Primarie del centro sinistra: perchè non sia un’occasione sprecata
Autore : Redazione
Siamo ormai agli ultimi giorni prima del voto delle primarie del centrosinistra per designare il candidato Sindaco di Roma e fa impressione lo scarso rilievo che viene dato a un evento che riguarda la Capitale d’Italia, sia da parte del partito più forte della coalizione, sia, soprattutto, dai media, televisione e giornali. I 6 candidati e candidate che concorrono con Roberto Gualtieri, fino ad oggi sembravano “non pervenuti” sugli schermi e sulla carta stampata di ogni orientamento, con la lodevole eccezione di qualche testata locale on line. Qualcosa si è smosso dopo le caustiche dichiarazioni dell’ex Sindaco Ignazio Marino del 12 giugno, in un incontro a sostegno del suo ex assessore Giovanni Caudo, che ha fatto sì che – sempre nelle pagine locali – un paio di quotidiani dedicassero qualche riga ai competitor del candidato PD. E qualcosa si è smosso anche sul fronte del dibattito con tutti i candidati – forse anche dopo la nostra polemica – con la annunciata partecipazione a due confronti”collettivi”: il primo, Ascoltate prima di parlare !, martedì 15 giugno nell’Auditorium dello Spin Time Labs, dalle 17 alle 20, , il secondo, venerdì 18, sulla pagina Facebook di Tutti per Roma, a cui se n’è aggiunto un terzo, sempre venerdì alle 22, su Teleroma 56/ canale 15. Resta l’amaro in bocca per il black out informativo, che finora non ha concesso ai 7 candidati insieme (ma neanche a 6 di loro singolarmente) neanche uno spazio televisivo. E ricordiamo che per le passate primarie del 2013(1)e del 2016 (2), ci furono almeno due confronti su TV nazionali, il primo su Sky (3), il secondo sulla Rai (4).Una rimozione che, a prescindere dal futuro risultato elettorale, aumenta ancora di più le distanze tra la classe politica e i cittadini, che dovrebbero essere sollecitati a partecipare e messi in grado di fare scelte consapevoli, in qualunque partito si riconoscano.Proponiamo la solita verifica sulla trasparenza dei siti dei candidati inaugurata 5 anni fa con la Carta del candidato/a trasparente).
[ AGGIORNAMENTO 18 GIUGNO: sono apparsi in città alcuni manifesti che pubblicizzano il sito “TU,NOI, ROMA Prendi parte alla rinascita” in cui si trovano i link ai siti di tutti i candidati e le istruzioni per votare, nonchè la dislocazione dei gazebo. Sul fronte giornalistico si è affacciata almeno la notizia che i candidati alle primarie sono 7, e qualche raro sintetico cenno a tutti i candidati. Nessun confronto tra i candidati, a parte quello su FB organizzato da Roma per tutti oggi sulla sua pagina FB.]
A quattro mesi dalle elezioni Roma 2021, sul fronte pentastellato la Sindaca uscente Virginia Raggi, autocandidatasi fin dall’agosto 2020, è stata definitivamente confermata dal leader Giuseppe Conte; il centrodestra, dopo un tira e molla tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ha appena individuato il suo candidato, anzi, i suoi candidati: il professore di diritto, speaker radiofonico, avvocato e imprenditore Enrico Michetti, aspirante Sindaco, e il magistrato Simonetta Matone aspirante “prosindaco”: una scelta maturata dall’accordo tra i vertici di partiti che non hanno mai fatto primarie per confrontarsi con i propri elettori. Intanto continua la sua campagna elettorale in solitaria il leader di Azione, nonchè parlamentare europeo Carlo Calenda.
Carteinregola si è schierata fin dall’autunno scorso con tutti coloro che, non solo nel centrosinistra, chiedevano che la scelta del Sindaco o Sindaca di Roma passasse attraverso la consultazione degli elettori, con primarie o “comunarie” (5).
Il 10 maggio scorso, dopo una serie di stop and go della coalizione “Insieme per Roma” (6) e dopo che è tramontata la candidatura del Presidente della Regione Zingaretti per il mancato accordo con il M5S, il Partito Democratico ha ufficializzato quella di Roberto Gualtieri, da tempo ventilata. E’ così partita, bruciando le tappe, la macchina delle primarie di schieramento: 30 maggio il termine per i 7 candidati Sindaco per raccogliere 2000 firme, di cui 200 in almeno 10 Municipi, 20 giugno il voto. Un mese e 10 giorni in tutto.
Ma anche con poco tempo, chi come noi si aspettava dalle primarie, se non una “festa di popolo”, almeno un dibattito allargato alla città, per stimolare a uscire dal pessimistico torpore la cittadinanza, attiva compresa, è rimasto ancora una volta deluso.
Ancora una volta perchè da tempo nel centro sinistra, e in particolare nel Partito Democratico, il confronto sta assai poco di casa, basti pensare alla lunga serie di rimozioni collettive che partono dalla vittoria di Alemanno per arrivare a quella della Raggi, passando per la cacciata di Ignazio Marino, mai affrontate e mai digerite.
