“… in merito alla dotazione di verde pubblico urbano (V4) pari a 77.000 mq di P.P. [Piano Particolareggiato],la proposta prevede una quota di riduzione di superficie del verde urbano pari a circa 29.000 m quadri, 54.000 m quadri restanti…”
Parere del Dipartimento urbanistica nella Conferenza dei servizi preliminare
Il gruppo di lavoro di Carteinregola ha elaborato un nutrito dossier sul progetto Stadio della Roma a Pietralata, mettendo in risalto quella che a nostro avviso è la più macroscopica criticità dello Studio di fattibilità del proponente A.S. Roma, cioè la riduzione del verde previsto dal vigente Piano particolareggiato, nonostante si presentino ben due “parchi” annunciando addirittura “Un vero e proprio polmone verde per l’intera città di Roma” [1].
Riduzione che si badi, non è una nostra ipotesi ma una valutazione del Dipartimento urbanistica di Roma Capitale, contenuta nei documenti conclusivi della conferenza dei servizi preliminare sul Piano di fattibilità.
Ma le criticità non riguardano tanto il punto di vista quantitativo quanto quello qualitativo: infatti il primo “parco”, il “Parco dello Stadio”, è costituito dalla sommatoria di tanti pezzi staccati, che si trovano nell’area di sicurezza recintata (aperta quando non ci sono eventi a pagamento) che circonda l’impianto, dove le norme però prescrivono che non ci siano ostacoli visivi. Il secondo, il “Parco centrale” non prevede ugualmente una superficie verde continua, visto che nello Studio di fattibilità sono inseriti, oltre ad alcuni impianti “aperti” ai cittadini – parco giochi, playground, campi da pallacanestro – diversi impianti sportivi – 5 campi da tennis (1565 mq), 5 campi da padel (1200 mq), campi da calcetto a 5 (2772mq) – la cui gestione dovrebbe essere concessa dal Comune a privati, seppure con prezzi calmierati per i residenti meno abbienti – più una piazza per eventi all’aperto di 2000 mq e un suo inspiegabile doppione, un anfiteatro all’aperto di 3500 mq.
Ma nei pareri rilasciati nel corso della Conferenza dei servizi, il Dipartimento Ambiente, da cui ci saremmo aspettati osservazioni e prescrizioni su tutti gli aspetti del verde, non si è espresso nel merito, con una valutazione del progetto per quanto riguarda le sistemazioni a verde, ma ha consegnatosoltanto prescrizioni che si rifanno in generale alla rispondenza del progetto alle norme vigenti in ambito di verde urbano, con la conseguenza che sono completamente assenti anche eventuali condizioni vincolanti per il proponente.
Per questo motivo intendevamo sollecitare l’Amministrazione, e in particolare l’Assemblea Capitolina, affinchè fosserointrodotte nella Proposta di Deliberazione che conferisce l’interesse pubblico al progetto dello Stadio ulteriori condizioni, soprattutto rispetto alle destinazioni del Parco centrale, su cui ritenevamo e riteniamo indispensabile una consultazione della cittadinanza riguardo impianti sportivi , anfiteatri e spai eventi previsti. Anche perchè, dopo il via libera dell’Assemblea allo Studio di fattibilità, ci saranno ben pochi margini per le modifiche per la parte pubblica al servizio del quartiere e della città, soprattutto se comportano ulteriori investimenti economici.
Ma evidentemente alla Commissione Ambiente di Roma Capitale non interessa sentire le ragioni di Carteinregola: abbiamo infatti mandato varie PEC al protocollo dell’Assemblea Capitolina indirizzate al Presidente Palmieri e varie mail a tutti i consiglieri della Commissione in data 14 marzo 2023, e poi ancora 28 marzo 2023 e 12 aprile 2023, ma a oggi ci è pervenuta solo la risposta del consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Erbaggi, che ci comunicava di aver sollecitato il Presidente perchè fissasse una riunione della Commissione sul tema del verde nel progetto dello Stadio e convocasse la nostra associazione.
Apprendiamo dalla stampa che si intendono accelerare i tempi dell’approvazione in Assemblea della Proposta di delibera: ci chiediamo se la Commissione Ambiente intenda quantomeno approfondire i punti da noi sollevati o se, come purtroppo troppo spesso constatiamo, si voglia continuare sul doppio binario degli slogan e delle iniziative di facciata per contrastare l’emergenza climatica e contemporaneamente dei soliti progetti che cementificano e impermeabilizzano il suolo, senza prevedere le necessarie compensazioni ambientali nelle aree urbane ad alta densità come il quartiere Tiburtino.
Basti ricordare che le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” (25 maggio 2017) del Ministero dell’Ambiente, raccomandano che l’organizzazione spaziale delle nuove realizzazioni a verde persegua il massimo accorpamento delle aree evitando frammentazione e collocazioni residuali delle singole superfici, garantendo così un’adeguata funzionalità ecologica.
Noi chiediamo che il verde pubblico abbia la stessa ampiezza prevista dal Piano particolareggiato, con una superficie compatta e continua, con la possibilità, se fosse impossibile ricavare nel compendio un’unica e continua superficie equivalente al verde pubblico previsto in precedenza, che sia individuata un’altra area del quadrante interessato che possa permettere il raggiungimento della quota, con i costi e le sistemazioni a carico del proponente.
L’attuale maggioranza è stata eletta dai cittadini e ha tutto il diritto di fare le sue scelte: ma almeno eviti la retorica ambientalista e quella della partecipazione dei cittadini.
