Raccolta differenziata: cosa hanno fatto in due anni e 3 mesi l’amministrazione Raggi e l’ Amministrazione Marino
Autore : Redazione
Foto AMBM
In seguito all’avvio di un’indagine della Corte dei Conti, il Campidoglio ha inviato al Sindaco Marino e ad altri un’ipotesi di risarcimento per 37 milioni di euro totali, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata dei rifiuti nel suo biennio di governo. Ma i numeri dicono che la performance del biennio Raggi è decisamente al di sotto…
Secondo un articolo del quotidiano La Repubblica del 22 settembre 2018 (1), il 10 luglio scorso, dal Segretariato Generale del Campidoglio è stata inviata all’ex Sindaco Ignazio Marino, al suo assessore Estella Marino e ad alcuni dirigenti che si sono succeduti durante la sua consiliatura, una “notifica di costituzione in mora” in cui si chiede la restituzione di 37 milioni di euro “per il danno erariale per la maggiorazione dei costi sostenuti da Roma Capitale per il conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato“. La mossa sarebbe, secondo l’articolo, dovuta a un’indagine della Procura della Corte dei Conti partita a inizio anno. Il motivo è che secondo il Patto per Roma siglato nel 2012 dall’allora Sindaco Alemanno (2), Roma Capitale avrebbe dovuto raggiungere negli anni successivi dei progressivi obiettivi di percentuale di raccolta differenziata, fino al 65% entro il 2016, mentre oggi, 2018, è ancora ferma al 44,3%. Così l’attuale amministrazione – come precisa l’ex Assessore Estella Marino per quanto da lei ricevuto – ha inviato una nota “per l’interruzione dei termini di prescrizione” nella quale “viene specificato che ancora devono essere valutate nel dettaglio responsabilità e corresponsabilità ed eventuali danni” (3). I danni ipotizzati sarebbero di due tipi: da un lato i maggiori costi per smaltire più indifferenziata, dall’altro il mancato guadagno che sarebbe derivato dalla vendita di più rifiuti differenziati.
Difficile comprendere le implicazioni e i retroscena dell’iniziativa, soprattutto giuridicamente, dato che non sappiamo se si tratti di un “atto dovuto” amministrativo o, come hanno ventilato alcuni, uno scaricabarile politico.
Per capire almeno lo scenario in cui si inserisce la vicenda, bisogna tenere presente che da sempre – ma specialmente in questo periodo – i rifiuti sono la Spada di Damocle di ogni Amministrazione capitolina, simbolo e termometro dei problemi della città, dell’efficienza dell’amministrazione e dello scontento dei cittadini. E bisogna anche ricordare che per più di trent’anni la spazzatura romana è stata conferita nella discarica di Malagrotta, il sito di rifiuti più grande d’Europa, di proprietà del Co.La.Ri del “Supremo” – così lo definiscono i giornali – Manlio Cerroni. Su Malagrotta e altre discariche del Lazio, l’Europa ha aperto in passato procedure di infrazione (4) e condannato l’Italia, sebbene la procedura sia stata poi archiviata (5) anche a seguito della sua chiusura (6), che sarebbe dovuta avvenire nel 2007 ma che è invece avvenuta nell’ottobre del 2013, grazie alla Giunta Marino (7).
Tuttavia, a quanto pare, la chiusura di Malagrotta non c’entra con le richieste di risarcimento del Comune, che indicherebbero come possibile danno all’erario solo la minore percentuale di differenziata raggiunta nel biennio mariniano.
Ed è questo a lasciare alquanto perplessi. Perchè, a guardare i grafici, la raccolta differenziata a Roma, seppure non raggiungendo i traguardi previsti, nel periodo 2013 – 2015 ha fatto un balzo dal 31,1 % (Bilancio AMA 2013) al 41,2% (Bilancio AMA 2015), con un incremento di oltre il 10%, mentre negli anni successivi è rimasta al palo con un misero 4 % (8)
Dalla relazione su igiene urbana dell’Agenzia Controllo e Qualità servizi marzo 2018
E questi dati non solo sono squadernati dalla lunga e dettagliata disamina che l’ex Sindaco Marino ha postato sulla sua pagina Facebook (9), ma sono numeri confermati anche dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, in un dossier pubblicato a marzo del 2018 (10), ente del Comune di Roma i cui vertici, come nota Next quotidiano, sono stati nominati dall’attuale maggioranza del MoVimento 5 Stelle (11).
