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Cara Sindaca, Giunta, Presidenti e Consiglieri M5S, sul PUP vi giocate la faccia e la fiducia dei cittadini

cantiere abbandonato di Via Albalonga, nel 2012

cantiere abbandonato di Via Albalonga, nel 2012

A chi non conosce le problematiche, la proposta di Delibera della Giunta Raggi “Piano Parcheggi,  espunzione interventi improcedibili” che sta approdando per il parere nei  Municipi, e che andrà poi al voto dell’Assemblea Capitolina,  potrebbe apparire piuttosto innocua. Invece   a nostro avviso deve essere respinta al mittente, per molte valide ragioni. Soprattutto perchè la Delibera cancella solo 29 interventi su suolo pubblico su 105 che non hanno mai raggiunto la stipula della Convenzione con il Comune e che secondo noi dovrebbero – se ritenuti ancora di pubblica utilità –  essere sottoposti a gara pubblica, come previsto dalle norme vigenti e ribadito in una Deliberazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici (oggi ANAC) nel 2012. Lo diciamo da tempo, anche a questa Amministrazione, a cui abbiamo chiesto di porre uno specifico  quesito all’ANAC di Cantone. Invece non solo non abbiamo mai avuto risposta, ma addirittura scopriamo che la delibera non cancella neanche 8 interventi con ripetute  controindicazioni degli uffici, salvando un progetto  da 800 posti auto da scavare sotto il Quirinale, e un altro dove dal 1985 la Soprintentendenza ha segnalato una villa romana di età repubblicana… Inoltre la Delibera  pone le basi per far ripartire l’iter di tutti gli altri interventi, non convenzionati e convenzionati con criticità, che erano stati di fatto “congelati” dall’amministrazione Marino: uno schiaffo a quelle istituzioni municipali che in passato si erano pronunciate negativamente su molti interventi, e a tutti quei comitati e cittadini che da anni si battono per un Piano parcheggi rispettoso delle regole e del bene comune.

L’Associazione Carteinregola e il Coordinamento dei Comitati NO PUP hanno scritto alla Giunta, ai Consiglieri capitolini,  ai Presidenti, agli Assessori e ai Consiglieri municipali sottolineando l’importanza di chiedere, prima di esprimere il parere,  approfondimenti e trasparenza.

E non   chiediamo di cancellare tutti i Pup non convenzionati,  ma di non mandare avanti il vecchio e superato Piano parcheggi di Veltroni e Alemanno sforbiciando qualcosa: da una Giunta seria ci aspettiamo che  rimetta mano alle regole e agli interventi, mandando avanti solo quelli di pubblica utilità che, se non sono convenzionati, devono essere messi a gara, come ha detto il Presidente Cantone per i Punti Verde Qualità. E  per mettere il Comune  al riparo dal contenzioso, che chieda  un parere a Cantone, anzichè dare ragione ai privati contro il parere negativo degli uffici.

Non chiediamo la luna, né di cancellare i parcheggi dalla faccia della città. Chiediamo regole,  interesse pubblico e legalità. Proprio come –  a parole –   il M5S.

Abbiamo scritto a tutti i  Municipi e ai Consiglieri appartenenti alle varie forze politiche, ma vogliamo aggiungere un’ulteriore riflessione dedicata a  chi è stato eletto  – o nominato – con  il Movimento  Cinque Stelle, perchè   si tratta di una Delibera  che per noi e per molti cittadini potrebbe fare la differenza rispetto alla fiducia in questa Amministrazione.

Infatti le decisioni che verranno prese ci dimostreranno inconfutabilmente se il Movimento Cinque Stelle, che si è proposto agli elettori come campione della trasparenza, dell’interesse pubblico, delle regole e della legalità, è in grado di tradurre questi slogan in azioni amministrative, o se invece intende continuare a seguire il solco scavato dalle precedenti amministrazioni. Soprattutto quelle di Veltroni e di Alemanno.

Noi vogliamo sperare che in questa nuova classe politica ci siano persone coraggiose, che continuano a ragionare come cittadini e che sappiano tenersi alla larga dalle tante trappole che i vecchi apparati approntano all’inevitabile mancanza di esperienza e di pratica. Faremo di tutto per convincerli delle nostre ragioni.

Abbiamo  inviato  una sintesi con le nostre obiezioni e richieste che mettiamo in calce.