Se si vogliono fare politiche rispettose dell’ambiente, si devono perseguire sempre, anche nel progetto di uno Stadio.
In calce il nostro approfondimento con i riferimenti alle fonti.
Anna Maria Bianchi Missaglia
16 aprile 2023
dal Dossier a cura del gruppo di lavoro urbanistica di Carteinregola*
Il punto per noi più importante, e anche quello che a nostro avviso richiede maggiori precisazioni da parte del proponente e preliminare valutazione da parte degli uffici preposti, è la dotazione di verde pubblico. Infatti nel Piano Particolareggiato di Pietralata, per il quale non va dimenticato che il Comune ha operato l’esproprio per fini di pubblica utilità, era previsto un ampio parco urbano, in un quadrante densamente popolato e assai povero di verde. Per inciso, quando parliamo di verde pubblico non intendiamo solo uno spazio dove gli abitanti possono passare del tempo libero, ma anche una compensazione ambientale per l’inquinamento atmosferico, l’impermeabilizzazione del suolo, la mitigazione delle temperature ecc.
Nonostante il frequente richiamo al “verde” nella Relazione tecnico illustrativa del Piano di fattibilità del 3 ottobre 2022 e negli aggiornamenti del 22 novembre 2022, di verde ce n’è ben poco, a partire dalla mancanza di descrizioni dettagliate che consentano di comprendere il progetto di sistemazione delle “2 grandi aree verdi: il Parco dello Stadio, un’area di 110.000 mq all’interno della quale sorgerà l’impianto sportivo, e una zona più piccola di 42.000 mq, il Parco Centrale” [2]. Infatti nonostante i numerosi rendering che illustrano i vari ambienti dei due “parchi” e i ripetuti generici proponimenti [3], nella Relazione tecnico illustrativa le informazioni sulla distribuzione delle superfici effettivamente a verde sono assai scarse, anche rispetto alla quantità e alla tipologia delle alberature previste, a parte il rimando all’articolo del Piano Regolatore Generale “Servizi pubblici di livello urbano”[4] e ai relativi “parametri e grandezze urbanistico- ecologiche” dove si prescrive la “Piantumazione di almeno 20 alberi e 40 arbusti per ettaro”, e ad alcuni specchietti con tipologie arboree.
Nell’elaborato Prefattibilità ambientale si prevede “la messa a dimora di alberature di nuovo impianto e particolarmente vocate per l’assorbimento degli inquinanti gassosi“[4 bis], nel Piano economico finanziario il tema “verde” è rinviato al capitolo FOCUS SOSTENIBILITÀ[5] , dove si parla di “inserimento di zone umide all’interno del Parco Centrale e anche di “piantumazione di alberi e arbusti” ma in questo caso solo in relazione al punto “Comfort acustico”, in quanto “in grado di schermare le emissioni acustiche provenienti dallo Stadio”, così come a proposito della “Creazione di una zona verde di distanziamento verso i complessi residenziali e ospedalieri esistenti”[6].
Nessuna indicazione specifica sui costi, dato che nel Piano economico finanziario, dove è peraltro precisato che “Tutti i valori riportati sono da intendersi come preliminari e soggetti a modifiche nella fase di Progetto Definitivo a seguito del consolidamento del Computo Metrico Estimativo”, la voce “aree verdi” è inserita insieme a tutte le “opere pubbliche (i.e. ponti di collegamento, aree verdi, playground e aree entertainment, pista ciclabile, modifica rete viaria)” che “comporteranno un costo complessivo pari a 16,7 € Mln”[7].
Ma da quello che si evince dalla lettura degli elaborati, c’è poco verde anche nelle previsioni degli interventi nell’area. Intanto perché viene ridotta la superficie complessiva rispetto alle previsioni del Piano Particolareggiato: secondo la Relazione tecnica del proponente – che ritiene la riduzione compatibile con gli standard prescritti dal DM 1444/68 – di solo “circa 6.800 mq “[8] (nel computo ottenuto dalla ridefinizione delle destinazioni delle aree, vengono compresi i 6500 mq dell’area di mitigazione ambientale prospiciente l’Ospedale Pertini), mentre il Dipartimento urbanistica, nel parere della Conferenza dei servizi preliminare, rileva che: “… in merito alla dotazione di verde pubblico urbano (V4) pari a 77.000 mq di P.P.[Piano Particolareggiato],la proposta prevede una quota di riduzione di superficie del verde urbano pari a circa 29.000 m quadri, 54.000 m quadri restanti…”[9] (ed è da segnalare anche il ridimensionamento della componente secondaria della rete ecologica per una quota di circa 20.000 m² a fronte di una superficie totale di circa 77.000 m² [10])
Una riduzione quindi ben più consistente, che è ulteriormente peggiorata dallo spezzettamento delle aree verdi, sia nel “Parco dello Stadio” sia nel “Parco centrale”, e anche dalle destinazioni previste nel “Parco centrale”, nella cui superficie “ a verde” sono ricavate superfici destinate acampi sportivi, un “anfiteatro all’aperto” e una “piazza per eventi” per circa 12000 mq[11], con la conseguente diminuzione della qualità della fruizione e dei benefici dal punto di vista ecologico. Ed è questo un aspetto che ci appare inspiegabilmente trascurato, sia in sede di conferenza dei servizi, sia in sede di predisposizione della Proposta di deliberazione.
