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Centro storico: un dibattito che apre all’ottimismo

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Pubblichiamo il resoconto di Paolo Gelsomini del dibattito CENTRO STORICO DI ROMA – Da patrimonio dell’umanità a luogo senz’anima? organizzato da Sinistra x Roma  il 23 novembre in Campidoglio, a cui hanno partecipato  Adriano Meloni Assessore al commercio Roma Capitale, Sabrina Alfonsi Presidente I Municipio e vari esponenti della cultura romana tra cui  Asor Rosa De Lucia Emilianinonchè esponenti dei comitati del Centro storico

Un raggio di luce da un convegno sul centro storico di Roma

di Paolo Gelsomini

Un diffuso bisogno di riappropriarsi della politica, di partecipare al governo delle cose, di cercare e trovare insieme soluzioni al degrado che sta mortificando il centro storico di Roma patrimonio Unesco.

Questa sottile vena di vitalità e di feeling si percepiva ieri sera tra gli oratori ed il pubblico che gremivano la Sala del Carroccio in Campidoglio nel bel convegno organizzato da SinistraxRoma ed ideato dal consigliere del primo Municipio Adriano Labbucci che ha introdotto i temi, evidenziando i fattori che stanno facendo perdere l’anima al centro storico e ricordando come la politica e le istituzioni pubbliche debbano dare indirizzi e regole, modificare norme rivelatesi inadeguate e non ridursi a rincorrerre gli eventi.

Come da molti oratori sottolineato, non è più tempo di sterili e rituali denunce, di cahiers de doleance, di stanchi e sfiduciati snocciolamenti di cose che non vanno a Roma ed in particolare nel suo centro storico.

E’ tempo per la politica di agire con coerenza all’interno di un’idea generale di Città, come ha sottolineato Vittorio Emiliani, anche partendo da episodi simbolici e localizzati come l’apertura di un grande fast food McDonald’s a Borgo Pio, nel pieno di un’area tutelata dove è vietato trasferire una licenza di somministrazione da un locale di cucina tradizionale a uno di cucina straniera.

Per Roma occorrono leggi nazionali di salvaguardia e di tutela del patrimonio archeologico ed architettonico, perché quelle che ci sono evidentemente non bastano e non proteggono a sufficienza né i monumenti né i residenti, ma soprattutto deve nascere una nuova cultura civica fondata sull’identità e sull’appartenenza come hanno sottolineato nei loro interventi Vittorio Emiliani, Alberto Asor Rosa e Vezio De Lucia,  che ha tra l’altro parlato della difesa della residenzialità in un centro storico che si è andato progressivamente svuotando di abitanti per far posto ai bed and breakfast così come le vecchie botteghe hanno lasciato il posto a negozi food di ogni genere. Inoltre – ha proseguito De Lucia – non ci può essere dualismo tra centro storico e periferia perché se si impoverisce e si degrada il centro storico, che è di tutta la città, si impoverisce anche la periferia insieme alla città intera.

Le associazioni dei cittadini erano rappresentate da Gaia Pallottino presidente del Coordinamento residenti Città Storica, da Nello Lupino dell’Associazione SOS Coronari, da Renato Gargiulo dell’Associazione di strada via Urbana e dall’autore di questo articolo presidente dell’associazione Progetto Celio. E’ intervenuto anche Giulio Anticoli, presidente dell’Associazione Roma produttiva e rappresentante delle botteghe storiche presenti non solo nel primo municipio.

Per la prima volta i rappresentanti dei residenti e dei luoghi del centro storico non si sono limitati alle sterili denunce e lamentele ma sono stati propositivi nel definire sia le criticità che le opportunità che hanno consegnato ai politici ed ai rappresentanti delle istituzioni presenti un quadro d’insieme progettuale e fattivo.

