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Contro l’autonomia differenziata, e non solo

Contro l’autonomia differenziata, e non solo
di Pietro Spirito*

Concordo completamente con la proposta di Carteinregola di sostenere la raccolta di firme contro l’autonomia differenziata. L’attacco alla Costituzione va letto però non solo con la chiave di interpretazione della disgregazione regionalistica, ma anche in combinazione con il disimpegno verso il PNRR.
Invece di concentrare le energie per migliorare la capacità di spesa delle
amministrazioni centrali e locali, si tirano in remi in barca per realizzare solo ciò che la forza d’inerzia induce a condurre in porto senza sforzo. Ridimensionare una iniziativa straordinaria dell’Europa per realizzare un futuro più sostenibile e più solidale indica una gerarchia delle priorità chiusa dentro la prospettiva delle piccole patrie.
Non è un caso che le due linee di indirizzo politico – autonomia differenziata e ridimensionamento del PNRR – procedano parallelamente: da un lato si cedono prerogative statali ai poteri locali e dall’altro non si attuano investimenti per la perequazione sociale ed economica del Paese.
Invece di richiudere almeno parzialmente le intollerabili diseguaglianze sociali che potrebbero essere affrontate mediante il PNRR, la destra preferisce spingere sul pedale della accelerazione delle differenze mediante la leva della autonomia a geometria variabile. Ogni regione può scegliere che le aggrada, in un menu à la carte che lascia il residuo allo Stato. L’unità e l’indivisibilità della Repubblica è messa sotto attacco.
Dentro questa forbice va aggiunto il presidenzialismo, che completa il quadro. Se ne parla ancora poco, per ora, ma è il cuore della riforma costituzionale proposta da Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza nella coalizione di governo. Al momento opportuno sarà calata anche questa carta sul tavolo da gioco della trasformazione istituzionale del Paese.
Declassamento del PNRR, realizzazione della autonomia differenziata e
presidenzialismo sono architravi di un unico disegno.

Verrebbe a compimento una gerarchizzazione della politica stretta tra centralizzazione dei residui poteri nazionali e frammentazione dei molteplici poteri locali, sottraendo i servizi essenziali ai cittadini ad un obiettivo di perequazione e di equità.
Il residuo dei poteri nazionali verrà in questo modo concentrato fuori dalla centralità del Parlamento, per dare vita oltretutto ad un disegno estraneo alla integrazione comunitaria. Se osserviamo l’architettura che propone la destra di governo, è il patto repubblicano della Costituzione antifascista che viene attaccato nella sua radicalità e nella sua integrità.
Non è solo una diversa dislocazione tra pubblici poteri quella che si prospetta nella traiettoria politica della destra italiana. C’è un disegno di restaurazione ed una perdurante contrarietà ai valori dell’antifascismo. Da questo punto di vista non sono folkloristiche le dichiarazioni del Presidente del Senato sulla banda di musicanti**.

Ci avviciniamo al 25 aprile: entro quella data deve essere completata – superando il limite delle 50.000 firme – la raccolta di consensi per la proposta di legge contro l’autonomia differenziata. E’ il migliore segnale che possiamo mettere in campo in ricordo dei partigiani, e della loro lotta che ci ha consegnato la libertà.
Le parole sono importanti, così come le manifestazioni di volontà politica. Si parla di Nazione, e non di Repubblica. Si intende costruire il regionalismo differenziato, e non si voglio mettere in campo le azioni per la perequazione tra territori e cittadini.
Non si parla di antifascismo, ma di bande di musicanti quasi in pensione.
Non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo operare concretamente per bloccare una offensiva pericolosa di una destra che non vuole solo legittimamente governare il Paese, avendo vinto una competizione elettorale, ma stravolgerne le istituzioni per cancellare con qualche tratto di penna il collante dell’antifascismo repubblicano.

*Pietro Spirito Professore straordinario di Management delle infrastrutture presso Universitas Mercatorum Roma

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vai a Autonomia Regionale Differenziata, cronologia e materiali

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

7 aprile 2023

Vedi anche

Dove ci porta l’autonomia differenziata di Pietro Spirito* Dal sito Terramia 1 Marzo 2023 Continua#

(**) Vedi le dichiarazioni del Presidente del Senato riguardo l’attentato di Via Rasella (Rainews 01/04/2023 ) La Russa: “A via Rasella colpita banda musicale di semi pensionati”. Si infuoca la polemica politica

Dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, il dibattito mette al centro il presidente del Senato

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Giuliana Vicini
Giuliana Vicini
1 anno fa

Non dividiamo ancora di più l Italia di quanto non sia già divisa