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Più culture: Ius soli e immigrazione: orientamenti e azioni dei Municipi a Roma

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Ius soli e immigrazione: orientamenti e azioni dei Municipi a Roma (da piuculture.it) Il sito Piuculture ha cominciato a fare una mappatura degli orientamenti e delle azioni dei 15 Municipi di Roma relativamente al tema dell’immigrazione nei rispettivi territori.
Sono partiti da Roma centro, Municipi I e II, per poi passare a Roma Sud, Municipi V, VII e VIII. In seguito hanno mappato gli altri Municipi man mano che arrivavano le risposte. A oggi 11 aprile mancano solo pochi Municipi, prevalentemente quelli della zona Nord Ovest della città.
Il passo successivo sarà un focus sulle buone pratiche nei diversi campi della vita sociale e culturale dei territori.

Queste le domande rivolte ai Presidenti dei 15 Municipi di Roma:
1. Ius soli: qual è la sua opinione al riguardo? Considera il tema immigrazione un indicatore significativo per una politica di sviluppo sostenibile e solidale?
2. Quali sono le problematiche attuali legate all’immigrazione nel suo territorio? Come pensa di risolverle?
3. Il suo Municipio fa rete con altri Municipi e/o associazioni per affrontare le problematiche che riguardano l’immigrazione?

(> Vai sul sito di Piùculture per leggere i post corredati delle foto)

I MUNICIPIO – PRESIDENTE SABRINA ALFONSI (PD)

Ius soli e immigrazione

“Sono molto felice che ci sia l’intenzione di mettere nell’agenda politica lo Ius soli. Si tratta non tanto di una questione identitaria di uno schieramento progressista, bensì di un tema forte da mantenere costante nell’azione di governo. Bene quindi che se riparli in un’ottica che inquadri l’immigrazione all’interno di una più generale politica inclusiva, superando così quella visione riduttiva che la considera solo come problema da risolvere e non vede nell’immigrato una risorsa per la collettività. Questa è l’idea che guida le diverse azioni che nel I Municipio abbiamo messo in campo, dividendo il tema immigrazione in due campi: da una parte l’integrazione degli stranieri già inseriti nel tessuto lavorativo e sociale, che sono parte della nostra vita; dall’altra gli immigrati irregolari e richiedenti asilo”.

Problematiche e azioni concrete

“Il I Municipio non si limita a organizzare iniziative spot, ma realizza tante azioni concrete per l’integrazione finanziando progetti mirati”.

  • Scuola – “Un esempio riuscito di integrazione è la scuola Di Donato, dove c’è una cittadinanza mista: a partecipare alla gestione della scuola ci sono genitori e responsabili di diverse nazionalità, costituitisi in Associazione dei genitori, che cooperano nel reciproco riconoscimento delle diversità culturali. Questo è un modello non solo per la scuola.
    In altre scuole, si stipulano patti di collaborazione con i genitori, si realizzano laboratori ed eventi interculturali, che sosteniamo, come la festa dell’intercultura nella scuola Cairoli in via Andrea Doria, in cui le famiglie hanno portato il loro cibo e fatto conoscere le loro tradizioni”.
  • Centri interculturali – “Con un bando del Municipio abbiamo attivato 3 centri culturali: Chicco di riso, in Prati; Intercultura al Centro, al Celio; Amistad, in Trastevere. Questi centri, aperti a tutti i residenti, offrono servizi, laboratori, attività varie, ma l’aspetto più innovativo è che vi si fanno attività di formazione.
    Tante sono le attività per i giovani italiani e stranieri organizzate in co-progettazione con MaTeMù, il Centro giovani e scuola d’arte gestito dal Cies”.
  • Accoglienza – “Con il progetto ‘Accogliamoli a casa nostra‘, del 2019, insieme alla Comunità di Sant’Egidio abbiamo fatto un appello ai cittadini – raccolto da molti – perché aprissero le loro case per ospitare i migranti. Siamo dell’idea che vada incentivato il sistema dell’accoglienza diffusa, più funzionale all’integrazione.
    A partire dall’emergenza freddo sono state create strutture per accogliere i senza fissa dimora, tra cui immigrati. Ma andiamo oltre l’emergenza cercando di capire chi è la persona ospite e quali esigenze ha, per poter delineare percorsi di vita”.
  • Lavoro – “Oltre ai servizi di orientamento al lavoro, cerchiamo di creare occasioni concrete di lavoro. Per esempio, per far fronte all’emergenza Covid e in collaborazione con don Bruscella della Chiesa Nuova, abbiamo dato delle borse lavoro, in protocollo col Vaticano, ai senza tetto che dormivano sui gradini della chiesa, per la pulizia e sistemazione dei giardini delle piazze Cairoli, Belli e Trilussa.
    Analogamente, nell’ambito del Patto di Comunità e in protocollo con Retake, la Parrocchia di San Martino ai Monti e altri soggetti, abbiamo dato lavoro a giovani immigrati per la manutenzione del parco di Colle Oppio e del servizio docce della parrocchia.
    Tanti, però, restano i problemi da risolvere, soprattutto per i richiedenti asilo, ma le competenze del Municipio da sole possono fare poco, serve l’Ente Locale”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Abbiamo una grande rete con tante associazioni e cooperative, con cui realizziamo la maggior parte delle azioni descritte. Alla fine del 2020 abbiamo stipulato un Patto di Comunità: con 110 associazioni ci proponiamo di costruire una rete territoriale stabile con tutti gli attori disponibili, non solo chi è impegnato nel sociale in senso stretto ma chiunque intenda mettere a disposizione della comunità competenze e progettualità, scambiandosi informazioni e sostegno.
Nel Centro Servizio Volontariato di via Liberiana abbiamo messo uno spazio a disposizione di tutte le associazioni che intendano organizzare iniziative e incontri”.

II MUNICIPIO – PRESIDENTE FRANCESCA DEL BELLO (PD)

Ius soli e immigrazione

“Nel novembre 2018 avevamo in programma un’iniziativa sul tema dell’inclusione in cui avrebbe partecipato anche Mimmo Lucano. Purtroppo è saltata. Per quell’occasione mi ricordo che preparai un intervento molto critico sulla questione del naufragio della proposta di legge sullo Ius soli. Credo che sia di primaria importanza riconoscere questo diritto fondamentale a bambini e ragazzi che frequentano le scuole del nostro territorio e che dai loro stessi coetanei vengono percepiti come italiani a tutti gli effetti.

