La delibera di iniziativa popolare per una gestione del ciclo dei rifiuti decentrata e partecipata, approda finalmente in Assemblea Capitolina
Autore : Redazione
di Paolo Gelsomini
Venerdi 16 ottobre sarà presentata e discussa in Assemblea Capitolina la Delibera di iniziativa popolare 104/20191 per una gestione dei rifiuti decentrata, partecipata ed efficiente a Roma.
Questa delibera depositata presso il Comune dal Comitato DeliberiamoRoma che ne fu il promotore, fu sostenuta da oltre 9000 cittadini con più di 7000 firme valide (ne occorrevano 5000) raccolte in appena tre mesi.
Il senso della proposta di questa delibera di iniziativa popolare è sintetizzato nel titolo: “Norme per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani di Roma Capitale, il conferimento di funzioni di controllo ai Municipi, il decentramento di AMA spa su base municipale, linee guida del piano industriale e attuazione del percorso di partecipazione popolare previsto dalla Delibera di Assemblea Capitolina n. 129/20142 Roma verso rifiuti zero”.
La Proposta di Delibera di iniziativa popolare n.104 presentata nell’agosto 2019 è stata finora nei cassetti del Campidoglio, mentre la situazione dei rifiuti continua a peggiorare di giorno in giorno senza nessuna prospettiva.
Una Delibera di iniziativa popolare non può essere emendata in Aula ma, se ci fosse la volontà politica in caso di non approvazione, il testo dovrebbe essere portato ad un tavolo di lavoro consultivo, alla presenza del Comitato promotore titolare della volontà dei cittadini firmatari, e poi nelle Commissioni competenti per l’approvazione. Dopo il voto delle Commissioni, il nuovo testo emerso dal confronto con i cittadini promotori della delibera dovrebbe tornare in Aula come delibera di iniziativa consiliare per l’approvazione definitiva. Questo fu l’itinerario che portò all’approvazione della citata Delibera 129/2014 nata come delibera di iniziativa popolare, trasformata poi insieme ai cittadini promotori e ripresentata in Aula dove fu approvata come delibera di iniziativa consiliare.
Per sostenere l’approvazione di questa delibera il Comitato DeliberiamoRoma organizza un sit in in Campidoglio a partire dalle ore 14 di venerdi 16 ottobre. Dieci giorni dopo lo stesso Comitato DeliberiamoRoma presenterà alla Città alla Sala della Promototeca in Campidoglio la sua proposta di linee guida per un piano industriale del ciclo dei rifiuti.
Che cosa dice la delibera di iniziativa popolare 104/2019 presentata dal Comitato DeliberiamoRoma
1. Decentramento dei poteri ai Municipi
La proposta di Delibera prevede che le operazioni di raccolta dei rifiuti urbani effettuate da AMA e da altre aziende private, ed il loro invio agli impianti di trattamento, debbano essere poste sotto il controllo e il monitoraggio dei Municipi di Roma Capitale, futuri Comuni Metropolitani.
I 15 Municipi di Roma devono quindi iniziare ad assumere le funzioni di controllo sulle operazioni di AMA nel territorio ed acquisire i rapporti periodici ufficiali per condividere in trasparenza i dati acquisiti negli Osservatori municipali, strutture istituzionali municipali in cui sono rappresentati consiglieri dei rispettivi municipi, tecnici dell’AMA e cittadini attivi in rappresentanza degli utenti.
2. Decentramento di AMA nei Municipi
AMA è un’azienda al 100% di proprietà di Roma Capitale, e gode di un affidamento diretto per gestire il ciclo dei rifiuti senza gara di appalto. Ama raccoglie annualmente circa 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti, ma ne tratta appena il 20%, affidando il restante 80% per il trattamento ad impianti esterni o privati.
AMA SpA incassa ogni anno dai cittadini romani circa 800 milioni di euro attraverso la tariffa Rifiuti e ne spende circa la metà solo per pagare i 7.800 dipendenti in servizio, oltre alle spese di manutenzione dei mezzi e dei pochi impianti di cui dispone, con gravi limiti dovuti ai recenti incendi subiti.
