Foto Laboratorio di Quartiere e Cittadinanzattiva
S.Pietro-Cavalleggeri
Sono più di dieci anni che il cantiere per la riqualificazione dell’area della Stazione Ferroviaria San Pietro è fermo e ha ridotto l’agibilità sulla strada delle due vie limitrofe, Via del Crocifisso e via Innocenzo III.
Il progetto, che risale alla metà degli anni ’90, prevedeva la realizzazione di un complesso alberghiero di lusso, con mix funzionale di servizi pubblici e privati ma di interesse pubblico, quali strutture ricettive, servizi generali, servizi culturali, attività commerciali e paracommerciali, parcheggi e una parte privata . Ma la Convenzione è ampiamente scaduta, non è stato stato realizzato neanche il 10% dei lavori* e il cantiere è fermo.
Il laboratorio/Comitato di quartiere San Pietro Cavalleggeri ha chiesto negli anni passati al Comune e al Municipio almeno la rimozione dei New Jersey che riducono lo spazio di agibilità della strada, ma sono state rimosse solo due gru.
Il 10 gennaio scorso il Laboratorio di Quartiere ha presentato una Interrogazione Popolare – prevista dallo Statuto del Comune di Roma** – alla sindaca di Roma Virginia Raggi, corredata da 323 firme dei cittadini del quartiere, in cui chiede risposta ai vari interrogativi sullo stato di attesa e sullo stallo del cantiere***.
Per rispondere la sindaca Raggi aveva 60 giorni di tempo, come prescrive lo Statuto di Roma Capitale.
Ma il termine è ampiamente scaduto e non è arrivata nessuna risposta, nemmeno dopo articoli di stampa pubblicati nei giorni scorsi*.
Sembra impossibile che un’Amministrazione che rivendica trasparenza, ascolto e partecipazione dei cittadini, non solo non si faccia tempestivamente carico della risoluzione di una situazione insostenibile per un territorio, ma non rispetti nemmeno le regole stabilite dallo Statuto, il “livello zero” del rispetto dei cittadini.
AMBM
22 novembre 2018
In calce la ricostruzione della vicenda a cura del Laboratorio di Quartiere e Cittadinanzattiva S.Pietro-Cavalleggeri
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
*scarica articolo di La Repubblica Roma del 14 novembre 2018 la repubblica cantiere san pietro stazione 14 11 2018
**art. 8 comma 5 Statuto di Roma Capitale: Gli appartenenti alla comunità cittadina presentano interrogazioni e interpellanze al Sindaco, depositandone il testo, con non meno di duecento sottoscrizioni, presso il Segretariato Generale. Il Sindaco, entro e non oltre sessanta giorni, risponde per iscritto e invia copia delle risposte alle Consigliere e ai Consiglieri Capitolini (…)
art. 5 comma 4 Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare: (…) Il Sindaco risponde in forma scritta alle interrogazioni ed interpellanze popolari entro sessanta giorni dal deposito, inviandone il testo al primo dei promotori, nonché al Presidente del Consiglio Comunale e al Presidente del Consiglio Circoscrizionale, nel cui territorio risiedono i firmatari delle interrogazioni o interpellanze, perché ne diano informazione ai consiglieri dei rispettivi organismi. Entro il medesimo termine, può dichiarare in forma scritta che intende rinviare ad una data successiva la risposta. Scarica SGREGOLAMENTO_ISTITUTI_PART
*** scarica interrogazioneprotocollo Interrogazione stazione san pietro 15 1 2018
BREVE STORIA DEL CANTIERE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DELLA STAZIONE FERROVIARIA SAN PIETRO 1997/2016 –
a cura del Laboratorio di Quartiere e Cittadinanzattiva S.Pietro-Cavalleggeri
(19 maggio 2016)
1° AGOSTO 1997 – si sottoscrive l’accordo di programma tra COMUNE DI ROMA, MINISTERO PER LE AREE URBANE, MINISTERO AI TRASPORTI E NAVIGAZIONE, FERROVIE DELLO STATO, REGIONE LAZIO E PROVINCIA DI ROMA, finalizzato alla riqualificazione dell’area della Stazione ferroviaria di San Pietro.
L’accordo (BUR Regione Lazio n. 27 del 30.09.1997) è frutto di un decreto del Ministro per le aree urbane del 1° marzo 1992 che approva un programma di interventi per Roma Capitale e prevede il potenziamento del trasporto pubblico su ferro e la riqualificazione delle aree ferroviarie attraverso un’ “ottimizzazione delle destinazioni d’uso delle aree interessate, per una loro adeguata riqualificazione corrispondente alle esigenze di trasporto pubblico e all’assetto ambientale ed urbanistico della città”.
In base a questi principi il 7 febbraio 1994 è sottoscritta tra Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma e F.S. S.p.a. un’intesa finalizzata ad interventi per migliorare il sistema del trasporto pubblico ferroviario e le aree strategiche interessate, tra le quali rientra, appunto, la Stazione San Pietro, anche in considerazione del Giubileo del 2000.
Sulla base di tale intesa il Consiglio comunale di Roma approva con la Deliberazione 101 del 12 maggio 1995 il Programma di Assetto Generale delle aree ferroviarie. Per l’area della Stazione San Pietro il piano di assetto elaborato da F.S. S.p.a. prevede una serie di opere di urbanizzazione e servizi pubblici, sia interni che esterni al piano di assetto; individua quali servizi pubblici e privati, ma d’interesse pubblico: la ristrutturazione ed ampliamento del fabbricato viaggiatori delle Ferrovie; servizi pubblici generali; servizi culturali e di informazioni. Vengono inoltre previste attività commerciali e paracommerciali e infine, malgrado il Piano di Assetto Generale non le contemplasse, sono previste riguardo all’Area di San Pietro anche attività ricettive come “potenziali funzioni complementari dei nodi di scambio”. Questo e gli altri piani di assetto delle altre stazioni sono stati approvati dal Consiglio Comunale con le Deliberazioni n. 263 del 18.12.1996 e n. 118 del 17.07.1997, sulla base delle quali il Sindaco è stato autorizzato a sottoscrivere l’accordo di programma.
L’Accordo di programma del 1997 recepisce il programma di assetto approvato con le deliberazioni consiliari e stabilisce la variante al Piano Regolatore delle aree interessate: da zona B2 (zona di completamento), D (zone ad edificazione private ma di fatto inedificabili) e M1 (servizi pubblici generali) a zona M5 (riqualificazione urbanistica e funzionale delle aree ferroviarie) prevedendo, sempre in base al programma di assetto e nei limiti che lo stesso individua, quali destinazioni d’uso: attività ricettive, servizi generali, servizi culturali, attività commerciali e paracommerciali, parcheggi.
Per la parte privata, di competenza FS, viene individuato un mix funzionale con alcuni servizi privati ma di interesse pubblico quali: servizi generali e servizi culturali, attività ricettive e commerciali. Le F.S. si impegnano altresì ad una serie di interventi di urbanizzazione e servizi pubblici riguardanti la viabilità e percorsi pedonali, parcheggi pubblici, verde pubblico e servizi pubblici nonché alla riqualificazione dell’edificio viaggiatori della stazione stessa