SCHEDA SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO
cura del Coordinamento Residenti Città Storica
La U.O. TUTELA DAGLI INQUINAMENTI Ufficio Programmazione, Pianificazione e Gestione Acustica
del Dipartimento Tutela Ambiente, diretta dall’ing. Guido Carati, sta elaborando un regolamento di prevenzione e gestione dell’inquinamento acustico, strumento che il Comune di Roma non ha mai avuto essendo dotato solo di un piano di zonizzazione acustica. Finora non è stata tenuta in alcun conto la bozza di delibera di iniziativa popolare consegnata dal Coordinamento Residenti Città Storica all’Ufficio del Sindaco nell’agosto 2014, corredata da circa seimila firme valide di cittadini. Quella bozza è stata formalmente superata da una serie di innovazioni normative nazionali nel frattempo intervenute e, non essendo emendabile in quanto delibera di iniziativa popolare, può solo essere trasformata in delibera di iniziativa consiliare. Questo passaggio però non può che avvenire con il concorso delle associazioni raccolte intorno al CRCS che hanno scritto la prima delibera con il concorso di un ingegnere acustico e che hanno raccolto le firme nei banchetti in strada per tre mesi. E’ giusto e necessario adeguare il testo alla nuova normativa ma occorre salvare alcuni imprescindibili principi come quelli legati alle deroghe ed ai piani di risanamento acustico.
In tema di inquinamento acustico l’operato delle amministrazioni cittadine che si sono succedute dal 2002 e fino ad oggi, è stato del tutto insufficiente e non ha scusanti.
Allo stato attuale mancano del tutto:
– i piani comunali di risanamento acustico previsti dalla Legge Quadro 447/95 e dal Piano di Zonizzazione Acustica di cui alla delibera C.C. 60/2002;
– la mappatura acustica e le mappe acustiche strategiche previste dal DLgs.vo 194/2005 (con Delibera n.663/2007 la Giunta della Regione Lazio ha indicato il Comune di Roma come ente delegato agli adempimenti previsti dal DLgs.vo 194/2005 e dalla Direttiva Comunitaria del 2004);
– i piani d’azione conseguenti della mappatura pure previsti dal DLgs.vo 194/2005;
– i piani e le azioni per il monitoraggio dei livelli di inquinamento acustico;
– l’aggiornamento dello strumento attuativo della Zonizzazione Acustica;
– le norme, i procedimenti e le sanzioni, a livello comunale, per il governo del rumore ambientale, per la prevenzione dell’inquinamento acustico e per la repressione dei fenomeni dannosi.
Ed in particolare, è proprio la mancata redazione ed adozione dei piani d’azione e di quanto altro previsto dalla Direttiva Comunitaria 2002/49/CE e dal DLgs.vo 194/2005, che ha determinato l’apertura di un procedimento d’infrazione presso la UE (articoli 258 e 260 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea – art. 14, lett. c, della legge 24 dicembre 2012, n. 234) n.2022/2013 del 24.04.2013.
La Legge 447/95, art.7, prevede l’obbligo di redazione ed adozione dei Piani di Risanamento acustico, laddove si constati il superamento dei valori di attenzione. Ad oggi il Comune di Roma si è dotato unicamente di una Zonizzazione Acustica ma non di un Regolamento con Mappe Acustiche, Piani di azione, Monitoraggi dei livelli di inquinamento acustico e Piani di Risanamento acustico.
Proprio per contribuire a sopperire a tale grave situazione, ed evitare sanzioni da parte della Comunità Europea, ilCoordinamento Residenti Città Storica (CRCS), che raggruppa varie associazioni attive nella Città Storica di Roma, propose una bozza di delibera di Iniziativa Popolare finalizzata all’ottenimento di un Regolamento Acustico per la città di Roma. Tale stesura è stato frutto di un lungo e riflettuto lavoro e della collaborazione di esperti nel settore. Tale Regolamento è stato presentato come delibera di iniziativa popolare, ed il 1° agosto 2014 sono state depositate quasi settemila firme di cui 5987 valide.
Il CRCS, dopo varie richieste di incontro con l’assessore Montanari, è stato invitato a partecipare nel mese di giugno 2017 ad una Commissione Ambiente presieduta dal consigliere Daniele Diaco (M5S) dove l’ing. Carati ha illustrato le variazioni normative nazionali in materia di acustica. Il CRCS chiese in quell’occasione di partecipare ad un tavolo di lavoro specifico dove si potesse leggere il nuovo testo del regolamento ed intervenire per salvare i principi contenuti nella prima bozza di delibera di iniziativa popolare. Da quel momento è stato rimandato più volte incontro con l’assessore Montanari fino all’ultima comunicazione che convoca le rappresentanze dei cittadini per il 18 luglio. I cittadini e le associazioni avevano chiesto un tavolo di lavoro per fissare nel nuovo testo di delibera consiliare dei punti irrinunciabili, oltre l’incontro con l’assessore alla quale sarà formalizzata questa richiesta. Il rischio è che ci si ritrovi davanti ad una bozza di delibera che seguirà il suo corso senza l’intervento di quella parte di cittadini attivi ed esperti che per anni hanno seguito la questione, redatto un testo, raccolto le firme.
E questo sarebbe l’esatto opposto della partecipazione popolare in quanto anche una delibera di iniziativa popolare verrebbe largamente ignorata. Si spera che questo non avvenga.