Carteinregola e NO PUP hanno chiesto le dimissioni dell’Assessora Meleo
Autore : Redazione
AGGIORNAMENTO 21 novembre 2018: in seguito alla richiesta di dimissioni dell’Assessora Meleo, due rappresentanti di Carteinregola e Coord. Comitati NO PUP sono stati invitati dallo staff dell’Assessoraa una riunione con il Direttore delle Infrastrutture Trasporti e U.O. Attuazione Piano Parcheggi. Nel corso del confronto sono state fornite precisazioni sulla Relazione tecnica da noi criticata e fornite informazioni sulle procedure che il Dipartimento sta predisponendo per la chiusura del vecchio Piano Urbano Parcheggi. Inoltre è stata informalmente assicurata la disponibilità per l’avvio di un tavolo di confronto tra i cittadini e l’Amministrazione per le regole da applicare agli interventi previsti e mai realizzati e per i criteri di eventuali nuove pianificazioni, senza escludere anche le singole localizzazioni dei parcheggi interrati privati da tempo avversate dai comitati.
(15 novembre 2018) L’Associazione Carteinregola e il Coordinamento dei Comitati NO PUP chiedono le dimissioni dell’Assessora alla Città in Movimento Linda Meleo per il mancato rispetto dell’impegno preso il 16 novembre 2017, di fronte all’Assemblea Capitolina e ai cittadini (1), di procedere alla chiusura del Piano Urbano Parcheggi entro il 2018.
Il PUPazzo: la beffa del Piano Urbano Parcheggi
A distanza di un anno la situazione infatti è praticamente la stessa ereditata dalle precedenti amministrazioni, e non è ancora stato dato alcun seguito a quanto stabilito da una Deliberazione dell’ Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (oggi ANAC) che nel 2012, e poi ancora nel 2015, aveva invitato il Comune a chiudere rapidamente il P.U.P. e a ripristinare il rispetto delle norme vigenti.
Il 18 ottobre scorso l’Assessora Meleo ha invece inviato ai Municipi una “Relazione tecnica per la redazione del Nuovo Piano Parcheggi Prot. QG/ 26571 del 30 luglio 2018
Aggiornata al 16 – ottobre 2018” che secondo la Premessa intende fornire “indicazioni e considerazioni utili alla elaborazione delle Linee guida per il nuovo Piano parcheggi” (poco oltre si parla di “suggerimenti”), con allegati gli elenchi degli interventi dell’ultimo Piano Parcheggi del novembre 2008 (con successive integrazioni) e il relativo stato di attuazione, divisi per Municipio, per sottoporli ancora una volta (la terza in 3 anni) al parere degli enti territoriali.
In pratica, a due anni e mezzo dall’insediamento della Giunta Raggi, si propone ancora una Relazione prodromica alla stesura di Linee Guida, prodromiche alla chiusura del vecchio Piano parcheggi e alla redazione del nuovo. Obiettivi che, ammesso che si riescano prima o poi a concretizzare in una Delibera, per essere raggiunti dovranno passare per le approvazioni dei Municipi, delle Commissioni capitoline e infine dell’Assemblea.
Un tempo infinito, che non è privo di conseguenze, dato che espone la città al rischio di contenziosi e risarcimenti, o a quello, non meno dannoso, della realizzazione di parcheggi che non rispondono più all’interesse pubblico.
E la Relazione tecnica ci appare un’iniziativa volta principalmente a dare l’impressione di un qualche attivismo dell’Assessorato e del Dipartimento, un’operazione di marketing, che a noi, che ci impegniamo da anni per un ripensamento del Piano Urbano Parcheggi e per la revisione delle sue regole alla luce del quadro normativo vigente e della prevalenza dell’interesse pubblico, appare come una vera e propria beffa.
Infatti la Relazione, simile più ad una nota ad uso interno che a un documento ufficiale da sottoporre ai Municipi, propone un testo dove abbondano i condizionali e i rimandi a successivi approfondimenti e provvedimenti, ulteriormente rimandati a un vago futuro. E gli unici scenari che traccia con un po’ più di definizione, destano ulteriori preoccupazioni*.