Si tratta di una questione di giustizia e un tema che va risolto, soprattutto dopo la pandemia che ha ampliato le condizioni di difficoltà per tutti, difficoltà che si risolvono solo ampliando diritti e non restringendoli. Il tema dello Ius soli va affrontato senza tener conto di ragioni di opportunità politica, soprattutto senza paura che possa essere usata contro di noi. Io mi sono piacevolmente stupita della dichiarazione di Letta, perché era una cosa che non era stata neanche più nominata dai rappresentanti del mio partito.

È chiaro che ci sono state anche altre priorità nell’ultimo anno, questioni complesse che hanno richiesto uno sforzo notevole. Ma riproporre questo tema non è soltanto una questione di umanità, è una questione fondamentale di giustizia. Al momento il nostro paese è ingiusto e non è al passo con i tempi. Riprenderla non può che farci bene. Noi abbiamo fatto anche un’iniziativa prima della pandemia, il 20 novembre 2018 in occasione della Giornata dei diritti dei bambini, intitolata “A matita siamo tutti uguali”. Si è trattato di un’iniziativa simbolica perché il Municipio, purtroppo, non ha molto campo libero su questo tema. Abbiamo conferito la cittadinanza onoraria ai bambini e ragazzi nati da genitori stranieri che frequentano le scuole del nostro Municipio. In quella iniziativa abbiamo provato a spiegare loro che il nostro paese, purtroppo, a volte è anche ingiusto”.

Problematiche e azioni concrete

  • Scuola – “Fortunatamente le scuole italiane funzionano nel complesso bene. Grazie alla nostra Costituzione non si fa differenza di nazionalità per quanto riguarda l’accesso al diritto all’istruzione. Abbiamo avuto però anche dei problemi in merito all’accoglienza in corso d’anno degli alunni stranieri, con alcuni episodi di scuole che si sono rifiutate in un primo momento di accoglierli. Come Ente pubblico abbiamo fatto tutte le forzature affinché venissero accolti: se si chiama scuola dell’obbligo le scuole sono obbligate ad accogliere gli alunni. In molti casi abbiamo dovuto lavorare anche con le famiglie di questi alunni, che spesso non aiutano i loro figli nella frequentazione scolastica. In questo campo molto lavoro è stato fatto dalle scuole, ma soprattutto dalle associazioni del terzo settore, come Piuculture, che sono uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione. Conoscere la lingua è infatti il primo strumento per superare gli ostacoli legati all’integrazione. Durante la pandemia abbiamo portato personalmente ad alcuni bambini che frequentano le scuole del Municipio ma non vi risiedono i dispositivi per seguire la DAD. Fortunatamente abbiamo un ufficio dei servizi sociali molto attento a far sì che non si verifichino fenomeni di dispersione scolastica e non accoglimento dei bambini nelle scuole”.
  • Lavoro e Accoglienza – “Gli stranieri adulti che vivono nei nostri territori svolgono per lo più attività di welfare (colf, badanti, baby sitter). Nell’agosto 2019 c’è stato l’incendio al Foro Italico ed è venuta alla luce questo “piccolo quartiere” di filippini che vivevano in alcune baracche lungo via Foce dell’Aniene, che si sono ritrovati improvvisamente senza casa. Abbiamo cercato di aiutarli dando loro prima una sistemazione temporanea, poi un’abitazione provvisoria e poi finalmente un alloggio, una casa vera. L’ultima l’abbiamo consegnata un paio di mesi fa. Abbiamo gestito la situazione dall’8 agosto ospitandoli dapprima presso il Centro Anziani del Villaggio Olimpico, poi dando loro una sistemazione temporanea presso l’immobile che abbiamo noi come Municipio in via Aldrovandi numero 12, il vecchio Ufficio per i Diritti degli Animali. Grazie alla collaborazione con l’ASP Asilo Savoia, vecchia IPAB, abbiamo recuperato 3 appartamenti non nel nostro municipio ma in zona EUR e finalmente vivono lì. Il tema del lavoro è un tema che già per le famiglie italiane è un problema, figuriamoci per le famiglie straniere. Abbiamo anche attività che svolgiamo con alcune iniziative che si occupano di assistenza legale e servizi sociali come ENGIM di San Lorenzo. Con loro stiamo partecipando a un bando promosso dal Ministero per le Politiche Sociali per dare assistenza alle famiglie più fragili, in buona parte dei casi famiglie di origine straniera”.
  • Servizi – “I servizi primari del Municipio – assistenza sociale, possibilità accedere ai buoni affitto, servizi per i minori – quando vengono erogati per famiglie straniere sono accompagnati da tutte quelle misure, Mediazione linguistica, Mediazione culturale, che gli consentono di usufruire al meglio di servizi che già esistono. Il servizio pubblico va garantito a tutti, ponendo un’attenzione particolare nei confronti di chi avrebbe più difficoltà ad accedervi autonomamente”.
  • Abitare – “Nel nostro territorio abbiamo tre occupazioni che interessano oltre 1000 persone: in Viale delle Province, Policlinico e Corso d’Italia. La maggior parte di loro sono stranieri. Noi abbiamo fatto, circa tre anni fa, un grande lavoro di censimento e di accompagnamento ai nostri servizi. Abbiamo risolto anche un problema molto serio di una delle occupanti che rischiava violenze da parte del marito. Si è trattato di un lavoro molto capillare, a volte svolto singolarmente, caso per caso. Per quanto riguarda le occupazioni, si tratta di due occupazioni di necessità in due stabili privati e uno pubblico (INPS, quello di Viale delle Province) che abbiamo cercato il più possibile di “migliorare”, risolvendo problemi di eventuali sgomberi. Mi riferisco allo sgombero, fortunatamente sventato, di via del Policlinico. Sono andata fisicamente io a fare il sopralluogo per assicurare le autorità (i vigili) che lo stabile non fosse pericolante. Però c’è un grande tema che riguarda la città di Roma in termini di accoglienza e purtroppo su questo campo il Municipio non può agire in autonomia rispetto alla politica del Comune, che se ne sta disinteressando. Abbiamo trovato anche una sistemazione ai nomadi del Foro Italico che ora si trovano nello stabile di via Aldrovandi, nella casa di un ex custode, in cui abbiamo ricollocato tre famiglie per un totale di sette persone. Per gli altri avevamo trovato una sistemazione a Ostia, che poi hanno rifiutato perché troppo distante. Con i nomadi si tratta di svolgere un lavoro diverso, che coinvolga in concreto le comunità, altrimenti le misure messe in campo rischiano di non funzionare per niente”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Il lavoro con il terzo settore è indispensabile, e fare rete con le molte realtà associative che lo compongono è fondamentale per risolvere molte criticità. Collaboriamo anche con altri Municipi. Mi correggo: più che collaborare, si tratta di esportare e copiare buone pratiche. Per esempio abbiamo copiato dal I Municipio il protocollo d’intesa con il CIR per promuovere il progetto “Aiutiamoli a casa nostra”, comunicando le disponibilità di appartamenti delle persone che volevano accogliere i rifugiati nelle loro case. Abbiamo esportato, invece, il modello di collaborazione con l’ASP nel Municipio di Ostia, grazie al ponte costituito da alcune associazioni che fanno attività di sostegno ai poveri in entrambi i territori. Quando ha saputo che come Municipio abbiamo risolto il problema dei nomadi del Foro Italico, la presidente Di Pillo mi ha cercata per chiedere informazioni sulle procedure. Si tratta di uno scambio informale di buone pratiche, che non passa per il Campidoglio ma che comunque porta i suoi frutti. Ci organizziamo come possiamo e ci aiutiamo a vicenda.

