Ambulanti: l’on. Di Maio risponde a Carteinregola
Autore : Redazione
Pubblichiamo la risposta dell’on. Di Maio, candidato Presidente del Consiglio del Movimento Cinque Stelle, a un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 14 dicembre* a firma della Presidente di Carteinregola, a proposito di quanto affermato da Di Maio al convegno degli ambulanti a Venezia il 3 dicembre (> Vai alla pagina con il video e una sintesi). Nei prossimi giorni invieremo le nostre “contro osservazioni”, ma lo ringraziamo fin d’ora per averci risposto, augurandoci che sul tema si possa aprire uno spazio di dibattito che vada oltra le polemiche e si basi sui fatti e sui dati (AMBM)
* Da Il Fatto Quotidiano 14 dicembre 2017
Mentre con l’Associazione Carteinregola festeggiamo la prossima conclusione dell’iter del nuovo Regolamento per gli impianti sportivi comunali, portato coraggiosamente avanti dalla maggioranza pentastellata della Capitale, che fissa finalmente regole certe e controlli stringenti per i gestori di questo importante patrimonio comunale, giunge come una doccia fredda il discorso del leader nazionale Luigi Di Maio all’Assemblea degli ambulanti a Venezia, indetta per protestare contro la direttiva europea “Bolkestein” che prevede una riassegnazione di tutte le concessioni di suolo pubblico attraverso delle gare di evidenza pubblica. Di Maio infatti promette alla categoria di cancellare la direttiva nei primi cento giorni del suo eventuale Governo. E paradossalmente lo fa in nome di una politica “al servizio dei cittadini e non delle lobbies”.
Eppure proprio le regole della Bolkestein e del nuovo Codice dei contratti sono una garanzia di trasparenza e di democrazia, contro l’opacità delle promesse e dei favori, che soprattutto nella Capitale, da troppo tempo condiziona ogni aspetto che riguardi l’assegnazione di beni pubblici. Le piazze, le strade e i marciapiedi, come i locali di proprietà pubblica, gli impianti sportivi comunali, le spiagge e molto altro, sono un patrimonio di tutti, che deve essere gestito nell’interesse generale e assegnato ai privati con criteri che li rendano accessibili a quanti legittimamente possono aspirarvi, compresi i tanti esclusi a causa di assegnazioni e proroghe che premiano le rendite di posizione. E va ricordato che, quando si parla di ambulanti, non ci si riferisce soltanto alle piccole attività in proprio o con la famiglia ma a quella grossissima fetta della categoria – almeno a Roma – costituita da veri e propri imprenditori che possiedono numerose licenze per banchi che danno in gestione a dipendenti o subaffittano a terzi.
E a questo punto viene la netta sensazione che il rispetto delle regole e della legalità, tanto propagandate da un MoVimento nato come riscossa dei cittadini per bene, stia progressivamente virando verso la solita palude degli interessi particolari. Mesto segnale della mutazione genetica che subiscono tanti movimenti quando, conquistato un posto di rilievo sulla ribalta politica, finiscono con il mettere davanti a tutto il raccolto elettorale e il consenso delle corporazioni di turno, anche quando cozzano con i più generali interessi di tutti i cittadini.
Del resto l’appello alle regole, non solo per il MoVimento, va sempre a corrente alternata: obblighi per gli altri, eccezioni per se stessi. Come Vittorio Gassman nell’episodio “La strada è di tutti” nel film I Mostri di Dino Risi, che applicava le regole a seconda che vestisse i panni del pedone o dell’automobilista.
Anna Maria Bianchi Presidente dell’Associazione Carteinregola