Assessore Bergamo, l’estate dev’essere bella per tutti i cittadini
Autore : Redazione
Lettera aperta all’Assessore Bergamo da Carteinregola e Cittadinanzattiva Flaminio
Dall’inizio di luglio sotto il Ponte della Musica ha aperto un piano bar discoteca che ha già collezionato numerose serate con musica ad alto volume fino all’una di notte, in un luogo a pochi metri da palazzi con centinaia di abitazioni in cui vivono famiglie e soprattutto persone anziane. L’iniziativa fa parte dell’Estate Romana 2018, ed è quindi una delle proposte selezionate da Roma Capitale in seguito al relativo bando (1)
Riteniamo che l’Estate romana sia stata una delle più geniali invenzioni di un’Amministrazione che ha saputo restituire alla Capitale una vitalità perduta e ricostruire una comunità ideale, che si riconosceva in un’immagine positiva e plurale. Negli anni lo spirito si è un po’ appannato, molte offerte non sono all’altezza, e lo stesso “popolo” non è più quello di un tempo, che accorreva dal centro e dalle periferie, in un’atmosfera spesso strapaesana. Oggi il tempo del divertimento vira sempre più verso una movida dove il consumo di alcool (o altro) e musica che stordisce sono spesso gli unici contenuti, individuali e in molti casi assai mesti.
E un’Amministrazione illuminata, prima ancora che delle derive del fenomeno e dell’inevitabile scontento dei cittadini che della movida altrui subiscono gli impatti (il rumore e molti altri), si dovrebbe porre il problema dal punto di vista culturale. Pensando a quali alternative costruire, in città, per il tempo libero. Di giovani, adulti e anziani. Benestanti e meno abbienti. Di passaggio e residenti. Per creare spazi pubblici in cui incontrarsi, conoscersi, stare insieme, mettendo in campo idee, emozioni, entusiasmi. Anche con la musica e il ballo, ma possibilmente fuori dallo schema binario, letale anche per chi vi prende parte attivamente, di alcoolici & decibel a gogo fino a tarda notte.
Ma sarebbe importante che l’Amministrazione stabilisse quantomeno delle regole, dei perimetri reali e virtuali, rispettosi delle esigenze e dello stile di vita di tutti. Soprattutto quando si autorizza l’installazione di spazi di musica & somministrazione serale/notturna in luoghi di abitazione di persone che il giorno dopo vanno a lavorare, o che hanno un’età in cui il riposo deve essere tutelato. E soprattutto d’estate, quando la scelta è tra le finestre aperte o chiuse, patire il caldo o il rumore.
E diciamo subito che non ci sembrano accettabili le deroghe fino alle 2 di notte consentite per il pubblico spettacolo, quando riguardano casse acustiche che diffondono musica a pochi metri da edifici densamente popolati. Un’offerta culturale – cinema, musica, altre manifestazioni – è una ricchezza anche per i residenti, ma non si dovrebbe consentire a nessuno di diffondere rumori fuori controllo dopo la mezzanotte. Per questo nei quartieri molto popolati non si dovrebbero concedere autorizzazioni oltre quell’orario e si dovrebbe garantire ai cittadini, con un costante e scrupoloso monitoraggio, che nessuno possa infrangere le regole stabilite.
Qualche mese fa abbiamo seguito il braccio di ferro dell’Amministrazione con i ragazzi del Piccolo Cinema America per il cinema in piazza a San Cosimato.(2) Una vertenza piuttosto incomprensibile, finita in un buco nell’acqua, dato che i ragazzi sono tornati a fare il cineforum nella stessa piazza dopo che nessuno si è fatto avanti per il relativo bando. Tuttavia va rilevato che allora proprio il Vice Sindaco e Assessore alla crescita culturale Bergamo aveva detto che intendeva ridurre le serate settimanali da 7 a 5, per andare incontro a quei residenti che si erano lamentati per il rumore.
Già allora avevamo fatto presente che il problema non è “quante serate si può sopportare il rumore”, ma se il rumore sia effettivamente molesto e se superi le soglie consentite. Tutte le sere. E va detto che quella discussione riguardava una manifestazione che veniva chiusa tassativamente alla mezzanotte. E che ancora nell’avviso pubblico dell’estate romana pubblicato lo scorso febbraio 2018 si prevedevano “solo attività a basso impatto acustico” ” da svolgersi non oltre le ore 24,00 nei giorni feriali; sabato e festivi fino alle ore 02,00 per attività che non prevedano emissioni sonore o facciano ricorso a tecniche di assoluto abbattimento acustico” (3)
E se è vero che le proiezioni si svolgevano e si svolgono su un’area adiacente a un ospedale e in una piazza storica, resta il fatto che stupisce che per il Ponte della Musica, a ridosso di un’area densamente popolata, non si sia ritenuto di porre alcuna limitazione (3). Perchè noi pensiamo che l’amministrazione dovrebbe farsi carico di tutti i cittadini, che hanno il diritto alla salute – il rumore eccessivo procura danni – e di riposare senza dover subire un bombardamento sonoro. E questo dovrebbe essere un diritto che non si può sottomettere a compromessi, come quello di “alcuni giorni sì- alcuni giorni no”. Nè che può essere appannaggio dei cittadini del centro storico e non di quelli di altri quartieri.
Approfondiremo se per la manifestazione sotto il Ponte (e per quella di Piazza Mancini) siano stati chiesti e concessi tutti i permessi prescritti (4), e se le emissioni sonore lamentate da decine di cittadini rispettino le soglie stabilite dalla legge.
Ma già da ora vogliamo segnalare un intervento sul Ponte della Musica – una struttura pubblica, che è diventato un luogo del cuore per i cittadini del quartiere e di tutta Roma – che ci sembra inacettabile e che vorremmo sapere da chi e con quale procedura sia stato autorizzato. Sui due accessi alle rampe per scendere sotto il ponte sono stati infatti avvitati alla bell’e meglio due cartelli con l’insegna del locale sotto stante. Un intervento che ci sembra assai emblematico di come sempre più si tenda a piegare lo spazio pubblico alle esigenze dei privati.
Come Cittadinanzattiva Flaminio da tempo chiediamo che venga avviato un confronto tra amministrazione comunale, municipale e cittadini per scegliere una destinazione che sottragga l’area sotto il Ponte della Musica al degrado senza consegnarla a iniziative commerciali private.
Perchè il degrado è spesso l’altra faccia della privatizzazione. Quando un bene comune sprofonda sempre più nell’abbandono e nella sporcizia, gli estenuati cittadini sono pronti a concederlo a chiunque pur di non vedere lo squallore dilagare nel proprio quartiere. Ma così non va bene.
Vogliamo una città bella e pubblica, dove è bello vivere per tutti.
Cittadinanzattiva Flaminio e Carteinregola
(1) Anche nella vicina piazza Mancini è stato allestito un palco con musica dal vivo e registrata fino a tardi nell’ambito di E-state insieme bandito dal II Municipio a cui ci siamo rivolti con analoga lettera
(2)I ragazzi del Piccolo Cinema America per 4 anni avevano animato proiezioni gratuite di film accompagnate dalle presentazioni di attori e registi in Piazza San Cosimato; > vedi i nostri articoli
Cinema a Piazza San Cosimato: questa volta le regole c’entrano poco –6 febbraio 2018
(4) L’area sotto il Ponte della Musica ci riuslta che fino a poco tempo fa non fosse fruibile pubblicamente perchè mancante del collaudo