Ma ci teniamo a dire che far ripartire oggi un Piano parcheggi di 10 anni fa, che è il prodotto della somma delle mutevoli e interessate istanze dei privati anziché di una pianificazione in funzione della pubblica utilità, un piano che ha provocato la generalizzata rivolta dei cittadini, in centro come in periferia, e soprattutto che non rispetta le normative vigenti, farlo ripartire in sordina, senza rimettere mano alle regole e ai criteri, è più di una resa.

E’ il definitivo segnale che in questa città è tramontata ogni prospettiva di cambiamento. Ma noi non ci arrendiamo. Sono 7 anni che ci battiamo per riportare il Piano Parcheggi nel perimetro della legalità e dell’interesse pubblico, della tutela dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini. Continueremo a farlo.

Con tutte le nostre forze.

Gruppo Piano Urbano Parcheggi di Carteinregola

Il Laboratorio Carteinregola esiste da 4 anni, ma è stato promosso dal Coordinamento dei Comitati NO PUP, che dal marzo 2010 si batte non per abolire i parcheggi, ma perché il Piano Urbano Parcheggi sia elaborato sulla base dell’interesse pubblico e non la risultanza di un’accozzaglia di interessi privati che non tutela l’ambiente nè i cittadini

Quello che mettiamo in discussione

Dalla ricognizione effettuata dagli uffici nel 2015 si ricava che sono inseriti nel Piano Urbano Parcheggi complessivamente 257 interventi, sia su area comunale sia su area privata, di cui 140 interventi solo programmati[1].Di questi 105 sono interventi solo programmati su suolo pubblico

Con una Deliberazione del maggio 2012 l’allora Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (oggi ANAC), esprimendosi su un intervento di cui era decaduta la Convenzione, ha prescritto  il ricorso a procedure di evidenza pubblica, ingiungendo al Comune di Roma di adeguare il Piano Parcheggi alle normative vigenti, “procedendo ad una ricognizione complessiva degli interventi strettamente riconducibili al citato avviso pubblico ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati”[2]

Ma a distanza di 5 anni da quella Deliberazione, gli interventi per cui non è stata neanche stipulata una convenzione   (e che nella maggior parte dei casi non sono più “strettamente riconducibili” all’avviso del 1989), possono ancora essere portati avanti con procedure superate da più di 10 anni?

Secondo Carteinregola e il Coordinamento dei Comitati NO PUP la risposta è no.

Ma è dello stesso avviso anche il Direttore dell’Ufficio Attuazione Piano Parcheggi, che in due sedute della Commissione Mobilità[3] – il 14 settembre 2016 e poi ancora il 12 maggio 2017 – ha dichiarato che era sua intenzione inserire nella delibera di espunzione tutti i 105 interventi non convenzionati. La modifica del numero di interventi espunti nella Proposta di Delibera (da 105 a 29), sarebbe stata richiesta del Segretariato generale, per timore del contenzioso e di possibili danni erariali, come si evince anche dalla Delibera  stessa.

Una richiesta  che evidentemente si basa su una differente  interpretazione normativa  da parte del Segretariato di Roma Capitale,  che, vista la notevole  rilevanza  e le notevoli conseguenze per la città e per i cittadini, riteniamo che non possa restare nei cassetti degli uffici, ma che debba essere resa pubblica, insieme alle sue motivazioni, in modo che gli stessi cittadini possano giudicare su quali basi poggino  le scelte dell’Amministrazione.

Ma soprattutto chiediamo, ormai da anni – e da settembre a questa amministrazione – che tale interpretazione giuridico – normativa, da cui discenderebbe che  possano   essere stipulate nuove convenzioni  anche per interventi  del vecchio Piano  solo “programmati”,    senza quindi sottostare alle normative che prevedono gare di evidenza pubblica,  venga confermata da un parere dell’ANAC

Richiesta ignorata e scavalcata dalla Proposta di delibera, che si limita a cancellare solo i progetti di parcheggio non realizzabili per motivi diversi (parere negativo delle soprintendenze, interferenze con i sottoservizi, aree  di proprietà non comunale etc) riaprendo le porte a tutti gli altri interventi del Piano, che quindi potranno ripartire e caleranno sui territori e sui cittadini.