“La creazione del Nuovo Stadio avrà forti esternalità positive anche sulla comunità locale andando ad agire su due principali leve: Sviluppo di aree verdi all’interno del Parco dello Stadio e nel Parco Centrale, volte a valorizzare la flora e la fauna del territorio, in piena sinergia con il Parco dell’Aniene, localizzato nei pressi del nuovo impianto; (…)[12]
Per quanto riguarda il “Parco dello Stadio”, si tratta di superfici di risulta intorno all’impianto sportivo, a partire dall’Area di Massima sicurezza, che sarà delimitata da chiusure e non accessibile durante gli eventi calcistici, ma in realtà durante tutti gli eventi a pagamento che saranno, oltre ai vari tipi di gare sportive e competizioni internazionali, concerti e altre iniziative di intrattenimento di massa, in orari e giorni della settimana variabili e non solo serali e festivi. Ma non è neanche certo che sarà accessibile nel tempo restante, visto che, come fa notare il parere del PAU nelle Indicazioni per il perfezionamento della proposta: “Il soggetto proponente, prevede che l’”area di massima sicurezza” di cui all’articolo 8 bis del Dm 18.3.1996, sia da recintare secondo i criteri tecnici dettati dall’apposita normativa e quindi che debba restare libera da ostacoli ingombri, ma al contempo che potrà essere sistemata come spazio verde liberamente usata come componente del Parco Sportivo, nei giorni in cui non si terranno eventi sportivi. In fase di progettazione definitiva, l’”area di massima sicurezza” potrà essere esclusa dalla superficie fondiaria del Comparto Stadio e inclusa nel dimensionamento del Parco Sportivo, soltanto se venga garantita la fruibilità di detti spazi durante i giorni in cui non ci sono eventi”[13].
E sembrerebbe poco compatibile con un’area per cui le vigenti normative dettano precisi standard di sicurezza – “l’area di massima sicurezza e di servizio annessa all’impianto è costituita da spazi scoperti delimitati in modo da risultare liberi da ostacoli al deflusso”[14]– la previsione di allestimenti con abbondante vegetazione, che rischiano di diventare in seguito semplici aiuole.
Ma anche il “Parco centrale” ci sembra poco rispondente alle caratteristiche di un esteso parco verde, come sarebbe stato auspicabile per un quadrante molto denso e cementificato come quello del quartiere limitrofo.
Infatti buona parte dell’area del Parco centrale sarebbe occupata da un “polo sportivo” con “un parco giochi attrezzato di 180 mq, un centro sportivo all’aperto con 5 campi da tennis di 1565 mq, 5 campi da padel di 1200 mq, 3 campetti da basket di 1512 mq e campi da calcetto a 5 di 2772, un nuovo anfiteatro all’aperto di 3500 mq in corrispondenza dell’accesso principale da nord e una nuova piazza per eventi all’aperto a sud di 2000 mq”[15].
Senza dimenticare che “…tale parco centrale è stato ideato come spazio pedonale di espansione dello stadio destinato all’intrattenimento all’attesa degli spettatori pre e post partita, attrezzato per la sosta, lo sport e il tempo libero degli abitanti del quartiere nonché degli addetti del vicino centro direzionale [16]” (… )
Nei rendering del Parco centrale presenti nella Relazione tecnico illustrativa dello Studio di fattibilità ci sono simulazioni delle aree verdi, del parco giochi per bambini e anche di attrezzature sportive aperte come uno skate park e campi pallacanestro. Ma non ci sono immagini né descrizioni dei campi sportivi per padel, tennis e calcetto né dell’anfiteatro, né del loro inserimento in un contesto “verde”.
In questo scenario, anche se nel citato parere del PAU è richiamata la generica necessità di interventi di “forestazione urbana” sia per il Parco dello Stadio sia per l’Area Verde di mitigazione[17], nei “pareri, prescrizioni e raccomandazioni degli enti, aziende e gestori pubblici servizi, pervenuti nell’ambito della conferenza dei servizi” allegati alla Proposta di Deliberazione non abbiamo trovato nessun accenno alla sistemazione del verde urbano.
E sorprende che nel Parere del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, in cui si richiama in più passaggi il Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio urbano di Roma Capitale, si illustrino i criteri da rispettare per la progettazione del verde pubblico, in particolare rispetto ai parcheggi interrati e fuori terra, senza però dare alcuna valutazione delle proposte contenute nel Piano di fattibilità, né chiedere approfondimenti prima del rilascio del parere, ma soltanto prescrizioni che si rifanno in generale alla rispondenza del progetto alle norme vigenti in ambito di verde urbano,. In un passaggio (pag.12) è esplicitamente dichiarato che “OBIETTIVO del presente PARERE è quello di elaborare riflessioni e formulare proposte [maiuscolo e sottolineato nell’originale NDR] potenzialmente utili ad una visione più organica e a una lettura più integrata del tema del parcheggio”[18]. Davvero poco, se si considera che i due “Parchi” rischiano di presentare aree frammentate, con molte superfici impermeabilizzate, e una scarsa definizione del numero delle alberature rispetto alla tipologia di prima e seconda grandezza. Su questo, e sulla rete ecologica, effettueremo ulteriori approfondimenti.