Carteinregola e i Comitati NO PUP stanno predisponendo un approfondito dossier per portare all’attenzione della Sindaca Raggi le principali criticità dell’approccio verso cui sembra orientarsi l’Amministrazione, e per avanzare ancora una volta le proposte messe a punto in 8 anni di lavoro e di impegno sulle problematiche del Piano Urbano Parcheggi che impattano sull’interesse pubblico e sui residenti (2).
Invitiamo fin d’ora l’Amministrazione a mettere a disposizione di tutti i cittadini, e non solo dei Presidenti e dei consiglieri municipali, i contenuti della Relazione tecnica – che abbiamo potuto visionare solo grazie alla disponibilità di un assessore municipale che ha voluto confrontarsi con i comitati di quartiere prima di esprimere un parere – affinchè il dibattito sul Piano Parcheggi si svolga all’insegna della trasparenza e della partecipazione, come dovrebbe essere la regola per questa (e per tutte) le Amministrazioni.
E ci auguriamo di poter avere presto un nuovo interlocutore istituzionale, dato che riteniamo che il ruolo di Assessore alla mobilità della Capitale richieda un assai più alto senso di responsabilità, oltre a maggiore competenza, efficienza e anche rispetto dei cittadini di quelli dimostrati in questi due anni e mezzo dall’Assessora Meleo.
Associazione Carteinregola e Coordinamento Comitati NO PUP
Roma, 15 novembre 2018
Per informazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai a Piano Urbano Parcheggi cronologia e materiali
> vai a “Quello che vogliamo per i parcheggi – maggio 2016“
vai al sito Sostasostenibile del Coordinamento Comitati NO PUP
Post scriptum: Carteinregola, Coord. Comitati NO PUP, CILD Centro italiano per la legalità democratica, Cittadinanzattiva Lazio, OPA Osservatorio Pubblica Amministrazione, hanno inviato in data odierna una lettera all’ANAC – ancora una volta – per segnalare che a 6 anni dalla deliberazione dell’AVCP/ANAC e a tre anni e mezzo dall’ultimo sollecito della stessa Autorità, l’Amministrazione capitolina non ha ancora ottemperato alle raccomandazioni. scarica lettera Carteinregola sito LETTERA ANAC 15 NOVEMBRE 2018
*I PUNTI PIU’ CONTROVERSI DELLA RELAZIONE TECNICA
A un’attenta lettura del documento non si trova alcun passaggio fattivo né riguardo a un Nuovo Piano Urbano Parcheggi – anzi, viene ventilata un’ipotesi di sostituzione, di fatto, di un “Piano” con una serie di proposte individuate e avanzate da privati con il project financing che il Comune valuta in base a una serie di criteri – né riguardo alla chiusura del vecchio Piano, dato che si limita a fotografare e descrivere una situazione già ampiamente fotografata e descritta da anni – senza dare alcuna indicazione concreta su come procedere per voltare pagina
- CHIUSURA DEL VECCHIO PIANO: NESSUNA CHIAREZZA SULLE PROCEDURE Permangono omissioni e ambiguità su un punto ineludibile e basilare, che da tempo poniamo all’attenzione dell’Amministrazione, cioè sulla im-possibilità di stipulare nuove Convenzioni per interventi provenienti dal Piano del 2008 senza applicare le gare di evidenza pubblica prescritte dalle normative vigenti per le opere pubbliche (mentre nella Relazione si parla addirittura – citando a sproposito il PGTU – di “diritti acquisiti” dei proponenti). A 6 anni dalla Deliberazione dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che invitava il Comune a procedere “ad una ricognizione complessiva degli interventi [del Piano Urbano Parcheggi] strettamente riconducibili al citato avviso pubblico [quello del 1990/91] ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati, al fine di poter procedere, nel caso di nuovi ulteriori interventi, con modalità coerenti all’attuale quadro normativo” ancora non si è proceduto al “completamento degli stessi in tempi limitati”, né all’esclusione di quelli “non strettamente riconducibili”. Anzi, nella Relazione tecnica si manifesta l’intenzione di concedere ancora “un tempo massimo da determinare” agli interventi che necessitano di integrazioni progettuali (3) (anche a quelli privi di Convenzione?), si parla di prendere in considerazione l’espunzione degli interventi di quelle ditte che non hanno dato seguito alla realizzazione dell’intervento, ma anche di “possibile scelta degli interventi ricadenti nel PUP attuale che si intende proseguire” (come?), e si dichiara infine che “la rimodulazione del Programma Urbano Parcheggi attuale dovrà prevedere la verifica giuridica dei diritti che i proponenti hanno effettivamente acquisito con la stipula della Convenzione e con l’ottenimento del Diritto di Superficie (ma come mai non è stato fatto in tutto questo tempo? E, ancora una volta, quali diritti si intendono riconoscere ai proponenti che non hanno mai stipulato la Convenzione?)