Addirittura la proposta di Delibera “salva” interventi che avevano già avuto un doppio parere negativo degli uffici, come un parcheggio  da 800 posti auto da scavare sotto il Quirinale, tre piani sotterranei  per  609 posti tra Palazzo di Giustizia e Castel S. Angelo, un parcheggio a pochi metri da Piazza Barberini dove la Soprintendenza dal 1985 ha segnalato   la presenza di una villa romana con un mosaico di grandissimo pregio e dove la Giunta Marino voleva fare un museo,  un altro parcheggio per centinaia di  box auto da realizzare in un’area disabitata sulla Roma – Fiumicino interessata da numerosi vincoli paesaggistici…

Chiediamo quindi a  Presidente del Municipio, all’Assessore alla Mobilità/Lavori Pubblici/urbanistica e ai Consiglieri comunali e municipali di condividere la nostra richiesta di parere all’ANAC  per precisare la regolarità delle normative adottate, e anche di farsi parte attiva affinché tutte le informazioni e i documenti relativi agli interventi nel I Municipio (sia quelli già convenzionati sia quelli contenuti nella bozza di delibera Assessore Meleo)  siano resi disponibili per i consiglieri e per i cittadini per le necessarie valutazioni.

Carteinregola e Coordinamento Comitati No Pup sono  a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.

Una sintesi della vicenda

Il Piano Urbano Parcheggi è una delle “patate bollenti” ereditate dal passato, che ha attraversato più amministrazioni a partire dal 1989, anno dell’approvazione della “Legge Tognoli”,   che tra i vari obiettivi si proponeva di fornire di garages i condomini che ne erano sprovvisti, consentendo di dare in concessione suolo pubblico per realizzarli.

Ma il Piano parcheggi nella Capitale nasce subito con il piede sbagliato, a differenza di altre città.

Tre confronti significativi:

A Milano fin dall’inizio i parcheggi da realizzare nel sottosuolo pubblico vengono assegnati a cooperative di condomini o sottoposti a una gara di evidenza pubblica i cui criteri sono stabiliti dall’amministrazione

A Roma si pubblica un avviso su un paio di giornali e si assegnano interventi a privati selezionati in modo assai poco trasparente

A Milano il prezzo finale dei box per i residenti è uno degli elementi che fanno punteggio nella gara di evidenza pubblica, così che in quelle città i garages costano mediamente la metà del prezzo di mercato

A Roma i box sono venduti a prezzo di mercato

A Milano i luoghi dove realizzare i Pup sono individuati dall’amministrazione, e si basano sui rilievi della sosta irregolare e sul piano della mobilità

A Roma le localizzazioni dei parcheggi sono quelle proposte dagli imprenditori stessi e, in molti casi, sempre su proposta degli imprenditori vengono modificate più volte.

Negli anni, nella Capitale, gli interventi del PUP diventano come una sorta di assegni circolari, con scritto sopra il numero di box assegnati al proponente iniziale, che passano di mano in mano cambiando nomi dei titolari tramite le cessioni di ramo d’azienda , e modificando spesso, anche più volte, le localizzazioni. Dai quartieri meno centrali a zone più prestigiose, gli interventi atterrano in zone sempre nuove, secondo i desiderata dei proponenti, senza che nessuno si preoccupi di valutarne l’effettiva utilità nei territori.

I poteri speciali per l’Emergenza traffico attribuiti nel 2006 al Sindaco Veltroni, anziché venire utilizzati riportare il Piano in un sistema di regole e di localizzazioni scelte in funzione di una strategia pubblica della mobilità, vengono usati per rimodulare ancora una volta il vecchio Piano, con le deroghe concesse dal regime commissariale a decine di norme, tra cui quelle che prescrivono gare di evidenza pubblica.

La situazione oggi, con rare eccezioni, è un mesto album di foto di piazze e giardinetti degradati, con alberi bonsai per lo più morti a causa della scarsa profondità della zolla sul coperchio di cemento, con griglie e scalette che interrompono lo spazio pubblico.

In compenso la sosta selvaggia non ha avuto alcun rallentamento, anche perché la maggior parte dei box diventa cantine e magazzini, con buona pace di chi sostiene che i parcheggi “tolgono le auto dalla strada”.

E anche lo Schema di Convenzione non offre garanzie sufficienti ai residenti, non avendo neanche recepito le linee guida predisposte dall’Ordine dei Geologi nel 2012, in collaborazione con il Comune.

in calce le nostre richieste ai candidati nel maggio 2016

mosaico pup dec. GC 21 4 2017

Nota: da settembre 2016 chiediamo un incontro sul tema all’Assessora a Roma in Movimento Linda Meleo, che non  ci ha mai risposto.