“Creazione di un nuovo polo di attrazione per i residenti e, più in generale, per tutti gli abitanti di Roma e provincia, accessibile 365 giorni l’anno e capace di fungere da luogo ricreativo e per la socialità trans- generazionale (…) la creazione di aree ricreative e sportive all’aperto quali il playground e le aree entertainment hanno l’obiettivo di donare alla Città un nuovo spazio di aggregazione con libero accesso per i cittadini di tutte le età, dagli anziani ai più giovani, senza barriere e totalmente gratuito”[19]
Anche se più volte negli elaborati del proponente viene ribadita la finalità pubblica del Parco centrale, non viene sufficientemente definita la destinazione pubblica delle strutture sportive previste: se da un lato si afferma che si tratta di strutture gratuite – interventi per “UN NUOVO SPAZIO PUBBLICO PER LA CITTÀ DI ROMA[20] (vedi illustrazione sovrastante) -, è intuitivo che tale possibilità sia riservata solo alle strutture come playground, percorsi ginnici e campi da basket, mentre i campi sportivi che comportano costi di manutenzione e gestione saranno molto probabilmente a pagamento. E anche se, come riferito nella riunione delle Commissioni sport e urbanistica del 15 marzo 2023 [21], i campi saranno affidati dal Comune di Roma in base al Regolamento degli impianti sportivi, che per garantire “l’inclusione e l’inserimento sociale delle categorie svantaggiate” prevede di “applicare le esenzioni e le quote agevolate per gli utenti che l’Amministrazione Comunale indicherà”, le corrispondenti superfici di circa 5000 mq non saranno verdi e pubbliche per tutti i cittadini, né la loro destinazione decisa con processi partecipati dagli abitanti del quartiere.
Riteniamo quindi che nelle condizioni della Proposta di deliberazione che conferisce l’interesse pubblico al progetto dello Stadio dovrebbero essere inseriti i seguenti punti:
Il verde pubblico deve avere la stessa ampiezza prevista dal Piano particolareggiato, con una superficie compatta e continua – non ritagliata ai bordi dello Stadio o ricavata da una sommatoria di spazi frammentati – e con una qualità assicurata dalla messa a dimora di un congruo numero alberature di prima e seconda grandezza. Se, come rilevabile dal masterplan, è impossibile ricavare nel compendio un’unica e continua superficie equivalente al verde pubblico previsto in precedenza, dovrebbe essere quantomeno individuata un’altra area del quadrante interessato che possa permettere il raggiungimento della quota, con i costi e le sistemazioni a carico del proponente.
Deve essere esplicitato fin da ora se alcune delle strutture sportive previste dallo Studio di fattibilità del proponente per il Parco centrale pubblico saranno a pagamento e a quali condizioni, e in ogni caso le strutture – campi sportivi chiusi, anfiteatro e piazza per eventi all’aperto – devono essere inserite nel progetto solo dopo la consultazione della cittadinanza del quartiere e del Municipio, che potrebbe optare per una maggiore estensione del parco verde per passeggiate e picnic.
Fermo restando il punto precedente, deve essere garantito il massimo uso pubblico e gratuito del parco centrale.
Nota: il presente dossier è stato elaborato attraverso la disamina dei documenti e degli elaborati citati nelle note. Siamo a disposizione per integrazioni,correzioni e precisazioni che dovessero pervenirci: laboratoriocarteinregola@gmail.com
21 marzo 2023
(*) Il dossier è stato redatto a cura di di Anna Maria Bianchi, Maria Ioannilli, Cristina Lattanzi, Paola Loche, Giancarlo Storto, Rita Paris, Thaya Passarelli, Maurizio Russo, Vezio De Lucia
FONTI
Proposta di Deliberazione che si sottopone all’approvazione Dell’Assemblea Capitolina Dichiarazione di pubblico interesse – con condizioni, prescrizioni e raccomandazioni- della proposta pervenuta agli atti del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, prot. QI 162711/162731 del 3.10.2022, da parte dell’A.S. Roma S.p.A., ex art. 1 co. 304 della legge n. 147/2013 e art. 62 del DL 50/2017 convertito con modificazioni dalla legge 96/2017 – attualmente disciplinata dal D.Lgs. 38/2021. scarica la delibera
[3]Integrazione paesaggistica e ambientale – Il progetto del nuovo Stadio prevederà la costruzione di infrastrutture sostenibili che siano in piena in armonia con l’ambiente e con il paesaggio urbano circostante. In particolare, i principali punti di attenzione sono: Rispetto della rete verde ecologica, miglioramento della biodiversità locale e connessione con il parco dell’Aniene, localizzato in prossimità dell’area di interesse, per la creazione di un corridoio ecologico, che funga anche da transito per la fauna locale; (…) Piano economico integrazioni 25 novembre 2022 FAT-G-G-104-1-A4- Piano Economico Finanziario Pag. 22
[4] Art.84 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG – “Servizi pubblici di livello urbano”, relativamente alle “Attrezzature sportive e per il tempo libero” (Impianti e attrezzature per lo sport e gli spettacoli sportivi), comma 2) prescrive i seguenti parametri e grandezze urbanistico- ecologiche: (…) Piantumazione di almeno 20 alberi e 40 arbusti per ettaro (…) scarica NTA PRG
[4 bis] Prefattibilità Ambientale pag. 36 FAT-G-G-102-0-A4 Prefattibilitè Ambientale (f.to Pdf – Mb 32) “(…) Infine si evidenzia che il progetto prevede la messa a dimora di alberature di nuovo impianto e particolarmente vocate per l’assorbimento degli inquinanti gassosi; queste, oltre a garantire una migliore permeabilità dei suoli, consentiranno anche un maggiore assorbimento di CO2, con capacità migliorative per ciò che concerne l’assorbimento ed abbattimento delle polveri atmosferiche“.
