Associazione Diritti dei pedoni: è ora di passare dalla mobilità dell’auto alla mobilità umana
Autore : Redazione
di Vito Nicola De Russis*
Pubblichiamo un appello di Vito Nicola De Russis, rivolto a chi si candida ad amministrare la città
Da ben 33 anni è in vigore la “Carta europea dei diritti del pedone“(1), sconosciuta ai 60 milioni di italiani perchè, dall’1.1.1993 – 28 anni – abbiamo il Codice della Strada – CdS – a misura dell’automobile. E anche quelle norme vengono ampiamente disattese. Nessuno Stato della Comunità Europea ci ha imitato, anzi, è aumentato il divario tra la mobilità urbana italiana e quella del resto della CE. Pertanto, è ora del passaggio immediato dalla mobilità dell’auto alla mobilità umana.
La strada pubblica è un vitale bene comune, un suo uso disuguagliato dalle varie mobilità (pedonale, Piedibus, ciclabile, Tpl e veicoli privati) genera violenza, incidenti, morti, feriti, inquinamenti (aria, rumore, malattie alle persone e danni ai monumenti), ecc..
Il marciapiede, parte della Strada pubblica (2), è destinato ai pedoni; pertanto deve essere interdetto qualsiasi altro uso, anche momentaneo. I pedoni, per passare da un marciapiede all’altro marciapede in sicurezza e liberi dalla paura, devono transitare sull’attraversamento pedonale (AP) (3); in casi particolari (es.: incidenti alle persone su un AP ma, anche, brusche frenate con tracce di pneumatici sulla carreggiata) è necessario sostituire subito quell’AP con il “marciapiede ortogonale” (MO)(4).
Sostiene la scrivente Associazione – membro di “CamminaCittà – Federazione italiana per i diritti del pedone e per la salvaguardia dell’ambiente” e membro votante della “IFP – International Federation of Pedestrians“- che la citata “Carta europea dei diritti del pedone” deve essere conosciuta bene dai Cittadini europei italiani. Le Famiglie, le Scuole e gli Enti Locali, in collegamento tra loro, assicurano il successo della umanizzazione della mobilità urbana per il raggiungimento della Vision “Zero pedoni e ciclisti morti sulla carreggiata stradale urbana delle Città italiane”.
Non dimentichiamo che “L’educazione di un popolo si giudica dal contegno ch’egli tiene per la strada.” (E. De Amicis – Il Cuore)
Vito Nicola De Russis Presidente ADP
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
13 settembre 2021
(1) Carta ue diritti del pedone. Link: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:C:1988:290:FULL&from=IT
(1) Art. 3. 2.33) del Codice della Strada – CdS
(3) Art. 3. 2.3) del CdS. Nelle Città italiane a misura d’auto, sono distanti 200 m.; nelle Città europee a misura della persona umana, sono distanti 100 m.
vedi anche:
Umanizzare la mobilità urbana – l’attraversamento pedonale rialzato di Vito Nicola De Russis* “Trottoirs traversant“, li chiamano in Francia, “marciapiedi ortogonali” li definisce l’Associazione Diritti dei Pedoni: sono una rivoluzione culturale del modo di vivere lo spazio della…15 Giugno 2020 Continua#
(4) Il “marciapiede ortogonale” è la normale infastruttura stradale fondamentale per la “Strada Scolastica” destinata alla “mobilità Piedibus”; va a sostituire, subito, l’ap coinvolto negli incidenti stradali. Link: https://www.carteinregola.it/?s=marciapiede%20ortogonale&x=10&y=2&fbclid=IwAR23KWUqXcyl_MWfdNvvmPI6qWljJ2FM0kVrdRSMyEGrw_EhgL-DWuR9IQ8