Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici: l’igiene urbana a Roma
Autore : Redazione
da Il settore di igiene urbana a Roma a cura dell’Agenzia per il controllo dei servizi pubblici
Pubblichiamo l’indagine dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei ss pp ll di Roma Capitale sull’igiene urbana, basata sull’analisi di indicatori qualitativi, quantitativi ed economici, mettendo a confronto la qualità erogata con la qualità percepita, in uno dei settori, la raccolta dei rifiuti e il decoro urbano, in cui l’insoddisfazione dei cittadini più raggiunge il picco negativo. L’analisi rileva alcuni indizi positivi che aprono per il futuro a possibili soluzioni e miglioramenti, ma individua molte criticità da rimuovere al più presto, a partire da resoconti più trasparenti e dettagliati del servizio e degli investimenti.. Con una conclusione che vede l’Agenzia, in ottemperanza alla sua funzione di supporto tecno-conoscitivo all’Amministrazione Capitolina, avanzare alcune proposte per il miglioramento del servizio. (AMBM)
FOCUS sull’IGIENE URBANA
(comunicato dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei ss pp ll di Roma Capitale del 9 aprile 2018)
Luci, ombre e proposte
L’Agenzia per il controllo e la qualità dei ss pp ll di Roma Capitale ha concluso i lavori del Focus sull’igiene urbana a Roma e ha pubblicato i dati di questa indagine sullo stato dell’arte della raccolta dei rifiuti e del decoro urbano, basati sull’analisi di indicatori qualitativi, quantitativi ed economici. Ne emerge un quadro fatto di luci e ombre, sul cui sfondo una popolazione trasversalmente scontenta esprime giudizi non lusinghieri e non riesce ancora a percepire i primi positivi segnali di cambiamento: come la diminuzione delle tariffe dopo tredici anni di aumenti, il miglioramento di alcuni indicatori e l’avvio di un nuovo processo di raccolta (il cui esito, attualmente, non è ancora apprezzabile, in assenza dell’indicazione dei modi e dei costi della sperimentazione).
I dati del monitoraggio: qualità percepita e qualità erogata
La valutazione che i romani danno alla qualità del servizio di igiene urbana fornita da Ama (qualità percepita) è ancora al di sotto degli standard. Il voto più alto, in una scala da uno a dieci, è quello dato ai centri di raccolta 5,71; 5,05 va al contact center di Ama (nonostante il gestore abbia rispettato gli standard e risponda a quasi tutte le chiamate in molto meno di due minuti); 4,84 alla raccolta porta a porta; 4,05 alla raccolta stradale. Le valutazioni più basse vanno alla pulizia di strade e marciapiedi (3,51), all’igiene intorno ai cassonetti (3,19) e alla scarsa presenza dei cestini (3,17). Sul fronte della qualità erogata (la qualità raggiunta dall’azienda rispetto agli obiettivi del contratto di servizio) l’indagine ha rilevato che la maggior parte degli obiettivi contrattuali non sono stati raggiunti. Il 69% delle vie di Roma risulta sufficientemente pulito, infatti, a fronte dell’obiettivo del 91%. Simile a questo andamento quello del decoro intorno ai cassonetti, sufficiente nel 65% dei casi rispetto a uno standard dell’86%. Largamente positivi, invece, i dati sulla funzionalità e la fruibilità dei cassonetti. Riguardo alla funzionalità, quelli dedicati alla raccolta di carta, plastica-metallo e organico, con standard del 95%, 98% e 99%, superano persino l’obiettivo stabilito dal contratto, 87% (figura 17). Riguardo alla fruibilità, i contenitori per vetro e organico hanno superato gli obiettivi, mentre quelli che raccolgono plastica-metallo e carta sono rimasti al di sotto degli standard. I cassonetti della carta, ad esempio, sono fermi al 74%, rispetto al previsto 91%, anche a causa dell’incremento del commercio on line, che implica un aumento dell’uso di materiali da imballaggio (figura 17).
La raccolta porta a porta nel quartiere ebraico
Un capitolo a parte dell’indagine è dedicato al quartiere ebraico del I municipio dove, da novembre 2017, è stata avviata la sperimentazione del nuovo modello di raccolta porta a porta, basato sull’utilizzo di sacchi personalizzati. Secondo i dati forniti da Ama, i risultati della raccolta differenziata avrebbero sfiorato l’86%, (circa il doppio della media cittadina), i risultati sul decoro urbano, tuttavia, non sempre hanno raggiunto gli standard del contratto di servizio anche se sono tutti al di sopra della media degli altri quartieri romani. Per la pulizia stradale, ad esempio, il livello arriva al 77%, l’obiettivo 2018 era il 92%. Per il decoro dei cestini si giunge al 90%, l’obiettivo era il 94%. Secondo il piano industriale 2018, il format del quartiere ebraico verrà implementato anche nei quartieri San Lorenzo e Trastevere. Poi sarà la volta del VI e del X municipio (Ostia) anche se non è ancora stato comunicato quando e con quali modalità la sperimentazione del modello porta a porta (articolato in: domiciliare individuale e condominiale, cassonetti intelligenti fruibili con tessera e domus ecologiche) potrà essere esportato in zone della città dalle caratteristiche socio-urbanistiche più difficili e più complesse.