Io vorrei ringraziare il grande lavoro compiuto nella gestione delle criticità dall’assessora alle politiche sociali Carla Fermariello: in un’intervista in cui si parla di questi temi sarebbe veramente ingiusto non citare il suo lavoro. Devo citare anche Emanuele Gisci, vicepresidente del Municipio e assessore alla scuola, per tutto il lavoro compiuto per favorire l’inclusione scolastica degli alunni stranieri e il coinvolgimento delle loro famiglie. Vorrei che emergesse il grande lavoro di équipe compiuto da tutta la giunta, particolarmente evidente in alcuni momenti della pandemia, penso ad esempio alla consegna dei pacchi alimentari che ha coinvolto personalmente e fisicamente molti assessori. Si è trattato di un grande momento di condivisione”.

V MUNICIPIO – VICE PRESIDENTE E
ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI MARIO PODESCHI (M5S)

Ius soli e immigrazione

“Occupandomi di un Municipio di 247.000 abitanti, dove le comunità straniere sono estremamente corpose – pensiamo alla comunità bengalese che da sola sfiora i 15.000, o ai 3000 fedeli quasi tutti nordafricani della moschea di via dei Frassini – per come la penso io, trovo assurdo che un ragazzino nato e cresciuto in Italia debba aspettare i 18 anni, se tutto va bene, per prendere la cittadinanza italiana. Abbiamo esempi in Francia o in Inghilterra dove è presente un grande melting pot culturale. Qual è il nostro problema? Direi che è solo ed esclusivamente un discorso di strumentalizzazione politica che non ha senso in un mondo globalizzato”.

Problematiche e azioni concrete

“Siamo insieme al I, il Municipio più multietnico di Roma: abbiamo la maggioranza assoluta di cittadini del Bangladesh, siamo secondi dopo il I Municipio per la presenza di cinesi, secondi come comunità rumena dopo il III Municipio, e secondi per nordafricani (Marocco, Algeria, Tunisia)”.

  • Scuola – “Nel nostro territorio sono presenti due plessi che sono il centro della multietnia, la Carlo Pisacane e la Iqbal Masih, che fanno parte dell’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone, che prende il nome dalla preside ormai scomparsa che ha dedicato la vita a costruire un modello scolastico aperto e inclusivo. Grazie al lavoro delle associazioni e grazie al continuo confronto del Municipio con i dirigenti scolastici, conosciamo da vicino la realtà multiculturale della scuola. Attualmente, la scuola vive in pieno l’emergenza del covid: in questo momento c’è un problema di dispersione e abbandono scolastico, che si riverbera soprattutto sui bambini stranieri. Un esempio: molti bengalesi hanno oggettivi problemi abitativi; ci sono casi di due o tre nuclei familiari che abitano nello stesso appartamento, con bambini che devono frequentare la scuola in DAD, spesso senza mezzi e supporti. Questo è diventato davvero un grande problema legato all’emergenza sanitaria in atto, e i servizi sociali ci segnalano che la percentuale maggiore di assenze scolastiche riguarda appunto gli stranieri. Quello che stiamo facendo è rimodulare i nostri interventi: ad esempio, spazi di aggregazione che prima aiutavano i bambini nei compiti, ora si svolgono anch’essi online o con chiamate whatsapp”.
  • Lavoro – “Il tema del lavoro è complesso a livello nazionale, noi purtroppo possiamo fare molto poco. Tuttavia, nell’ultimo periodo abbiamo istituito, per quelle persone che hanno perso il lavoro e che hanno difficoltà nel ricollocamento, delle Borse Lavoro. Abbiamo istituito inoltre i PUC, i Progetti Utili alla Collettività, quelli che sono derivanti dal reddito di cittadinanza, e che riguardano ad esempio la pulizia dei parchi e al momento stiamo lavorando per attivare altri progetti di questo tipo”.
  • Servizi – “I nostri servizi sociali fronteggiano le difficoltà di un territorio dove è netta la forbice sociale. Noi siamo il penultimo Municipio a livello di reddito pro capite. Questo dato è significativo per far capire quanto sia stato forte l’impatto del covid nel nostro territorio: nell’ultimo anno abbiamo fronteggiato il problema dell’emergenza con i buoni spesa e i pacchi alimentari. Nel primissimo lockdown giunse al municipio una valanga di richieste, circa 21.000.
    Sul tema dei servizi anagrafici, abbiamo un ufficio a Torre Annunziata e uno a Palmiro Togliatti, dove ci avvaliamo anche di mediatori culturali. Spero di riuscire a fare un nuovo bando per altri mediatori culturali, il cui ruolo nell’accesso ai servizi reputo fondamentale.
    Per quanto concerne i servizi sanitari, in questo periodo più che mai le istituzioni devono essere al fianco dei cittadini. Racconto una vicenda che ebbe anche risonanza sui media nazionali: i primi di luglio, arrivano 2 aerei dal Bangladesh: in tutto c’erano circa 8 positivi: si è scatenato il panico. Avendo rapporti con la comunità del Bangladesh, ed essendo delegato della sindaca per la ASL Roma 2, ho coordinato due riunioni al Santa Caterina della Rosa con due capi della comunità bengalese, al fine di invitare tutta la popolazione bengalese ad andare a fare i tamponi. Si è scatenato il delirio: nei caldissimi giorni di luglio, migliaia di bengalesi hanno creato una fila di centinaia di metri. Venivano fatti 700/800 tamponi al giorno, appoggiandoci a spazi del Municipio. Per fortuna c’è stata una percentuale molto bassa di positivi, ma questa vicenda è servita per far capire ai molti razzisti che le istituzioni ci sono, dialogano con le comunità e monitorano la situazione”.
  • Accoglienza – Nel territorio ci sono due centri di accoglienza, uno a via Sturla e uno a via della Mentuccia. Noi abbiamo relazioni con questi luoghi, ma la gestione ovviamente non è di nostra competenza. Però mi capita di parlare con gli operatori per aiutare nell’accesso ad alcune pratiche. Per esempio, quando ci fu un cluster in uno di questi centri, abbiamo dovuto monitorare per una settimana la situazione per far sì che i positivi restassero in isolamento. Inoltre, si ricorderà la vicenda di Cardinal Capranica del 15 luglio 2019, quando furono sgomberate 79 persone, accolte poi in Piazza delle Gardenie. Fu un momento molto critico, ma alla fine, lo scorso 31 ottobre, grazie al lavoro congiunto del Dipartimento delle Politiche Abitative e del Dipartimento delle Politiche sociali, abbiamo completato il ricollocamento.