[7] Piano economico finanziario integrazioni 25 novembre 2022 03-00-piano-economico (pag.32) 3.2 Il Quadro Economico La realizzazione dell’infrastruttura prevede un costo per Cap Ex pari a 440,3 € Mln al netto di IVA, comprensivo di oneri accessori (528,4 € Mln la cifra totale attesa comprensiva di IVA); in particolare, il costo di costruzione dell’infrastruttura Stadio, comprensivo di impianto sportivo (e.g. campo da gioco, aree hospitality & mice, ricettive e benessere & intrattenimento, servizi per gli utenti) e aree parcheggio è pari a complessivi 336,0 € Mln al netto di IVA, mentre le opere pubbliche (i.e. ponti di collegamento, aree verdi, playground e aree entertainment, pista ciclabile, modifica rete viaria) comporteranno un costo complessivo pari a 16,7 € Mln. scarica
[8] Integrazioni alla relazione tecnico illustrativa del 25 novembre 2022 FAT-G-G-500-00-A3 Integrazioni alla Relazione Tecnico Illustrativa (f.to Pdf – Mb 121) (pag. 46) 03-01-FAT-G-G-500-00-A3.pdf 6.5 Manovra della variante proposta
(…) la contestuale ridestinazione a “Verde Pubblico Urbano” (Parco Centrale) dell’area liberata dall’edificazione Direzionale, al centro del Comprensorio per una superficie di circa 38.000 mq. e di un’area di circa mq. 6.500 (oggi destinata a Servizi locali) in via Monti Tiburtini, da utilizzare per obiettivi di mitigazione ambientale nei confronti dell’Ospedale Pertini, per una superficie totale di 44.500 mq.”
Verifica della dotazione di Verde Pubblico Urbano
Grazie a tale manovra, si produce solo un modesto ulteriore consumo di suolo e una lieve riduzione di Standard di Verde Urbano. Infatti per il Centro Direzionale all’interno dell’APU A+B, questa riduzione verrebbe compensata per intero dalla superficie del Verde urbano aggiunto. Invece, la quota parte di riduzione di superficie del verde Urbano extra APU «VU4» non compensata, pari a circa 6.800 mq (52.000 mq – 45.200 mq) può essere ritenuta accettabile, in quanto la dotazione complessiva di Verde Urbano di P.P. passerebbe da 237.700 mq. a 230.900 mq., e il relativo standard da 17,4 mq/ab. a 16,90 mq. /ab, che resta comunque largamente superiore ai 15 mq/ab prescritti dal DM 1444/68. La relazione al P.P. vigente 2012 evidenzia infatti che il Verde Urbano ha un’eccedenza di circa 14 ettari in aggiunta ai circa 23 ha di Verde Urbano di Uso pubblico.
Si propone di destinare la fascia lineare a Verde Urbano prospettante su Via dei Monti Tiburtini a Parcheggio alberato per bici e moto, rilocalizzando altrove i tre piccoli insediamenti destinati ad attività terziarie, previsti dal PP vigente. [RIFERIMENTI ELABORATI GRAFICI TAV. D7/D9]
[9] Parere Dipartimento Urbanistica 10 gennaio 2023 pag. 20 21-Determinazioni PAU (f.to Pdf – Mb 18,1)
[10] Studio fattibilità Relazione tecnico illustrativa 3 ottobre 2022 3.5 Compatibilita’ ambientale pag. 50
(…) “In riferimento allo Schema di Assetto Generale “Anello Verde”, che definisce il sito come “Area da salvaguardare ai fini della continuità della rete ambientale mediante funzionalizzazione ambientalmente compatibile”, al fine di garantire la compatibilità del progetto con tali prescrizioni e indirizzi, nel contesto della Variante che prevederà il ridimensionamento della “componente secondaria” della rete ecologica,e nella definizione del progetto dell’impianto sportivo e delle relative aree “scoperte” si dovrà tener conto delle specificità e qualità del sito garantendo, anche se in misura ridotta, la continuità della rete ecologica (nella progettazione degli attacchi a terra, nella scelta dei materiali, nelle sistemazioni verdi, ecc…). Si specifica che il ridimensionamento della componente secondaria per una quota di circa 20.000 m² a fronte di una superficie totale di circa 77.000 m² appare possibile alla luce delle analisi di dettaglio relative agli aspetti vegetazionali (si veda al paragrafo precedente) che non hanno evidenziato preesistenze di pregio, ed una compagine vegetale prevalentemente arbustiva sparsa e frammentata di evoluzione spontanea “disturbata” dalle ripetute successive fasi attuative di insediamenti e infrastrutture. Si ricorda che il progetto non interessa ambiti di pregio paesaggistico oggetto di vincolo specifico individuati dal PTPR, ad eccezione di un lacerto di “Paesaggio agrario di continuità” per quanto allo stato attuale tale carattere appaia compromesso, l’individuazione di tale “paesaggio” richiede per l’utilizzazione proposta una procedura di valutazione di compatibilità ambientale in sede di esame di variante urbanistica e la previsione di misure e opere di miglioramento della qualità paesaggistica del contesto rurale. Rispetto a un quadro effettivo della situazione attuale, sulla base di quanto descritto, il progetto dovrà prevedere, in sede di progettazione definitiva, adeguata sistemazione del verde esistente nuovi impianti arboreo- vegetazionali tali da costituire un sensibile miglioramento dell’assetto vegetazionale esistente nell’area, ed un corretto inserimento paesaggistico (…)”.
[11] Studio fattibilità Relazione tecnico illustrativa 3 10 22 01-03-FAT-G-G-100-00-A3 pag. 55 A est dello stadio e del Parco dello Stadio sorgerà il “Parco Centrale” che si porrà in relazione con il quartiere di Pietralata e con gli sviluppi previsti dal PP (in particolare il nuovo Centro Civico, i nuovi spazi dedicati dell’Università La Sapienza, la nuova sede Istat e il terziario direzionale), offrendo aree verdi attrezzate (tra le quali un parco giochi attrezzato di 180 mq, un centro sportivo all’aperto con 5 campi da tennis di 1565 mq, 5 campi da padel di 1200 mq, 3 campetti da basket di 1512 mq e campi da calcetto a 5 di 2772 mq), un nuovo anfiteatro all’aperto di 3500 mq in corrispondenza dell’accesso principale da nord e una nuova piazza per eventi all’aperto a sud di 2000 mq.