Analisi dei costi e delle tariffe
Dopo tredici anni di continui aumenti del costo del servizio sull’igiene urbana, cui non sono seguiti miglioramenti della qualità erogata e percepita, il biennio 2017-2018 ha segnato una diminuzione di circa l’1,5%, che ha rinforzato una prima flessione della Tari, già avviata dal 2015 (-5% nel triennio) grazie anche all’attività di recupero dell’evasione. Nonostante questa tendenza, la tariffa romana rimane tuttavia la seconda più alta tra le grandi città italiane (figura 12).
In controtendenza rispetto al recente passato risulta anche il nuovo approccio alla raccolta differenziata. Con l’estensione del sistema porta a porta e l’applicazione della tariffa puntuale, che è stato programmato senza incrementare i preventivi di spesa e, almeno apparentemente, liberando risorse per la pulizia delle strade (settore che sta vivendo la maggiore fase di criticità soprattutto dopo i tagli di spesa avvenuti dal 2011). Se le previsioni verranno rispettate, il costo unitario della raccolta differenziata, salito nettamente al di sopra delle medie nazionali dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, dovrebbe tornare a diminuire, grazie ad una razionalizzazione dei giri di raccolta e, in prospettiva, rinforzando il sistema impiantistico di trattamento delle differenziate che negli ultimi anni non ha consentito alla capitale di ottenere tutti i ricavi potenziali delle frazioni riciclabili. Un altro punto critico nell’analisi dei costi del servizio riguarda la voce costi comuni che sono aumentati di 50 milioni, con un’incidenza, rispetto al costo totale passata dal 13% del 2012 al 18% del 2018. Un tale ritmo di crescita, e un tale aumento dell’incidenza, desta qualche perplessità sul piano della trasparenza di un servizio pubblico totalmente finanziato dai cittadini.
Produzione e smaltimento dei rifiuti, ovvero la questione degli impianti
Dal 2010 ad oggi la produzione dei rifiuti è diminuita dell’8,3%. Un dato positivo che conferma l’inversione di tendenza anche se Roma paga ancora l’inadeguatezza dei suoi impianti per il trattamento dei rifiuti. Inadeguatezza che finisce per riflettersi sia sul costo che sull’efficienza del servizio. Per far fronte a queste necessità, nel 2018 Ama ha presentato alla Regione Lazio i progetti per realizzare due nuovi impianti di compostaggio della frazione organica, oggi la più rilevante delle differenziate romane che viene spedita quasi completamente nel nord Italia, con ingenti costi economici ed ambientali. Se i progetti saranno approvati e realizzati, si tratterà dei primi impianti di trattamento dei rifiuti realizzati a Roma dal 2008.
Pulizia e decoro: l’organizzazione di Ama e la responsabilità dei romani
Le rilevazioni sull’igiene urbana dimostrano che alcuni aspetti della pulizia di strade e marciapiedi dipendono dal comportamento dei cittadini e dei city user. A Milano e Torino la pulizia dei marciapiedi è di esclusiva competenza dei privati, a Roma, invece, è l’amministrazione comunale che, attraverso Ama, svolge anche questo compito ma senza la collaborazione di una parte degli utenti che, nella totale certezza della loro impunità, lasciano rifiuti ed escrementi animali sul suolo pubblico. Questa prassi di decennale e totale tolleranza ha contribuito a creare un’area grigia e incontrollata in cui è difficile distinguere tra le responsabilità del gestore e le responsabilità dei cittadini. Esiste un regolamento rifiuti (DCC 105/2005) che fissa obblighi, divieti e sanzioni per la pulizia della città e il conferimento dei rifiuti. Tuttavia, le multe ai cittadini vengono applicate praticamente solo per la composizione della raccolta porta a porta (violazione regolamento rifiuti) o per il parcheggio delle auto davanti ai cassonetti (violazione codice della strada).
Tari. Come recuperare l’evasione
La mappatura delle utenze, avviata dalla società Ama per la progettazione della nuova raccolta dei rifiuti nel VI e nel X municipio, ha portato all’individuazione di circa 54mila utenze fantasma. Questo fenomeno di evasione è dovuto soprattutto alla difficoltà di confrontare i dati della popolazione residente a Roma con le utenze Tari effettivamente registrate, la banca dati dell’anagrafe con la banca dati dell’Ama. La rimozione di questo ostacolo dovrebbe costituire il primo punto di partenza per impostare un’efficace strategia contro l’evasione e stabilire modalità certe nell’individuazione di tutte le utenze.
scarica il Focus Il settore di igiene urbana a Roma – marzo 2018(1)
I dati del Focus sull’igiene urbana a Roma sono disponibili in www.agenzia.roma.it
da Il settore di igiene urbana a Roma a cura dell’Agenzia per il controllo dei servizi pubblici