CETA: il Governo è contro, ma dà il via libera all’analogo trattato con il Giappone?
Autore : Redazione
(Pubblicato 15 luglio 2018, ultima modifica 16 luglio 0re 12) Durante un’assemblea di Coldiretti, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha detto che l’attuale maggioranza non ratificherà il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement, letteralmente “Accordo economico e commerciale globale”) (1), un trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea, che era stato approvato nel 2017 dal Parlamento europeo, ma che deve ancora passare per il voto dei parlamenti dei singoli stati membri dell’Unione.
Un anno fa – luglio 2017 – ci eravamo occupati del CETA perchè era approdato al parlamento italiano per la ratifica, con il rischio di un’approvazione estiva (2) . Avevamo riportato gli appelli e le analisi dei promotori della Campagna Stop TTIP/ STOP CETA Italia (di cui fanno parte Cgil, Acli Terra, Legambiente, Slow Food, Green Peace, Fair Watch, Movimento Consumatori, Coldiretti e tanti altri) e le loro ragioni per respingere il CETA (raccolte nel dossier sottostante (3). E se molti oggi dipingono la bocciatura del CETA come un danno economico per l’Italia (4), prima una Memoria di Giunta della Regione Lazio del 5 luglio 2017 (5), poi una mozione dell’Assemblea Capitolina di Roma del 21 settembre 2017 (6) si sono espressi negativamente sul CETA. In particolare la mozione comunale riprende praticamente le stesse ragioni di Stop TTIP/ STOP CETA Italia,anche se si conclude con la richiesta di “un confronto ampio e partecipato sugli effetti dell’approvazione di tali trattati sul tessuto economico-sociale, l’ambiente e i diritti nel nostro Paese” e “L’intervento della Conferenza Unificata Stato Regioni ed Autonomie Locali, al fine di ottenere, ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 234, un’adeguata consultazione dei Comuni, delle Province e delle Città Metropolitane in modo da dare la possibilità agli Enti Locali di trasmettere le proprie osservazioni, contribuendo così alla formazione della posizione dell’Italia in relazione al trattato CETA“. La Regione Lazio invece invitava il Parlamento a non votare a favore della ratifica e a impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria in quanto “L’accordo rischia di colpire profondamente il modello agricolo locale, i diritti dei lavoratori, il sistema sanitario e le norme a protezione dei consumatori e dell’ambiente. E gli arbitrati potrebbero invadere, se non addirittura schiacciare, il potere legislativo dei parlamenti locali”. E per richiedere lo Stop alla ratifica del trattato e la riapertura di una discussione ampia e trasparente nel merito, nella precedente legislatura su iniziativa dei deputati Colomba Mongiello (Pd) e Paolo Russo (Fi) è nato l’Intergruppo parlamentare “no CETA” (7)
Queste, in sintesi, le principali ragioni di Stop TTIP/ STOP CETA Italia:
- 1) include l’Investment Court System (Ics), un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l’Ue dinnanzi a un tribunale speciale extra-territoriale, sottraendo la giurisdizionealle istituzioni e alla sovranità democratica del Paese.
- 2) il Canada non ha ratificato diverse convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, tra cui alcune delle Convenzioni fondamentali, il trattato favorirebbe quindi la concorrenza a scapito dei diritti dei lavoratori.
- 3) I rischi per la salute aumenterebbero a causa “dell’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fito-sanitari, e che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare ai controlli nei Paesi in cui vengono venduti; e in Canada è impiegato un numero rilevante di sostanze attive vietate nella Ue
- 4) Il trattato colpisce il nostro Made in Italy agro-alimentare: all’Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche, a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 247, oltre al sostanziale occultamento delle informazioni sull’origine dei prodotti
I promotori della campagna Stop TTIP/ STOP CETA Italia chiedevano a Comuni, Province e Regioni di approvare Mozioni Stop CETA, e ai cittadini di scrivere al nostro Governo con l’obiettivo di cancellare la ratifica. E nel Contratto di governo Lega/M5S è stato inserito: “Per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesimo tenore intendiamo opporci in tutte le sedi, in quanto determinano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini”(8).