Fare rete con terzo settore e Istituzioni locali

Nel nostro territorio una delle realtà più attive per l’integrazione è Asinitas, che si occupa soprattutto dei genitori dei bambini, in particolare delle donne, che nell’associazione sono coinvolte in attività ricreative e di socializzazione. Fondamentale è l’insegnamento della lingua italiana: parlando con i presidi delle scuole del territorio risulta chiaro che non conoscere la lingua italiana diventa per i genitori un ostacolo importante anche per l’integrazione scolastica dei figli.
Abbiamo anche rapporti con Medu, MSF che soprattutto in questo periodo di emergenza ci hanno aiutato tanto nei palazzi occupati, dove spesso mi sono recato personalmente per sostenere degli interventi. L’associazione Nonna Roma è stata importantissima nella distribuzione dei pacchi alimentari, che sono stati stoccati in un locale del Municipio con un protocollo di intesa.
Emergency nel nostro territorio si fa carico di 100 famiglie, dialoghiamo costantemente con associazioni di Villa Gordiani e del Quarticciolo. Ultimamente molte di queste riunioni hanno riguardato il coordinamento della distribuzione dei beni alimentari. Noi da soli non ce la faremmo, anche per la macchinosità burocratica e per le risorse umane che scarseggiano anche in situazioni normali. Nel Piano Sociale in preparazione, ribadiamo il fatto che per noi la rete è fondamentale.
Con i Municipi, nello specifico, fare rete è più complesso: è chiaro che il rapporto tra i servizi sociali dei municipi si basi su un interscambio di informazioni. Ma su un certo tipo di progettualità ogni Municipio si muove secondo i suoi numeri, le sue esigenze e le sue caratteristiche demografiche”.

VII MUNICIPIO – PRESIDENTE MONICA LOZZI (M5S)

Ius soli e immigrazione

“La legge sullo Ius soli è giusta. Parliamo di bambini e ragazzi che crescono perfettamente integrati nella scuola e nella società, l’unico ostacolo lo poniamo noi non riconoscendo loro il diritto alla cittadinanza, un atto dovuto. Così questi ragazzi, prevalentemente giovani di seconda generazione, sarebbero davvero uguali in tutto e per tutto ai loro coetanei, non gli verrebbe più negato l’accesso ai concorsi pubblici o di godere di tutti gli altri diritti ai quali accedono i bambini e giovani figli di genitori italiani”.

Problematiche e azioni concrete

  • Abitare – “Nel territorio del Municipio VII ci sono problemi abitativi e socio economici che coinvolgono le comunità straniere: nascono insediamenti spontanei di chi non può accedere a un abitare sicuro. È una situazione non semplice da risolvere perché l’assegnazione delle case avviene non a livello territoriale, ma cittadino e inoltre è a livello nazionale che  si stabiliscono gli investimenti nel settore. Le comunità coinvolte sono soprattutto la Rom e la Romena, e come un po’ ovunque i primi soffrono di uno stigma negativo a prescindere dai loro comportamenti”.
  • Accoglienza – “Ci sono due SPRAR nel territorio, strutture che ospitano un numero limitato di stranieri, in media una quindicina. Abbiamo avviato attività che coinvolgono gli ospiti in collaborazioni volontarie, ad esempio nella cura del verde pubblico. Gli ospiti sono abbastanza integrati con il territorio. Più complessa è la situazione del Selam Palace che ospita seicento rifugiati politici, molti dei quali provengono dal Corno D’Africa. È noto che ci sono stati problemi con la pandemia, attualmente la situazione è tranquilla. Il Municipio fornisce sostegno alimentare, abbiamo dovuto fare in modo di metterci in contatto direttamente con le famiglie che alloggiano al Selam. Abbiamo avuto come interfaccia le associazioni anche nel percorso che porta all’assegnazione delle case popolari”.
  • Servizi – “In via Fortifiocca 71 ha sede il Segretariato sociale che aiuta i cittadini ad accedere ai servizi sociali del Municipio, informando e orientando in base alle esigenze degli utenti. L’attivazione degli interventi avviene in seguito al colloquio con l’assistente sociale e alla stesura di un progetto che implica anche il reperimento di risorse. Ed è proprio nei bandi sociali che sono state inserite le figure di mediatori per la lingua araba e bengalese. Il Municipio inoltre fornisce sussidi a chi è in difficoltà, a prescindere se sia italiano o straniero: si tratta di un supporto economico indirizzato al pagamento dell’affitto e delle borse Lavoro”.
  • Scuola – “Le scuole dei nostri quartieri sono popolate di bambini di origine straniera, ma non abbiamo mai sofferto di criticità nella scuola, non mi risulta ci siano problemi neppure negli accessi”.

Fare rete con terzo settore e Istituzioni locali

“Nel territorio del Municipio VII abbiamo istituito la Consulta per l’Immigrazione allo scopo di stimolare opportunità che conducano alla integrazione degli stranieri sia sul piano della tutela dei diritti, ma anche della salute, dell’istruzione e della cultura. Si tratta di un’importante funzione di supporto al Consiglio Municipale. Coinvolge numerose associazioni che si occupano di stranieri che già operano nel territorio. Accompagna le persone nell’accesso ai servizi, ma raccoglie anche informazioni, realizza ricerche sia direttamente che collaborando con l’Amministrazione Municipale.

