Borghetto Flaminio: parte finalmente il progetto dell’Università
Autore : Redazione
(aggiornamento dal sito di Roma capitale 9 dicembre 2021):
L’Assemblea Capitolina ha approvato con 31 voti favorevoli e 5 astenuti la delibera n.153 del 2021 che prevede l’alienazione di alcune aree del Borghetto Flaminio in favore dell’università La Sapienza.
L’atto contiene indirizzi per l’intervento di recupero e la valorizzazione dell’area. La proposta parte da un protocollo d’intesa tra Comune di Roma e università La Sapienza nel 2002 (che aveva come obiettivo il decongestionamento della facoltà di Architettura), con la concessione a titolo oneroso delle aree del Borghetto e la soluzione per la realizzazione della nuova facoltà. Un percorso lungo per un’opera di interesse statale, con un’importante riqualificazione del Borghetto Flaminio, che giunge al termine dopo quasi 20 anni. Si tratta di due principali insiemi edilizi su un unico piano, coperti con giardino, suddivisi in area didattica, area studio e area ingresso. Il progetto prevede anche parcheggi e verde pubblico. E’ stato approvato un ordine del giorno che consentirà di destinare alla rigenerazione e alla riqualificazione del II Municipio le risorse derivanti dal progetto. Il ricavato derivante dalla delibera di alienazione all’Università di alcune aree del complesso verrà destinato alla riqualificazione del territorio municipale, al restauro conservativo del patrimonio storico e ambientale del complesso, alla riqualificazione stradale del quadrante e alla manutenzione straordinaria del vicino mercato rionale Flaminio I.)
(25 11 2021) Il quotidiano Il Messaggero il 24 novembre scorso, in un articolo dal titolo “Investimenti anche privati per le opere previste dal PNNR“, riportava alcune dichiarazioni di Paolo Buzzetti, Presidente del laboratorio permanente per Roma Aspesi – Associazione nazionale tra le società di promozione e sviluppo immobiliare – rilasciate in occasione di una tavola rotonda alla Camera di Commercio con vari soggetti che si occupano di investimenti immobiliari, a cui partecipava anche il neo assessore all’urbanistica della capitale Maurizio Veloccia.Buzzetti “ricorda i progetti presentati per lo sviluppo della città eterna”, e tra le varie opere per cui “si chiede l’accesso a capitali privati”, cita il “Borghetto Flaminio” che potrebbe diventare una “Piazza per l’Unità d’Italia”. In realtà il Borghetto Flaminio ha, da anni, ben altre prospettive, e tutte pubbliche. E CILD – Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica – e in particolare Maurizio Geusa, il nostro vicepresidente, da anni sollecita l’Università La Sapienza – che avrebbe dovuto allargare i suoi spazi sull’area – e il Comune, che da tempo avrebbe dovuto concludere l’iter procedurale (1), a avviare il progetto e a restituire all’uso pubblico un complesso a poche decine di metri da Piazza del Popolo, abbandonato e degradato, e periodicamente utilizzato come mercatino privato. Pubblichiamo la lettera inviata da Maurizio Geusa il 25 novembre dopo l’articolo del Messaggero, a Buzzetti e ai vari soggetti coinvolti, sulla vicenda e sul progetto universitario; progetto che ha poi trovato un ulteriore sviluppo e conferma in un comunicato apparso sul sito comunale il 26 novembre (2) dove si annuncia l’approvazione da parte della Giunta Capitolina della delibera di “autorizzazione alla cessione di parte delle aree di Borghetto Flaminio all’Università La Sapienza e di indirizzi al Sindaco per il recupero e la valorizzazione delle aree“, peraltro già predisposta dalla Giunta uscente il 25 settembre 2021 (3). Sul sito comunale si informa che “l’Università La Sapienza acquisisce queste aree, per un valore di oltre 1,4 mln di euro, per realizzare un piccolo campus della Facoltà di Architettura” con un complesso dove “sono previsti due insiemi edilizi costituiti da un unico piano, coperti entrambi da un tetto-giardino e collegati tra loro. Il primo edificio, in sostituzione dell’ex deposito carburante è destinato alla mensa universitaria. Il secondo, in sostituzione dell’ex Siar, comprende spazi per la didattica, per lo studio libero, per la biblioteca e per esposizioni temporanee“.
Ci auguriamo che questa volta sia veramente “la volta buona”. (AMBM)
La lettera di Maurizio Geusa
Gentilissimi,
Ho appreso dalla stampa della proposta avanzata dal Presidente del Laboratorio permanente per Roma, Paolo Buzzetti di realizzare “una piazza per l’Unità d’Italia dove oggi c’è il Borghetto Flaminio”.
La proposta, da come riportata dal Messaggero di ieri 24 novembre, è stata avanzata nel corso della tavola rotonda organizzata da ASPESI “La sfida del Pnrr, un patto per Roma”.
In merito a tale proposta, come semplice cittadino, voglio informarvi che lo scorso 26 settembre sul sito istituzionale di Roma Capitale [https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS827490 ] (3) è apparsa la notizia che Giunta uscente aveva deciso si sottoporre all’ Assemblea Capitolina la Proposta di delibera riguardante l’ approvazione del progetto di recupero e valorizzazione del Borghetto Flaminio presentato dall’Università degli Studi di Roma “Sapienza”.