E l’obiettivo del 65% entro il 2016 sembra non essere stato raggiunto durante i 7 mesi del Commissario Tronca, ed è rimasto assai lontano anche per l’Amministrazione Raggi, soprattutto se consideriamo che tra un mese la Raggi avrà maturato la stessa durata della Giunta Marino prematuramente estromessa.
Tuttavia sappiamo che la problematica del trattamento dei rifiuti è talmente complessa e sottoposta a molti fattori – e ruoli – da rendere assai arduo individuare precise e dirette responsabilità personali. E che per quanto determinati, un Sindaco o un Assessore, o i singoli funzionari, non hanno mai il potere assoluto sulle procedure, i tempi, i processi, le risorse. “Abbiamo fatto il massimo che si poteva fare con le risorse a disposizione” dice Estella Marino. E anche l’Amministrazione pentastellata dovrebbe averlo amaramente scoperto da un bel pezzo.
Ma se invece questa iniziativa dovesse avere davvero un seguito legale, per i cittadini, la cosa, paradossalmente, potrebbe avere risvolti assai interessanti.
Infatti, se venisse sancito il principio che i soggetti preposti a dare l’indirizzo politico, come la Giunta, e a maggior ragione i dirigenti amministrativi, rispondono in solido, non solo, come è pacifico, dei propri atti relativi a decisioni specifiche che possono arrecare un danno all’erario, ma anche, in generale, degli obiettivi non raggiunti, o degli “atti mancati”, anche se subordinati a una successione di decisioni e azioni messe in atto da altri soggetti, molte istanze dei cittadini che oggi si infrangono sull’anonimato della burocrazia, forse sarebbero prese ben più sul serio.
In ogni caso noi vorremmo un’Amministrazione che si prenda le sue responsabilità e che risponda, con trasparenza e chiarezza, ai magistrati come ai cittadini, comunicando non solo bollettini di strepitosi successi che fanno a pugni con la realtà che viviamo ogni giorno, ma raccontando la verità su quanto sta facendo e perchè.
Anche e soprattutto sulla situazione dei rifiuti, che a Roma è una bomba che va disinnescata il più presto possibile. Senza scaricabarili.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum di Paolo Gelsomini: La Giunta Marino aveva dimostrato una chiara volontà politica di procedere verso un aumento della raccolta differenziata dei rifiuti e del completamento del ciclo con soluzioni industriali che conducessero alla valorizzazione della risorsa rifiuto nell’ambito della nuova cultura dell’economia circolare. A testimonianza di questa volontà politica, che si stava concretizzando, come tutti gli indici dimostrano, ci sono le delibere *1/2014 “Anagrafe dei Rifiuti” (Deliberazione di Assemblea Capitolina n.1 del 11/02/2014 “Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento e agli impianti dei rifiuti solidi urbani.”); *129/2014 “Verso Rifiuti Zero” (Deliberazione di Assemblea Capitolina n.129 del 16/12/2014 “Indirizzi per l’avvio del percorso ‘verso rifiuti zero’ attraverso l’introduzione di un programma di gestione dei rifiuti urbani e dei servizi di decoro ed igiene urbana, tra cui la raccolta differenziata ‘porta a porta spinta’ dei rifiuti urbani.”); * 51/2015 “Linee guida per il nuovo contratto di servizi AMA” (Deliberazione di Assemblea Capitolina n.51 del 23/09/2015 “Indirizzi programmatici e linee guida per la predisposizione del nuovo Contratto di Servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana tra Roma Capitale e AMA S.p.A.”); * 52/2015 “Affidamento AMA del servizio di gestione dei rifiuti e di igiene urbana”.