Le comunità del territorio interloquiscono con il Municipio soprattutto in occasione di festività nelle quali amano organizzare eventi e feste, è il caso dei Romeni. I Bangladesi sono, assai precisi e tempestivi nel richiedere spazi, soprattutto in occasione delle festività religiose che comportano momenti di preghiera collettiva. Gli spazi poi vengono ripristinati con cura. L’unico inconveniente con questa comunità è legato alla gestione dei loro negozi di alimentari che infastidiscono la categoria per le agevolazioni che hanno e per gli orari prolungati rispetto alle altre forme di commercio. La comunità cinese, la terza per consistenza nel Municipio VII, è abbastanza integrata, ma molto chiusa”.

VIII MUNICIPIO – PRESIDENTE AMEDEO CIACCHERI (LeU)

Ius soli e immigrazione

“Intanto non posso che essere d’accordo con il segretario Letta sull’urgenza di questo tema in questo periodo storico. Soprattutto dopo un ritardo accumulato da anni. Si tratta di riconoscere un diritto a persone che di fatto, anche se non di diritto, sono parte della nostra comunità, anche se gli manca la formalizzazione di questa appartenenza che è appunto la cittadinanza. Si tratta di una doverosa e necessaria riforma del diritto di cittadinanza, come l’abbiamo chiamata per tanti anni in passato e come l’hanno chiamata i movimenti sociali e le associazioni che in questi ultimi 20 anni si sono fatti portavoce di questa esigenza.

L’urgenza però deve sposarsi con atti concreti, e l’onere che ha oggi il governo Draghi è quello di trasformare qualcosa che gli amministratori locali sanno che ha assoluta cogenza nella vita quotidiana delle nostre città. Si tratta di dare riconoscimento alle concrete necessità di accesso ai servizi alla scuola, alla sanità pubblica ecc., ma anche di essere riconosciuti membri a pieno titolo della comunità politica e civile, con la possibilità di incidere su di essa”.

Problematiche e azioni concrete

  • Servizi – “Nel nostro territorio ormai le comunità che potremmo definire straniere sono assolutamente integrate e raccontano la multiculturalità di fatto della nostra società, in particolare di Roma. In questo caso le questioni legate all’immigrazione sono connesse essenzialmente a due ordini di fattori: il primo è il ritardo da parte delle istituzioni, su cui noi abbiamo lavorato in questi ultimi tre anni, e che riguarda il dare pieno accesso a tutti quegli strumenti di inclusione fondamentali in una città multiculturale. Partiamo dall’elemento più basilare che è la possibilità di accedere a materiale informativo, canali di accesso all’amministrazione che siano multilingue, perché devi rispondere a gradi differenti di conoscenza della lingua italiana. Parlo ad esempio di una questione molto concreta e molto urgente, che è stata la pandemia. Tutte le attività condotte dal Municipio in termini di solidarietà sociale e soccorso alle fragilità sociali esplose durante la pandemia sono state curate tenendo conto della necessità di rendere le misure accessibili linguisticamente a una platea multilingue”.
  • Abitare – “Il secondo fattore riguarda le normative che raccontano come il nostro paese stia facendo finta di non assecondare l’invisibilità di ampie fasce della popolazione. Penso all’art. 5, giustamente tanto vituperato, del decreto Lupi del Governo Renzi che di fatto impedisce l’emersione di grandi fasce della nostra popolazione che vivono in condizioni di estrema indigenza economica e vivono in situazioni abitative informali o non regolari (come le occupazioni), non riconoscendo a loro il diritto di avere una residenza e l’accesso a una situazione abitativa garantita. Perché parlo di questo legandolo al tema dell’immigrazione? Perché è chiaro che anche questo ha fatto sì che molti cittadini di origine non italiana non potessero accedere al SSN e a tanti altri servizi in mancanza di un requisito fondamentale quale quello della residenza.
  • Accoglienza – “In termini complessivi credo che il sistema di accoglienza di Roma nel suo complesso sia del tutto insufficiente e non adeguato alle esigenze di una grande metropoli. Io sono privilegiato di avere avuto la possibilità nel mio territorio di costruire un rapporto di sintonia e di riconoscimento politico-culturale con l’esperienza condotta dal sindaco Lucano nel comune di Riace. Chiaramente un’esperienza molto differente anche dal punto di vista della complessità di due realtà così distanti come Roma e il piccolo centro di Riace. Ma credo che si possa comunque provare a declinare il modello Riace in chiave cittadina, facendosi carico dello spirito che ha guidato quell’esperienza e trasportandolo nel nostro Municipio. Abbiamo voluto riconoscere a Mimmo Lucano il titolo onorifico, chiaramente simbolico, di cittadino onorario dell’VIII Municipio. Cosa abbiamo fatto quindi in questi anni nell’VIII Municipio? Abbiamo provato a ragionare non in maniera separata di accoglienza e del resto dei servizi e attività all’interno del territorio. Ma abbiamo cercato di ragionare in un’ottica integrata, affinché ciascun residente nel nostro territorio possa avere la possibilità di accedere appieno ai diritti di cittadinanza che i servizi territoriali devono garantire, all’interno del mondo della scuola e dei servizi amministrativi municipali. All’interno anche di quelle esperienze che stiamo provando a tutelare al netto che a Roma un vero e proprio programma di accoglienza per cittadini stranieri o di origine straniera ancora non esiste. Quindi nessun programma che parli di accoglienza alloggiativa, sostegno al reddito e altre vicende che hanno a che fare con il welfare locale”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Questo è un tema che ha a che fare anche con la sintonia politica. Con alcuni Municipi come il I, II e III Municipio si sono sviluppate delle collaborazioni che andavano a delineare un uguale punto di vista su quella che è la città in questo momento, facendo rete su alcune buone pratiche che abbiamo mutuato da Municipio a Municipio, in particolare sul piano delle politiche sociali e scolastiche. Sostenendo per esempio programmi che si sono coordinati in parallelo, forti anche del supporto di molte realtà dell’associazionismo romano che hanno spinto nella direzione dell’ampliamento della fascia di diritti per la popolazione tutta, indipendentemente dal paese d’origine. Questa è stata una linea di condotta che è stata in quest’ultimo anno chiaramente approfondita perché di fronte alla pandemia la necessità di sposare pratiche comuni per rispondere alla crisi economica e sociale approfondita dal covid ha fatto la differenza. Qui nel Municipio VIII si è costruita una piattaforma di comunità, “Municipio solidale”, che ha agito in parallelo rispetto a quanto stava avvenendo sul territorio del I Municipio, ovviamente tenendo conto delle differenze socioeconomiche, ambientali e di contesto dei due municipi che ci mettono di fronte a priorità diverse da Municipio a Municipio. Si è trattato di un laboratorio di cittadinanza attiva”.