VEDI ANCHE

Giunta Raggi sul Piano parcheggi: siamo alle solite (anzi peggio) 15 maggio 2017

DOSSIER: Piano urbano Parcheggi, voltiamo pagina – settembre 2016

Le nostre richieste

Vogliamo Regole e Legalità anche per il Piano Urbano Parcheggi [4]

 

A cura del Coordinamento dei Comitati NO PUP/Sostasostenibile e di Carteinregola

Smentiamo il luogo comune per cui i parcheggi sono una risposta efficace ai problemi della mobilità perché “tolgono le auto dalla strada”. La causa principale della disastrosa mobilità della Capitale è un rapporto auto private/abitanti che non ha uguali in nessuna città d’Europa, a fronte di un servizio di trasporto pubblico fortemente inadeguato, con conseguenti nefaste ricadute sull’economia della città e sulla qualità della vita dei cittadini. Senza un intervento strutturale sulla mobilità, qualunque Piano Parcheggi sarà sempre un palliativo.

A più di vent’anni dall’entrata in vigore della Legge 122/89 (Legge “Tognoli”) e nonostante i sei anni di Emergenza Traffico e Mobilità, con relativi poteri speciali del Sindaco, il Piano Urbano Parcheggi si è rivelato un totale fallimento:

  • Non sono stati realizzati  i nodi e parcheggi di scambio: di quelli previsti dal 2006 a oggi (arrivati a 17 nel 2008) ci risulta che ne sia stato completato solo uno
  • Molti box sono invenduti da anni
  • I cittadini non sono stati informati, né consultati, né tanto meno coinvolti rispetto agli       interventi, nemmeno rispetto  ai progetti delle sistemazioni superficiali: la maggior parte dei parcheggi realizzati o in corso ha invece scatenato proteste e azioni legali da parte dei residenti

I PARCHEGGI DEL PUP SONO OPERE PUBBLICHE E DEVONO RISPETTARE LE REGOLE DELLA CONCORRENZA.

Anche i Pup, che non abbiano già sottoscritto una convenzione, devono seguire le direttive per le opere pubbliche, come scritto nella Deliberazione n.57 del 30 maggio 2012 dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (ora Anac). La legalità, insieme alla pubblica utilità e alla valorizzazione delle risorse pubbliche, devono essere i criteri guida della scelta degli interventi.

IL PIANO DEVE ESSERE UN PIANO.

È necessaria un’accurata pianificazione che integri il Piano Parcheggi con un piano generale della mobilità. La decisione su numero, tipo e localizzazione degli interventi, deve essere effettuata sulla base di uno studio dello stato attuale e della sua proiezione nel medio e lungo periodo, attraverso l’individuazione “caso per caso” della soluzione di sosta più utile alle esigenze del territorio e della mobilità cittadina.

LO SPAZIO PUBBLICO SOPRA I PARCHEGGI E’ DI TUTTI.

Non si devono più realizzare parcheggi sotto aree verdi con alberature di prima e seconda grandezza o alberi di pregio, che quindi comportino il loro abbattimento. Le sistemazioni che contemplano la realizzazione di un nuovo giardino pubblico sopra i parcheggi devono prevedere una zolla di almeno 2,5 m di terra per permettere la piantumazione di alberi di prima e seconda grandezza. I progetti di sistemazione devono comprendere elaborati dettagliati e capitolati con la minuziosa indicazione dei materiali utilizzati. La manutenzione dell’area pubblica superficiale deve essere effettuata dal Comune, a spese del condominio dei proprietari dei box.

PARCHEGGI PER CHI.

I parcheggi pertinenziali devono essere destinati al ricovero delle auto e non devono diventare cantine e magazzini, e devono essere effettivamente destinati ai proprietari di immobili dell’area limitrofa (“l’area di  influenza”), incentivati all’acquisto attraverso un prezzo favorevole definito attraverso i parametri del bando pubblico e comunque inferiore al valore di mercato. I parcheggi rotazionali devono essere prevalentemente collocati fuori dal perimetro della città storica e regolati da una politica tariffaria che scoraggi l’afflusso delle auto verso il centro premiando chi abbandona il mezzo privato nelle fasce più lontane.

PIU’ GARANZIE ALLA CITTA’ E AI CITTADINI.

