ATAC, un patrimonio pubblico a rischio
Autore : Redazione
Mappa patrimonio ATAC da La ricchezza dell’ATAC Università degli Studi Roma Tre LABIC Laboratorio ABItare la Città contemporanea
di Maurizio Geusa
C’era una volta un’Azienda dei Tram e degli Autobus del Comune, che tanti, ma tanti anni fa, iniziò ad indebitarsi. Per trovare risorse economiche, cos’altro di meglio se non pensare a vendere il proprio patrimonio immobiliare? Correvano gli ultimi anni del secolo scorso, quando, Rutelli Sindaco, cominciarono le prime valutazioni economiche sul patrimonio immobiliare delle Aziende di trasporto sia del Comune che della Regione.
Sono quindi circa 20 anni che il tema torna periodicamente di attualità quando si tratta di chiudere i bilanci del trasporto pubblico perennemente in perdita. Eppure, in questi anni, qualcosa si è mosso.
Dal 2000, la Rimessa di Via Flaminia è stata concessa in uso all’Associazione “Museo dei bambini”.
La rimessa ex STEFER di via Appia è diventata un Centro Commerciale. La Rimessa ATAC di Lega Lombarda è stata effettivamente venduta con un programma riqualificazione urbanistica denominato “La Città del Sole” progettato dallo Studio Labics attraverso un Concorso di Architettura. Per chi fosse interessato a maggiori dettagli suggeriamo il sito http://www.archidiap.com/opera/citta-del-sole/.
Nella vicenda del Patrimonio ATAC un punto di svolta è rappresentato dagli anni dell’amministrazione Alemanno. Infatti, nel 2008 era stato approvato il nuovo Piano regolatore Generale che dettava le regole per la trasformazione del patrimonio dismesso delle aziende di trasporto. Di conseguenza la nuova Amministrazione, in coerenza con le previsioni del PRG, portò all’approvazione dell’Assemblea Capitolina la Deliberazione n. 39 del 24/25 giugno 2011 con cui si decideva:
- di autorizzare la vendita di una serie di immobili minori (S.S.E. Nomentana” in Viale del Policlinico; “S.S.E. San Paolo” in Via della Piramide Cestia; – Area “Cave Ardeatine” in Via delle Cave Ardeatine; “S.S.E. Etiopia” ed area connessa in Viale Etiopia; – Uffici in Via Tuscolana n. 178 e Via Tuscolana n. 171/173;
- di approvare il “Programma generale per la riconversione funzionale degli immobili non strumentali al Trasporto Pubblico Locale previsti dal Piano Pluriennale 2009- 2020 di ATAC Patrimonio S.r.l.” ai sensi dell’art. 84 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG composto dalle seguenti aree e rimesse:
– Complesso immobiliare ex rimessa “San Paolo” (Via Alessandro Severo);
– Complesso immobiliare ex rimessa “Vittoria” (P.zza Bainsizza, Via Monte Santo, Viale Angelico, Viale Carso, Via Monte Nero);
– Complesso immobiliare ex rimessa “Piazza Ragusa” (P.zza Ragusa, Via Verbania, Via Tuscolana, Via dei Rogazionisti);
– Area “Cardinal De Luca” (Via Cardinal De Luca);
– Area “Garbatella” (Via Libetta – Via Argonauti);
– Area “Centro Carni” (Via Severini);
– Area “Acilia” (Viale Enrico Ortolani)
- di stabilire che, il Programma di interventi per ciascun immobile, sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Capitolina, previo espletamento della procedura di informazione e consultazione della cittadinanza, con procedure concorsuali e trasparenti finalizzate ad assicurare la migliore qualità architettonica degli stessi con particolare attenzione alle aree e agli spazi pubblici non interessati dall’edificato.
Sulla base di tale impostazione venne predisposto il primo “Programma unitario di valorizzazione territoriale relativo all’ex Rimessa Vittoria”, il complesso di Piazza Bainsizza a Prati, ancora visionabile e consultabile sul sito istituzionale http://www.urbanistica.comune.roma.it/ex-rimessa-vittoria.html
Correva l’anno 2012 e il Programma di trasformazione della Rimessa Vittoria a piazza Bainsizza non venne mai approvato*.