[13] Determinazioni Pau pag. 9 – Proposta di delibera 7. 2 Indicazioni per il perfezionamento della proposta punto d) d.Superficie fondiaria idonea definizione delle aree di servizio del nuovo Stadio
[14] Pag. 15 Relazione Tecnico Economica Studio di fattibilità 5.3.5 Ubicazione (pag. 155) (…) L’impianto disporrà di un’area di massima sicurezza e di servizio annessa all’impianto costituita da spazi scoperti delimitati in modo da risultare liberi da ostacoli al deflusso. Tali spazi risultano in piano o con pendenza non superiore al 12% in corrispondenza delle uscite dall’impianto e di superficie tale da poter garantire una densità di affollamento di 2 persone a metro quadrato integrata dagli spazi necessari a definire l’area di massima sicurezza così come poi schematicamente riportata nei successivi schemi presenti nella presente relazione.
[16] PAU (pag. 9) Il fulcro verde del nuovo modello di assetto proposto è rappresentato dal parco centrale comprensivo di playground e aree entertainment a disposizione della comunità di circa 4,7 ha di forma quasi rettangolare. Nello studio di fattibilità tale area è stata prevista impropriamente dal punto di vista urbanistico come parco pubblico urbano e territoriale infatti ai fini della prevista variante urbanistica e delle verifiche della sostenibilità degli interventi proposti considerato che tale parco centrale è stato ideato come spazio pedonale di espansione dello stadio destinato all’intrattenimento all’attesa degli spettatori pre e post partita, attrezzato per la sosta, lo sport e il tempo libero degli abitanti del quartiere nonché degli addetti del vicino centro direzionale, la configurazione più propria di quest’area pubblica è quella di un’area destinata a verde di interesse locale (… )
[17]Parere PAU 7. 2 Indicazioni per il perfezionamento della proposta pag. 29 (…)
e. Parco dello stadio (PS)
1) Nel progetto definitivo del Parco dello Stadio si dovrà conservare il più possibile l’attuale andamento altimetrico e morfologico naturale del terreno interessato, si dovranno prevedere possibili interventi di “forestazione urbana” per mitigare gli impatti in particolare verso i vicini centri abitati verso via dei Monti Tiburtini (…)
g. Area Verde di mitigazione verso Ospedale S. Pertini
(1) L’Area Verde di mitigazione potrebbe essere interessata da interventi di “forestazione urbana” con esatta configurazione della tipologia di standard urbanistico a cui ricondurre tale area pubblica anche ai fini della prevista Variante urbanistica e delle opportune verifiche di sostenibilità degli interventi proposti
[18] Scarica Parere del Dipartimento Ambiente di Roma Capitale del 10 gennaio 2023 22-Dip. Ambiente (f.to Pdf – Mb 8,10)
[19] piano economico integrazioni 25 novembre 2022 elaborato 03-00-piano-economico Pag. 21
[20] Vedi studio fattibilità relazione tecnico economica 3 10 22 01-03-FAT-G-G-100-00-A3 pag. 78 grafica destinazioni parco dello stadio 4.4.3 Programma funzionale pag.78
[21]15 marzo 2023 alle 10 Commissioni congiunte Sport e Urbanistica su Proposta deliberazioneStadio Pietralata con ODG: audizione dei Comitati di Quartiere e Associazioni di cittadini sulla proposta di Deliberazione prot. n. RC/ 3591/2023 recante: ” Nuovo Stadio di calco in Roma, località Pietralata – studio di fattibilità. Dichiarazione di pubblico interesse (…) (> vai al sito con le commissioni in diretta)
[ii]” Studio fattibilità – Prefattibilità ambientale 3 ottobre 202201-03-FAT-G-G-103-00-A3.pdf Elaborazione delle carte del potenziale archeologico e del rischio archeologico – grafica pag. 171)
[iii](…) Proprio in virtù delle presenze attestate, data anche la parzialità delle indagini, l’area posta a sud dei resti di cui al punto 1 non può essere considerata a rischio archeologico “minimo”, “basso” o “moderato” come indicato nella “Elaborazione delle carte del potenziale archeologico e del rischio archeologico a p. 171 (vd. anche pp. 102-103 del documento denominato Prefattibilità ambientale, FAT-G-G-102-0-A4, pp. 103-104 del file pdf) – a tal proposito si segnala che, a livello terminologico, il rischio archeologico si classifica esclusivamente in “nullo”, “basso”, “medio” e “alto” – ma deve essere considerata a rischio archeologico medio-alto. Colpisce in particolare – soprattutto per le aree interessate dall’ingombro dell’edificio – quanto dichiarato dal redattore della sezione archeologica nella relazione conclusiva a p. 17 (FAT-G-G-103-0-A3): «Le aree evidenziate in rosa e definite a “rischio archeologico basso” sono quei comparti inaccessibili, in quanto proprietà privata, e sui quali non c’è memoria di indagini archeologiche pregresse. Le possibilità conoscitive estremamente basse di queste zone si contemperano interpolando i dati delle aree limitrofe, o meglio ancora, circostanti; estendendo così le risultanze dei comparti meglio conosciuti a quelli vicini, e con caratteristiche apparentemente simili, su cui è impossibile procedere con verifiche di sorta. Si tratta di un metodo analogico le cui conclusioni sono probabili ma non certe». Tali considerazioni, oltre che non condivisibili in mancanza dell’accesso alle aree e soprattutto di precedenti indagini, mal si attagliano ad una zona come quella di Pietralata, dove gli scavi eseguiti a più riprese sembrano indicare la presenza di aree compromesse da lavorazioni o attività di epoca moderna accanto ad altre interessate da evidenze di natura archeologica (impianti rustico-residenziali, cave, tombe, canalizzazioni agricole, assi viari, cunicoli, pozzi). Il recente rinvenimento (Marzo 2022) di una testa marmorea, fortemente consunta ma senz’altro antica, nel terreno di riporto del comparto C10 della stazione Tiburtina su via dei Monti di Pietralata, dirimpetto all’area occupata dallo stadio, sembra far pensare ad uno scivolamento del pezzo dal vicino plateau ed è forse da mettere in relazione alla villa scavata dalla Sovrintendenza Capitolina (vd. punto 1), che poteva prevedere altri padiglioni o comunque una maggiore estensione rispetto a quella nota”. 05-09-MIC-archeologico SOPRINTENDENZA SPECIALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO DI ROMA 20 12 202
