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Rinvio esclusione Slot Machine da pressi luoghi sensibili: Parere e raccomandazioni del Presidente dell’Osservatorio della Regione Lazio sul gioco d’azzardo

Martedì 1 giugno il collegato al bilancio che contiene il rinvio delle misure previste dalla Legge Regionale del Lazio 5 Agosto 2013, n. 5, come modificata il 27 febbraio 2020 per il gioco d’azzardo, approda in Commissione Bilancio, in vista della calendarizzazione per il voto in Consiglio. Proponiamo il testo e le slides del parere di Maurizio Fiasco, già esposti all’Audizione del 9 marzo 2021 presso la I Commissione del Consiglio Regionale del Lazio Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia. Carteinregola e le altre associazioni firmatarie del Comunicato NO al rinvio delle regole per le slot machine della Regione Lazio hanno chiesto di poter seguire i lavori della Commissione e di essere auditi in Commissione.

Legge Regionale del Lazio 5 Agosto 2013, n. 5, come modificata il 27 febbraio 2020 Parere e raccomandazioni del Presidente dell’Osservatorio della Regione Lazio sul gioco d’azzardo del Dott. Maurizio Fiasco

Premessa

Nei quattordici mesi delle restrizioni, necessarie per l’emergenza “covid-19”, sono state condotte alcune osservazioni sull’andamento della salute delle persone: quelle già in carico al SSN come pazienti per il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) e quelle potenzialmente a rischio di esser coinvolte in un quadro problematico (1).

In questo sforzo di analisi, una fonte per scegliere concetti appropriati è costituita da bilanci, sebbene provvisori, relativi a esperienze compiute in vari territori della penisola dove in anni recenti sono state sperimentate forme particolarmente incisive di “prevenzione strutturale”.

Ci riferiamo ad azioni incentrate sulla partecipazione delle comunità locali e sancite da provvedimenti anche normativi, di tutela delle persone dagli effetti pesantemente nocivi dell’offerta indiscriminata, insistente, pervasiva di gioco d’azzardo, tanto sui luoghi “fisici” quanto nello spazio virtuale del web (2).

Tra i provvedimenti normativi in vigore, è molto utile fare riferimento a quanto è stato ed è in vigore per un periodo medio lungo, con specifico riferimento alla delocalizzazione dei punti di accesso (sale giochi, pubblici esercizi) dai così denominati “luoghi sensibili”.

Ci si riferisce al precedente con quaranta mesi di vigenza (tali, dunque, da rilevarne l’efficacia) della Legge Regionale del Piemonte n. 9 del 2016, approvata all’unanimità, i cui dispositivi sono entrati in azione il 1° novembre del 2017.

Poiché a breve anche nella Regione Lazio entrerà in vigore un provvedimento assai simile, gli esiti della normativa piemontese forniscono un sicuro riferimento per prevederne gli effetti. Da notare che davanti alla esposizione dei dati del bilancio, è stata data sospensione ai procedimenti legislativi, tesi a una reformatio della L.R. del Piemonte n. 29/ 2016. Tra i dati della situazione oggettiva, si citano quelli contenuti nel rapporto dell’IRES sul contenimento delle patologie generate dall’induzione al gioco d’azzardo, come una ridotta pressione sui servizi di trattamento del DGA di oltre 20 punti percentuali (3).

Il risultato appare peraltro in linea con quanto l’Istituto superiore di sanità ha rilevato sull’ampiezza dei giocatori problematici con prevalenza del 4,1 per cento tra gli adulti e del 2,1 dei minorenni. L’impatto è ravvisabile quanto a danni finanziari, in lesioni alla salute fisica e psichica (morbilità e mortalità), in peggioramento di prestazioni lavorative, nella crisi di elazioni interpersonali, nel rischio di condotte illegali, compresi comportamenti omissivi e trascuratezza delle responsabilità.

