Caput Mundi: un’occasione per far vivere un’ idea di Roma
Autore : Redazione
di Paolo Gelsomini
Il Progetto Caput Mundi, parte finanziaria e progettuale del PNRR dedicata ad investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale di Roma, sta spiccando il volo. Questo si è capito assistendo ai lavori delle due Commissioni comunali congiunte PNRR e Cultura del 31 marzo scorso. Giovanni Caudo, Presidente della Commissione PNRR, e Miguel Gotor, Assessore alla Cultura, hanno dettagliatamente illustrato obiettivi, metodi, finanziamenti e priorità dei progetti. Si tratta di 131 progetti finanziati per 220 milioni, finalizzati, non solo al restauro e alla fruizione dei monumenti, ma anche alla riqualificazione dei luoghi e dei percorsi, alla crescita sociale e culturale di aree urbane che quei monumenti e quei luoghi accolgono.
I soggetti attuatori sono costituiti dal Comune e dagli organi della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, dal Ministero della Cultura e dai suoi organismi periferici, dal Ministero del Turismo, dalla Regione Lazio, dalla Diocesi di Roma, per i necessari intrecci che le opere di Caput Mundi dovranno avere con quelle del Giubileo. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze sarà il soggetto agevolatore.
Con ognuno di questi Enti sarà sottoscritto un accordo di programma entro il mese di giugno prossimo. Il completamento delle opere è fissato al 30 giugno 2026, e a dicembre 2024 almeno la metà di queste opere dovrà essere conclusa.
Delle 131 opere elaborate dalla Sovrintendenza capitolina spiccano quelle di valorizzazione e fruizione delle aree archeologiche, per un finanziamento di 7,5 milioni di euro.
Si tratta del Foro Traiano, dell’area sacra di Largo Argentina, del Teatro di Marcello, dell’area archeologica centrale con il complesso dei Fori, della villa di Massenzio, dei Trofei di Mario a piazza Vittorio.
Tra i progetti di fattibilità c’è il trasferimento del Museo di Roma presso l’ex Pantanella di via dei Cerchi, oggi adibito a laboratorio di scene e costumi per il Teatro dell’Opera.
Ci sono finanziamenti per progetti per le ville storiche cittadine e per le fontane, ai quali si aggiungono altri finanziamenti del PNRR al di fuori del Caput Mundi, come quelli per villa Celimontana.
Ma le priorità sono rappresentate dai restauri conservativi e dalle valorizzazioni storiche, archeologiche e simboliche di questi monumenti: le Mura Aureliane, per un finanziamento di 22 milioni, con la riapertura dei camminamenti nell’ambito del progetto del Parco lineare delle Mura e come volano di riqualificazione dei siti posti lungo il percorso; il completamento della Città delle Arti e dell’Architettura nell’ex Mattatoio di Testaccio per una Città della Cultura e per un Centro polifunzionale, con un finanziamento di 23 milioni; i restauri di strutture ipogee e di superficie delle Terme di Traiano e di Tito al Colle Oppio con la riqualificazione di questo grande Parco cittadino ricco di altre presenze di immenso valore archeologico come la Domus Aurea e le Sette Sale; l’area dei Fori, con l’irrisolta via dei Fori Imperiali, il cui coordinamento progettuale è stato affidato a Walter Tocci; l’Antiquarium al Parco del Celio per il quale sono stati stanziati 16 milioni.
L’evento del Giubileo del 2025 non può essere separato dalle opere del PNRR. A tal proposito l’assessore Gotor ha citato anche le Terme di Diocleziano e piazza dei Cinquecento come luoghi di accoglienza per i milioni di pellegrini che entreranno a Roma dalla Stazione Termini.
I problemi, viste le esperienze del passato, potrebbero essere costituiti dalle procedure. Per questo si pensa di affidare la loro gestione ad un personale tecnico esterno.
Il primo atto concreto sarà rappresentato dalla delibera dell’Assemblea capitolina dell’elenco delle opere al quale seguiranno gli accordi di programma da stipulare entro il prossimo giugno.
E’ stato dichiarato che queste sono opere che cambieranno il volto di Roma, che realizzeranno un’idea di città capace di far vivere l’antico nel moderno, che accorceranno le distanze tra il centro e la periferia nell’ambito di una progettazione diffusa a vasto raggio capace di coinvolgere quartieri lontani dal centro e di valorizzare presenze storiche, culturali e archeologiche cosiddette minori, di innescare meccanismi virtuosi sociali e culturali.
Per un’operazione di questa portata i cittadini debbono essere presenti nella elaborazione e realizzazione dei progetti, pazienti in mezzo agli inevitabili disagi, pieni di speranza per il miglioramento della qualità della vita, consapevoli ed attivi grazie ad una comunicazione funzionante e ad una partecipazione a processi trasparenti e coinvolgenti.
Guarda il video della Commissione Pnrr congiunta con Commissione VI Cultura – del 31/03/2022 con l’Assessore alla cultura Gothor 31 marzo 2022
7 aprile 2022