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Che fine ha fatto la piattaforma pubblica per firmare online proposte di legge e referendum?

Per restituire alle cittadine e ai cittadini la possibilità di attivare referendum o proposte di legge di iniziativa popolare senza costi esorbitanti per i comitati promotori, avrebbe dovuto essere in funzione una piattaforma pubblica e completamente gratuita per la raccolta di firme digitali, che tuttavia a due mesi dal suo primo “lancio” risulta ancora in fase di test e quindi inutilizzabile.

Nel 2014 l’Unione europea ha approvato il Regolamento eIDAS (1) che equipara le firme digitali a quelle cartacee per referendum e iniziative popolari, ma solo lo scorso anno è stato finalmente approvato (2) il Dpcm 9 settembre 2022 e, nel novembre 2022, è stata approntata la piattaforma” per rendere concreta questa opportunità. Piattaforma che da più di due mesi risulta inaccessibile in quanto “in fase di test”.

E va ricordato che lo Stato Italiano si era impegnato a realizzare la piattaforma anche in sede internazionale al fine di rimuovere le irragionevoli restrizioni che il Comitato diritti umani dell’Onu nel caso Staderini-De Lucia vs Italia aveva accertato nell’attuazione del diritto costituzionale a promuovere referendum e leggi di iniziativa popolare (3).

I promotori chiedono anche che le funzioni della piattaforma siano allargate alla sottoscrizione di liste elettorali con firma digitale: un modo per arginare la discriminazione nell’accesso alle elezioni che tocca le organizzazioni senza eletti in Parlamento, le uniche a dover raccogliere firme.

Dichiara Marco Gentili, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, che la piattaforma è tecnicamente pronta: ora serve la volontà politica: Il Sottosegretario Butti ha confermato che sarà possibile interfacciarsi digitalmente con la Pubblica Amministrazione. Dopo quasi 10 anni di SPID occorre ampliare la funzionalità e consentire il pieno godimento online dei diritti civili e politici. Butti si assuma la responsabilità di lanciare una volta per tutte le sottoscrizioni digitali. L’entrata in funzione della piattaforma pubblica e gratuita di raccolta firme online garantirebbe il diritto alla piena partecipazione civica di  chi, come me, vive una condizione di disabilità grave”. 

Un’opportunità che investe quindi anche l’uguaglianza tra i cittadini, ma che riguarda fondamentali strumenti di democrazia partecipata per il nostro Paese, soprattutto in un momento dove si è pericolosamente allargata la distanza tra la classe politica e i cittadini, come dimostra l’ astensionismo record.

Pubblichiamo in calce la spiegazione del funzionamento della piattaforma da Altalex, all’indomani dell’approvazione definitiva, il testo del DPCM (4) e il link per firmare l’appello collegato on line di Marco Gentili, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni,

CLICCA QUI PER FIRMARE L’APPELLO ←

Tra le prime organizzazioni che si sono sono unite alla mobilitazione ci sono Volt, Servizio Pubblico, Più Democrazia Italia, Io Cambio, Riprendiamoci Il Comune, Società della Ragione, Forum Droghe, Meglio Legale, Movimenta, Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente OdV, Partito Animalista, Animal Aid Italia, Radicali Italiani, Radicali Roma, Sinistra Civica Ecologista Roma, Extinction Rebellion Roma.

Anna Maria Bianchi Missaglia

7 marzo 2023 (ultima modifica 8 marzo 2023)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Martedì 7 marzo in Piazza dei Santi Apostoli a Roma si è tenuto un presidio per chiedere alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario competente Alessio Butti di attivare immediatamente la piattaforma online gratuita, promosso da Riprendiamoci il Comune, Associazione Luca Coscioni, Eumans e Servizio Pubblico.

qui il video con gli interventi registrati da Radio radicale

(Fonti: Associazione Luca Coscioni, Arci.it )

(dal sito Altalex 9 dicembre 2022) La raccolta di firme online per i referendum è legge

Al via la piattaforma per la raccolta online delle firme per i referendum: sarà più facile conoscere e sottoscrivere le iniziative legislative popolari

Di Sara Occhipinti Avvocato

Con DPCM 9 settembre 2022 (testo in calce), pubblicato in Gazzetta ufficiale serie generale n. 277 del 26 novembre 2022, diventa operativa la disciplina della piattaforma per la raccolta delle firme degli elettori necessarie per i referendum.

