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Servono linee guida per la vendita e la consegna a domicilio

La-spesa-a-casa-tuaIn un momento di emergenza, nel quale le persone sono invitate a non muoversi da casa e a mantenere distanze di un metro negli ambienti dove devono recarsi per acquistare cibo e medicinali, sarebbero indispensabili delle linee guida per i commercianti, sia per la vendita in  negozi, mercati rionali, supermercati, sia per la consegna a domicilio.  Misure a tutela della sicurezza degli esercenti e  dei lavoratori e naturalmente dei clienti. Invece in entrambi i casi vige un’ampio margine per il “fai da te”.

Nel caso degli esercizi di vendita, a parte gli ingressi scaglionati e le distanze, spesso non mantenute dai clienti (e risulta difficile per i commercianti imporle ai più indisciplinati),  non ci risultano esistere prescrizioni specifiche per quanto riguarda mascherine (tipologie), guanti usa e getta e disinfettanti per le mani. Inoltre in molti esercizi il personale che tocca gli alimenti (anche quelli che poi non si lavano e non si cuociono) è lo stesso che tocca il denaro, in molti casi con scarsa attenzione al cambio di guanti o senza possibilità di lavarsi le mani.

Anche per le misure igieniche per l’impacchettamento delle merci e dei cibi – pronti o da cucinare – da recapitare a domicilio non abbiamo reperito delle indicazioni specifiche per questi tempi di pandemia, tranne quelle, peraltro abbastanza vaghe, della  Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi e AssoDelivery*, l’associazione di categoria delle imprese del food delivery – alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats e Social Food – che  hanno condiviso un pacchetto di buone pratiche per garantire il servizio nel rispetto delle misure precauzionali e dei requisiti igienico sanitari in linea con quanto disposto dalle autorità e dal Ministero della Salute, che riportiamo in calce. Anche nei supermercati che effettuano consegne a domicilio, spesso gli incaricati che raccolgono la merce delle ordinazioni  – ci risulta che prestino servizio  solo durante l’orario di apertura –  si muovono  tra gli scaffali in mezzo alla normale clientela e lasciano i carrelli con le borse che vanno in consegna nei pressi delle casse,  dove la gente è in coda per pagare.

Appare quindi più che mai indispensabile che gli enti locali  mettano a punto delle linee guida stringenti per  garantire la sicurezza e l’igiene soprattutto degli alimenti  (dei negozi,  mercati e supermercati) e aprano canali di comunicazione efficienti e rapidi con tutti gli esercizi ancora aperti o che effettuano consegne a domicilio per diffonderle  in maniera capillare. Linee guida che dovranno essere diffuse anche tra le associazioni e i volontari che si mettono a disposizione delle persone più in difficoltà.

E sarebbe altrettanto auspicabile che il Comune e i Muncipi  predisponessero al più presto una piattaforma on line (alcuni Municipi l’hanno già parzialmente fatto), ma anche sistemi informativi più tradizionali come le affissioni, per dare informazioni sui servizi generali e su quelli del territorio, compresi gli  esercizi del quartiere che effettuano  consegne a domicilio,  invitando  gli stessi  a stamparle e attaccarle nei propri  negozi, e  invitando nel contempo anche  i cittadini ad attaccarle nei propri condomini.

(AMBM)

Post scriptum: ci è stato fatto osservare che esistono già delle norme igieniche che devono essere rispettate dagli operatori, e che eventuali trasgressioni   possono  essere segnalate alla ASL. Ora, a parte che le norme igieniche riguardano situazioni normali, che non possono essere le stesse  in caso di pandemia, e che ugualmente non possono essere sufficienti le raccomandazioni diffuse tra i semplici cittadini, – come il lavarsi spesso le mani o starnutire nel gomito – per chi maneggia cibo, merci e denaro,   raggruppare tutte le raccomandazioni specifiche, con l’aggiunta delle indicazioni su quali protezioni (guanti, mascherine) utilizzare, anche in una semplice infografica, dovrebbe essere una preoccupazione (e un dovere) di chi gestisce l’emergenza, e metterebbe i cittadini  nella  condizione  di conoscere le regole  e pretenderne  il rispetto.

23 marzo 2020

Per osservazioni e precisazioni:laboratoriocarteinregola@gmail.com

(*) Linee guida per l’attività di food delivery

  1. I ristoratori mettono a disposizione del proprio personale prodotti igienizzanti, assicurandosi del loro utilizzo tutte le volte che ne occorra la necessità e raccomandano di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro nello svolgimento di tutte le attività.
  2. I ristoratori definiscono delle aree destinate al ritiro del cibo preparato per le quali osservano procedure di pulizia e igienizzazione straordinarie. Queste aree devono essere separate dai locali destinati alla preparazione del cibo.
  3. Il ritiro del cibo preparati e la relativa avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.
  4. Il cibo preparato viene chiuso in appositi contenitori (o sacchetti) tramite adesivi chiudi-sacchetto, graffette o altro, per assicurarne la massima protezione.
  5. Il cibo preparato viene riposto immediatamente negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto che devono essere mantenuti puliti con prodotti igienizzanti, per assicurare il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare.
  6. La consegna del cibo preparato avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.

A queste regole specifiche si aggiungono le norme che tutti devono osservare cioè: seguire scrupolosamente le ​raccomandazioni del Ministero della Salute;

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