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A proposito della visita di Matteo Renzi a Corviale

di Maurizio Geusa

2017 V 2 - Renzi a CorvialeCome noto, Matteo Renzi, accompagnato dal Ministro degli Interni Marco Minniti, si è recato a Corviale il 26 aprile scorso pochi giorni prima del voto per la scelta del segretario del Partito Democratico.

La vicenda è già stata commentata su queste pagine “Le periferie non sono carne da spot”, Ma l’occasione si presta per una riflessione più estesa su partiti, associazioni e comitati locali.

L’argomento è affrontato nel recente saggio di Maria Cristina Antonucci e Alessandro Fiorenza “Democrazia dal basso – cittadini organizzati a Roma e nel Lazio” (Gangemi editore 125 pagine € 20,00.)

2017 V 2 democrazia dal basso001Gli stessi autori rilevano come:

“L’insorgere di una pluralità di nuovi autori collettivi, movimenti urbani, associazioni e comitati, con la relativa capacità di inserirsi in modo attivo all’interno dell’agenda delle politiche pubbliche dei sistemi locali, induce una riflessione sul superamento dei tradizionali corpi intermedi presenti sul territorio (partiti, sedi locali di realtà associative nazionali) e impone un’analisi circa la natura, il ruolo e gli obiettivi che tal nuovi soggetti possono interpretare nel contesto della democrazia partecipativa locale.”

Il saggio si sofferma sull’analisi di diverse realtà associative locali (Retake Roma, Associazione abitanti del centro storico di Roma, Stop I-60, Comitato Malagrotta, 2017 V 2 democrazia dal basso002Presidio Valle Galeria si rifiuta, Cittadini liberi della Valle Galeria, Massimina.it) di cui esamina le caratteristiche, gli strumenti operativi e i risultati raggiunti.

Senza entrare nel dettaglio del contributo di conoscenza portato dal testo sulle nuove forme di rappresentanza e quindi sulle nuove forme di democrazia sembra stimolante la proposta finale degli stessi autori:“Per quanto riguarda il ruolo dei partiti nei confronti dei comitati nel sistema politico locale, sembrerebbe utile, a chi scrive, individuare formati di coordinamento tra le due tipologie di soggetti collettivi, in grado di aprire nuove strade tanto per i cittadini quanto per le organizzazioni. …. I Partiti potrebbero beneficiare della capacità dei gruppi associativi di leggere il territorio e gli interessi reali della comunità, mentre i comitati potrebbero avvalersi delle strutture fisiche e di risorse politiche dei partiti.”

Partiti e associazioni sono del resto costituiti sempre dalla stessa materia prima di cittadini, che sentono il bisogno di esprimere le proprie istanze in modi non riconducibili a quelli strutturati del partito politico.

Ma i partiti rimangono centrali per la rappresentanza e per guida politica, quindi, ne deriva la necessità di rivederne la forma assumendo da associazioni e comitati la capacità di definire obiettivi circoscritti e puntuali e pertanto unificanti.

Dal superamento della forma partito, come siamo abituati a conoscere, discende l’importanza di trovare nuovi formati di rappresentanza politica in cui le sono le istanze locali, quelle veicolate dalle associazioni, che diventano elemento non accessorio e complementare ma strutturale della rappresentanza politica.

Ben vengano dunque le contaminazioni fra modalità di partecipazione democratica alla vita pubblica se aiutano ad appassionarci.

Maurizio Geusa

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