Tuttavia Stop-TTIP-Italia, insieme alla soddisfazione per l’annunciata bocciatura del governo del CETA, lancia l’allarme per il JEFTA, accordo di libero scambio UE-Giappone, per il quale, dalle dichiarazioni del Ministro Di Maio (9), sarebbe stato dato il via libera del Governo Italiano, seppure “inviando delle osservazioni con condizioni precise che riguardano agricoltura, piccole imprese e una serie di interventi necessari.” Al Ministro Di Maio STOP-TTIP Italia risponde con gli argomenti già inviati al suo predecessore Carlo Calenda (10), cioè che “il Jefta, come il CETA (con un Paese il cui Pil è tre volte quello del Canada, varrà un quarto del Pil globale), non è emendabile e tutte le raccomandazioni o dichiarazioni che egli voglia accludere alla firma agli effetti pratici sono INUTILI e NON APPLICABILI perché fuori dal testo legale del trattato che – lo ricordiamo – è ancora FORMALMENTE SEGRETO e NOTO solo grazie al “furto” del documento fatto da Greenpeace“ (11)
E ci auguriamo che il Ministro manterrà le promesse fatte in campagna elettorale, quando insieme agli altri candidati M5S ha sottoscritto il Decalogo #NoCETA #Nontratto, che prevede ai primi tre punti:(12)
1) bocciare il CETA per riaprire un dibattito in Europa sui contenuti e le regole del commercio tra UE e il resto del mondo a partire da diritti, ambiente e coesione sociale;
2) respingere accordi che non siano preceduti da dettagliate valutazioni d’impatto economico, sociale e ambientale a livello europeo, nazionale e globale e da verifiche altrettanto severe sul loro impatto ex post per correggerne i potenziali effetti negativi;
3) rifiutare accordi negoziati senza un’adeguata e trasparente partecipazione dei cittadini, dei loro rappresentanti e delle loro organizzazioni, a partire dagli eletti nei Parlamenti europeo, nazionali e nelle Autorità locali.
Per questo le organizzazioni Coldiretti, Cgil, Arci, Acli Terra, Fairwatch, Fare Ambiente, Greenpeace, Legambiente, Ecoitaliasolidale, Slow Food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Fondazione Campagna Amica, Fondazione Univerde, hanno chiesto un incontro urgente con il Ministro Di Maio, chiedendo al Governo che intervenga presso la Commissione per interrompere il processo di validazione del trattato; e hanno convocato, insieme all’Intergruppo parlamentare #NoCeta, martedì 17 luglio tutti i parlamentari per un incontro su questi temi, che si è svolto (>vai al comunicato dopo la riunione)
(Anna Maria Bianchi Missaglia)
Post scriptum : comunque la si pensi del CETA, sono piuttosto inquietanti le dichiarazioni del Ministro Di Maio: “(…) Se anche uno solo dei funzionari italiani che rappresentano l’Italia all’estero continuerà a difendere trattati scellerati come il Ceta, sarà rimosso“. (> Vedi il video su Repubblica delle dichiarazioni alla Coldiretti)
Per osservazioni e precisazioni:laboratoriocarteinregola@gmail.com
Per conoscere gli effetti del #JEFTA e la sua drastica somiglianza a #CETA e #TTIP si rimanda ai materiali pubblicati sul sito di STOP-TTIP Italia al link https://bit.ly/2KJiBRj
Materiali sul CETA :
scarica il testo Strasburgo, 5.7.2016 COM(2016) 444 final 2016/0206(NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo economico e commerciale globale tra il Canada, da una parte, e l’Unione europea e i suoi Stati membri, dall’altra https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52016PC0444
vai al sito di https://stop-ttip-italia.net/
contrari: la scheda di Marina Pescarmona Conclusioni che si traggono dal testo consolidato CETA
contrari: Il fatto quotidiano 16 luglio 2018 Ceta, si crede ancora che porterà guadagni miracolosi. Ma i numeri dicono altro
contrari: Il Dossier di Stop TTIP/ STOP CETA Italia https://stopttipitalia.files.wordpress.com/2017/07/debunking-_ceta_luglio2017.pdf
scarica IL DOSSIER CON VERO/FALSO SUL CETA a cura di Monica Di Sisto -Elena Mazzoni – Francesco Paniè- Alberto Zoratti debunking-_ceta_luglio2017
UNA SERIE DI ARTICOLI PRO E CONTRO SU HUFFINGTON POST http://www.huffingtonpost.it/news/ceta/
Favorevoli: Il CETA spiegato dalla Commissione europea
Favorevoli: Stefano Feltri su Il fatto quotidiano 5 luglio 2017 Ceta, gli interessi delle lobby e le balle della propaganda http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/05/ceta-gli-interessi-delle-lobby-e-le-balle-della-propaganda/3709823/
(1) Vedi la scheda sul CETA di wikipedia
(2) Tutti i rischi del CETA: Regione Lazio e Comune di Roma sono contro
(3) https://stopttipitalia.files.wordpress.com/2017/07/debunking-_ceta_luglio2017.pdf
