Pizze al taglio e gelaterie: stop fino al 31 dicembre per nuove aperture in area UNESCO (come chiedevano le associazioni)
Autore : Redazione
Una vittoria del buon senso
L’ Assemblea Capitolina il 30 maggio ha stabilito lo stop fino al 31 dicembre per nuove aperture di artigianato alimentare in area Unesco
di Paolo Gelsomini
La proposta di delibera (1) del presidente della Commissione Commercio capitolina Andrea Alemanni, che prevedeva la continuazione del blocco delle aperture per tre anni delle attività commerciali alimentari di vicinato (negozi di vendita prodotti alimentari al dettaglio minimarket compresi) e dei negozi di souvenir nell’area Unesco, cioè in quasi tutto il primo Municipio, e per alcune aree dei Municipi II e XV, è stata approvata nella tarda serata di martedi 30 maggio con emendamenti, il più importante dei quali ha riguardato l’estensione del divieto di nuove aperture anche ai laboratori artigianali (pizzerie a taglio, paninerie, gelaterie ed altre tipologie di laboratori con lavorazione degli alimenti di base) nelle aree sopra riportate fino al 31 dicembre 2023.
Questo punto, l’estensione del blocco delle aperture anche per i laboratori artigiani alimentari, assente nella originaria stesura della proposta di delibera Alemanni, ha costituito il principale motivo di dissenso da parte delle associazioni dei cittadini ma anche dei Municipi primo e secondo, che hanno dato pareri che andavano nella direzione della proroga del divieto di apertura anche per questa tipologia commerciale.
Prima di arrivare al voto finale in Aula Giulio Cesare ci sono state cinque ore di sospensione dell’Assemblea Capitolina per una riunione della maggioranza, che evidentemente non trovava un accordo sulla proposta di delibera. I lavori si sono ripresi con la messa al voto degli emendamenti, molti dei quali a firma dello stesso Alemanni.
Infine la proposta di Delibera con gli emendamenti approvati ha avuto 31 voti favorevoli e 3 astenuti; hanno votato a favore il PD, Azione, 5 Stelle. Si sono astenuti Italia Viva e Fratelli d’Italia.
La modifica finale è appunto quella che estende il divieto di nuove aperture anche ai laboratori artigianali (pizzerie a taglio, paninerie, gelaterie ed altre tipologie di laboratori con lavorazione degli alimenti di base) nelle aree sopra riportate fino al 31 dicembre 2023.
Resta confermato il blocco per tre anni delle aperture nelle stesse aree per le attività commerciali alimentari di vicinato (i cosiddetti “mini market”) e per i negozi di souvenir. Il blocco è esteso a una parte del primo Municipio adiacente alla Città del Vaticano e al Rione Borgo, che nella proposta originaria era esclusa, .
I trasferimenti di queste tipologie di attività già operanti all’interno dell’area Unesco e delle altre zone previste dalla delibera, sono possibili solo all’interno delle stesse aree e a condizione che il nuovo locale di trasferimento abbia una superficie di almeno 100 mq commerciali, se si tratta di vicinato alimentare, e 80 mq nel caso di artigianato alimentare.
Lunedì 29 maggio, alla vigilia del voto in Aula Giulio Cesare, si era svolto un sit-in a piazza del Campidoglio, organizzato dalla Rete di Associazioni per una Città Vivibile (RACV) con parole d’ordine legate alla difesa del pluralismo commerciale del centro storico – oggi monopolizzato dalle sole attività di tipo alimentare – della legalità, della vivibilità, della residenzialità, delle aree di interesse culturale, del rispetto delle regole per l’affermazione dei diritti di tutti.
Un’iniziativa politica che, insieme alle prese di posizione dei Municipi I e II, e soprattutto alle analisi fornite dai cittadini, ha contribuito a cambiare il destino della Proposta di Delibera. Ma i protagonisti, che potrebbero a parlare di “vittoria dei cittadini organizzati” preferiscono pensare che abbia finalmente vinto il buon senso e la ragione della politica, grazie alla spinta continua ed aperta al confronto della società civile raccolta intorno alla RACV.
Le tabelle (2) delle “Analisi degli indici di saturazione delle attività commerciali e artigianali del settore alimentare situate presso il sito Unesco e nelle altre aree individuate dall’art.14 della Delibera 49/2019” (3) erano, secondo la Rete di associazioni, largamente incomplete e poco utili a elaborare e proporre politiche di riequilibrio commerciale e di decongestione di aree sature, se queste non sono chiaramente identificabili dalle stesse tabelle.
La Racv ha comunicato queste considerazioni a tutti i capigruppo di maggioranza, ma anche alle forze dell’opposizione. Alla fine qualcuno fortunatamente si è accorto che le tabelle elaborate a cura del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive erano incomplete e inutilizzabili.
Ora le associazioni vogliono utilizzare i sette mesi della proroga del blocco per contribuire alla redazione di una nuova delibera sulle attività commerciali in area Unesco e in tutta la città. Sarà chiesta l’apertura di un processo partecipativo vero comprendente cittadini, operatori, istituzioni dove ognuno si prenderà le sue responsabilità di fronte alla Città e al suo Centro Storico.
Paolo Gelsomini
vedi anche:
La richiesta delle associazioni: mantenere le regole per le aperture della attività di artigianato alimentare nella Città storica 17 maggio 2023 (ultimo aggiornamento 24 maggio 2023)
Diario romano 31 maggio 2023 I cittadini la spuntano: prorogato il divieto per le attività alimentari in centro storico di Roberto Tomassi
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
1 giugno 2023
NOTE
(1) Proposta di Deliberazione da sottoporre all’assemblea capitolina “Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica” del 27 aprile 2023 scarica la Proposta (dal sito istituzionale sezione “ODG e Proposte”)
(2) Analisi degli indici di saturazione delle attività commerciali e artigianali del settore alimentare situate presso il sito UNESCO e nelle vie individuate dall’art. 14 della D.A.C. n. 49/2019 scarica
(3) Scarica delibera AC 49/2019