NOTA: Poichè ci rendiamo conto che la materia è assai complessa, invitiamo i cittadini a leggere interamente la Relazione dell’Agenzia, e i responsabili istituzionali a inviarci osservazioni e precisazioni che saremo felici di pubblicare laboratoriocarteinregola@gmail.com)
Dalla relazione su igiene urbana dell’Agenzia Controllo e Qualità servizi marzo 2018
____________________________________________________________________________
Scarica il Rapporto dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi di Roma Capitale pubblicato nel marzo 2018 Il settore di igiene urbana a Roma
vedi anche
RESOCONTO STENOGRAFICO dell’Audizione Assessore Estella Marino nella SEDUTA DI MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI (dal sito della Camera scarica Rif_M_20150722_007_Comune(audizione assessore Marino luglio 2015 commissione parlamentare)
Roma Today 22 settembre 2018 Rifiuti, senza Malagrotta Roma spende di più: Raggi chiede a Marino 37 milioni di euro
Nextquotidiano 24 settembre 2018 Cosa c’è dietro la rissa tra Marino e Raggi sulla raccolta differenziata @Giovanni Drogo |
(1) La Repubblica 22 settembre 2018 articolo di Federica Angeli e Lorenzo D’Albergo
(2) Vedi La Repubblica 7 agosto 2012 Rifiuti, siglato il “patto per Roma” Differenziata al 65% entro 2016 Tra l’obiettivo, c’è il monitoraggio dei diversi stadi operativi del sistema di raccolta – dall’organizzazione all’impiego di materiali usati e riciclati. Il ministro Clini: “Uno strumento razionale per gestire i rifiuti di Roma con un percorso rigoroso”.
Promuovere e sviluppare un sistema di raccolta differenziata che raggiunga il 30% dei rifiuti urbani entro la fine del 2012, il 40% entro il 2013, il 50% entro il 2014, il 60% entro il 2015 e il 65% entro il 2016.
Sono questi tre degli obiettivi del patto per Roma siglato oggi nella sede del ministero dell’Ambiente alla presenza del ministro Corrado Clini, del prefetto Goffredo Sottile, commissario di governo per l’emergenza rifiuti a Roma, del presidente della regione Lazio, Renata Polverini, dell’assessore capitolino Marco Visconti e della vice presidente della provincia di Roma Cecilia D’Elia.(> leggi tutto)
scarica pianoroma_lineeguida rifiuti giunta Alemanno 2012
Roma. Rifiuti. Danno per obiettivi mancati della raccolta differenziata.
1) La nota citata nell’articolo qui sotto è arrivata anche a me a luglio, in quanto Assessore con delega ai Rifiuti negli anni 2013-2015.
Certo fa specie considerando che siamo stati l’unica Amministrazione tra quelle prima e quelle dopo che ha aumentato la differenziata di 7/8 punti percentuali l’anno – dati ufficiali Ispra, non post fuffa su fb (certo non erano i 10 punti previsti dal patto per Roma ma nemmeno l’1,5 degli ultimi due anni di giunta Raggi)
2) Mi chiedo anche, se la Raggi se la prende con noi che abbiamo fatto quei risultati, la sua amministrazione allora quanto dovrà pagare? Perché immagino le verifiche procederanno sugli anni 2016, 2017, 2018…. E siamo ben lontani dai limiti di norma.
O tutto questo è un diversivo per distogliere l’attenzione dal fallimento ormai evidente della sua amministrazione sui rifiuti.
3) La nota è stata inviata, a quanto vi si legge, per l’interruzione dei termini di prescrizione, viene specificato che ancora devono essere valutate nel dettaglio responsabilità e corresponsabilità ed eventuali danni (almeno su quella arrivata a me), giusto perché nell’articolo, nonostante abbiano visionato il documento, non è specificato.
4) Ovviamente massima disponibilità per documentare con gli atti di quei due anni ai magistrati contabili l’enorme lavoro fatto, il massimo che si poteva fare con le risorse a disposizione.
(4) Vedi Le procedure di infrazione dello Stato italiano: procedimento comunitario e il caso delle discariche di rifiuti urbani nella Regione Lazio di CLAUDIA PALMERINI Dott.ssa in Giurisprudenza- su Focus 2.5 con una sintesi della vicenda scarica 2.5. focus procedure infrazione stato italiano- malagrotta
(5) da altalex Bruxelles, 15 ott 2014 – La Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia, con una sentenza emessa oggi a Lussemburgo, per aver violato, nella discarica di Malagrotta e in altri sei siti in Lazio, le direttive Ue sul trattamento dei rifiuti (1999/31/Ce e 2008/98/Ce). Secondo la sentenza, alla data di riferimento del primo agosto del 2012, la situazione nella Regione Lazio non era conforme alle prescrizioni delle due direttive.(> leggi tutto)