingrosso delle Carni è un complesso edilizio industriale di circa 21 ettari, gestito da Roma Capitale come servizio in economia ai sensi degli artt.113-113bis TUEL.
La struttura interna è suddivisa in zone produttive su cui insistono una serie di edifici le cui attività sono legate prevalentemente alla commercializzazione e trasformazione delle carni fresche. Tali attività sono disciplinate da normative comunitarie (Regolamento CE n. 852/04, n. 853/04; n. 854/04, Regolamento CE n.178/02, Regolamento CE n. 1099/09, Regolamento CE n. 1069/09), nazionali (Regio decreto 1928, Decreto Legislativo n.193/07), regionali (Legge Reg. Lazio 74 /1984) e dal Regolamento di Roma Capitale di cui alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 151/1994.
Secondo le norme regolamentari e generali il Mercato all’Ingrosso delle Carni svolge i seguenti servizi pubblici:
- – Mercato all’ingrosso delle carni
- – Macello Pubblico
- – Pesa Pubblica
- – Lavaggio mezzi trasporto animali (c.d. Lavaggio Sporco)
- – Lavaggio mezzi trasporto carne (c.d. Lavaggio Pulito)
- – Recupero Carogne animali da reddito
- – Recupero Animali da reddito ignoti e vaganti in aree pubbliche o assimilate
Il servizio di Pubblico Macello viene svolto da Roma Capitale nello stabilimento di macellazione per ungulati domestici, con riconoscimento comunitario n. IT 1252M CE, ed è comprensivo di locali adibiti al ricovero degli animali – stalle e fienili – nonché di celle frigorifero e di un laboratorio di analisi gestito dal personale tecnico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana.
Per il macello pubblico di Roma riveste particolare importanza la collaborazione del Consorzio Servizi Annonari (CSA), che cura le materiali operazioni di macellazione fornendo un servizio di alta qualità, tagliato sulle esigenze dei singoli operatori “clienti” della macellazione.
I prezzi dei servizi, ogni anno, sono oggetto di delibera da parte dell’Assemblea Capitolina (ai sensi del TUEL art. 172 lett.e); altra componente della tariffa per la macellazione è riscossa dal CSA, che riscuote direttamente dagli operatori il proprio prezzo (le somme totali sono riportati in tabella).
Il macello del Mercato all’Ingrosso delle Carni di Roma aderisce ai Disciplinari di produzione denominati “abbacchio romano IGP”, è operativo sulla c.d. “etichettatura facoltativa delle carni bovine”, ed è l’unica entità produttiva su territorio comunale che, nel settore della macellazione, garantisce la realizzazione della cosiddetta filiera corta.
La struttura è inclusa nelle liste dei “macelli designati” per la gestione della macellazione dei ruminanti provenienti da zone di restrizione Blue Tongue, possiede inoltre le attrezzature e le autorizzazioni necessarie per effettuare le macellazioni secondo rito religioso (Kasher e Halal)
I controlli sulle singole attività per gli aspetti igienico-sanitari sono demandati al Servizio Veterinario della ASL RM B .
L’Unità Mercato all’Ingrosso delle Carni gestisce, per i singoli operatori privati, gli aspetti legati alle autorizzazioni e riscossioni, cura la raccolta ed elaborazione dei dati in merito ai prezzi del mercato (mercuriale) e provvede alla rilevazione periodica della performance dell’intera struttura.
I servizi affidati a privati in forza di un contratto di affitto sono:
• il mercato all’ingrosso, costituito da due edifici le cui attività sono soggette a riconoscimento comunitario;
• stabilimenti magazzini di lavorazione delle carni;
• esercizi per la fornitura di attrezzature e prodotti per attività alimentari;
• bar tavola calda.
L’insieme di tutte le caratteristiche fa del Mercato all’Ingrosso delle Carni di Roma Capitale una realtà di eccellenza nella città e della provincia.
Attività di vendita al pubblico
Adiacente l’ingresso di viale Palmiro Togliatti al civico n. 1274 è presente l’unica attività di vendita diretta al pubblico, che rispetta i seguenti orari di attività:
Lunedì – Martedì – Giovedì – Sabato: dalle 8,30 alle 14,00
Mercoledì – Venerdì: dalle 8,30 alle 16,00
Domenica: chiuso Telefono/Fax 0625205018
Le attività del personale dipendente del Mercato all’Ingrosso delle Carni di Roma Capitale
Numeri e recapiti degli uffici del Mercato all’Ingrosso delle Carni di Roma Capitale
aggiornamento 3 febbraio 2015