È necessario assolutamente decentrare AMA, creando in ogni Municipio strutture complete e funzionali ciascuna delle quali dotate di sedi amministrative ed operative, del personale valido ed adeguato e dei mezzi d’opera necessari per il corretto svolgimento dei servizi municipali.
È altrettanto necessario che AMA spa si doti di un nuovo Piano Industriale, che estenda la raccolta “porta a porta” progressivamente a tutta la città e crei una rete impiantistica adeguata in ciascun municipio per il recupero dei materiali differenziati con la diffusione di metodi, tecnologie ed impianti in grado di attivare una economia circolare all’interno della filiera, con la conseguente decisa riduzione di produzione di rifiuti indifferenziati che hanno bisogno, per essere smaltiti in quantità elevate, di molti impianti di combustione e di discariche nocive alla salute ed all’ambiente.
Questa, tra l’altro, è anche la tendenza dell’Europa le cui direttive sono state finalmente recepite dal nostro Paese con i decreti legislativi n.116 e 121 del 3 settembre scorso (3) che mettono alcuni punti fermi piuttosto importanti sulla preferenziale trasformazione del rifiuto in materia (recupero, riutilizzo ecc.) e non in energia (termovalorizzatori); sulla responsabilità del primo produttore dei rifiuti sui costi di recupero del rifiuto (imballaggi); sul limite massimo del 10% di rifiuti urbani da mandare in discarica entro il 2035; sulla valutazione positiva degli impianti di compostaggio e digestione anaerobica solo se producono compost con buona resa di contenuto riciclato e soprattutto se il loro utilizzo sul terreno comporta benefici per agricoltura e ambiente.
3. Attuare la partecipazione popolare
È evidente che la situazione catastrofica in atto sui rifiuti a Roma non è un fatto recente, anche se negli ultimi tre anni si è bloccato l’incremento della raccolta differenziata porta a porta e la riduzione dei rifiuti urbani.
Essa ha solide radici nel passato monopolio, consentito e autorizzato dalle precedenti Amministrazioni, della gestione dei rifiuti indifferenziati, sversati nella ex discarica di Malagrotta, un mostro ambientale tuttora in attesa di bonifica.
L’avvio della transizione verso il nuovo sistema di raccolta differenziata ed in particolare il nuovo obiettivo europeo di “economia circolare” basato in primis sul recupero della materia e sul riciclaggio necessita di una fortissima azione culturale e sociale, della partecipazione consapevole dei cittadini, di un sistema industriale efficiente.
È necessario diffondere nelle scuole, nei posti di lavoro, nei quartieri, la necessità di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, in particolare degli imballaggi, costruire centri di riuso per gli oggetti usati ma ancora in buone condizioni, incentivare il riciclo ed il compostaggio domestico, ridurre la tassazione a chi davvero produce meno rifiuti.
Occorre quindi attuare quanto già previsto dalla Delibera di iniziativa popolare “Roma verso rifiuti zero”, poi convertita in Delibera capitolina n.129/2014, per istituire i 15 “Osservatori municipali verso rifiuti zero” al cui interno siano rappresentati in pari quota amministratori e cittadini, che “decidano insieme” sui problemi e sulle soluzioni.
6 ottobre 2020
Paolo Gelsomini
Per osservazioni e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com
NOTE
(1) scarica Proposta-Delibera-Iniziativa-Popolare deliberiamoroma rifiuti- 104 2019
(2) scarica Delib_AC_129_16_12_2014
(3) DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 116 Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. (20G00135) (GU Serie Generale n.226 del 11-09-2020) note: Entrata in vigore del provvedimento: 26/09/2020 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/09/11/20G00135/SG
DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 121 Attuazione della direttiva (UE) 2018/850, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. (20G00138) (GU Serie Generale n.228 del 14-09-2020) note: Entrata in vigore del provvedimento: 29/09/2020 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/09/14/20G00138/sg
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