Al testo normativo è allegato anche il manuale operativo della nuova piattaforma, organizzata in un’area pubblica ed una privata. L’area pubblica consente la consultazione delle proposte referendarie, dei relativi quesiti, delle proposte di legge popolare in corso e scadute, delle informazioni per la sottoscrizione, del numero di firme raccolte alla data della visualizzazione e di quelle che mancano per raggiungere il quorum. L’area privata, alla quale si accede tramite SPID/CIE, CNS, (a fronte dei quali è generato un Token crittografato utilizzabile per una sola sessione), consente funzioni diverse a seconda del tipo di utente.

Sono previste tre tipologie di utenza: i magistrati e il personale di Cassazione, i promotori del referendum e i cittadini sottoscrittori.

L’utenza della Cassazione associa i promotori all’identificativo univoco della proposta referendaria pubblicata in Gazzetta ufficiale. I promotori vengono quindi abilitati ad operare sulla piattaforma, e possono scegliere l’iniziativa da registrare tra: Referendum abrogativo (art. 75 Cost) Referendum costituzionale (art. 138 Cost.) e Legge di iniziativa popolare (art. 71 Cost), inserendo i dati necessari, incluso il testo del quesito. Una volta completato l’inserimento, l’utente promotore carica in piattaforma la proposta e avvia immediatamente la raccolta delle firme. La proposta è resa immodificabile grazie al sigillo elettronico in formato Pades del realizzatore della piattaforma, ed è munita di marca temporale che ne attesta con certezza la data.

Il cittadino che vuole sottoscrivere l’iniziativa referendaria accede all’area privata con identità digitale: la piattaforma, grazie al codice digitale fornito dal provider dell’Identità digitale, mostra al cittadino i suoi dati anagrafici, ed egli dovrà solo completare la scheda inserendo il comune nelle cui liste elettorali è iscritto. La sottoscrizione della proposta avviene grazie a due azioni consecutive: la selezione del pulsante che invita alla sottoscrizione sull’anteprima del documento, e la nuova selezione sulla conferma. A questo punto le operazioni realizzate dal cittadino vengono registrate ed archiviate con i relativi dati anagrafici e l’Id della sessione e sono collegate ad un documento informatico relativo all’iniziativa. Dopo la firma, il cittadino potrà scaricare l’attestato di sottoscrizione e potrà sempre visualizzare le proprie sottoscrizione accedendo all’area privata del portale.

In qualsiasi momento i promotori possono chiudere l’iniziativa di raccolta sottoscrizione e non sarà più possibile riaprirla. Altrimenti, dopo la scadenza del termine per le sottoscrizioni i promotori generano dalla piattaforma un messaggio pec per ogni Comune in cui risultano sottoscrittori e richiedono la verifica dell’iscrizione nelle liste elettorali; poi mettono

a disposizione dell’utenza della Cassazione gli elenchi prodotti dalla piattaforma dopo l’invio di verifica d’iscrizione nelle liste ai Comuni competenti

Infine gli utenti della Corte di Cassazione passano alla fase del controllo di eventuali duplicazioni delle sottoscrizioni, visualizzando l’elenco di tutte le firme e potendo compiere ricerche mirate.

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NOTE

(1)Il Regolamento UE n° 910/2014 – eIDAS Il Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) – Regolamento UE n° 910/2014 sull’identità digitale – ha l’obiettivo di fornire una base normativa a livello comunitario per i servizi fiduciari e i mezzi di identificazione elettronica degli stati membri. > VAI ALLA PAGINA DEL SITO GOVERNATIVO ADIS Agenzia per l’Italia Digitale

(2) La legge per l’istituzione della piattaforma risale al 2020, ma, come si evince dal comunicato dell’Associazione Luca Coscioni, le premesse erano già state approvate nel dicembre 2020, attraverso “tre commi della legge di bilancio: “con una modifica alla legge n 352 del 1970, che disciplinava la procedura di raccolta firme per referendum e leggi di iniziative popolari, è stata introdotta la possibilità di firmare online attraverso le modalità previste dall’articolo 20 del Codice dell’amministrazione digitale (ad esempio firma digitale e SPID) nonché attraverso una piattaforma telematica che la Presidenza del Consiglio dovrà realizzare entro il 31 dicembre 2021“.

(3) Vedi Il Fatto Quotidiano 9 Maggio 2020 Italia condannata dal Comitato diritti umani dell’Onu: “L’Italia viola i diritti sabotando i referendum” Il Comitato delle Nazioni Unite ci richiama per gli ostacoli alla raccolta delle firme: adesso c’è tempo entro fine maggio per recepire la sentenza Di Marco Franchi

(4) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 settembre 2022  Disciplina della piattaforma per la raccolta delle firme degli elettori necessarie per i referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione. (22A06699) (GU Serie Generale n.277 del 26-11-2022)

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