Solidarietà a Sabrina Alfonsi: sulla 194 non si torna indietro
Autore : Redazione
Foto da Roma Today
Carteinregola esprime solidarietà a Sabrina Alfonsi e a tutte le donne e gli uomini che continuano a sostenere la libertà e il diritto all’autodeterminazione delle donne, conquistati con anni di battaglie politiche, culturali e umane.
Dopo i minacciosi manifesti di Azione Frontale affissi stanotte sui muri esterni della sede del I Municipio Centro Storico, che raffigurano il volto della minisindaca e la scritta: “Quando la politica diventa morte. Giù le mani da ProVita!“, la Casa Internazionale delle donne ha indetto una manifestazione di solidarietà per oggi venerdì 30 novembre alle 18, davanti alla sede del primo Municipio, in via Petroselli 50, per sostenere la Presidente Sabrina Alfonsi.
Ci auguriamo che di fronte a questo episodio si mettano da parte le differenti appartenenze politiche e che le più alte istituzioni comunali, a partire dalla Sindaca Virginia Raggi, dall’Assessora Flavia Marzano*, dalla Presidente della Commisione Pari opportunità Gemma Guerrini, dalla Presidente della commissione Politiche sociali Agnese Catini, insieme alle consigliere e ai consiglieri capitolini tutti, mandino un segnale forte e chiaro di solidarietà alla Presidente.
Per dire ancora una volta, insieme alle cittadine e ai cittadini, che non ci faremo intimidire da chi vorrebbe portare l’orologio indietro di 50 anni e cancellare la dignità e i diritti delle donne con azioni minacciose e squadriste. (in calce alcune informazioni)
Associazione Carteinregola
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Manifestazione davanti al I Municipio (foto Paolo Gelsomini)
Un pericoloso crescendo contro la Legge 194 (1) (difesa in Campidoglio da un fronte che comprende la maggioranza pentastellata e le opposizioni di centro sinistra)
I Manifesti contro Sabrina Alfonsi sono l’ultimo episodio di un crescendo che negli ultimi mesi ha avuto una notevole accelerazione, anche in seguito a esternazioni, prese di posizione e proposte di legge nazionali, come il Decreto del ministro leghista Pillon (2), che mirano a cancellare diritti conquistati faticosamente grazie a battaglie delle donne che vengono da molto lontano.
Dopo che al Comune di Verona il 5 ottobre scorso è stata approvata una mozione “pro vita” che contiene un attacco assai crudo all’interruzione volontaria di gravidanza – “uccisioni nascoste provocate dalle pillole abortive”, “con gli aborti si diffonde la cultura dello scarto” (3),– Fratelli d’Italia ha presentato all’Assemblea Capitolina una mozione – assai più misurata nel linguaggio ma con un sottotesto assai simile – che è stata bocciata con 33 voti contrari e 6 favorevoli, mentre sono state approvate a larghissima maggioranza altre due mozioni, una presentata dal centro sinistra PD lista civica insieme a Cristina Grancio (ora DEMA) e un’altra da Stefano Fassina di Sinistra per Roma e ancora Grancio.
L’Aula ha approvato l’atto “in difesa degli inalienabili diritti di autodeterminazione delle donne garantite dalla legge 194/1978, a tutela della salute e del riconoscimento di una maternità consapevole” (4) con i voti del M5S capitolino, che ha sostenuto convintamente le mozioni delle opposizioni, come dichiarato dalla Presidente della commissione Politiche sociali, la consigliera Agnese Catini : ‘Noi come gruppo siamo a favore dell’autodeterminazione delle donne. Siamo a favore di questa mozione” [quella di Stefano Fassina] “per ribadire l’intenzione di questa assemblea per la piena applicazione della 194 e per dare la possibilità alle donne, come prevede la legge, di autodeterminarsi”.
Ma l’attacco ad Alfonsi è legato a una vicenda parallela, nata nella primavera scorsa, quando la città sè stata tappezzata di manifesti antiabortisti con un contenuto molto forte (5), suscitando la richiesta alla Sindaca che venissero rimossi, cosa poi avvenuta.
E arriviamo a qualche giorno fa, quando la Presidente Alfonsi, insieme alle assessore e consigliere del Municipio, ha oscurato con alcuni fogli di carta attaccati con lo scotch un manifesto conro l’interruzione di gravidanza ancora affisso nella vetrina della sede dell’associazione Pro vita (6). La reazione non si è fatta attendere: prima un gruppo di attivisti Provita si è recato in consiglio municipale srotolando lo striscione “Alfonsi dimettiti“(7), poi i manifesti di stanotte (8). Con quel non casuale accostamento di parole “Alfonsi” e “morte”, fatto apposta per spaventare.
CHI SONO QUELLI DI AZIONE FRONTALE
* L’Assessora Marzano ha espresso la sua solidarietà commentando il post di Sabrina Alfonsi su Facebook, come moltissimi altri esponenti politici (consiglieri comunali, municipali e regionali) del PD e non solo.
(4) vedi RomaToday 22 novembre 2018 Roma non è Verona, M5S e centrosinistra bocciano la mozione ‘pro-vita’: “Sostegno alle 194”
(5) vedi
Roma Today 6 aprile 2018 Rimosso manifesto antiaborto via Gregorio VII
Roma Today 14 maggio 2018 ‘L’aborto è la prima causa di femminicidio’, manifesti choc per Roma: “Il Comune intervenga”
Gli autori: “Diritto di opinione”. Del Bello: “Offendono le donne”
(6) Roma Today 27 novembre 2018 Viale Manzoni, flash mob contro i manifesti anti abortisti: Alfonsi in prima linea, ira di Fdi
(7) Roam Today 29 novembre 2018 Flash Mob Pro Vita consiglio I Municipio Centro: “Alfonsi dimettiti” Il presidente dell’associazione: “Da Sabrina Alfonsi abbiamo subìto un atto incivile e abusivo”. La replica della minisindaca: “Quella dell’autodeterminazione delle donne in materia di aborto è una battaglia delle nostre madri”
(8)Roma Today 30 novembre Manifesti di Azione Frontale contro Sabrina Alfonsi in difesa di Pro Vita
Flash mob antiaborto, Azione Frontale contro Sabrina Alfonsi: “Quando la politica diventa morte” I manifesti affissi sulla sede del Municipio dopo il blitz di Pro Vita in consiglio comunale