Elezioni 2022, dietro i programmi (la tentazione dello sconforto e il senso dell’impegno)
Autore : Redazione
di Anna Maria Bianchi Missaglia
In questa campagna elettorale inaspettata ed estiva, assai poco vissuta, sia per le condizioni oggettive – ancora un voto a candidati decisi dai vertici dei partiti -, sia per una sorta di paralisi che sembra aver contagiato la società civile dopo una pandemia, la guerra, la crisi economica, dobbiamo essere consapevoli e indomiti. Una riflessione che parte dal lavoro di Carteinregola sui programmi dei partiti, ma anche sul cambiamento a cui è chiamata la società civile.
A cosa servono i programmi elettorali?
Al di là del fatto che i programmi ufficiali depositati possono essere anche molto diversi (e assai più striminziti) di quelli poi presentati agli elettori (1), ci si può chiedere innanzitutto quale impegno possano comportare per gli eletti, visto che la maggior parte dei punti presentati nelle campagne elettorali, anche di partiti poi andati al governo, resta in genere lettera morta. E a scorrere i testi attuali, effettivamente, ben pochi partiti si permettono di ricordare – e riallacciarsi – a leggi da loro presentate e approvate, o a temi su cui almeno abbiano dato battaglia. La maggior parte delle analisi e delle proposte sembrano scritte da forze politiche atterrate direttamente da Marte, alla loro prima campagna elettorale. Forse perchè molti rischierebbero di trovarsi davanti ad elettori che chiedono perchè non li abbiano portati avanti prima quei punti, o, peggio, che ricordano che in passato i loro partiti hanno spesso votato, e magari promosso, iniziative di segno opposto.
Ma gli elettori li leggono i programmi?
Un secondo punto riguarda l’effettivo rivolgersi dei programmi agli elettori, e quanto incidano rispetto agli slogan sui social o sui manifesti e soprattutto alle dichiarazioni in TV dei leader politici, ammesso che ciò che viene detto in quelle battute spesso estemporanee sia coerente con quanto scritto nei programmi. E’ comunque difficile pensare a una loro lettura integrale da parte degli elettori, dato che in certi casi sono veri e propri mattoni, anche se alcuni partiti li hanno messi pure on line, in schede sintetiche divise per argomenti, con approfondimenti a disposizione dei più curiosi. (2).
I programmi sono lo specchio degli orientamenti dei partiti?
Un discorso più approfondito merita la scelta dei temi e la loro rilevanza all’interno dei programmi, per cui rimandiamo alle interessanti analisi del Centro Studi Elettorali (CISE) (3), ai confronti tra i programmi del Forum Disuguaglianze Diversità (4), e a quelli proposti da Carteinregola (5). Nei nostri approfondimenti su temi di cui occupiamo da tempo, segnaliamo alcune assenze abbastanza clamorose su temi “scomodi”, sui quali abbiamo rivolto domande direttamente ai candidati (6): la dipendenza da gioco d’azzardo, ignorato dai programmi di tutti i partiti, tranne il M5S (7), la riforma delle concessioni balneari, di cui parlano solo +Europa, Azione e il centrodestra (8), e soprattutto l’autonomia regionale differenziata, di cui la maggior parte di cittadini ignora gli obiettivi e la portata (e anche l’esistenza), cavallo di battaglia della Lega, ma sostenuta anche dal centro sinistra, che nei programmi la affronta in modo assai “timido” (9), a fronte di una presa di posizione contraria netta persino della Chiesa (10).
Più in generale, i programmi politici 2022 propongono, in misura diversa, i punti identitari dei diversi schieramenti, ma soprattutto sembrano cercare un facile raccolto di consenso su temi di stringente attualità, quelli più sentiti in questo momento dagli elettori, forse anche individuati da sondaggi “ad hoc” (basti vedere come siano presenti in tutti i programmi il caro energia, la siccità, il dissesto idrogeologico ecc). Ma colpisce, dall’analisi del CISE (11), vedere come temi economici come salario minimo, scelta su chi e cosa tassare, o il welfare e molti altri argomenti che possono avere ricadute importanti sulla vita dei cittadini, soprattutto dei ceti più deboli ed esposti alla crisi, siano piuttosto defilati, a favore di aspetti più “culturali” che hanno a che fare soprattutto con la sfera dei diritti individuali.
I programmi propongono le soluzioni ai problemi che intendono mettere in campo i partiti?