- NEL FUTURO PUP LA PIANIFICAZIONE RESTA AI PRIVATI Nonostante una vasta letteratura sui limiti del PUP vigente – citata anche nelle premesse della Relazione – raccomandi di rimodulare il Piano alla luce di uno studio e di un piano complessivo della mobilità, la Relazione propone di basare ancora una volta la realizzazione del sistema dei parcheggi sulle richieste/proposte dei costruttori privati. E di abbinare ai parcheggi pertinenziali (cioè di pertinenza di appartamenti e locali) quote di parcheggi a rotazione, e di escludere tali tipologie miste di parcheggi dalla pianificazione strategica e attuativa dell’intero sistema della mobilità cittadina (di cui farebbero parte solo i nodi di scambio). Anziché riportare in mano pubblica una volta per tutte la pianificazione e la collocazione dei parcheggi si ipotizza, per l’area esterna alle Mura Aureliane (quindi per tutta la città escluso il centro storico), di raccogliere e valutare le proposte avanzate dai costruttori privati stessi, abdicando così platealmente a quella regia pubblica che caratterizza qualsiasi buona Amministrazione. Facendo fare a Roma un incredibile salto nel passato, quando, a partire dall’inizio degli anni ’90, le varie Amministrazioni che si susseguirono permisero di fatto che fossero i privati a scegliere localizzazioni e le tipologie dei parcheggi, spesso assecondandone i desiderata con ricollocazioni sempre più convenienti per i proponenti, senza alcuna valutazione dell’utilità pubblica dei parcheggi inserita in un quadro di ampio respiro.
- CHI E COME DECIDE IL FABBISOGNO DI PARCHEGGI PRIVATI? Nella Relazione tecnica si propone un’analisi del fabbisogno di sosta degli ambiti territoriali della Capitale effettuata secondo vari parametri, che tuttavia sembra non tenere conto dell’offerta di garages pubblici e privati già presenti nelle diverse zone e soprattutto dei posti auto invenduti nei PUP già realizzati (per non parlare dei tanti parcheggi pubblici finiti e mai aperti). Che sono davvero tanti, in tutta la città. Avviandosi così a replicare il perverso fenomeno della Capitale che ben conosciamo, quello del continuo incremento delle cubature edilizie a fronte di migliaia di appartamenti/uffici/locali vuoti, che in questo caso vuol dire permettere di realizzare decine di posti auto nel sottosuolo a pochi metri da altri parcheggi pertinenziali semivuoti. Con una differenza: i condomini e gli uffici invenduti sono edificati da privati su aree di proprietà privata, secondo quanto stabilito dal Piano Regolatore. I parcheggi pertinenziali invece sono opere pubbliche realizzate su suolo pubblico e devono essere improntate a criteri di pubblica utilità. Quale pubblica utilità può avere un parcheggio che sorge a pochi metri da un’analoga struttura dove da anni sono esposti i cartelli “Vendesi box”? E cosa se ne farà l’Amministrazione, nei prossimi decenni, quando, si spera, l’uso dell’auto privata sarà finalmente ridimensionato, di tutti quei bunker scavati nel sottosuolo cittadino?
