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COMMA 17

QUEL COMMA DEL PIANO CASA 2 CHE SECONDO FRANCESCO STORACE (La Destra) HA UN NOME E UN COGNOME…

Francesco Storace (dal sito della Regione Lazio)

Francesco Storace (dal sito della Regione Lazio)

Queste le parole dell’ex Governatore del Lazio, oggi all’opposizione, nell’intervento in Consiglio del 10 settembre scorso (1): “…C’è di più. Non citerò il nome del fortunato destinatario del comma 17. Il comma 17 è spettacolare, assessore Civita (2). Sicuramente avete fatto tante riunioni per farvelo spiegare perché avete detto a quelli che hanno speculato con i residences: “State tranquilli, immaginate che finalmente avrete un futuro ancora più radioso”. Perché quell’ articolo, quel comma, consente a chi ha incassato fior di quattrini per strutture fatiscenti di sanare i suoi edifici e avere addirittura un premio di cubatura. Il nostro comune amico, quello bassetto, tanto simpatico, ringrazia, ma ringrazia tutti e vi dice “Fatene ancora di più di questi Piani casa. Per carità, non vi azzardate a farlo scadere a dicembre! Andiamo un po’ più avanti perché non si sa mai”. I soldi sono come gli esami, non finiscono mai…”.

Leggendo il comma in questione, se ne deduce che durante il lungo lavoro della Commissione Urbanistica Regionale presieduta da Enrico Panunzi (PD), si è deciso di estendere l’opportunità che il Piano Ciocchetti/Polverini offriva ai proprietari di strutture sanitarie private, che avessero cessato o dovessero cessare l’attività, di trasformarle in appartamenti, a un’altra categoria di proprietari, quelli degli edifici “adibiti ad alloggi temporanei per l’emergenza abitativa in forza di atti e contratti con la pubblica amministrazione””che… siano dismessi o abbiano ricevuto lettera di disdetta”.

Ora, a parte che ci si potrebbe chiedere, trattandosi di una legge regionale, per quale pubblico interesse sia stato mantenuto il comma “ciocchettiano” che regala vantaggi a chi possiede cliniche e sottrae ai territori servizi previsti nei piani regolatori, e anche quale sia la pubblica utilità di una simile ulteriore estensione ai proprietari dei residences. Ma questo inserimento è soprattutto una delle tante conferme (3) che, al contrario di quanto sostenuto l’assessore Civita – “la Pl 75 ha 3 obiettivi…il primo è cancellare o modificare le norme che possono stravolgere la pianificazione urbanistica(4)  anche il Piano casa 2 aggira qualunque programmazione pubblica (PRG e tutto il resto) sottraendo scelte urbanistiche rilevanti alla valutazione dell’unico soggetto che dovrebbe avere voce in capitolo, cioè la pubblica amministrazione. In questo caso, nessun Comune, nessun Municipio potrà eccepire nel merito che un edificio utilizzato provvisoriamente come alloggio temporaneo (o clinica) – in qualunque luogo si trovi o quasi – possa ottenere il cambio di destinazione “in automatico”(5) con un regalo del 30% in più di cubatura. L’on. Storace solleva il dubbio che si tratti di un regalo a qualcuno in particolare. Noi non ci facciamo incantare dalle sue doti retoriche, dato che più che spezzare una lancia per il bene pubblico, verosimilmente è interessato a perorare le sue richieste di modifica, in particolare riguardo il   mutuo sociale.

Ma speriamo che qualcuno della maggioranza al governo ci dia delle spiegazioni. E magari che qualche giornalista si svegli dal torpore e ci dedichi un’inchiesta…

comma 17 piano casa

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(1) il testo dell’intervento è tratto dal sito della Regione Lazio > scarica il  testo integrale dell’intervento Intervento Storace Piano casa 10 settembre 2014

Nota bene: STORACE, come ha lui stesso ricordato, ha votato il Piano casa Polverini. Nel suo programma elettorale 2013 a proposito del Piano casa scriveva: (…) Stop al Piano Costruttori: la legge sul Piano Casa della Regione Lazio dovrà essere riformata eliminando la possibilità di applicarla in zona agricola, nei parchi, nelle parrocchie del centro storico, nelle cliniche private e nei capannoni industriali “in via di dismissione” > vai al programma elettorale di Storace per l’Urbanistica

(2) Pl 75 (all’esame dell’aula) comma 17 (riferito alle modifiche all’ art. 3 ter comma 4) in viola il testo aggiunto della Commissione Urbanistica nel 2014 al preesistente testo del Piano casa Polverini del 2011 – in nero]:

  1. Fermo restando quanto stabilito dal comma 1* sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale degli edifici adibiti a strutture sanitarie private che cessano l’attività sanitaria in conseguenza di quanto previsto nei piani regionali di rientro della rete ospedaliera o nel piano di rientro dal disavanzo sanitario, nonché di tutti i provvedimenti ad essi connessi. AGGIUNTO: Inoltre, ai sensi del comma1, sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale degli edifici adibiti ad alloggi temporanei per l’emergenza abitativa in forza di atti e contratti con la pubblica amministrazione, che alla data del 31 dicembre 2013 siamo dismessi o abbiano ricevuto lettera di disdetta, anche ai soli fini di ricontrattazione dei termini o che non possano più proseguire l’attività emergenziale per manifesta volontà dell’amministrazione in conseguenza di quanto previsto dal decreto legge 6 luglio 2012, n.95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario) convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135 nonché di tutti i provvedimenti delle stesse amministrazioni pubbliche ad esso connessi.