Interviste realizzate da:
Luciana Scarcia
Nicoletta del Pesco
Elisabetta Rossi
Silvia Proietti
Fotografie: Gma
(31 marzo 2021)

(> Vai sul sito di Piùculture per leggere i post corredati delle foto della seconda parte )

III MUNICIPIO – PRESIDENTE GIOVANNI CAUDO (PD)

Ius soli e immigrazione

“Sullo ius soli il nostro Paese è in ritardo di anni. È inconcepibile che persone nate in Italia non si vedano riconosciuti gli stessi diritti degli altri cittadini.
Il nostro orientamento è stato chiaro sin dal momento dell’insediamento della giunta municipale, il 12 luglio 2018, quando decidemmo di affiggere sulla facciata del Municipio lo striscione “Porti aperti”, rendendo pubblica la convinzione della centralità che l’immigrazione ha e deve avere nella politica: tema dai risvolti sicuramente umanitari ma soprattutto culturali, perché l’incontro con culture diverse, sul terreno concreto di obiettivi comuni, è senz’altro un fattore di crescita della collettività e di reciproco arricchimento. Convinzione, del resto, coerente con la nostra storia: la civitas romana era la confluenza di tante genti e culture, che vivevano tutte sotto la stessa legge.
Il mancato governo dell’immigrazione ha portato i cittadini a chiudersi nella diffidenza e a considerare lo straniero come nemico; mentre processi epocali complessi come i movimenti migratori richiedono di essere governati da una politica lungimirante ispirata da valori. Ciò richiederà un grande sforzo culturale.
Con questa visione abbiamo messo in campo azioni e iniziative diverse; una di quelle più recenti è stata “Ponte di corpi”: il 3 marzo a Piazza Sempione, con un sit-in e una piccola mostra fotografica, abbiamo voluto prendere posizione contro le violenze e i respingimenti di migranti lungo la rotta balcanica”.

Problematiche e azioni concrete

Scuola – “Tante sono le iniziative nelle scuole del territorio. Tra queste, nell’Istituto Comprensivo di Fidene, che ha un alto numero di ragazzi immigrati, abbiamo organizzato direttamente come Municipio la bellissima lezione del professore Tomaso Montanari su Caravaggio che ha visto una larghissima partecipazione. Nella stessa scuola abbiamo finanziato l’allestimento di murales che raccontano i viaggi dei migranti; per le donne del Bangladesh, i cui figli frequentano la scuola, abbiamo attivato dei corsi di italiano.
Cultura – Per attivare la partecipazione dei cittadini alla vita del territorio e non solo, dal 2018 abbiamo dato vita a un movimento, “Grande come una città”: un luogo di confronto e soprattutto di formazione; uno dei gruppi tematici si occupa dei fenomeni migratori.
Lavoro – Abbiamo spostato al piano terra della sede del Municipio il Centro Orientamento Lavoro, proprio per renderlo facilmente accessibile ai cittadini, e stiamo costruendo possibilità concrete di formazione e accompagnamento al lavoro insieme alla Cooperativa Parsec, che ha anche un’azienda agricola.
Accoglienza – Abbiamo ottenuto in comodato d’uso un ex immobile di Farmacap in via Gentiloni, Val Melaina, che abbiamo adibito a centro di accoglienza per i senza dimora,
tra cui molti immigrati sgomberati dal Baobab. Il Centro, nato nel 2018 per l’emergenza freddo, ha continuato a funzionare ogni giorno, assicurando ricovero e pasti, con risorse del Municipio, in collaborazione con la Cooperativa sociale Mediterraneo. Sono accadute cose straordinarie al centro negli ultimi due anni: due persone che avevano perso tutto sono riuscite a trovare lavoro e ripreso in mano la loro vita.
Nel territorio è attivo Well@home, progetto di accoglienza diffusa di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale della rete SAI, con ente gestore la Coop. Idea Prisma 82.
Un grande problema di difficile soluzione con le sole risorse del Municipio è quello della sistemazione dei tanti irregolari e anche dei Rom e Sinti, che, dopo essere stati sgomberati dai loro insediamenti, non hanno una collocazione; con la conseguenza che, per esempio, lungo l’Aniene, c’è un’umanità invisibile, a volte anche violenta. E questo è il risultato della politica degli sgomberi, un modo sbagliato di gestire corpi e persone, che crea un danno enorme in termini di esasperazione della popolazione”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Non c’è un coordinamento strutturato dei Municipi, quindi cerchiamo di collaborare di volta in volta su questioni specifiche, come è successo per Baobab Experience. Con il Terzo settore, invece, lavoriamo stabilmente nella realizzazione di programmi per l’integrazione, come detto sopra. In ogni caso guardiamo con attenzione alle buone pratiche di altre realtà; per esempio, sul modello del Comune di Ravenna, stiamo lavorando alla realizzazione di un progetto sulla promozione di una cultura dell’accoglienza, di contrasto a discriminazioni e disagio sociale, con la creazione di un Albo delle famiglie accoglienti”.

IV MUNICIPIO – ROBERTA DELLA CASA, COLLABORATRICE DELLA SINDACA (M5S)

Ius soli e immigrazione

“L’immigrazione è un fenomeno molto presente a Roma e sicuramente anche sul nostro territorio: noi siamo il ‘Municipio della stazione Tiburtina’, quindi ci sono diversi arrivi di persone provenienti da altri Paesi. Io credo che l’integrazione debba essere tale a 360°, quindi tutte le attività sociali che noi rivolgiamo all’esterno puntano alla valorizzazione delle differenze, sia culturali che fisiche”.