Dunque ovunque il contenimento – realizzabile con il combinato disposto di contingentamento delle fasce orarie e di interdizione dei giochi a distanza dai “luoghi sensibili” – produce un netto rallentamento di una deriva sociale che sembrava inarrestabile, atteso che nelle 5 province della Regione Lazio il volume di “gioco fisico” (vale a dire quelle forme che prevedono una distribuzione sul territorio, per l’appunto, fisico) nel complesso ha registrato nel 2019 il “picco” di consumo e di spesa, rispettivamente pari a 11 miliardi e 371 milioni e 1 miliardo e 998 milioni.

I dati più recenti

Successivamente al punto massimo del consumo di gioco d’azzardo nel 2019, è intervenuto il trauma della pandemia da COVID e dunque la chiusura pressoché generalizzata della distribuzione dei giochi nei locali “specifici” e “generalisti” (come bar e tabaccherie) che ha portato al dimezzamento del gioco con insediamento “fisico”.

Nostra elaborazione, aprile 2021, su dati MEF – ADM

Rischio sanitario nelle postazioni di gioco sia in locali generalistiche in strutture dedicate

La chiusura delle postazioni di gioco, in modalità severa, è stata ribadita come necessaria nel verbale n. 161 del 27 febbraio 2021 del Comitato Tecnico Scientifico presso il Dipartimento della Protezione civile:

In riferimento al quesito sulla previsione della permanenza della misura della sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, il CTS, nel concordare con la misura prevista, rimarca quanto segue:

la classificazione del rischio per tale attività produttiva già utilizzata dal CTS in tutte le fasi di rilascio delle misure contenitive per tale settore risulta di livello medi alto con caratteristiche elevate per il rischio di aggregazione che si svolgono esclusivamente in locali al chiuso.

Tali esercizi che, come esplicitato, si svolgono quasi esclusivamente in spazi confinati per la connotazione intrinseca dell’organizzazione delle attività di gioco presentano notevoli complessità nella prevenzione del contagio, anche per le numerose evidenze di utilizzo di superfici di contatto promiscuo.

Un ulteriore elemento di complessità è legato alle attività statico-dinamiche dei lavoratori e dei clienti senza la possibilità di previsione dell’utilizzo della mascherina da parte di tutti i presenti negli ambienti, anche in relazione al consumo di alimenti e bevande e del fumo di tabacco che avviene nei locali da gioco.

Il CTS, inoltre, sottolinea che anche in altri paesi, le attività di gioco risultano tra quelle oggetto di maggiore cautela e destinatarie di misure restrittive analoghe nell’attuale contesto epidemiologico

Effetti delle chiusure sui pazienti in trattamento per DGA

Gli effetti del lock down sulle persone con problemi di dipendenza da gioco d’azzardo sono esposti nello studio di coorte Being a Gambler during the COVID-19 Pandemic: A Study with Italian Patients and the Effects of Reduced Exposition di recente edizione : unica indagine osservazionale diretta e continuativa su una popolazione di 135 pazienti in trattamento sia in servizi pubblici e sia in strutture private qualificate.

Alla luce dell’esperienza clinica, si ricavano alcune conclusioni importanti:

1. Con la riapertura non regolata dell’offerta di gioco d’azzardo sul territorio (dopo un anno di interruzione) che provocherebbe il differimento del dispositivo della LR del Lazio n. 5 del 2013 si produrrebbe un traumatico, indiscriminato rilancio del consumo con modalità capillari e dunque in proporzioni massicce. E ciò mentre le comunità locali continuano a subire le gravi sofferenze per la pandemia da COVID-19.

2. La riapertura – priva delle tutele previste dalla normativa – inciderebbe sugli ex giocatori patologici in terapia; le “re-immissioni” dell’offerta, senza limiti, a quel punto indiscriminata perché ovunque praticabile, provocherebbe delle ricadute, con evidenti danni alla salute;

3. Di particolare rilievo è il fattore protettivo per il benessere familiare, sia per i casi di nuclei con uno o più congiunti con condotte patologiche di gioco d’azzardo e sia per la prossimità, assolutamente da evitare, dei minori con gli ambienti dove si accede alle postazioni di scommesse, slot machine, VLT, lotterie e altre modalità di azzardo;

4. L’argomento che con il distanziamento importante dei luoghi dell’azzardo dai punti sensibili delle città, vi sia uno spostamento dei giocatori patologici verso i canali dell’azzardo clandestino non è suffragato da prove solide; inoltre, il contrasto alle pratiche di azzardo non autorizzato e comunque illegale, non esclude affatto il dovere di soddisfare l’esigenza di un appropriato intervento mirato alla limitazione del gioco legale.

