L’ Italia non si taglia verso La Via Maestra, dal 2 al 6 ottobre dalle 19:30 alle 19:45 sulle pagine FB e Youtube di Carteinregola, con Pietro Spirito e Anna Maria Bianchi Missaglia
2 ottobre Antonio Russo, Vicepresidente nazionale ACLI
3 ottobre Giuseppe Giulietti, portavoce Articolo 21
4 ottobre Christian Ferrari, segreteria nazionale CGIL
5 ottobre Gianfranco Viesti, autore del libro Contro la secessione dei ricchi. Autonomie regionali e unità nazionale
6 ottobre Marina Boscaino, portavoce dei Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’Uguaglianza dei Diritti
E’ ancora troppo poco conosciuta l’Autonomia regionale differenziata, eppure è destinata a cambiare per sempre il destino del nostro Paese e dei suoi abitanti.
Carteinregola dal 30 maggiorealizza, in collaborazione con Articolo 21, una striscia quotidiana di 15’, dalle 19.30 alle 19.45 dei giorni feriali, in diretta Facebook e Youtube e successivamente diffusa con video e podcast.
Ogni sera incontreremouna voce autorevole, della politica o della società civile, per parlare dei rischi, delleposizioni e degli impegni per creare un fronte non solo “virtuale” che, pur nelle varie articolazioni e provenienze, faccia sentire la sua vocein difesa dei diritti delle cittadine e dei cittadini, del patrimonio e dell’identità comune.
Roma, 26 maggio 2023 – Il disegno di legge Calderoli, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, è approdato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato e procede speditamente nel suo percorso. Un percorso che parte da lontano, dalla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, ma che con l’attuale Governo rischia di concludersi in pochi mesi, portando a compimento quello che è forse il più grave e irreversibile attacco alla nostra Costituzione, ai suoi valori di uguaglianza e solidarietà e all’unità della Repubblica.
Da tempo sappiamo che il regionalismo differenziato, che secondo il ministro Calderoli dovrebbe valorizzare le peculiarità dei territori, è in realtà un micidiale strumento di divisione e di disuguaglianza. E non si tratta solo della ingiusta ridistribuzione delle risorse e delle inevitabili differenze nei servizi – anche con i famosi LEP Livelli Essenziali delle Prestazioni, che per l’appunto non garantiscono prestazioni omogenee già dalla definizione anche se fossero introdotti – ma della distruzione dell’identità comune, così faticosamente raggiunta da una nazione di soli centocinquant’anni, che ha saputo riconoscersi e affrancarsi grazie alla sua straordinaria Costituzione.
Se l’autonomia diventerà realtà, non renderà solo incolmabile la distanza tra il ricco nord e il povero sud, ma consegnerà ciò che il nostro Paese ha di più prezioso – l’ambiente, i beni culturali, la scuola, la cura delle persone – alle maggioranze politiche regionali del momento, che potranno piegarle a ideologie e convenienze, deciderne privatizzazioni, usarne il potere per estrarre consenso. Non ci vuole molta immaginazione: basta guardare, dietro al velo squarciato dalla pandemia, come è stata ridotta la sanità anche nelle ricche regioni del nord.
E si tratterà di una scelta irreversibile: una volta smontato lo Stato, divise le competenze, attribuiti gli edifici, avviate le assunzioni del personale, non si potrà più tornare indietro. L’Italia sarà definitivamente divisa in tante piccolere pubbliche con leggi e regole diverse, guidate da potentati che su unaenormità di materie potranno decidere i destini dei territori, dei lavoratori, delle persone, senza alcun ente sovraordinato come contrappeso e garante del destino comune.
E i cittadini si accorgeranno delle conseguenze solo dopo il punto di non ritorno dell’approvazione.
Per questo è urgente portare il tema al centro del dibattito pubblico, mobilitando tutte le persone e le forze politiche e sociali in una incessante campagna di informazione.
I primi appuntamenti
Martedì 30 maggioMarina Boscaino, portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti: Autonomia differenziata, perchè NO, Mercoledì 31 maggio Gaetano Azzariti, professore ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza Roma: Autonomia Differenziata e Costituzione, Giovedì 1 giugno Beppe Giulietti portavoce di Articolo 21 Autonomia differenziata e media, Venerdì 2 giugnoPietro Spirito, Professore di Management delle infrastrutture Universitas Mercatorum Roma, Autonomia differenziata e trasporti.
Dal 5 giugno Marta Bonafoni coordinatrice della segreteria Partito Democratico – terzo settore e associazionismo, Francesco Silvestricapogruppo Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Isaia Sales docente di Storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Francesco Pallante costituzionalista, Maurizio De Giovanni scrittore. E poi ancora Domenico De Masi professore di sociologia del lavoro Università La sapienza Roma, Maura Cossutta Casa Internazionale delle donne di Roma, Francesca Danese Portavoce Forum Terzo Settore Lazio, Marco Esposito giornalista il Mattino, Tomaso Montanari Storico dell’Arte, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, Lidia Borzì Presidente ACLI di Roma, Anna Falcone, avvocata e attivista e molte altre e altri (> vai al calendario con gli interventi in progress)
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