L’Università “Sapienza”, infatti, sulla base di un Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2002, ha elaborato e redatto il progetto di recupero per una prima porzione significativa del Borghetto presentandolo per l’approvazione nel 2013. Dopo otto anni di maturazione all’interno degli uffici comunali il Progetto è ora accompagnato da un provvedimento deliberativo in attesa di essere formalizzato dall’Assemblea Capitolina.
Questo provvedimento è oggi sottoposto all’attenzione della nuova Giunta. La sua definitiva approvazione in Assemblea Capitolina potrà rappresentare una tappa significativa di un percorso avviato dal Sindaco Veltroni, sostenuto poi durante i mandati dei Sindaci Alemanno, Marino e Raggi. Quindi con il sostegno dell’intero spettro degli schieramenti politici.
Il progetto architettonico è stato elaborato dalla stessa Facoltà di Architettura e nel corso di otto anni di attività istruttoria, è stato oggetto di esami, valutazioni, verifiche, analisi, controlli, indagini, sondaggi, accertamenti e infine dichiarato congruo anche sotto il profilo economico.
Se un tempestivo segnale di cambiamento si può dare alla città questo del recupero dell’area di Borghetto Flaminio ha tutte le caratteristiche per esserlo coniugando la formazione universitaria e con il patrimonio pubblico inutilizzato.Se otto anni di istruttoria hanno consentito di esaurire tutti i profili tecnici. Allo stesso modo l’ampio spettro delle amministrazioni che si sono succedute negli anni hanno assicurato anche la consonanza con tutti i profili politici. Qualunque ulteriore ritardo non può trovare giustificazioni.
Qualunque ulteriore ipotesi dilatoria finirebbe per confermare la condizione di degrado e di abbandono in cui si trova l’area del Borghetto Flaminio.
Maurizio Geusa
Roma, 25 novembre 2021
per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Borghetto Flaminio, da Google map (spazio di fronte a slargo accanto a giardini del ministero della Marina)
(1) Progetto La Sapienza/Borghetto Flaminio: Apertura conferenza di Servizi interna ottobre 2013 , chiusura luglio 2017; Delibera completata a Settembre 2021
La Giunta Capitolina ha approvato, proseguendo un iter che non si era concluso nella scorsa Consiliatura, la delibera di autorizzazione alla cessione di parte delle aree di Borghetto Flaminio all’Università La Sapienza e di indirizzi al Sindaco per il recupero e la valorizzazione delle aree. La procedura fu avviata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per un intervento concordato con la stessa Università, così come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2002.
In questo modo, l’Università La Sapienza acquisisce queste aree, per un valore di oltre 1,4 mln di euro, per realizzare un piccolo campus della Facoltà di Architettura. In questo caso, viene proseguito un iter che non si era concluso nella precedente Consiliatura. Nel complesso sono previsti due insiemi edilizi costituiti da un unico piano, coperti entrambi da un tetto-giardino e collegati tra loro. Il primo edificio, in sostituzione dell’ex deposito carburante è destinato alla mensa universitaria. Il secondo, in sostituzione dell’ex Siar, comprende spazi per la didattica, per lo studio libero, per la biblioteca e per esposizioni temporanee. Con questa delibera si autorizza il Sindaco ad esprimere un parere favorevole in sede di Conferenza di Servizi.
La Giunta capitolina ha dato l’ok alla variante per l’alienazione dei beni immobili all’interno del complesso “Borghetto Flaminio” all’Università Sapienza di Roma così come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra Roma Capitale e l’Università.
L’area di Borghetto Flaminio si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato all’interno della città storica. L’intervento consiste quindi nella riqualificazione e valorizzazione di parte delle aree del cosiddetto “Borghetto Flaminio” di Roma Capitale attraverso l’acquisizione delle stesse da parte dell’Università e la realizzazione di nuove unità edilizie da destinare alla Facoltà di Architettura con funzioni sia didattiche che culturali.
Nello specifico sono previsti due insiemi edilizi costituiti da un unico piano, coperti entrambi da un tetto-giardino e collegati tra loro. Il primo, in sostituzione dell’ex deposito carburante prevede la mensa universitaria. Il secondo, in sostituzione dell’ex Siar, comprende spazi per la didattica, spazi per lo studio libero, per la biblioteca e spazi per esposizioni temporanee.
Il progetto prevede quindi la realizzazione di un piccolo campus con funzioni didattiche e culturali, aperte ai cittadini.
E’ prevista l’integrazione delle aule con spazi per lo studio libero, mensa e bar e spazi aperti e allestire spazi per workshop, mostre e manifestazioni culturali e di intrattenimento con un edificio ad energia zero (NZEB) con altissimi standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale.
I nuovi spazi in progetto e quelli in fase di realizzazione presso il sito di Via Fortuny (ex deposito ATAC) permetteranno l’abbandono di alcuni spazi non idonei alla didattica di laboratorio, attualmente in esercizio nella sede di Via Gianturco, che gradualmente sarà trasformata in sede per attività amministrative, di ricerca e di comunicazione di piccolo gruppo e seminariali (corsi master, perfezionamento, specializzazione e di dottorato).
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