Governance: la città come servizio/la città come poteri
Autore : Redazione
a Piero Filotico
L’organizzazione amministrativa delle istituzioni appare un tema burocratico, staccato dalla vita quotidiana dei cittadini, spesso ridotto a slogan che fanno credere che la devoluzione dei poteri verso enti di maggiore prossimità sia un bene “a prescindere”, oppure che, al contrario, l’accentramento di poteri – magari “speciali” – permetta azioni di governo più rapide ed efficaci.
Come sempre la realtà è molto più complessa: la distribuzione di poteri e competenze, oltre ad avere conseguenze molto concrete sulla qualità della vita dei cittadini (basti pensare alle scelte che riguardano la scala dell’organizzazione dei trasporti), può alterare equilibri, garanzie e controlli sul funzionamento della macchina pubblica, specialmente quando i poteri vengono esercitati da enti che, oltre ad essere prossimi ai cittadini, sono anche vicini agli interessi economici dei potentati locali. E in certi casi l’autonomia, che è da perseguire quando riguarda le peculiarità proprie dei territori, può diventare un micidiale strumento di disuguaglianza.
E’ questo il caso della cosiddetta “autonomia regionale differenziata”, con cui si vorrebbe attribuire alle Regioni che ne fanno richiesta poteri legislativi oggi nazionali o concorrenti tra Stato e Regioni, in materie che riguardano un patrimonio di tutta la Nazione – i beni culturali, il paesaggio, l’ambiente, la scuola, la sanità, persino infrastrutture come i porti e le ferrovie – e distribuendo le relative risorse in base non ai bisogni dei cittadini ma al gettito fiscale di ciascuna Regione[i]
Mentre una riforma importante, come il riordino dell’attuale divisione di competenze e poteri tra Regione, Capitale e ex Provincia, stenta ancora a decollare: la Città metropolitana – 4,3 milioni dei 5,7 milioni di abitanti dell’intera Regione Lazio – è un ente senza identità, né istituzionale né civica. Eppure da anni la maggior parte dei programmi elettorali promette di portare a termine la riforma prevista dalla Legge 56/ 2014 – la cosiddetta “legge Delrio”[ii]– che permette di allargare la pianificazione e gestione dei servizi di area vasta, e anche di aumentare in parallelo il decentramento ai Municipi di Roma, ognuno grande come una neanche piccola cittadina italiana[iii].
Anche sotto questo aspetto, in un anno a Roma è cambiato poco, a parte il passaggio di aree verdi comunali alla gestione di alcuni Municipi. E’ stato avviato un tavolo interistituzionale che sembra in procinto di avviare la procedura del nuovo Regolamento per il decentramento, ma non se ne conoscono i contenuti, e si continua a non allargare il dibattito alla cittadinanza, prima condizione “sine qua non” per modificare l’assetto istituzionale.
Invece si intende accelerare il processo di ulteriore centralizzazione di poteri e risorse al Comune di Roma, con la giustificazione del suo essere Capitale: è stata appena approvata dal Consiglio regionale del Lazio una legge per la “devoluzione” di prerogative urbanistiche dalla Regione al Comune[iv], una scelta che ci appare quantomeno avventata, che in nome della “semplificazione” interviene su un assetto complesso, modificando percorsi amministrativi posti a tutela dei diritti dei cittadini e dell’ambiente – e della salvaguardia del Paesaggio – e finendo con l’affidare in certi casi allo stesso soggetto comunale il ruolo di promotore, verificatore e realizzatore. Una scelta che esclude ancora di più i cittadini dalle decisioni prese dai vertici, ristretti al solo Comune.
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Autonomia Regionale Differenziata
CHIEDIAMO
Al Governo e al Parlamento
- di interrompere il percorso avviato sull’autonomia regionale differenziata[v] e di rimettere mano alle modifiche introdotte dalla Riforma del Titolo V della Costituzione[vi], eliminando le previsioni di attribuzione alle Regioni a statuto ordinario delle competenze delle 20 materiea legislazione concorrente Stato/Regioni elencate al terzo comma dell’ articolo 117edelle 3 materie di esclusiva potestà statale[vii]. Tale norma mette a rischio non solo l’unità della Repubblica, ma soprattutto annulla la potestà legislativa unitaria dello Stato, frantumando in 20 parti il principio di eguaglianza, e quindi anche la parità dei diritti dei cittadini italiani[viii].