E anche questa volta si è scelto un modo di procedere che ci sembra poco in linea con quello che dovrebbe essere lo spirito delle primarie. A cominciare dal fatto che la piattaforma per raccogliere le firme on line a sostegno dei candidati, messa generosamente a disposizione dal PD (7), non è stata pubblicizzata, nè sui siti del PD, nè degli altri partiti, e nemmeno in molti dei siti personali dei candidati (8), così come il nuovo sito dedicato alle primarie, con i link ai siti di tutti i candidati, i regolamenti e la carta d’intenti”Tu, Noi, Roma, Prendi parte alla rinascita” (9).
Discorso diverso per i social, dove invece partiti e movimenti rilanciano abbondantemente gli eventi e i servizi giornalistici in cui sono intervistati i propri candidati, segno che gli spin doctor privilegiano i social e i loro flash “mordi e fuggi” che enfatizzano la persona, piuttosto che i documenti che danno informazioni dettagliate sui candidati e sui loro programmi.
In proposito, facendo una rapida carrellata* con i parametri che da tempo Carteinregola utilizza sotto elezioni (> Vedi la Carta del candidato trasparente), cominciando dal sito del candidato PD e ex ministro all’economia Roberto Gualtieri (10) si segnala che, a oggi, non sono presenti nè una biografia articolata nè programmi o punti programmatici, ma solo un sintetico appello al voto e la Carta d’intenti ““Manifesto per Roma Capitale della Next Generation EU” (11) sottoscritta da tutti i candidati. Il candidato civico Giovanni Caudo, ex assessore all’urbanistica e oggi Presidente del III Municipio, da tempo ha lanciato il suo sito dove si trovano la sua biografia e alcuni punti programmatici che in questi giorni sono diventati un programma più articolato (12). Altrettanto ricco il sito del deputato di LIberi e Uguali e consigliere capitolino con Sinistra per Roma Stefano Fassina, con biografia, motivazioni e punti programmatici (13), mentre il candidato civico Tobia Zevi preferisce la sintesi, sia per l’autobiografia, forse un po’ generica, sia per i punti programmatici, che però sono accompagnati da proposte concrete (14); anche Paolo Ciani, consigliere regionale di Demos, si racconta in modo stringato, e oltre a presentare “cosa faccio” propone i punti del suo programma in un volantino scaricabile (15). Informazioni ridotte al minimo quelle sul sito della consigliera capitolina ex M5S ora con il PSI Cristina Grancio: non c’è autobiografia e i punti programmatici per ora sono slogan senza approfondimenti (16); più collettiva la proposta del movimento Liberare Roma, che inserisce nel sito la biografia della sua candidata Imma Battaglia, leader del movimento LGBT e già consigliera capitolina, insieme agli “Appunti per un programma partecipato” del movimento (17). In tutti i siti dei candidati sono indicati i contatti.
Tornando alle primarie, è sempre più evidente come ormai anche il centro sinistra, in particolare il PD, abbia abbracciato una comunicazione che valorizza la personalità del candidato a scapito del partito di appartenenza e della proposta politica: una rappresentazione “singolare” che stride con la sua tradizione popolare e plurale, ma che in qualche modo sopperisce alla sua progressiva perdita di radicamento nei territori e alla mancanza di proposte di alto profilo lanciate alla città in questi anni.
E anche la narrazione delle primarie da parte del PD sembra esaurirsi nei post e nei tweet che segnalano gli incontri del proprio candidato – con platee per lo più già conquistate – e le sue presenze sui media, dalle interviste sui principali quotidiani alle apparizioni in TV. Significativa la iniziale rinuncia di Gualtieri a partecipare a confronti con gli altri candidati, che, forse dopo qualche polemica, anche sollevata da Carteinegola (18), è stata poi superata.
Ma queste primarie avrebbero potuto essere fin dal primo giorno la forza propulsiva che richiamava i cittadini romani, ormai disillusi dalle troppe campagne elettorali all’insegna del finto ‘”ascolto dei territori”, al dibattito, al confronto, anche al sano conflitto che chiarisce le posizioni e fa pulsare il cambiamento.
Invece sono primarie decisamente sotto tono, non solo a causa del poco tempo e dei limiti imposti dall’emergenza Covid, ma per la mancanza di coraggio di una classe politica che sa parlare molto di cambiamento ma che non cambia quasi mai. Basterebbe guardare come sono andate le candidature nei Municipi, che non commentiamo, suggerendo la lettura dell’amaro articolo di Jolanda Bufalini su “Striscia Rossa” (19).
Ed è piuttosto avvilente vedere il quotidiano ripetersi, su ogni media che non sia qualche testata locale particolarmente magnanima, della citazione, intervista, dichiarazione del candidato PD indicato come se fosse già il candidato designato per le elezioni comunali, con l’orwelliana cancellazione degli altri sei. Come se non esistessero le primarie e non esistessero altre persone che con storie diverse ma con uguale impegno e fatica, stanno facendo le loro proposte ai cittadini.