Con il Sindaco Marino l’argomento è stato ripreso relativamente a quella che appariva come un’area meno problematica, ovvero l’area libera adiacente la Rimessa di Acilia, che avrebbe potuto costituire un nodo di servizi integrato con la erigenda stazione di Acilia Sud (altra storia triste di lavori interrotti).
Il 10 dicembre 2014 si avvia il processo partecipativo per “Programma unitario di valorizzazione territoriale Acilia area ATAC” ancora visionabile e consultabile sul sito istituzionale http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-acilia-atac.html
Ma anche questo secondo Programma non raggiunge l’obiettivo di essere approvato.
Fin qui una sintetica ricostruzione dei fatti e una sitografia essenziale per chi volesse approfondire i contenuti dei Progetti. Ma il tempo trascorso e il rincorrersi delle notizie sulla stampa di questi giorni richiedono qualche considerazione.
Il patrimonio delle Rimesse sicuramente possiede un valore economico cui si deve sommare un valore strategico per la riqualificazione di vasti settori della città. Infatti si tratta di grandi spazi pubblici e per di più localizzati in contesti urbani carenti di verde e servizi pubblici.
Quindi, in questi anni abbiamo assistito al confronto fra le attese di ATAC di spuntare il massimo profitto dalla vendita e le aspettative dei cittadini di vedere risarcite le carenze di verde e servizi pubblici.
La ricerca dell’equilibrio si è dimostrata assai complicata e di conseguenza poco attraente per i rappresentanti politici, che su temi di questo genere difficilmente avrebbero accresciuto il loro consenso e la loro base elettorale.
Ma la “valorizzazione” di un patrimonio così rilevante, inserito in un tessuto urbano spesso densamente abitato, richiederebbe un approccio articolato, che risponda alla complessità degli aspetti da affrontare con i tempi necessari a una riflessione collettiva e a un’ampia partecipazione dei cittadini
Ora al contrario, con l’incalzare dell’emergenza debitoria l’argomento scivola dalle scrivanie tecnico-politiche verso le aule dei tribunali, quindi, si individua un percorso di alienazione estraneo ai processi di partecipazione pubblica alle trasformazioni urbanistiche, che rende inevitabile quanto fino a poco tempo fa era considerato deprecabile.
In altre parole, l’argomento del Bilancio ATAC è stato oggetto di richiesta di Concordato preventivo, quindi messo nelle mani della Magistratura e dei creditori. Pertanto si aprono percorsi e scenari poco prevedibili. Infatti, si potrebbe procedere alla vendita del Patrimonio proprio nell’ambito del concordato con i creditori (1).
In questo senso, la recente Memoria di Giunta, di cui per altro si conosce solo la notizia apparsa sul sito istituzionale (2), conferma la volontà di consentire la vendita con le attuali destinazioni e senza varianti urbanistiche (3).
C’è però una bella differenza tra vendere a privati immobili in cattivo stato, con le cubature originarie e ancora destinati a servizi, rispetto a vendere gli stessi immobili dopo l’approvazione di una variante urbanistica che li trasforma in potenziali appartamenti, centri commerciali etc, aggiungendo i premi di cubatura previsti dalle recenti normative per la “rigenerazione urbana”, che consente, con la demolizione e la ricostruzione, di moltiplicare il valore immobiliare.
La mancata partecipazione civica è quindi solo uno degli aspetti preoccupanti dell’operazione. Il rischio è che si accantoni qualsiasi riflessione sulle esigenze dei quartieri a favore della sola esigenza immediata di liquidità, vendendo con la destinazione attuale lasciando poi il “plus valore” ricavabile nel cambi di destinazione da “servizi” a residenze, uffici e attività commerciali ai futuri proprietari.