Alla Regione Lazio
- di abbandonare la richiesta già avanzata al Governo nel 2018[ix] di potestà legislative su lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, governo del territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea, e di impegnarsi a non chiedere ulteriori materie, dato anche il probabile ridimensionamento della attribuzione dei fondi, proporzionati al gettito fiscale della Regione, e il rischio di una riduzione delle risorse per i servizi da erogare ai cittadini: una scelta che in questo caso non troverebbe altra giustificazione se non una maggiore gestione dei poteri in ambito locale, in particolare per quanto riguarda le risorse e il personale.
Roma città Metropolitana/ Decentramento Municipi
CHIEDIAMO
Al Governo, al Parlamento, alla Regione Lazio, a Roma Capitale
- Di avviare tempestivamente tutti i passaggi legislativi e politici a livello nazionale, regionale e comunale per superare l’impasse di un’organizzazione amministrativa completamente inadeguata alla realtà della Capitale e del suo intorno, ridistribuendo le competenze tra gli enti per raggiungere, sul lungo periodo, da un lato, il conferimento delle funzioni che riguardano l’area vasta alla Città metropolitana, dall’altro, il conferimento ai Municipi delle funzioni che riguardano la prossimità territoriale.
- Nel breve e medio termine, di potenziare, la sinergia dei vari livelli amministrativi, in vista dei successivi passaggi nella riorganizzazione delle competenze e delle funzioni, avviando la necessaria ricognizione per predisporre la nuova distribuzione delle risorse economiche necessarie ai vari territori e un adeguato potenziamento di personale
A Roma Capitale
- L’elezione diretta del Sindaco Metropolitano e del Consiglio Metropolitano, come previsto dallo Statuto di Roma Città Metropolitana dal 2014[x] – quindi già inapplicato da due tornate elettorali – Consiglio che continua invece a essere nominato con elezioni di secondo grado da amministratori comunali[xi] – senza nessun coinvolgimento della cittadinanza
- che siano inclusi nei potenziali candidati al Consiglio Metropolitano anche i rappresentanti dei Municipi di Roma, che come numero di abitanti ed estensione territoriale sono assai più consistenti di molti comuni metropolitani.
A Roma Capitale e a Roma Città Metropolitana
- di promuovere la conoscenza e la partecipazione dei cittadini alle attività e agli obiettivi istituzionali e culturali della Città Metropolitana
- di adeguare il personale tecnico e amministrativo per garantire la qualità dell’azione istituzionale, amministrativa e politica della Città Metropolitana[xii]
Poteri Roma Capitale
CHIEDIAMO
Al Governo e al Parlamento
- Che il dibattito sulle proposte di legge in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, Capitale della Repubblica, comprese le ventilate modifiche all’articolo 114 della Costituzione, sia portato a conoscenza e condiviso con i cittadini[xiii]
- Che le prerogative che si intendono riconoscere a Roma per lo Status di Capitale non prefigurino poteri speciali in grado di superare leggi, normative e procedure vigenti poste a tutela dei diritti dei cittadini, della tutela dell’ambiente, del Paesaggio e dei Beni culturali, del patrimonio collettivo
Alla Regione Lazio
- che il passaggio delle competenze riguardanti la “Attribuzione di funzioni a Roma Capitale in materia di governo del territorio e di pianificazione urbanistico-edilizia“[xiv], approvato dal Consiglio Regionalesia portato alla conoscenza dei cittadini e oggetto di un dibattito pubblico, e così per ogni altra tipologia[xv] e modalità di devoluzione o di attribuzione di poteri non regolamentata da leggi nazionali.
- che si cancelli l’attribuzione delle funzioni amministrative concernenti la VAS (Valutazione Ambientale Strategica[xvi]) a Roma Capitale, per garantire la necessaria autonomia dell’ente preposto al controllo rispetto all’ente proponente[xvii]
Competenze Municipi di Roma
CHIEDIAMO
A Roma Capitale, al Sindaco, all’Assemblea Capitolina e ai Municipi
- di avviare una riorganizzazione dell’attuale divisione territoriale del Comune di Roma e dei Municipi di Roma sulla base delle caratteristiche di ciascuna area e quartiere, per garantire una maggiore vicinanza ai problemi del territorio e risposte più tempestive e adeguate, oltre a un maggiore e migliore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche. Un processo da avviare attraverso il dibattito pubblico con la città e la consultazione dei cittadini.