I parcheggi non possono comportare il danneggiamento o il ridimensionamento di beni pubblici come siti archeologici, ville e giardini, vincolati e non. Gli oneri concessori da versare alle casse pubbliche devono essere proporzionati al prezzo finale di vendita dei posti auto. Gli uffici comunali, prima di  autorizzare la realizzazione di nuovi interventi, devono verificare che la ditta non sia inadempiente riguardo altre realizzazioni  in corso, sia sul rispetto delle prescrizioni e dei tempi, sia sul versamento degli oneri concessori.

Il Comune deve garantire la sicurezza e il benessere di coloro che vivono e lavorano nelle aree degli interventi e la tutela degli edifici di contorno, adottando prescrizioni piú stringenti (come ad esempio quelle elaborate all’Ordine dei Geologi del Lazio insieme all’Ufficio Parcheggi) e soprattutto vigilando sul rispetto delle prescrizioni, in particolare per quanto riguarda le indagini preliminari e la congruità e la durata delle polizze assicurative per gli eventuali danni ai fabbricati limitrofi, durante la costruzione del parcheggio e per i dieci anni successivi al collaudo.

Chiediamo:

1) Elaborazione di un nuovo Piano Urbano Parcheggi collegato a un nuovo piano della mobilità, stilato sulla base di uno studio effettuato da un soggetto pubblico, in cui siano inseriti solo interventi di pubblica utilità, in sinergia con un tavolo di soggetti interessati della società civile

2) Conseguente Revisione del Piano Parcheggi e, sulla base della Deliberazione n.57 della Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici (oggi ANAC) del 30 maggio 2012, messa a gara di evidenza pubblica di tutti gli interventi – quelli che rispondono ai criteri di pubblica utilità – di cui non sia stata stipulata la convenzione

3) Pubblicazione on line degli interventi del PUP, con lo stato delle procedure e tutte le informazioni e i documenti relativi, a disposizione dei cittadini

4) Modifica dello Schema di Convenzione per la realizzazione di parcheggi interrati su suolo pubblico, rispettose delle normative del Codice degli appalti, in particolare per quanto riguarda le indagini preliminari e  le coperture assicurative

5) Verifica sistematica della situazione degli interventi già ultimati   – per controllare che siano stati effettuati i collaudi previsti[5] – e dei cantieri con lavori in corso o in abbandono, per assicurarsi che le aree non presentino rischi per la sicurezza dei cittadini e per intervenire sulle tante aree superficiali che versano nel degrado .

> Vai a Piano Urbano Parcheggi – cronologia e materiali

 > Vai  al sitoblog  del Coordinamento dei Comitati NO PUP Sostasostenibile

[1] di cui 52 tra ultimati e in corso di realizzazione,  19 oggetto di ordinanza o deliberazione per la stipula della convenzione, 46 oggetto di convenzione e 140 interventi solo programmati

[2] L’Autorità,. pronunciandosi a proposito del parcheggio di Via Albalonga, dopo aver preso atto che “il Comune di Roma continui a realizzare parcheggi…sulla base delle semplici proposte presentate dai privati oltre venti anni fa…”, precisa che “i parcheggi in questione in quanto opere di interesse generale, realizzate su aree pubbliche destinate a tornare in regime di “piena proprietà” nel patrimonio dell’ente interessato allo scadere del termine di durata del diritto superficiario, rientrano nella nozione di “opere pubbliche”, e quindi sono soggette all’applicazione della normativa sugli appalti pubblici” conclude con l’indicazione che “il Comune di Roma proceda ad una ricognizione complessiva degli interventi strettamente riconducibili al citato avviso pubblico ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati, al fine di poter procedere, nel caso di nuovi ulteriori interventi, con modalità coerenti all’attuale quadro normativo

[3] il 14 settembre 2016 e poi ancora il 12 maggio 2017. Abbiamo sollecitato pochi giorni fa il Presidente Stefàno a pubblicare il verbale di quest’ultima  Commissione, poichè lo streaming /video  della seduta ha registrato solo i primi 30′, escludendo alcuni passaggi successivi che contenevano  informazioni importanti. La lettera è stata sottoscritta nominalmente da tutti i presenti dei comitati

[4] L e richieste sono state elaborate in occasione delle ultime elezioni amministrative di giugno 2016 scarica versione stampabile PIANO PARCHEGGI richieste Carteinregola 3 maggio 2016

[5] ci risulta che per molti parcheggi da tempo utilizzati dagli acquirenti non siano stati mai effettuati tutti i collaudi prescritti anche – sembrerebbe – per l’incompletezza del progetto depositato

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