Tuttavia, a fronte dell’inerzia dell’Amministrazione è ripartita la mobilitazione dei cittadini, che da anni lavorano con impegno a progetti partecipati che inseriscono funzioni private in una più articolata prospettiva pubblica. E’ il caso della ex Rimessa di Piazza Ragusa (4) o della ex Rimessa Vittoria di Piazza Bainsizza (5) esperienze virtuose che hanno visto i cittadini mettere a punto ipotesi di trasformazione sostenibile da cui sarà bene ripartire per valutare i futuri sviluppi.
Maurizio Geusa
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
VEDI ANCHE:
LO STUDIO “LA RICCHEZZA DELL’ATAC” a cura di Università degli Studi Roma Tre LABIC Laboratorio ABItare la Città contemporanea labic@uniroma3.it – Università degli Studi Roma Tre DIPSU Dipartimento di Studi Urbani dipsu@uniroma3.it SCARICA la-ricchezza-dellatac-rapporto-di-ricerca
Alienazione immobili ATAC: la petizione per la rimessa di Piazza Bainsizza Mentre apprendiamo dell’approvazione di una Memoria di Giunta per l’alienazione degli immobili ATAC*, pubblichiamo la petizione per la rimessa ATAC di Piazza Bainsizza diffusa e sottoscritta da numerose Associazioni e Comitati tra cui Carteinregola, diretta alla Sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, Al Presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, Ai Capigruppo dell’Assemblea Capitolina.(> leggi tutto)
(1) La delibera con la quale si autorizza Atac a procedere alla presentazione del piano industriale che completa la domanda di concordato in Tribunale è stata approvata dall’Assemblea capitolina con 27 voti favorevoli lo scorso 24 gennaio. La proposta concordataria non è stata portata a conoscenza dei cittadini e nemmeno die consiglieri, visto che, come ha dichiarato l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti “La proposta concordataria, ossia l’accordo che il debitore fa in sede di Tribunale può essere resa pubblica dopo il deposito presso la Cancelleria del Tribunale” e quindi “quel documento viene emesso, approvato ed è sotto la responsabilità del cda Atac, non riguarda il socio, invece la parte relativa al piano industriale è competenza del socio. È solo quell’aspetto li’ che la Cancelleria prevede di depositare in primis davanti al Tribunale dinanzi al notaio”. (Roma Today 24 gennaio 2017)
(2) il 27 gennaio Carteinregola ha scritto al Segretariato e alla Sindaca chiedendo la pubblicazione della Memoria, che è stata approvata dalla Giunta il 3 gennaio e quella data, non era ancora stata inserita nell’albo pretorio (la pubblicazione delle Memorie di Giunta è stata introdotta da circa un anno dall’attuale Amministrazione)
(3) dal sito del Comune 3 gennaio 2018 https://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1892653
Atac, la Giunta approva memoria per alienazione immobili
La Giunta capitolina ha approvato una memoria che dà mandato al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, in sinergia con il Dipartimento Mobilità e Trasporti, di consentire l’alienazione di complessi immobiliari di proprietà di Atac Spa, mantenendo l’attuale destinazione urbanistica e privilegiandone la vocazione a servizi pubblici urbani.
“Proseguire nel risanamento aziendale – spiega in una nota del Campidoglio- anche attraverso misure che mirino a liberare risorse per gli investimenti. L’Amministrazione capitolina continua a lavorare avendo come obiettivo la tutela del servizio di trasporto pubblico avviata con determinazione, in accordo con l’Azienda Atac, attraverso la decisione di procedere alla richiesta di concordato in continuità aziendale. I complessi – prosegue la nota – sono le ex rimesse “Vittoria” di Piazza Bainsizza), “San Paolo” di Via Alessandro Severo, “Piazza Ragusa”, l’area Garbatella di Via Libetta, l’area Centro Carni di Via Severini, e le rimesse “Portonaccio” di Via di Portonaccio e “Trastevere” di Viale delle Mura Portuensi”.
(4) sulla Rimessa di via Ragusa è in preparazione una scheda del progetto dei cittadini
(5)
> vai alla storia della Rimessa Atac Vittoria e partecipazione dei cittadini a cura di Ass. Progettazione Sostenibile Partecipata
> vai alla scheda con al cronistoria della vicenda del Deposito ATAC Bainsizza