Del resto, il permanente divieto di spostamenti immotivati delle persone dopo le ore 22, come pure le restrizioni di attività ai pubblici esercizi che ospitano (come vendita complementare) le slot machine, i corner per le scommesse e altri strumenti analoghi, o infine le chiusure imposte alle sale per scommesse e a locali dedicati (centri VLT, Bingo ecc.) hanno fatto cessare uno degli effetti collaterali più volte riscontrati: il prestito usurario in prossimità dei punti di gioco, le rapine e gli altri reati di strada che si concentrano laddove si raccoglie, si sposta e si eroga denaro contante in cospicue quantità.

Raccomandazioni

a)  Si raccomanda vivamente di mantenere integralmente in Legge Regionale del Lazio 5 Agosto 2013, n. 5, come modificata il 27 febbraio 2020, sia per i benefici attesi e sia per evitare gravissime ricadute nel DGA dei pazienti che hanno beneficiato anche solo della “remissione del sintomo”.

b)  Per le ricadute occupazionali per il blocco della distribuzione dei giochi d’azzardo per il covid, è necessario che le autorità governative espongano il conto effettivo della perdita di posti di lavoro, sia nel periodo del lock down e sia in previsione degli effetti della Legge Regionale e del combinarsi con i regolamenti comunali. In sostanza occorrono le cifre dell’impatto netto relativo a quanti sono gli occupati prevalentemente nei giochi d’azzardo, quanti in attività che integrano “anche” il gioco d’azzardo, quali e quanti componenti della “filiera” commerciale. A seguito di questa ricognizione, si dovrebbe procedere a varare ammortizzatori sociali, con costo parzialmente a carico dei grandi concessionari.

La Legge Regionale n. 3 del 2013, come modificata nel 2019, contiene dei dispositivi che rendono concreta la prospettiva ecologica nel contenimento del gioco d’azzardo. La LR prevede infatti interventi ti tipo “ambientale” per contenere il rischio di esposizione alle patologie e per ridurre i danni sociali e individuali connaturati al consumo massivo delle varie modalità (giochi insediati “fisicamente” e altri diffusi nel web).

Si tratta di un modello “di scuola” che richiama su consolidati paradigmi teorici (cosiddetta “triade patogenetica”) che fanno inquadrare i comportamenti di dipendenza nell’intreccio di tre fattori principali di rischio: quelli riconducibili al profilo individuale, quelli ambientali e quelli generati dall’agente stesso che in questo caso è il gioco d’azzardo.

Si allegano le slide dei contenuti esposti all’Audizione del 9 marzo 2021 presso la I Commissione del Consiglio Regionale del Lazio

Il presidente pro-tempore Maurizio Fiasco
Roma, 29 aprile 2021

scarica la presentazione Maurizio Fiasco Audizione 9 marzo 2021 slides

Vedia nche Il video dell’incontro Gioco d’azzardo, conseguenze sociali e di salute. Fare la cosa giusta organizzato da Carteinregola 5 Maggio 2021

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocateinregola@gmail.com

31 maggio 2021

NOTE

1 M. A. Donati e a., Being a Gambler during the CoViD-19 Pandemic: A Study with Italian Patients and the Effects of Reduced Exposition, in International Journal of Environmental Research and Public Health, 2021. In corso di pubblicazione, inoltre, si segnala una survey dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano.

2 Per un ampio repertorio dei modelli regolativi e clinici in campo internazionale, si veda il pur datato volume che presenta i casi di 21 paesi europei: Meyer G., Hayer T., Griffiths M. (a cura di), Problem Gambling in Europe. Challenges, Prevention, and Interventions, USA 2009, ed. Springer.
3 Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) Le politiche di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico in Piemonte. L’evoluzione del fenomeno, l’attuazione della legge regionale n. 9/2016 e le attività del piano triennale, gennaio 2021.

Vedi anche:

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