L’ impostazione tipica delle proposte/promesse elettorali: si apre il discorso sul punto programmatico con un’ampia analisi della problematica – una sorta di “captatio benevolentiae, dato che il cittadino pensa “è proprio così!” – ma poi, quando si arriva alla parte delle soluzioni – che rappresenterebbe il vero impegno e anche la vera identità politica dei partiti – le parole si sciolgono spesso in generici auspici, che non solo non descrivono quasi mai il “come” e il “quando” del raggiungimento degli obiettivi, ma in molti casi non mettono a fuoco neanche gli obiettivi. Ad esempio è ormai un luogo comune la necessità di mettere un freno al “consumo di suolo”, ma molti programmi non consentono di capire – e di poter distinguere – se si promette un “contenimento” (ciòè aria fritta) o “uno stop”, e, in questo caso, come si intende realizzarlo, e magari a quale dei tanti disegni di legge che giacciono da anni in Parlamento si intende rifarsi (12).
Inutile dire poi che la complessità è sistematicamente bandita, si privilegiano argomenti molto sentiti dalla popolazione – soprattutto quelli che creano paure, disagi, difficoltà – e si propone una soluzione che più che efficace deve essere semplice e comprensibile a tutti, spesso anche a scapito della sua logicità. Ne è l’emblema lo slogan “prima gli italiani” nelle sue varie declinazioni dei programmi del centrodestra (13), che peraltro si guardano bene dal parlare di contrasto all’evasione fiscale e delle gigantesche risorse che sottrae alla collettività, di italiani e non (14).
Più che politica è fiction
Un bisogno di semplificazione e di marketing politico che ha contribuito a un’esasperazione della personalizzazione del confronto elettorale, con una sfilata di loghi di uomini -donne/partito che si riflette nella rappresentazione di un continuo duello tra protagonisti. Così il giudizio non si concentra più sulla valutazione delle azioni politiche, ma sulla personalità di chi è al momento sotto i riflettori – se è deciso/a, acuto/a, aggressivo/a – con un’acritica tifoseria. Il trionfo dell’appeal, della parlantina, del “carisma”, sulle idee, i valori, la storia e la moltitudine di riferimento.
Chi sono gli elettori?
Tutto questo naturalmente vale per il cosiddetto “voto d’opinione”, anche se sappiamo che purtroppo questo rappresenta solo una parte del bacino elettorale. Poi c’è l’altro voto, quello degli interessi di lobbies, categorie, gruppi, cortili. Quello che si può immaginare premere dietro le quinte ogni volta che viene varato qualche provvedimento – dal Governo, dal Parlamento, dalle Regioni, dai Comuni – che non porta nessun vantaggio – o magari decisi svantaggi – alla collettività, ma solo a qualche particolare categoria o gruppo in grado di spostare un consistente numero di voti.
Noi cittadine e cittadini
Tutto questo continuerà ancora, e ancora peggio, se non si interrompe questa perversa spirale che ha allontanato sempre più cittadini dalla politica e dal voto, moltitudini di persone che avrebbero bisogno di contare di più e che invece scelgono di non contare nulla. Cittadini che hanno perso la speranza nel cambiamento e nel poter esserne loro stessi almeno in parte il motore. Ed è triste constatare che in queste elezioni, le peggiori da un bel pezzo a questa parte, anche la società civile più attiva sembra svaporata, forse perchè è deprimente non poter neppure scegliere i candidati, ma soprattutto perchè da tanto tempo è stata abbandonata da una classe politica che si ricorda della sua esistenza solo quando ha bisogno di claques plaudenti – sebbene sempre più risicate – perchè scatta il conto alla rovescia elettorale.
Eppure l’impegno della società civile è l’unico anticorpo alla politica degli interessi, la partecipazione è l’unica possibilità per smontare oligarchie che riproducono principalmente se stesse (15), il voto è l’unica alternativa a una delega in bianco sul nostro futuro.
Andiamo quindi a votare, promettendo a noi stessi e a tutti quelli che si battono per un mondo più giusto per tutte e per tutti, e per il pianeta e per i cittadini che verranno, che questa sarà l’ultima volta così. Che dal 26 settembre, chiunque vinca le elezioni, saremo di nuovo decisi a farci sentire e a dare battaglia per una democrazia rinnovata, che non abbia niente a che fare con il vuoto simulacro in cui si è trasformata da troppo tempo.
Perchè un voto non basta, bisogna tornare all’impegno che i nostri padri e madri costituenti hanno scritto nella Costituzione e che ancora aspetta di essere attuato, a cominciare da E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“. Un impegno che ogni donna e uomo consapevole non può che sentire bruciare nel suo cuore e sulla sua pelle.