Problematiche e azioni concrete

“Sicuramente siamo stati un Municipio vittima di discriminazione legata a gruppi di estrema destra. Periodicamente ci sono state delle contestazioni, per quanto riguarda per esempio gli insediamenti alla stazione Tiburtina. Ci sono stati anche dei forti attacchi quando questa amministrazione ha consegnato un appartamento a una famiglia di etnia Rom. Famiglia che era regolarmente in graduatoria e regolarmente sul territorio italiano. Certi ‘gruppi’ ogni tanto alzano il tono, e da questo punto di vista sicuramente noi ci opponiamo. Abbiamo fatto di tutto, per esempio, per far sì che questa famiglia si stabilisse in quel condominio. Questo perché le persone che si comportano correttamente devono avere tutte pari diritti, a prescindere dalla nazionalità.
Nel Municipio IV fenomeni di discriminazione purtroppo ci sono, ma sono fenomeni che ci danno, se così posso dire, “ancor più forza”: sappiamo di dover combattere con ancor più incisività per fare in modo che le differenze, qualora ci siano, non vengano vissute come tali. Nelle nostre scuole ci sono bambini e ragazzi di diverse etnie: loro non hanno pregiudizi e non vedono differenze. Noi adulti dovremmo imparare da loro, tornando a pensare come i bambini, quindi a non vederci più diversi l’uno dall’altro, ma a considerarci tutti come parte di una grande comunità”.

Cultura e sport – “Questa amministrazione ha messo in campo una serie di progetti che
hanno coinvolto bambini, ragazzi e adulti di varie nazionalità. Ad esempio, prima della pandemia, abbiamo realizzato un progetto sportivo dove ragazzi di varie nazionalità si sono sfidati in una competizione di basket. Abbiamo anche organizzato un progetto presso Villa Farinacci, circa due anni fa, dove abbiamo coinvolto diverse comunità presenti sul territorio con degli intrattenimenti culturali, in cui ciascuna di loro ha potuto esprimere le proprie esperienze. Io credo che l’integrazione sia riuscire a valorizzare le differenze e non considerarle, invece, come un limite: la nostra politica è sempre andata in questa direzione”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Devo dire che una vera e propria rete non è costituita. Però noi collaboriamo con tutte le realtà presenti sul territorio, in base alle loro esigenze e alle loro attività siamo sempre pronti a stare sul territorio insieme e compatti. Quindi, per l’intento comune siamo in grado di unirci nel momento in cui serve”.

VI MUNICIPIO – PRESIDENTE ROBERTO ROMANELLA (M5S)

Ius soli e immigrazione

“Trovo che non sia il momento per affrontare lo Ius soli, adesso l’obiettivo è uscire dal covid. Forse Letta ne ha parlato per captatio benevolentiae. Mi preoccupa che si venga in un Paese a far nascere i figli solo per ottenere la cittadinanza e che non ci sia uno scambio culturale consistente”.

Problematiche e azioni concrete

Abitare – “Nel territorio del VI Municipio ci sono alcuni insediamenti di dimensioni diverse, da un paio di baracche a oltre la dozzina, si tratta di accampamenti abusivi di persone prevalentemente di origine Rom, provenienti dall’Est Europa, uomini e donne, non mi risulta ci siano bambini. Il fatto che si tratti di cittadini UE complica i possibili interventi. Si tratta di insediamenti estemporanei, sgombrati ripetutamente, l’ultimo intervento risale a questa estate. Dipendiamo dalla Bossi-Fini, gli stranieri vengono portati in questura, identificati e schedati; ad alcuni è stato dato il foglio di via, ma è uno strumento che lascia il tempo che trova. L’alternativa potrebbe essere un tentativo di integrazione attraverso il passaggio dalle baracche agli appartamenti, almeno le famiglie, ma è un percorso lungo. Più che agli stranieri ci siamo dedicati ad altre emergenze: il 40% delle case popolari è nel nostro territorio, con tutte le problematiche connesse, questo ci ha portato altrove rispetto all’accoglienza”.
Accoglienza – “Nel territorio ci sono diversi centri: il CAS di via della Riserva Nuova, quello di via dell’Usignolo. Dopo l’estate ci sono stati problemi perché alcuni migranti sono risultati positivi al covid e mal tolleravano la quarantena, c’è stata una vera rivolta ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine”.
Servizi – “Per favorire la diffusione di informazioni abbiamo diversi sportelli informativi sul territorio e, soprattutto, con l’Università di Tor Vergata è stato realizzato un opuscolo in diverse lingue per fornire le notizie di base utili su scuola, documenti, salute”.
Comunità – “Con le diverse comunità – il 17,6% degli abitanti del VI Municipio sono stranieri (n.d.r.) – non abbiamo avuto grossi contatti, si sono rivolti a noi abbastanza raramente. Tempo fa alcuni rappresentanti della comunità romena sono venuti con il loro pope a chiederci uno spazio per le funzioni religiose, ma nel Municipio non abbiamo spazi agibili. In passato i Nigeriani avevano preso contatto con Francesca Filipponi, già assessore alle Politiche Sociali durante il mio mandato, che si è dimessa anche da vice presidente del Municipio per ‘divergenze operative’. Con la comunità del Bangladesh ci fu collaborazione in seguito ai rischi dovuti per il rientro dal Bangladesh con falsi test negativi, abbiamo istituito nei corridoi del Municipio un punto per fare i tamponi e la comunità ha risposto positivamente. Veniamo invitati a qualche festa di comunità, non in tempi di covid ovviamente, ricordo in passato un invito da parte dei peruviani”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Non ci sono state richieste di scambio o collaborazione né con i Municipi limitrofi né con le Associazioni, forse non c’è stata l’esigenza.
Quanto all’associazionismo di categoria: un po’ di tempo fa ho avuto qualche protesta dei commercianti di frutta nei confronti dei rivenditori bangladesi che hanno orari di apertura più prolungati del normale”.

XI MUNICIPIO – MARIO TORELLI, COLLABORATORE DELLA SINDACA (M5S) 

Immigrazione e sviluppo

“Il problema adesso è il lavoro. Questo è però un problema generale: anche gli italiani cercano lavoro. Pertanto la politica sul lavoro va affrontata a livello nazionale. Il Municipio, invece, è un ente locale territoriale. Certo, il Municipio XI fa tutto il necessario e tutto quello che è nelle sue possibilità; tuttavia, non può rispondere a delle esigenze che ormai sono croniche e che possono essere risolte solo con leggi ad hoc sullo sviluppo, la crescita economica e il lavoro”.