*Art. 3 ter (Interventi finalizzati al reperimento di alloggi a canone calmierato attraverso il cambiamento di destinazione duso da non residenziale a residenziale)

[NOTA BENE: L Articolo è stato inserito dall’articolo 5, comma 1 della legge regionale 13 agosto 2011, n.10 alla originale versione del “Piano Casa” della Giunta Marrazzo]

Comma 1. In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti o adottati nonché nei comuni sprovvisti di tali strumenti, sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale attraverso interventi di ristrutturazione edilizia, di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione, e di completamento, con ampliamento entro il limite del 30 per cento INSERITO della volumetria oppure della superficie utile esistente calcolata sulla quantità oggetto del cambio di destinazione d’uso nei limiti previsti dalla lettera c), previa acquisizione del titolo abilitativo di cui all’articolo 6, degli edifici o di parti degli edifici di cui all’articolo 2 aventi destinazione non residenziale, che siano dismessi o mai utilizzati alla data del 30 settembre 2010 SOSTITUITO CON 31 dicembre 2013 , ovvero che alla stessa data siano in corso di realizzazione e non siano ultimati e/o per i quali sia scaduto il titolo abilitativo edilizio ovvero, limitatamente agli edifici con destinazione d’uso direzionale, che siano anche in via di dismissione. Gli interventi di cui al presente comma sono consentiti nel rispetto delle seguenti condizioni: [continua] (6a) Alinea modificata dall’articolo 1, comma 6, lettera a), della legge regionale 6 agosto 2012, n. 12

(3) porteremo man mano alla conoscenza dei cittadini tutti gli aspetti, in dettaglio e in sintesi

(4)SCARICA IL TESTO INTEGRALE dell’intervento dell’Assessore Civita Piano casa intervento Civita 11 settembre 2014

(5) naturalmente se risponde ai requisiti generali stabiliti dalla legge regionale

scarica IL DOCUMENTO  dell’UNIONE INQUILINI PER IL PIANO CASA UNIONE INQUILINI di Roma Documento su Piano casa

RASSEGNA STAMPA SUI RESIDENCE PAGATI DAL COMUNE DI ROMA:

(dal sito del Comune, 26 maggio 2014) Casa, “piano per il sostegno abitativo”: stop ai residence, più aiuto ai disagiati

Roma, 26 maggio – Sistemazione adeguata per le famiglie particolarmente disagiate, grazie al Saat (Servizio Assistenza Alloggiativa Temporanea); buono casa; contributo all’affitto, da erogare attraverso i Municipi. Questi i capisaldi del “piano d’intervento per il sostegno abitativo” approvato dalla Giunta capitolina e presentato in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore alla Casa Daniele Ozzimo.

Cinquequotidiano 22 febbraio 2013 Residence ‘‘a peso d’oro’’, l’Unione Inquilini denuncia il ’’business’’ degli alloggi temporanei

scarica il dossier Inchiesta Unione Inquilini Roma, dossier residence.doc – Inchiesta_Unione_Inquilini_Roma_dossier_residence (senza data, probabilmente del 2011) in cui è riportato:Quanti sono i residence e di chi sono? A Roma i Residence sono 22 così suddivisi: 8 dell’Arciconfraternita che fa capo al Vaticano. I contratti dell’Arciconfraternita sono scaduti il 31 dicembre, il Comune li ha prorogati fino a marzo 2011 per consentire di emanare un nuovo bando.
1 di una Società la “Ten Immobiliare” che è di Totti ( si il calciatore) in via Tovaglieri
4 di società riconducibili all’imprenditore Pulcini ubicati in Via di Val Cannuta, via Montecarotto, vicolo del Casale Lumbroso, via di Valle Porcina. 2, attraverso intrecci di società che fanno capo alla famiglia Caporlingua e sono in via di Pietralata e via Campo Farnia. 1 di Stefano Caporicci, proprietario di Euronics, in via Vincenzo Tineo. 1 di Marco Fabio Marenghi Vasselli erede del conte Vasselli è in via CaltagironeGli altri residence sembra che appartengano a società con sedi in Lussemburgo, Inghilterra e Virgin Islands.Dei 14 contratti con privati i primi scadranno nel 2012, in due casi si arriva fino al 2015.
Sempre in riferimento ai contratti con privati dieci sono stati sottoscritti tra il 2006 e il 2008, quattro sono stati stipulati dalla Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alemanno

Corriere della sera 1o febbraio 2011 Il caso Bando con Veltroni, poi contratto 6+6 Residence Totti Case agli sfrattati per 857 mila euro Palazzo del Capitano affittato dal Comune La struttura L’ edificio si trova in via Tovaglieri, a Tor Tre Teste, a pochi passi dalle «Vele» di Richard Meier http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/10/Residence_Totti_Case_agli_sfrattati_co_10_110210001.shtml

