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Affitti e studenti, il privato ci guadagna

di Sarah Gainsforth

Il Pnrr ha stanziato 960 milioni di euro per 60mila nuovi posti letto per studenti, ma anziché offrire un’alternativa al mercato privato le risorse del Pnrr garantiscono la redditività dei privati in uno dei settori di mercato più attrattivi in Italia, quello dello ‘student housing’, garantito da una parte con fondi pubblici e dall’altra dalla possibilità di locare le stanze ad altri utenti, tra cui turisti, “quando non necessari all’ospitalità studentesca” recita la norma. Ma per quanto tempo, e per quale percentuale di posti, non è stabilito. Con il Pnrr è scomparso l’unico vincolo per la destinazione dei posti agli studenti “privi di mezzi” nelle graduatorie degli enti per il diritto allo studio. E dei canoni non si fa menzione. Così, per esempio, Campus X ha ottenuto 18 milioni di euro di fondi Pnrr per la realizzazione di 580 posti a Milano, ma le tariffe applicate per gli studenti “privi di mezzi” vanno da 767 euro a posto in una stanza singola a 455 euro per un posto in una doppia. Su questo l’UDU – Unione degli Universitari chiederà un incontro con la ministra Anna Maria Bernini. Il tema delle residenze è al primo punto; tra le richieste, l’incremento del fondo affitti per studenti fuorisede dagli attuali 4 milioni ad almeno 50 milioni di euro, un tetto all’aumento delle locazioni private, un limite agli affitti brevi turistici, una maggiore differenziazione fiscale tra canoni ordinari e canoni concordati, il contrasto delle locazioni in nero, il monitoraggio dell’andamento delle locazioni tramite una pubblicazione annuale articolata da parte dell’Agenzia delle entrate, e infine un tavolo permanente presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, coinvolgendo anche il Ministero delle Infrastrutture.

leggi l’articolo su Il manifesto del 10 maggio 2023

per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

10 maggio 2023

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