Cittadini che, per quanto riguarda quelli di area centro sinistra e sinistra, ci auguriamo non vogliano perdere questa occasione democratica di far sentire la propria voce, andando oltre i tweet e gli slogan, e scegliendo con consapevolezza chi votare come candidato alla guida della Capitale.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum: noi di Carteinregola facciamo il nostro lavoro da “spine nel fianco” di tutti i partiti e di tutti i candidati, cercando di attenerci a una doverosa imparzialità che ci sembra possa essere garantita anche dal fatto che ognuno di noi ha appartenenze o simpatie politiche anche assai diverse dagli altri. E pensiamo che si possa valutare il nostro modo di operare vedendo i tanti contributi pubblicati negli anni sul nostro sito, fino al confronto che abbiamo organizzato con i candidati alle primarie qualche giorno fa, che si trova a questo link . Prossimamente organizzeremo altri incontri con i partiti del centrodestra e della sinistra, e, se ci daranno la disponibilità, con tutti i candidati Sindaco.
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
14 giugno 2021
(*) le informazioni inserite in questo articolo si riferiscono alla data in calce, provvederemo a periodici aggiornamenti
(1) IL 7 aprile 2013 a Roma si tengono le elezioni primarie di Roma Bene Comune per il Sindaco e i Presidenti dei Municipi. Per la carica di Sindaco corrono Ignazio Marino, Paolo Gentiloni, David Sassoli e Patrizia Prestipino (PD) più Gemma Azuni (SEL) e Di Tomaso (socialista). 100 mila persone si recano ai seggi e Marino vince sfiorando il 50% delle preferenze, segue l’europarlamentare David Sassoli con il 28%, al terzo posto l’ex ministro Paolo Gentiloni con il 14% (nonostante l’endorsement ufficiale di Renzi), più staccati (sotto il 5%) la consigliera comunale di Sel Gemma Azuni (ma il partito di Vendola ha appoggiato Marino), la renziana Patrizia Prestipino e il socialista Mattia Di Tommaso.
Alle successive elezioni, al primo turno vanno a votare 1.246.000 elettori su 2.359.020 aventi diritto mentre al ballottaggio gli elettori scendono a 1.063.000 pari al 45%; al primo turno Marino ottiene 513.000 voti, 43% , Alemanno 364.0000, 30%, De Vito 150.000 voti , 12%, Marchini 114.000, meno del 10%. Al ballottaggio il candidato del centro sinistra sale al 664.000, 64%, il centro destra si ferma a 375.000, 36%. Nel voto di lista il Partito democratico è primo partito con 268.000 voti, 26%, seguito dal Popolo della libertà con 196.000, 19%, dal Movimento cinque stelle con 131.000, 13%; seguono le altre liste (Sinistra ecologia e libertà 64.000 voti, poco più del 6%)
(2) Il 6 marzo 2016 si svolgono le primarie del centosinistra: vota la metà degli elettori che nel 2013 avevano scelto il candidato Ignazio Marino (43.000 contro 100.000). Nei giorni successivi si moltiplicano le polemiche, anche per la cattiva gestione delle informazioni sui dati. Vince la precompetizione elettorale Roberto Giachetti, con 27.968 voti (64,1%); segue Morassut 12.281 (28,2%), Rossi 1.320 (3,0%), Ferraro 915 (2,1%), Pedica 594 (1,4%) e Mascia 529 (1,2%) Il 5 giugno 2016 si svolgono le elezioni:al primo turno il centro sinistra ottiene 325.835, il 24,9 %, così ripartiti : Partito Democratico 204.637 voti, 17,19 %, con 6 seggi, la lista Civica Giachetti – #romatornaroma 49.457 voti, 4,15% con 1 seggio. Le altre liste,Lista Civica – Democratici e Popolari, Radicali Federalisti Laici Ecologisti,Laici Civici Socialisti, Verdi, Italia dei Valori, tutte sotto il 2% non ottengono alcun seggio. Al ballottaggio, Virginia Raggi e il M5S ottengono 770.564 voti, il 67,15% rispetto al 32,8% dello sfidante di centrosinistra, Giachetti (PD e 6 liste civiche)
(6) della coalizione Insieme per Roma, che si è riunita la prima volta il facevano parte: il Pd, Psi, Verdi, SinistraxRoma, Volt, Pop, Liberare Roma, Possibile, Articolo Uno, Partito Animalista,Radicali. Azione e Italia Viva, si sono sfilate, dopo la candidatura di Carlo calenda appoggiata da IV
(8) Con l’eccezione del movimento Liberare Roma, i siti dei partiti sono trutti incredibilmente poco generosi nel divulgare notizie circostanziate sulle primarie e sui propri candidati.
(16) vedi cristinagrancio.it (al 18 giugnosono apparse delle grafiche con gli slogan del suo programma)
(17) scarica il programma (dal sito di LiberareRoma 12 giugno 2021)ROMAMOR Lberare Roma
(18) Roberto Gualtieri non ha partecipato al dibattito con gli altri candidati organizzato da Carteinregola il 10 giugno, nonostante un certo preavviso (e inizialmente era stata data la disponibilità dal suo capostaff) e la proposta di scegliere una nuova data.