Si è passati dalla revisione in corso della delibera 35/2006, d-cc-n-_35_06 che tratta del regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche, a quella della delibera 36/2006delibera_cc_36_20060206_piano_regolatore_citta_storica,  che si occupa della disciplina della tutela e riqualificazione delle attività commerciali ed artigianali nel perimetro della città storica; dal divieto di accesso dei pullman turistici entro l’anello ferroviario alla ricostituzione e messa in servizio di una nuova flotta di minibus elettrici nel centro storico anche in vista dell’istituzione delle 14 isole ambientali previste dal Piano Generale della Mobilità PGTU2014 che dovranno costituire la futura struttura urbanistica del centro storico che non può continuare a vivere esclusivamente di ZTL e di improvvisate e isolate pedonalizzazioni al di fuori di una concezione di sistema generale della mobilità.

Per limitare l’apertura di nuovi locali di somministrazione di cibi e bevande nel perimetro della città storica e per disciplinare gli orari di chiusura agli esercizi esistenti, si oppone spesso la questione delle liberalizzazioni che di fatto impedirebbero alle Amministrazioni locali ogni forma di controllo e di gestione. Questo alibi – è stato detto – deve finire perché esistono possibilità di deroghe ai lacci delle liberalizzazioni come ad esempio quelle riportate nell’art.1 comma 2 del D.L. n.1 del 2012 secondo le quali “(….) alla stregua dei principi costituzionali per i quali l’iniziativa economica privata è libera secondo condizioni di piena concorrenza e pari opportunità tra tutti i soggetti, presenti e futuri, ed ammette solo i limiti, i programmi e i controlli necessari ad evitare possibili danni alla salute, all’ambiente, al paesaggio, al patrimonio artistico e culturale.” 

Si è ricordato anche che il Tavolo del decoro, sottoscritto tra Mibact e Roma Capitale nel 2014 come accordo di collaborazione sul decoro urbano, in relazione alle attività commerciali in aree pubbliche di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico, ha la funzione precipua di verificare, in forma aggiornata, la compatibilità delle presenze di quelle attività commerciali con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale.

Il 30 novembre si riunirà la Commissione commercio comunale per esaminare le risultanze del Tavolo del decoro che finora ha indotto il Comune ad allontanare camion bar, bancarelle e gladiatori da alcune aree del Tridente e l’area archeologica del Colosseo. Ma questo divieto sta per scadere ed occorre rinnovarlo e, possibilmente, ampliarlo ad altre zone di pregio monumentale come auspicato da alcuni interventi delle associazioni.

Il Convegno è stato chiuso dagli interventi dell’assessore al Commercio di Roma Capitale Adriano Meloni, dalla presidente del primo Municipio Sabrina Alfonsi e da Stefano Fassina capogruppo di SinistraXRoma all’Assemblea capitolina.

L’assessore Meloni ha sottolineato la ricchezza dei contenuti emersi dagli interventi e la consapevolezza mostrata che costituisce una speranza di cambiamento ed una concreta possibilità di un futuro lavoro insieme alle forze vive della città, lavoro che potrebbe realizzarsi nella costituzione di un tavolo permanente sulle questioni del commercio e non solo.

La Presidente Sabrina Alfonsi ha affermato che la politica deve essere all’altezza di avere un’idea di Roma e del suo centro storico, mentre le istituzioni ad ogni livello debbono non solo applicare e fare rispettare le norme esistenti, ma cercare di semplificarle e di renderle sempre verificabili, applicabili e sanzionabili. Nel suo appassionato intervento la Alfonsi non ha nascosto il senso di disperazione che talvolta affiora di fronte a situazioni normative intricate e alla lentezza burocratica delle azioni sanzionatorie comprese quelle che si richiamano all’art.633 del codice penale in caso di reiterato abusivismo di occupazione del suolo pubblico.

Stefano Fassina ha individuato in questo convegno un primo avvio per una ricostruzione della politica delle cose, a partire dalle persone e dai luoghi della città.

Ci saranno altri incontri che potranno essere periodici e strutturati in modo da far crescere la partecipazione consapevole dei cittadini e far nascere una cultura nuova indispensabile per il governo di questa città.

Paolo Gelsomini

 

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