- LE RAGIONI DEI RESIDENTI SONO IGNORATE Si continua a non introdurre, neanche come accenno, alcun efficace correttivo alle scarse tutele per i cittadini che vivono negli edifici intorno ai parcheggi. Continuano infatti ad essere i costruttori privati a proporre gli interventi e a fare tutte le verifiche preliminari – si ricorda che il ruolo della Commissione Alta Vigilanza è meramente consultivo, dato che non ha alcuna responsabilità sui progetti che è chiamata a “validare”- e ad avere tutte le repsonsabilità. Non si fa nessun cenno alle assicurazioni per gli edifici contermini e al soggetto pubblico che dovrebbe valutarne la congruità (ruolo, come abbiamo scoperto, non previsto dall’Amministrazione). Persino l’adozione delle famose “Linee Guida per i parcheggi interrati a Roma” elaborate qualche anno fa dall’Ordine dei Geologi del Lazio in collaborazione con l’Amministrazione comunale – anche su impulso del Coordinamento Comitati NO PUP – “con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere di chi vive e lavora nei pressi dei siti interessati dagli interventi, e di tutelare altresì gli edifici che insistono su tali aree” resta nel limbo delle possibilità. E non sono contemplati ancora molti altri aspetti che da anni il Coordinamento NO PUP segnala inutilmente, a parte il positivo accenno all’”individuazione del giusto prezzo di vendita” e a una più congrua determinazione degli oneri concessori, oltre alla raccomandazione di realizzare stalli aperti al posto dei box, che hanno trasformato tanti parcheggi in cantine e magazzini. Troppo poco.
(1) “
Entro il 2018 avremo un nuovo Piano Urbano Parcheggi che sarà destinato a rimettere ordine completamente al piano in vigore e a recuperare quelle procedure trasparenti e di pubblicità e comparative necessarie per attribuire a un’azienda la possibilità di sviluppare un progetto così come prevede il codice dei contratti e così come ci segnalava una delibera dell’autorità dei contratti pubblici” > vai alla pagina con il Video
http://www.carteinregola.it/index.php/diario-del-presidio-contro-la-delibera-che-non-taglia-i-pup/la “Delibera 24/2016” ha espunto dal Piano Parcheggi qualche decina di interventi (in massima m parte su suolo privato) in realtà riprendeva la precedente delibera dell’Assessore Improta del 2015 (mai approvata causa dimissioni) che prevedeva l’espunzione dal Piano urbano Parcheggi degli interventi con pareri negativi degli uffici /o della Soprintendenza. Nel pugno di interventi cancellati dall’attuale Amministrazione un anno fa però non sono stati ineriti o 75 interventi su suolo pubblico “solo programmati” (privi cioè di un atto di convenzione tra Comune e privati) e nemmeno – scandalosamente – 8 interventi (sempre senza Convenzione!) osservati e controdedotti dagli uffici con parere negativo, tra i quali 800 box da scavare sotto il Quirinale, tre piani sotterranei a Lungo Tevere Castello accanto a Castel sant’Angelo, un parcheggio in Via Crispi con villa romana sottostante e un’altro nell’area protetta della Chiavichetta lungo la Roma Fumicino. Allora avevamo organizzato un presidio di protesta in Campidoglio. vedi
http://www.carteinregola.it/index.php/delibera-pup-altri-due-anni-passati-inutilmente/ Oggi quegli interventi sono indicati nella Relazione come “
avvio del procedimento di espunzione“, ed è passato un anno…
(2)Nel Dossier faremo anche il punto di tutti i parcheggi terminati e non aperti al pubblico, dei cantieri abbandonati da anni e dei progetti di project financing mai decollati
(3) a oggi non ci risulta che, contrariamente alla delibera dell’Assessore Improta (poi non approvata in seguito alle sue dimissioni,) l’amministrazione abbia inviato ultimatum di sorta ai proponenti di interventi non convenzionati che non avevano fornito progetti o documentazione richiesta dall’amministrazione. Improta infatti nella delibera mai approvata invitava i proponenti dei 75 interventi “solo programmati” ( quindi non convenzionati) a fornire entro un certo peirodo di tempo – 3 mesi – i documenti necessari , pena la decadenza dal Piano Urbano Parcheggi.