Problematiche e azioni concrete

“In senso generale problemi su questa tematica non ce ne sono, perché il territorio del Municipio è interessato, più che altro, da una immigrazione di cittadini originari del Bangladesh e della Cina che lavorano in esercizi commerciali.
Il Municipio XI accoglie tutti quelli che hanno necessità, per esempio nel mandare i figli a scuola, senza discriminazioni legate al Paese di origine”.

  • Scuola Giovani Cultura – “Le nostre iniziative sono per tutti i ragazzi del Municipio. I centri di aggregazione giovanile sono aperti a tutti, a prescindere dal Paese di origine. Quello che voglio dire è che l’integrazione consiste proprio nello ‘stare insieme’. Dedicare attività a solo una parte dei giovani produrrebbe, invece, l’effetto opposto”.

Fare rete con Terzo settore e Istituzioni locali

“Fino ad adesso non ci sono state necessità così impellenti da creare una ‘rete’. Certo, facciamo rete con le associazioni che si rapportano con il nostro Municipio. La Consulta del Volontariato serve proprio a collegare la pubblica amministrazione e le associazioni di volontariato che ne vogliono far parte”.

MUNICIPIO XII – PRESIDENTE SILVIA CRESCIMANNO (M5S)

Ius soli e immigrazione

“Il tema dello Ius soli è estremamente complesso e certamente attuale e ritengo sia necessario affrontarlo con urgenza nelle sedi competenti. Va evitato però che diventi terreno di uno scontro ideologico, come purtroppo sembra stia succedendo. Per quanto mi concerne ritengo che ogni iniziativa che vada nella direzione di una maggiore integrazione delle persone straniere, che vivono da anni in Italia, sia da incoraggiare. Inoltre una delle vie per raggiungere l’obiettivo è quella di valorizzare, in particolare, i percorsi scolastici collegandone il compimento all’acquisizione della cittadinanza”.

Problematiche e azioni concrete

“Gli stranieri nel Municipio XII sono pari all’11,5% della popolazione, sotto la media della città che è il 13,4%. Le nazionalità più presenti sono quelle europee comunitarie ed asiatiche, che rappresentano, insieme, quasi i 2/3 della popolazione straniera. Queste comunità vivono, in prevalenza, nella zona Colli Portuensi, Monteverde, Gianicolense e risultano ben integrate, come dimostra il fatto che, nel nostro territorio, non vi sono stati problemi ed episodi di razzismo o rifiuto analoghi a quelli vissuti in altre aree della città”.

  • Assistenza – “La crisi economica determinatasi in seguito all’emergenza Covid 19 ha toccato anche le comunità straniere generando un notevole flusso di richieste, soprattutto di assistenza alimentare, a cui è stata data una pronta risposta grazie al grande lavoro del Servizio Sociale e del volontariato. Stanno emergendo poi alcune problematiche legate ai senza fissa dimora di nazionalità straniera, a cui si sta provando a dare risposta con l’Unità di Strada Municipale. Si scontano però difficoltà burocratiche e legislative legate soprattutto alla residenza anagrafica fittizia, condizione necessaria per poter poi attivare tutta una serie di servizi. E su questo il Municipio si sta attivando con tutti i soggetti coinvolti: ASL, Volontariato, Forze di Polizia. I servizi sociali municipali non hanno specifica competenza sul settore immigrazione che è centralizzato presso il Dipartimento Politiche Sociali del Comune, dove esistono vari sportelli dedicati alla popolazione migrante che offrono ascolto e orientamento ai cittadini stranieri, richiedenti asilo e rifugiati ed accoglienza presso i centri gestiti dall’ufficio immigrazione di Roma Capitale”.
  • Scuola e famiglia – “Ci sono stati e ci sono interventi di supporto per stranieri per l’accompagnamento all’iscrizione scolastica e, ove richiesto, un aiuto concreto per la rilevazione delle disponibilità anche in ambiti scolastici non prossimi alla residenza della famiglia. Anche in questo caso la competenza è del Dipartimento, quindi a livello cittadino, non esiste un vero e proprio sportello municipale ‘Immigrazione’. Ciò detto, nell’attivazione di ogni servizio e, in particolare, quelli dedicati alle famiglie e ai minori, ci siamo sempre premurati di considerare le esigenze degli stranieri. All’interno dei locali del Municipio abbiamo un Centro Famiglia nel quale è presente un mediatore, così come è presente questo tipo di professionalità nell’ambito del progetto legato alla legge 285/97, in favore dei minori, che si svolge in tutte le scuole del territorio dove esistono servizi dedicati proprio a favorire l’inclusione e l’integrazione e a dare supporto anche didattico oltre che psicologico”.
  • Accoglienza – “All’inizio della consiliatura, a giugno 2016, era stata allestita, presso il centro C.R.I., una tendopoli per la prima accoglienza di persone immigrate provenienti da paesi africani. L’impatto con il territorio è stato sicuramente di novità e stupore, poiché mai prima di allora si era verificata la presenza di strutture di questo tipo nel Municipio. Nonostante alcune iniziali difficoltà e proteste soprattutto da parte di alcune forze politiche, la situazione è andata man mano stabilizzandosi Una seconda struttura è stata aperta nei mesi successivi al confine con il Municipio XIII. Entrambe sono però chiuse da tempo”.

Fare rete con Terzo Settore e Istituzioni locali

“Quando erano attive le strutture di accoglienza per migranti, delle quali abbiamo parlato, abbiamo assistito a eventi e iniziative spontanee portate avanti dalla cittadinanza per favorire l’inclusione, come ad esempio il coinvolgimento degli ospiti della struttura nelle attività volontaristiche di pulizia di giardini pubblici. Inoltre, dopo l’apertura della struttura di accoglienza al confine con il Municipio XIII, è stata affrontata la situazione dai due Municipi  in maniera congiunta, anche attraverso visite di controllo. Attualmente, il Servizio Sociale del Municipio collabora stabilmente con le Associazioni di volontariato che operano sul territorio per affrontare le diverse problematiche sociali e, quindi, anche per iniziative che favoriscano l’inclusione e l’integrazione. Esistono anche associazioni realizzate da stranieri: a Monteverde è presente un’Associazione culturale islamica, ricordo inoltre iniziative organizzate dalle comunità straniere del territorio, come ad esempio una giornata dedicata alla donazione del sangue ad opera della comunità Sikh a Massimina”.

(Roma, 6 aprile 2021)

Interviste realizzate da:
Luciana Scarcia
Nicoletta del Pesco
Vincenzo Lombardo

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