“Per quanto concerne la propaggine più orientale degli interventi previsti dal progetto, ricadenti a nord della rotatoria ubicata alla confluenza tra via C. Amoretti e via delle Cave di Pietralata, destinata alla realizzazione di un parcheggio interrato, si rappresenta che l’area in questione – Fg. 602, in particolare part.lla 1140 e limitrofe – è molto vicina alla cd. villa romana di via dei Durantini, già nota e sottoposta a tutela archeologica diretta (Fg. 602, part.lle 1337 e 121parte) con D.S.R. del 10/11/2016 (a tal proposito si veda: F. RINALDI ET AL., Roma, Municipio IV, Pietralata. La cd. Villa rustica di via dei Durantini, in Amoenitas, V, pp. 153-168), oggetto anche di importanti scoperte (2021-2022), occorse durante i recenti accertamenti archeologici a sud di via C. Amoretti nell’ambito di un progetto di attuazione urbanistica da parte di Roma Capitale (a tal proposito si veda anche: F. SANTI, Gaio Fufidio Asiatico, legatus Augusti pro praetore Provinciae Moesiae: un nuovo senatore di età giulio-claudia. Su un trapezoforo iscritto dal suburbio orientale di Roma, in Archeologia Classica LXXIII, 2022, pp. 295-327). Il complesso rustico- residenziale doveva molto probabilmente estendersi verso nord, come dichiarato espressamente nella relazione tecnico-scientifica facente parte del decreto di vincolo sopra menzionato: «Specificamente questa seconda parte [il quartiere settentrionale] si sviluppa ben oltre i limiti imposti dal progetto [piano di nuova viabilità lavori SDO], andando a interessare verso nord l’alto morfologico naturale di un terreno di proprietà privata». Parere 05-09-MIC-archeologicoSOPRINTENDENZA SPECIALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO DI ROMA 20 12 2022
[xiii] Da NOTA DI RISPOSTA ALLE INTEGRAZIONI RICHIESTE Risposta alle integrazioni 25-11-2022 In data 3 ottobre 2022 la scrivente Società [AS Roma] … ha depositato il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica relativo alla realizzazione del nuovo stadio della A.S. Roma S.p.A. in località Pietralata, composto da uno studio di fattibilità… e da uno schema di convenzione redatto sulla base del documento congiunto pubblicato nel 2021 da M.E.F., Ragioneria Generale dello Stato ed ANAC denominato”PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO: AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE UNA PROPOSTA PER IL RILANCIO Guida alle pubbliche amministrazioni per la redazione di un contratto di concessione per la progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche in partenariato pubblico privato”https://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/Delibere/2020/Guida.Contratto.PPP.2021.pdf
art. 10 DICHIARAZIONI, OBBLIGHI E ATTIVITÀ DEL CONCESSIONARIO p. 10.2
10.1. Fermi restando gli obblighi previsti dalla normativa vigente, il Concessionario si impegna, sotto la propria piena ed esclusiva responsabilità, ad effettuare tutte le attività inerenti la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’Opera.
10.2. Il Concessionario dichiara e garantisce di:
(a) [aver posto in essere le attività finalizzate ad acquisire la conoscenza dello stato di fatto e di diritto dei luoghi interessati dalla Concessione, senza tuttavia poter effettuare carotaggi o altre analisi ai fini della verifica dello stato del sottosuolo e della presenza di potenziali ritrovamenti di reperti storici, archeologici, monumentali o altri beni di rilevante carattere ambientale e/o paesistico ovvero di rifiuti o sostanze pericolose o ordigni esplosivi residuati bellici. Il Concessionario non può pertanto eccepire durante la Progettazione, l’Esecuzione dei Lavori e la Gestione dell’Opera, la mancata conoscenza dello stato dei luoghi e/o dei relativi elementi, in quanto noti o conoscibili alla data di sottoscrizione del presente Contratto in ragione delle predette attività, né conseguentemente avanzare eventuali pretese risarcitorie dovute a carenze conoscitive dei luoghi, salvo in relazione agli elementi non verificati come sopra indicato];
[xv] Rileva il PAU (punto 14): All’art 13 (Forza Maggiore) rispetto allo schema ANAC risulta omessa la voce c) onde di pressione causate da aeroplani che viaggiano a velocità supersonica; e risultano invece introdotte tre nuove voci in favore di “AS ROMA”, e precisamente:
(f) fenomeni di inquinamento relativi all’area interessata dall’Opera; (g) ritrovamenti di reperti storici, archeologici, monumentali o altri beni di rilevante carattere ambientale e/o paesistico o ordigni esplosivi residuati bellici; blocchi negli approvvigionamenti o embarghi, anche di natura finanziaria.