- di realizzare finalmente il decentramento di poteri, strutture, personale e risorse ai Municipi, garantendo a tutti i cittadini romani gli stessi diritti, senza «premialità» elargite in base all’efficienza delle istituzioni municipali, che creerebbe vantaggi o penalità agli ignari cittadini[xviii]
A Roma Capitale
- di condividere con la cittadinanza lo stato dei lavori per il decentramento amministrativo avviato da febbraio 2022 e le conoscenze dell’Osservatorio sul decentramento comunale, nonché di pubblicare sul sito istituzionale la bozza del nuovo Regolamento del Decentramento “licenziato” in questi giorni dall’Osservatorio, affinché, parallelamente all’iter istituzionale, i cittadini possano contribuire alle decisioni prima del voto dell’Assemblea Capitolina[xix].
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
15 novembre 2022
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[i] Vedi Autonomia Regionale Differenziata, cronologia e materiali
[ii] Legge 56/ 2014 – la cosiddetta “legge Delrio” n. 56 “Disposizioni sulle citta’ metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2014
[iii] Vedi Roma Capitale e Città Metropolitana cronologia e materiali
[iv] Vedi Ecco la Proposta di Legge della Regione Lazio per passare alla Capitale i poteri per l’urbanistica– il testo è quello precedente all’approvazione in Consiglio, che potrebbe essere stato modificato da emendamenti
[v] Vedi Autonomia Regionale Differenziata, cronologia e materiali
[vi] Con la legge costituzionale n° 3 del 18 ottobre 2001 è completamente riformato il Capo V parte seconda della Costituzione italiana, recante norme sulle Regioni, le Province e i Comuni. La riforma giunge dopo un percorso verso il decentramento amministrativo e legislativo avviato con la Legge n° 59 del 1997 (Legge Bassanini) , con il D.Lgs 469/1997] e il D.Lgs 112 del 1998
[vii] Con la riforma del Titolo V , il nuovo testo istituzionale opera una nuova e diversa ripartizione delle competenze normative tra Stato, Regioni ed Enti locali: al terzo comma dell’articolo 116 prevede che possano essere attribuite alle regioni a statuto ordinario ulteriori competenze delle 20 materie a legislazione concorrente Stato/Regioni elencate al terzo comma dell’ articolo 117relative a:
rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale, e 3 materie di quelle di esclusiva potestà statale elencate al secondo comma: l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; [materia che può essere attribuita alle Regioni limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace]n) norme generali sull’istruzione; s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
[viii] Vai a Autonomia regionale differenziata- Domande & Risposte – Vai a Autonomia differenziata: l’Italia non si taglia – i video dei webinar
[ix] 6 giugno 2018, il Consiglio regionale del Lazio approva l’ordine del giorno n. 2 del 31 maggio 2018 su “Intesa Stato-Regione prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione italiana“, impegnando il Presidente ad avviare il negoziato con il Governo affinchè siano attribuite alla regione competenze nelle seguenti materie: lavoro; istruzione; salute; tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; governo del territorio; rapporti internazionali e con l’Unione europea scarica l’ODG (dal sito del SenatoDossier n.45 “ ) 16 ottobre 2018 la Giunta regionale del Lazio approva le DGR n. DEC44 recante “Iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” in cui si individuano i cinque ambiti di intervento per i quali avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa
[x] STATUTODEFINITIVOromacittàmetropolitana
[xi] anche in considerazione della sentenza della Corte costituzionale numero 240 del 9/11/2021: che si esprime sulla riforma degli enti varata nel 2014 e sulle corrispondenti norme della Regione Siciliana. Il punto principale è la norma che non prevede elezioni per il sindaco delle Città metropolitane – individuato automaticamente con il sindaco del Comune capoluogo – a differenza del presidente della Provincia, eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio.
