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Campidoglio, si ricomincia. Dalla Giunta.

Apprendiamo dal sito di Roma Capitale che la nuova Assemblea Capitolina si riunirà giovedì 4 novembre dalle ore 14.30 alle ore 21.30 con, all’Ordine del Giorno, l’esame della condizione dei consiglieri eletti e di eventuali surroghe (1), l’elezione del Presidente dell’Assemblea Capitolina, dei due vice presidenti e dei due consiglieri segretari, ma soprattutto il giuramento del nuovo Sindaco Roberto Gualtieri e la comunicazione dei componenti della sua Giunta, cioè gli assessori e le assessore – si spera di pari numero – che insieme a lui dovrebbero amministrare la Capitale per i prossimi 5 anni. Finalmente si conosceranno quindi le scelte più importanti del nuovo Sindaco, mettendo fine al quotidiano totoassessori che i giornali rilanciano dalla vittoria di Gualtieri al ballottaggio e anche prima. Un tourbillon di ipotesi, e non si sa mai se i nomi che vengono ventilati siano effettivamente nella rosa dei papabili o se si tratti di candidati da bruciare sul nascere. In tutto questo ci sono alcuni aspetti a cui siamo talmente abituati che non ci facciamo neanche più caso, ma che invece non dovrebbero essere dati per scontati.

Il primo: perchè nei commenti di giornalisti e politici si ipotizza quasi un obbligo, da parte del Sindaco, di nominare qualcuno che sia stato eletto, e con molti voti? Senza voler mettere in dubbio il valore dei consiglieri che hanno raccolto migliaia di preferenze, non è detto che abbiano le caratteristiche, le competenze e le esperienze adatte a ricoprire il ruolo di assessore per un qualsiasi assessorato. Anche perchè il più alto numero di preferenze raccolte nel campo della coalizione vincente del centrosinistra spazia dai 7000 ai 3800 voti (2), su un totale di 1.151.950 votanti (e di 2.359.248 di aventi diritto al voto) (3). Giusto valorizzare chi ha visto premiare il suo impegno da un forte consenso, ma forse è meglio privilegiare la logica istituzionale dell’Assemblea Capitolina.

Il secondo: fermo restando che è a discrezione del Sindaco e della sua maggioranza individuare i soggetti con i quali dovrà collaborare per 5 anni, ci si chiede che rapporto ci sia tra il suo Programma – sulla base del quale, almeno teoricamente, i cittadini lo hanno votato – e la scelta delle persone che dovranno, come si usa dire ultimamente, “metterlo a terra”. Sarebbe interessante conoscere gli artefici dei programmi di Gualtieri su mobilità, sociale, urbanistica, ambiente, bilancio ecc. perchè, a noi semplici cittadini, sembra la cosa più naturale e ragionevole del mondo che il futuro Sindaco chiami a sè nell’avventura del Campidoglio persone già “scritturate”per l’elaborazione di quanto si andava promettendo ai cittadini.

Il terzo: è possibile che venga chiamata all’impegno di Assessore/a della Capitale una persona che non si è mai occupata o si è occupata solo superficialmente della materia di cui dovrà farsi carico? Certamente devono essere distinti il ruolo politico – l’assessore che dà la linea – dal ruolo amministrativo – il dirigente/tecnico che conosce a fondo il campo in cui opera. Tuttavia abbiamo avuto modo di vedere – ad esempio nel pluriennale sforzo del Coordinamento per il Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano che ha attraversato varie consiliature di diverso colore – come un assessore che non conosca a fondo la sua materia e/o non abbia esperienza della macchina amministrativa della Capitale, con tutta la buona volontà e l’impegno non riesca a portare avanti gli obiettivi che si è dato. Per questo non ci rassegneremo mai alla realpolitik, così disinvoltamente ipotizzata da molte testate giornalistiche, cioè a quel puzzle da comporre assegnando assessorati e ruoli per far quadrare le richieste avanzate dalle varie forze politiche o dai vari supporters, spostando pedine su una scacchiera non per le qualità che potranno mettere al servizio della città, ma per accontentare le montagne di richieste. Ci auguriamo che il Sindaco Gualtieri voglia archiviare definitivamente queste pratiche. Sarà il primo vero segno di un cambiamento.

Fuori sacco: nella passata consiliatura l’Assessora a Roma semplice Flavia Marzano ha tentato di introdurre nella Giunta Raggi l’agenda pubblica degli incontri, importante battaglia di trasparenza portata avanti dall’allora “Riparte il futuro” oggi “The Good Lobby(5): si tratta della messa online, a disposizione della consultazione dei cittadini, dell’agenda degli incontri del Sindaco e dei componenti della Giunta (e dei vertici dei Municipi) e la creazione di un registro dei portatori d’interesse, che fotografi in tempo reale i meeting e le relazioni intessute con il mondo interno ed esterno all’ente capitolino, aiutando così a fare luce sugli eventuali interessi tesi a influenzare le scelte pubbliche dell’ente. All’epoca hanno dato seguito alla proposta solo lei stessa e l’assessore Daniele Frongia. Speriamo che la Giunta Gualtieri faccia di meglio.

Anna Maria Bianchi Missaglia

30 ottobre 2021

Per osservazioni e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(1) La surroga, in diritto, indica la sostituzione di una persona o cosa con un’altra dotata di caratteristiche e funzioni corrispondenti. Il termine è usato in diversi contesti, con vario significato. ( in questo caso, in pratica, se un consigliere rinuncia all’elezione, indica il subentro del primo non eletto della stessa lista)

(2) vedi Roma 2021 – risultati & confronti delle preferenze comunali

(3) Dati da https://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2021/amministrative/a102021/affluenzec99.shtml

4) nel campo del centrosinistra, in testa alle preferenze ci sono 2 consiglieri del Partito Democratico – la Presidente uscente del I Municipio Sabrina Alfonsi e l’ex Presidente dell’XI Maurizio Veloccia, che hanno ottenuto rispettivamente 7031 e 7013 preferenze, seguiti dall’ex assessore all’urbanistica della Giunta Marino e ex Presidente del III Municipio Giovanni Caudo (Roma futura), con 4820 voti, quindi la già consigliera da tre legislature Svetlana Celli con 3888 (PD).

(5) vedi Riparteilfuturo: perché è così importante regolamentare il lobbying?

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