Ex Giardino del tango: tornano ipotesi di concessione a privati (e chioschi attira movida?)
Autore : Redazione
di Anna Maria Bianchi e Thaya Passarelli
L’11 febbraio si è tenuta la Commissione Trasparenza del II Municipio, nel corso della quale è stato affrontato anche il tema della futura destinazione d’uso dell’area pubblica di circa 3500 mq occupata fino a poco tempo fa dal “Giardino del Tango”, una tensostruttura abusiva a pochi metri dal Tevere e da Ponte Milvio. Da anni Carteinregola e molti residenti del Flaminio chiedevano che la struttura fosse eliminata e l’area a verde ripristinata, come prevede il PRG, che la cataloga come “Spazi aperti” e “spazi prevalentemente attrezzati per attività sportive e tempo libero”[1].
Carteinregola si era battuta anche contro una proposta del Municipio, formalizzata il 16 settembre 2020 con una delibera di Giunta, con la quale si dava mandato alla stessa Giunta del Municipio di “presentare una proposta di utilizzo con finalità sociali” del manufatto allora solo sequestrato, “da trasmettere al Consiglio del Municipio Roma II che dovrà rilasciare il parere in ordine “all’esistenza o meno di prevalenti interessi pubblici all’eventuale utilizzazione ai fini pubblici delle opere abusive” (sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico)”. Una mossa che allora avevamo definito in contrasto con le promesse elettorali – tra le quali il ripristino della legalità rispetto agli abusi edilizi – e in contrasto anche con il buon senso, visto che la struttura non era una costruzione, ma un insieme di elementi accroccati (teloni, legno e lamiere) che difficilmente avrebbe potuto ottenere i permessi necessari per diventare una struttura permanente.
E finalmente il 30 dicembre scorso il Municipio ha provveduto a demolire la struttura, ma la vicenda non è ancora finita. Infatti, da quanto si è appreso nel corso della Commissione, a cui hanno partecipato anche l’ex Assessore Giovannelli, ora Presidente del Consiglio del Municipio, e il Direttore del Municipio, il Municipio intende ora individuare una funzione specifica, per uno spazio che fa gola a molti. E tra l’ipotesi “Area verde con attrezzature sportive gratuite” e “Area verde da riservare al Centro Anziani e al Servizio ASL di prossima apertura” si sono affacciate anche “Giardino con chiosco bar” e “Punto verde in concessione con canone a scomputo e l’impegno per il concessionario a mantenere e salvaguardare il verde”, e persino “possibile costruzione di nuove cubature a servizio della cittadinanza in deroga al PRG, ma “solo con varianti autorizzate da Regione e Comune” [che è la condizione “sine qua non” delle varianti].
E se l’individuazione della futura destinazione d’uso dell’area è stata rinviata a riunioni congiunte di altre Commissioni (Ambiente – Decentramento), noi vogliamo fare presente fin da ora che non riteniamo accettabile alcuna ipotesi che preveda la privatizzazione di uno spazio appena restituto al pubblico, con concessioni commerciali da distribuire con la giustificazione dei “costi di manutenzione”, il Cavallo di Troia con cui nella Capitale spesso si è fatto scempio di aree verdi: basti pensare a molti dei famosi “Punti Verde Qualità”, “Punti Verde Infanzia” o “Punti Verde Ristoro” che ancora pesano sulle casse comunali e sulle tasche dei cittadini[3].
Soprattutto non riteniamo proponibile la realizzazione di un chiosco bar in un’area che già soffre dei contraccolpi della mala movida di Ponte Milvio e che non ha certo bisogno di inaugurare nuove postazioni sulla riva sinistra. La manutenzione del verde pubblico orizzontale di giardini entro i 20mila metri quadrati da qualche tempo è stata attribuita al Municipio di appartenenza, che riceverà per questo i fondi e il personale necessari. Oltretutto, a una manciata di metri di distanza esiste già una struttura pubblica, un centro anziani, che potrebbe giovarsi di un maggiore spazio verde accanto al giardinetto che lo circonda, che offrirebbe nuove possibilità di socializzazione all’aperto, per gli anziani e per gli abitanti del quartiere.
E ci sembra paradossale che lo stesso Municipio che ha chiesto al Comune un assai cospicuo investimento per il progetto di pedonalizzazione e riqualificazione di Viale della XVII Olimpiade, sempre al Villaggio Olimpico [2], oggi abbia bisogno di trovare un privato che metta a reddito una piccola area verde incuneata tra campi sportivi e la strada, per garantirne la manutenzione.
E, visto come i cittadini reagiscono alle proposte di inserire bar, chioschi e quant’altro in prossimità dei luoghi oggetto di impattante ritrovo notturno, si potrebbe commentare la proposta anche con il “facciamoci del male” di morettiana memoria.
13 febbraio 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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