[xii]”L’edificio istituzionale, amministrativo e politico che sorregge la Città metropolitana di Roma Capitale è del tutto insufficiente per le ambizioni e le necessità dell’area vasta di Roma. Questo edificio non permette di dotarsi di una governance adeguata a perseguire il pieno rilancio economico di un’area integrata” Tobia Zevi, L’ultimo Sindaco di Roma)
[xiii] Nella precedente legislatura sono state depositate numerose proposte da parte di diversi partiti e parlamentari, l’Osservatorio Parlamentare Per Roma promosso dall’Associazione Per Roma le ha raccolte, cercando di agevolare la più ampia riflessione per raggiungere una proposta condivisa, ma l’obiettivo non è ancora stato raggiunto https://www.perroma.org/category/osservatorio/
[xiv] “Proposta di Legge regionale n. 346 del 10 ottobre 2022, concernente: “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022 e modificazioni di leggi regionali” approvata il 9 novembre 2022
[xv] Ai primi di luglio 2022 secondo la testata Roma Today una Memoria della Giunta regionale del Lazio avrebbe avviato le procedure per cedere a Roma Capitale e ad altri 4 capoluoghi del Lazio poteri che spaziano “dall’urbanistica alla difesa delle coste, dalle competenze sulla manutenzione del Tevere e dell’Aniene, alla valutazione ambientale strategica passando per gli impianti di carburanti, le ricariche elettriche, le cave e la gestione delle aree naturali e parchi regionali” vedi Roma Today 6 luglio 2022 La Regione cede poteri a Roma. Ecco le aree di intervento che passeranno al Campidoglio Approvata una memoria di giunta regionale. Zingaretti: “Ora inizia un percorso di consultazione in tutti i comuni del Lazio che si concluderà a fine luglio con l’obiettivo di approvare ad agosto un testo di legge definitivo” https://www.romatoday.it/politica/poteri-roma-capitale-regione-lazio.html Vedi Continua il percorso dei nuovi poteri a Roma Capitale, senza alcun dibattito con la città -26 Maggio 2022 Continua# Vedi Le associazioni scrivono a Zingaretti e Gualtieri: vogliamo trasparenza e dibattito pubblico sul passaggio di poteri dalla Regione al Comune -14 Luglio 2022 Continua#
[xvi] vedi Cos’è la Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
[xvii] (come da collegato approvato) : Roma Capitale, nell’ambito della rispettiva autonomia organizzativa, individua la struttura cui affidare la funzione di autorità competenteai sensi del d. lgs. n. 152/2006 Parte II (Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2006_0152.htm garantendo, in particolare: “a) separazione di funzioni rispetto all’autorità procedente; b) adeguato grado di autonomia; c) competenza in materia di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile.
[xviii] In una recente intervista l’Assessore al Decentramento di Roma Capitale Andrea Catarci ha dichiarato, a proposito del rischio disuguaglianze tra i Municipi, che “Ci sarà una conferenza interistituzionale che avrà il compito di monitorare l’andamento dei servizi, come e quando i soldi che i municipi avranno, verranno spesi. Puntiamo forte su un approccio federalista in cui chi spende meglio e chi riesce anche a raccoglierli meglio di altri, avrà più soldi. Pensiamo assolutamente che questo rappresenti un valore da perseguire” vedi Roma Today 31 ottobre 2022 Con i servizi per i 15 minuti e il decentramento avviciniamo Roma al modello dei comuni urbani di Bruxelles”Intervista all’assessore Andrea Catarci. La Roma dei 15 minuti, il decentramento, la partecipazione e da poco anche il personale. Il punto dopo un anno di mandato
[xix] vedi articolo citato di Roma Today- Vedi anche ( da AbitareaRoma) le iniziative avviate dal Sindaco e dall’Assessore al Decentramento Catarci quali la Consulta dei Presidenti di Municipio, (da febbraio 2022) per la definizione di un programma di lavoro sul decentramento amministrativo condiviso dalle strutture centrali e dai 15 Municipi, con obiettivi di breve e medio-lungo termine e l’“Osservatorio sul decentramento comunale”, composto da alcuni Presidenti di Municipio e da 6 direttori municipali e articolato in tre tavoli tematici, rispettivamente sugli aspetti ordinamentali e sul Regolamento degli uffici circoscrizionali, sull’individuazione delle competenze da assegnare ai Municipi, sui meccanismi amministrativi necessari per andare verso il modello della città dei 15 minuti che avrebbero dovuto elaborare le rispettive proposte entro settembre 2022, per giungere entro ottobre alla stesura di un documento organico da sottoporre a Commissioni capitoline e Municipi avviare per il relativo iter istituzionale” .( da AbitareaRoma) https://www.comune.roma.it/web/it/notizia/decentramento-avviati-consulta-e-osservatorio-per-trasferimento-funzioni-e-risorse-da-comune-a-municipi-.page