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5 domande ai candidati 2022, le risposte di Filiberto Zaratti (centro sinistra – Alleanza Verdi Sinistra )

Filiberto Zaratti Candidato del centro sinistra con Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale che riunisce i Municipi I, II, III , IV, + zone urbane di Ostiense, Valco San Paolo e Garbatella dell’VIII Municipio, e i Municipi V e VI

  1. AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA

DOMANDE:

Quale il suo parere su questa decisiva materia tanto importante quanto poco conosciuta e dibattuta? Ritiene opportuno che le competenze a legislazione concorrente e alcune di quelle attribuite allo Stato siano affidate alle Regioni? In caso affermativo quali materie in particolare e con quali motivazione?

RISPOSTA:

Le riforme costituzionali proposte dalla destra – il presidenzialismo e l’autonomia differenziata – sono devastanti.

L’introduzione del presidenzialismo ridisegnerebbe l’impianto istituzionale del Paese. La nostra Repubblica è fondata infatti sul parlamentarismo e questo implica il fatto che le decisioni devono essere prese da un organo collegiale composto dalle e dai rappresentati del popolo. L’autonomia differenziata dividerebbe il Paese. Metterebbe da una parte le regioni più ricche del Nord, con più risorse, e dall’altra quelle più povere del Sud, con meno risorse. Significherebbe mettere in discussione l’unità del nostro Paese, perché introdurrebbe differenziazioni anche nei grandi sistemi di assistenza e di tutela sociale, a partire dalla sanità e dalla scuola. Combatteremo queste pericolose proposte in Parlamento

2. LEGGE RIGENERAZIONE URBANA

DOMANDE:

È assai probabile che il nuovo Parlamento tornerà in tempi brevi sull’argomento: quali dovrebbero essere i contenuti qualificanti di una legge sulla rigenerazione urbana? Una componente non marginale su cui si aprirà in confronto potrà riguardare il sistema degli incentivi che indirizzano gli interventi nelle diverse aree delle città: li considera indispensabili e in caso affermativo quali considera ammissibili? Ritiene che i centri storici, che costituiscono nella loro interezza la memoria e i riferimenti condivisi di una comunità, debbano avere particolari tutele, ad esempio rispetto agli interventi di demolizione e ricostruzione, i premi di cubatura e i cambi di destinazione?

RISPOSTA

Oggi si parla molto in sede Europea, anche tenendo conto del contesto della pandemia da Covid-19, di ripensare le nostre città dal punto di vista ecologico, della necessità di ridurne l’impronta ecologica e di renderle resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici.  La sfida che abbiamo davanti non è tanto creare città più sostenibili, bensì rigenerative, fare in modo cioè che i tessuti urbani non sfruttino soltanto efficientemente le risorse o che abbiano basse emissioni, ma piuttosto che aumentino i benefici che l’ecosistema gli offre. La rigenerazione urbana, se non vuole rimanere la consueta leva per aumentare soltanto la rendita immobiliare, al di là degli interventi sulle componenti fisiche delle aree più pregiate delle città, con incentivi volumetrici o bonus edilizi, dovrebbe incidere profondamente nei contesti sociali e ambientali dei quartieri e delle periferie urbane, agendo sulle reti materiali e immateriali, come quelle culturali, sociali ed ecologiche. In questa direzione deve essere pensata una legge sulla rigenerazione urbana, con l’obiettivo di indirizzare politiche di rigenerazione in grado di riqualificare e recuperare la qualità del vivere e dell’abitare in luoghi densamente conurbati come sono le nostre aree urbane. In questo contesto il valore connotativo e culturale dei centri storici va decisamente preservato, evitando che i processi di gentrificazione ne cancellino storia ed identità.

Il nostro Paese è stato maglia nera nel consumo di suolo in questi anni. Il fatto che manchi una legge di offesa dal consumo di suolo è gravissimo. Questo problema deve essere assolutamente risolto.

3. CONCESSIONI BALNEARI

DOMANDE:

 Tra le principali novità introdotte dal decreto concorrenza  c’è il rispetto  di un adeguato equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere/libere con servizi:  è disposto a sostenere  la richiesta delle  associazioni dei cittadini che sia fissato il criterio di almeno il 50 % di spiagge libere/libere con servizi per ciascun comune?

Nella citata  Legge per il mercato e la concorrenza 2021 è contenuta una frase che sembra aprire margini di tolleranza alle occupazioni e opere abusive sulle spiagge. Pensa che anche chi ha realizzato abusi  – cioè commesso reati– sulle aree demaniali debba poter  partecipare alle gare per le nuove concessioni ?

RISPOSTA

La questione dell’accesso al mare e delle concessioni balneari deve essere regolamentata immediatamente.

Deve essere garantito l’accesso al mare, perché questo è di tutte e di tutti. Sono decenni che pochissime persone detengono le concessioni balneari, pagando pochissimo allo Stato e potendosi arricchire con la loro gestione. È arrivato il momento che questo mercato sia aperto e che vengano realizzati dei bandi. Questa rete di privilegi non può continuare ad esistere.

4. GIOCO D’AZZARDO

DOMANDE:

Con 111 miliardi di puntate di denaro raccolto nei 51 giochi d’azzardo in concessione, cosa si intende fare nella prossima legislatura? Qual è il livello minimo inderogabile di prelievo fiscale sui giochi da porre?

Quale peso ‘intende riconoscere ai comuni per contenere e regolamentare il gioco d’azzardo? Ritiene che il distanziamento di slot e videolottery in bar, tabaccherie e sale gioco da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, chiese  e ospedali sia una misura necessaria per la prevenzione e il contrasto  al GAP?

Come contrastare (se si ritiene di contrastare, beninteso) l’espansione del gioco d’azzardo online?

RISPOSTA

É necessario portare avanti iniziative più decise, perché ci sono troppe famiglie che vengono distrutte dal gioco d’azzardo. Mi riferisco non solo quello clandestino, ma anche a quello ‘legale’. Un giro di affari di decine miliardi e miliardi l’anno alle spalle delle cittadine e dei cittadini. Dobbiamo intervenire con più severità e più controlli. Non possiamo lasciare le persone nelle mani di questo terribile fenomeno.

5. LEGGE CONSUMO DI SUOLO

DOMANDE:

Quale finalità intende sostenere rispetto al consumo di suolo: contenimento o azzeramento con alcune motivate eccezioni? Delle varie proposte di legge che attualmente giacciono in Parlamento, quale ritiene più valida? Una proposta di legge del 2016 prevedeva di affidare alle Regioni il compito di adottare “opportuni criteri, parametri e percentuali di riduzione del consumo di suolo coerenti con l’obiettivo […], da articolare a scala comunale o per gruppi di comuni, sia in termini di direttive per la pianificazione, sia in termini di disposizioni immediatamente operative…”: ritiene che un intervento così decisivo per la sostenibilità del Paese possa essere gestito – in modo oltretutto diversificato – dalle Regioni? Se dovesse prevalere quest’ultima opzione quali dovrebbero essere le misure per consentire con scadenze temporali certe l’applicazione della nuova normativa e quali i limiti invalicabili a cui Comuni e Regioni dovrebbero sottostare?

RISPOSTA

Il nostro Paese è stato maglia nera nel consumo di suolo in questi anni. Il fatto che manchi una legge di offesa dal consumo di suolo è gravissimo. Questo problema deve essere assolutamente risolto, perché la lotta contro i cambiamenti climatici non può prescindere dalla scelta di smettere di cementificare il suolo. Completamente e rapidamente.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

22 settembre 2022

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