(4) 13 luglio Huffington Post Marco Causi: Bocciando il Ceta il Governo arrecherà un danno all’Italia
15 luglio Sole24ore Il no al Ceta e la caccia al consenso più miope di Giorgio Barba Navaretti
(5)
* (dal sito della Regione Lazio) NO DELLA REGIONE LAZIO ALL’ACCORDO CETA: DIFENDIAMO LA QUALITA’ DEI NOSTRI PRODOTTI
05/07/2017 – La Giunta della Regione Lazio ha approvato all’unanimità una memoria contraria al CETA, l’accordo commerciale concluso tra l’Unione Europea e il Canada per creare una zona di libero scambio tra le due aree, invitando il Parlamento a non votare a favore della ratifica e a impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria.Il CETA ha tra i suoi obiettivi fondamentali la progressiva liberalizzazione degli scambi; un’attività di riduzione o soppressione reciproca dei dazi doganali sulle merci originarie dell’altra Parte; l’astensione dall’adozione o dal mantenimento in vigore di divieti o restrizioni all’importazione merci dell’altra Parte o all’esportazione di merci destinate al territorio dell’altra Parte.Dispone, inoltre, la creazione di una corte arbitrale, chiamata ICS (Investment Court System), incaricata di giudicare le eventuali controversie. L’ICS sarà composto da 15 membri, nominati da uno dei comitati creati dal CETA stesso, il Comitato misto, che stabilisce un regime speciale di responsabilità dello Stato e dell’Unione davanti a un tribunale speciale a esclusivo beneficio degli investitori canadesi.L’accordo rischia di colpire profondamente il modello agricolo locale, i diritti dei lavoratori, il sistema sanitario e le norme a protezione dei consumatori e dell’ambiente. E gli arbitrati potrebbero invadere, se non addirittura schiacciare, il potere legislativo dei parlamenti locali.L’agroalimentare ‘made in Italy’ e, con esso, le produzioni del Lazio rappresentano una voce importante che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di occasioni e il miglioramento delle condizioni di lavoro.La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, ha tra i propri compiti la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari; la valorizzazione delle produzioni tipiche, tradizionali e di qualità; lo sviluppo del territorio e del settore agroalimentare; la tutela della biodiversità, catalogando, preservando e divulgando il patrimonio genetico del Lazio.Nel Lazio, il rischio è che i prodotti agroalimentari tutelati da un marchio DOP oppure IGP potranno essere emulati, riprodotti da chiunque, per essere esportati in Canada e liberamente venduti a prezzi più competitivi con gravissimi danni per chi li produce attenendosi ai rigidi disciplinari imposti dai consorzi di tutela.
(6) 21 SET 2017 – sito Comune Roma Trattato CETA, Assemblea Capitolina contro accelerazione procedura di approvazione
L’Assemblea Capitolina ha approvato una mozione che impegna Sindaca e Giunta a contrastare, in ogni sede istituzionale, l’accelerazione della procedura di approvazione e la ratifica finale del Trattato CETA, accordo che legittima il libero scambio tra Canada e Unione Europea, senza interpellare – spiega il Campidoglio – “gli enti locali coinvolti in misure che incideranno sulle economie nazionali e locali e sulle sorti di parecchie imprese italiane”.
Principali motivazioni della mozione sono: “tutelare il Made in Italy agro-alimentare e i livelli produttivi delle aziende che operano nel territorio italiano e romano; proteggere i diritti di milioni di lavoratori e cittadini-consumatori da investimenti esteri insostenibili sotto il profilo sociale e ambientale; impedire il diffondersi della cosiddetta ‘pirateria alimentare’, che faciliterebbe l’ingresso di merci straniere di imitazione nel mercato italiano e la loro vendita a prezzi non concorrenziali”. Ulteriore problema: “le profonde differenze tra Canada e UE in materia di sicurezza e salute dei lavoratori ed età minima di ingresso nel mondo del lavoro”.
vedi Mozione n. 64 Impegno per la Sindaca e la Giunta a rappresentare, nelle deputate sedi istituzionali, la contrarietà di Roma Capitale circa la procedura di approvazione del trattato CETA, “Comprehensive Economic and Trade Agreement”, accordo economico e commerciale globale di libero scambio tra Canada e Unione Europea.scarica la mozione moz64-17 ass capitolina CETA
(7) Vai alla pagina con l’elenco dei parlamentari del gruppo al 31 dicembre 2017
(8) Vedi contratto di governo del cambiamento Lega M5S http://contratto-governo-2018-lega-m5stelle.readthedocs.io/it/latest/
(12) https://www.arci.it/di-maio-fermi-il-jefta-non-tradisca-ambiente-lavoro-e-agricoltura/