Avviso agli sfrattati e agli sgomberati che finiscono nelle strutture del Comune di Roma: «È arrivato Franceschino!». Al secolo, Francesco Totti, capitano della Roma, protagonista degli spot della Vodafone, quelli dove gira con «l’ apetto» e raccoglie da terra i centesimi. Un campione dal cuore buono, autore di molte azioni di solidarietà – la maggior parte delle quali tenute nascoste a telecamere e media – e testimonial dell’ Unicef. L’ aiuto agli sfrattati, invece, è retribuito. E, a pagare, sono i cittadini romani: 857 mila euro l’ anno, per un contratto di 6 anni più 6 che somiglia ad un vitalizio. Dunque, fra quei pochi costruttori che gestiscono i residence in affitto e misteriose società con sede in Lussemburgo entrate in affari con il Campidoglio, c’ è anche lui, Totti. La società che fa capo al capitano della Roma e alla sua famiglia, «Immobiliare Ten», è proprietaria della struttura di via Tovaglieri, a Tor Tre Teste, a pochi passi dalle «Vele», la chiesa di periferia progettata dall’ archistar Richard Meier: la società di Totti, al Comune, costa 427.437 euro annui di locazione, 277 mila per i servizi, più 142 mila di Iva. Totale, 857.378 euro, come da contratto partito il primo gennaio 2009: durata 6 + 6, ma se l’ amministrazione non disdice 12 mesi prima della scadenza si va avanti ad oltranza. Amministratore unico dell’ Immobiliare Ten è Riccardo Totti, il fratello/manager del campione giallorosso, le quote sono tutte di proprietà della «Immobiliare dieci» che a sua volta è della «Number Ten»: società, quest’ ultima, dove compare lo stesso Riccardo, Francesco (che detiene la quasi totalità delle quote) e mamma Fiorella. Degli altri 12 residence, quattro (Val Cannuta, via Montecarotto, vicolo del Casale Lumbroso, via di Valle Porcina) sono di società riconducibili o in qualche maniera collegate alla famiglia Pulcini, l’ imprenditore de «Le Terrazze del presidente». Altri due (via Campo Farnia e via di Pietralata), sempre attraverso intrecci societari, fanno capo alla famiglia Caporlingua. Il residence di via Vincenzo Tineo è di Stefano Caporicci, proprietario di Euronics, quello di via Caltagirone appartiene a Marco Fabio Marenghi Vaselli, erede del Conte Vaselli. Il resto dei residence appartengono a fiduciarie in Lussemburgo, Gran Brategna, Virgin Islands dove certo la trasparenza non va per la maggiore. In questo contesto, c’ è la Immobiliare Ten della famiglia Totti. Che, nel 2007, partecipa ad un bando di gara pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale. Il Comune, guidato all’ epoca da Walter Veltroni istituisce una commissione interna al Dipartimento III e giudica idonea la struttura di via Tovaglieri. Solo il prezzo viene ritoccato: dai 1.280.851,38 più Iva richiesti dall’ Immobiliare Ten si scende a 857 mila. Il 12 febbraio 2008 Veltroni si dimette, il 21 – 9 giorni dopo – la direttrice del Dipartimento Luisa Zambrini autorizza, con determina dirigenziale n. 113, la stipula del contratto tra Comune e Totti: durata 6 + 6, 714 mila euro più Iva. Ma siamo in pieno cambio di colore politico, al Campidoglio, e – dopo le dimissioni di Veltroni – il 26 febbraio viene nominato il commissario Mario Morcone. Arrivato il centrodestra al Comune, si procede con la stipula del contratto, eseguita dall’ allora direttore del Dipartimento Raffaele Marra. A via Tovaglieri finiscono 35 famiglie, provenienti dall’ ex residence di via Appiani. In tutto, adesso, vicino alle «Vele» ci sono 96 persone: 2 mila euro al mese per famiglia, 744 euro a persona. Un bel po’ di monetine da un centesimo l’ una. Paolo Foschi Ernesto Menicucci RIPRODUZIONE RISERVATA

**** 33 Milioni è il costo complessivo – per il Comune di Roma – delle locazioni per i residence per l’ emergenza abitativa: 13 sono di proprietà di privati, altri 8 sono dell’ Arciconfraternita **** 2.137 Il costo medio per famiglia, nelle diverse strutture utilizzate per dare una casa temporanea a chi ha subito sgomberi, sfratti o è soggetto ad altre emergenze sociali **** 3,73 Milioni di euro è il prezzo più alto (tra locazione, servizi e iva) pagato dal Campidoglio per un residence: si tratta della struttura di via di Val Cannuta, proprietà della società Immobiliare Pollenza **** 35 Le famiglie ospitate nel residence di via Tovaglieri, quello della famiglia Totti. Una struttura che si trova a Tor Tre Teste, a pochi metri di distanza dalle «Vele» la chiesa progettata da Richard Meier

Foschi Paolo, Menicucci Ernesto

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