1. Sono cause di Forza Maggiore i seguenti eventi, imprevisti e imprevedibili al momento della sottoscrizione del Contratto, idonei a rendere oggettivamente impossibile, in tutto o in parte, in via temporanea o definitiva, l’adempimento delle obbligazioni del Contratto:
a) guerre, guerre civili, conflitti armati, attentati terroristici, sommosse, sabotaggi, atti vandalici, manifestazioni collettive di protesta fatta eccezione per quelli che riguardano il Concedente, il Concessionario e/o terzi affidatari di lavori o Servizi oggetto del Contratto;
b) esplosioni nucleari, contaminazioni chimiche, biologiche e/o radioattive;
c) onde di pressione causate da aeroplani che viaggiano a velocità supersonica;
d) incidenti aerei;
e) epidemie e contagi;
f) eventi calamitosi di origine naturale di particolare gravità ed eccezionalità, riconosciuti come disastri o catastrofi dall’autorità competente.
2. Al verificarsi di uno degli Eventi di cui al comma 1, la Parte che non può adempiere ai propri obblighi contrattuali, in quanto la prestazione è divenuta impossibile, anche solo temporaneamente, ne dà immediata comunicazione all’altra Parte, descrivendo le cause che hanno determinato l’evento, gli effetti prodotti, la prevedibile durata, l’elenco degli obblighi contrattuali ai quali non è possibile adempiere e i rimedi che intende adottare. Fermo restando l’obbligo delle Parti di attivarsi per consentire l’immediata ripresa dei lavori e/o dei Servizi, gli Eventi di cui al comma 1 non configurano cause di imputabilità dell’inadempimento contrattuale.
3. Qualora l’Evento di Forza Maggiore sia tale da comportare l’impossibilità temporanea di adempiere alle prestazioni del Contratto, si applicano gli articoli 20 e 27. Nel caso in cui l’evento comporti l’Alterazione dell’Equilibrio Economico Finanziario, le Parti possono avviare la procedura di cui all’articolo 32.
[in alternativa, nel caso in cui sia attiva una specifica polizza assicurativa per i rischi derivanti da eventi di Forza Maggiore i primi due periodi del comma 3 sono sostituiti dal seguente periodo:
3. Qualora l’Evento di Forza Maggiore sia tale da comportare l’impossibilità temporanea di adempiere alle prestazioni del Contratto, si applicano gli articoli 20 e 27 e si attiva la polizza di cui all’articolo 34].
Qualora l’impossibilità temporanea si protragga per oltre [inserire un numero di giorni, comunque non inferiore a 180, che deve essere strettamente correlato alla durata del contratto di concessione] giorni consecutivi, ciascuna Parte può invocare la risoluzione del Contratto ai sensi dell’articolo 1463 del codice civile, con le conseguenze di cui al comma 4.
4. Qualora l’evento di Forza Maggiore sia tale da comportare l’impossibilità definitiva di realizzare l’Opera ovvero di fruire della medesima, ciascuna Parte può invocare la risoluzione del Contratto ai sensi dell’articolo 1463 del codice civile. Qualora l’Evento si verifichi in Fase di Costruzione, determinando l’impossibilità definitiva di realizzare l’Opera, la risoluzione comporta il pagamento in favore del Concessionario dei soli costi effettivamente sostenuti per le opere eseguite a regola d’arte, al netto delle somme per le polizze di cui all’articolo 34 e del Contributo già versato dal Concedente. Qualora l’Evento si verifichi in Fase di Gestione, determinando l’impossibilità definitiva di fruire dell’Opera, la risoluzione comporta il pagamento in favore del Concessionario del costo delle opere realizzate a regola d’arte, al netto degli ammortamenti, delle somme per le polizze di cui all’articolo 34 e del Contributo già versato. Non sono, in ogni caso, dovuti i costi derivanti dallo scioglimento anticipato dei contratti di copertura del rischio di fluttuazione del tasso di interesse e ogni altro onere accessorio.
[xvii]PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO: AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE UNA PROPOSTA PER IL RILANCIO Guida alle pubbliche amministrazioni per la redazione di un contratto di concessione per la progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche in partenariato pubblico privato”
20. SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DI COSTRUZIONE
1. La sospensione totale o parziale dei lavori può essere disposta in ragione di circostanze oggettive, impreviste e imprevedibili, idonee ad impedire temporaneamente l’esecuzione a regola d’arte dei lavori, per il tempo strettamente necessario alla cessazione delle cause che hanno comportato l’interruzione dei lavori e alla ripresa dei lavori medesimi. L’esecuzione dei lavori può essere sospesa:
(…)
iii) ritrovamenti archeologici [Solo qualora le aree oggetto di Contratto non ricadano in zone notoriamente di interesse archeologico];
iv) sorprese geologiche [Solo qualora le aree oggetto di Contratto non ricadono in zone notoriamente a rischio idrogeologico];
(…)
Nota: il presente dossier è stato elaborato attraverso la disamina dei documenti e degli elaborati citati nelle note. Siamo a disposizione per integrazioni,correzioni e precisazioni che dovessero pervenirci: laboratoriocarteinregola@gmail.com