Anna Maria Bianchi Missaglia
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21 settembre 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
NOTE
(1) Ad esempio il programma depositato dal M5S è di 13 pagine Scarica il programma depositato del M5S contro le 246 del programma pubblicato sul sito e diffuso scarica il programma M5S “Dalla parte giusta” versione completa
(2) Guida la classifica del numero di pagine (ma dipende anche da grafica e caratteri) la versione completa del programma del M5S, 246 pagine, segue la Lega Salvini Premier, con 201, poi Azione/Italia Viva con Calenda, 68 , PD/Insieme per un’Italia democratica 37 + 42 schede tematiche (ciascuna di varie pagine), Fratelli d’Italia 37 con 25 schede, Alleanza Verdi Sinistra circa 45 pagine (dato ricavato da copia e incolla del testo sul sito) gli altri a scendere gli altri: Impegno civico 37 pagine, Forza Italia 35 pagine, Più Europa 33, Noi moderati 33 , l’accordo quadro del centrodestra 16 pagine, Civica popolare 16 pagine, Unione Popolare 14 pagine.
(3) articoli del Centro Studi Elettorali (CISE) :
Domande degli elettori e offerta dei partiti: declino dei temi economici (tranne M5S) e “polarizzazione indotta” – 8 Settembre 2022 Lorenzo De SioMatteo BoldriniFederico Trastulli
Cosa vogliono gli elettori? 9 Settembre 2022 Elisabetta MannoniNicola MagginiDavide Angelucci
(4) Forum Disuguaglianze e Diversità: che fare il 25 settembre? Confronto tra i programmi e proposte ai candidati
(5) Vedi il CONFRONTO TRA I PROGRAMMI dei principali partiti su:
(6) Vedi le 5 domande di Carteinregola ai candidati sui programmi
(7) Il programma della Lega cita la dipendenza del gioco d’azzardo per proporre di “prelevare dal fondo per contrastare la dipendenza dal gioco (ludopatia)” una parte della copertura per realizzare nuovi impianti sportivi (sic!), Fratelli d’Italia nell’elenco delle devianze giovanili.
(8) + Europa a favore della riforma delle concessioni balneari di Draghi, Azione con qualche “apertura” ai balneari – “…prestando particolare attenzione ai nuclei familiari che hanno nella concessione la forma di reddito prevalente e hanno effettuato investimenti nella struttura“, centrodestra schierato compatto a divesa delle imprese contrarie alle normative europee (e alla sentenza del Consiglio di Stato): “Tutela della nautica e delle imprese balneari: 8000 km di litorale, 300.000 addetti del settore, un patrimonio che va tutelato“
(9) vedi 5 domande ai candidati sui programmi, Autonomia differenziata
(10) un paio di settimane fa a Benevento e hanno pronunciato, nel documento finale che ha chiuso l’incontro, il seguente monito: “L’Autonomia differenziata danneggia il Sud e l’Italia: non farebbe altro che accrescere le diseguaglianze”, per questo “chiediamo alla politica interventi seri, concreti, intelligenti, ispirati da una progettualità prospettica, non viziata da angusti interessi o tornaconti elettorali”?
(11) vedi Cit. Domande degli elettori e offerta dei partiti: declino dei temi economici (tranne M5S) e “polarizzazione indotta”
(12) vedi LEGGECONSUMO DI SUOLO confronto tra i programmi
(13) anche nel programma della Lega del 2022 si legge: pag. 70″...La Lega è in prima linea per la famiglia e propone un programma di investimenti e incentivi su più livelli per aiutare, tutelare e potenziare i nuclei familiari Italiani (maiuscolo nel testo)”
(14) Il programma della Lega 2022 parla di “mancato gettito da evasione fiscale (stimato attorno ai €110 miliardi)” ma a causa della ” …complessità burocratica italiana, e la conseguente lentezza amministrativa” (pag. 143) auspicando “un intervento sulle principali criticità del nostro sistema fiscale è opportuno e imprescindibile. Fra queste annoveriamo, in primis, l’alto livello di tassazione, l’elevato carico fiscale e contributivo sul lavoro, la complessità delle regole e degli adempimenti burocratici e, naturalmente, l’evasione fiscale che in parte consegue da queste inefficienze” (pag. 169) ma le soluzioni proposte sono poi riduzione delle tasse,flat tax (che premia i patrimoni più alti) e pace fiscale. Dello stesso tenore il programma di Forza Italia (pag. 3 e 35), nessuna citazione sul programma di Noi moderati, una citazione generica nel programma di Fratelli d’Italia “Lotta all’evasione fiscale a partire da evasori totali, grandi imprese, banche e grandi frodi sull’Iva…” (pag. 9)
(8) Basta vedere l’ età media dei candidati youtrend 5 settembre 2022 Le candidature dei partiti: quote rosa, pluricandidature e età media di Lorenzo Ruffino , ma anche la loro carriera politica (per Roma vedi Elezioni politiche 2022: i candidati di Roma)