Circolo Poste: cara Regione, vogliamo fare un po’ di trasparenza ?
Autore : Redazione
La Presidente del II Municipio Francesca Del Bello, nell’articolo di Valerio Valeri su Roma Today (in calce), dichiara che intende chiedere alla Regione Lazio chiarimenti sulla “scomparsa” della destinazione pubblica di una parte del giardino del circolo sul Lungo Tevere Flaminio concesso dalla Regione a Poste Italiane, in contrasto con quanto stabilito dal PRG e con le prescrizioni del Dipartimento Uranistica di Roma Capitale. Scomparsa tuttavia annunciata, che Carteinregola aveva paventato segnalando alcune incongruenze fin dalla conferenza stampa (22 dicembre 2020) di presentazione del progetto di riqualificazione della storica “Casina delle Poste” e del Parco, destinata da Poste a circolo per i suoi dirigenti. In quell’occasione infatti, mentre il Direttore della Direzione regionale ‘Lavori Pubblici, Stazione unica Appalti, Risorse Idriche e Difesa del Suolo’ aveva descritto – con tanto di slides come quella in calce – due spazi all’interno del parco, uno di uso esclusivo di Poste e uno aperto al pubblico, gli interventi successivi (dell’AD di Poste Del Fante, ma anche del Presidente Zingaretti), non avevano fatto alcun accenno ad aperture al pubblico, nemmeno nell’elenco dei vantaggi che i residenti avrebbero ricavato dalla riqualificazione (2) . E anche nelle comunicazioni ufficiali pubblicate dopo la conferenza, sul sito di Poste e nel comunicato diffuso dalla Regione Lazio, si parlava solo di visite scolastiche “una tantum” (3). Eppure nel corso di numerose commissioni capitoline successive (con l’allora Presidente pentastellato Angelo Diario), i funzionari della Regione Lazio che avevano partecipato avevano continuato a descrivere il doppio progetto illustrandolo con le relative slides.
Non hanno avuto finora seguito le ripetute richieste di accesso agli atti generalizzato inoltrate da Carteinregola alla Direzione Regionale Lavori Pubblici della Regione con la richiesta di visionare il documento con la concessione a Poste del Circolo (e ottenerne la pubblicazione): in risposta all’ultima pec, del marzo scorso, non è stato inoltrato alcun documento, in quanto nella richiesta mancavano il “numero di posizione”, l’anno di deposito” e “il versamento delle spese di ricerca”. Ritentiamo oggi, sperando che, visto che i lavori nell’area sono iniziati da settimane, sia più facile trovare la concessione.
Da tempo il gruppo trasparenza di Carteinregola sollecita – con alterne fortune – il Comune di Roma affinchè provveda a una pubblicazione facilmente accessibile dei suoi beni concessi a terzi, con tutte le informazioni sulle condizioni della concessione: approfittiamo della vicenda per chiedere alla Regione Lazio un’operazione trasparenza sulle convenzioni per le concessioni ai circoli privati delle aree (e degli immobili) demaniali lungo il Tevere, dato che si tratta di spazi che rientrano nei “beni demaniali indisponibili”, concessi anche per anni e anni a privati o ad un uso esclusivo di un’èlite.
Ponte della Musica, Del Bello: “La concessione per il nuovo circolo è contro le regole, se necessario la impugneremo”
La presidente del II contro il progetto per il nuovo circolo privato lungo il Tevere: “Non c’è più l’utilizzo pubblico previsto all’inizio, sono cambiate le carte dopo la conferenza dei servizi. Situazione più che spiacevole” di Valerio Valeri
I lavori di Poste Italiane sotto al Ponte della Musica fanno rumore. Ma non è una questione di decibel. Il progetto del futuro circolo privato per dipendenti e dirigenti dell’azienda avrebbe dovuto prevedere un’ampia area ad accesso pubblico, circa 10.000 metri quadri sui 25.000 totali che verranno totalmente trasformati e riqualificati, ma così non sarà. Almeno per ora.
Se fino a una settimana fa non se ne aveva certezza – e per questo motivo in II municipio era stata convocata una commissione lavori pubblici sul tema – adesso, in base a quanto riferisce a RomaToday la presidente Francesca Del Bello, il timore di associazioni e comitati è più che fondato. Rispetto a quanto emerso dalla conferenza dei servizi chiusa a metà 2020, infatti, Poste ha “strappato” alla Regione Lazio una convenzione molto più favorevole che di fatto “chiude” l’area, permettendo la fruizione solo alle scolaresche, due volte a settimana, su richiesta da inoltrare all’ente locale, come aveva già denunciato Carteinregola nei mesi scorsi.
Tutto è successo tra l’estate e l’autunno 2020, dopo il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Regione e Poste escono dalla conferenza dei servizi con una bozza di convenzione che tiene conto delle prescrizioni presentate dal Pau, il dipartimento comunale che si occupa di urbanistica. Nel suo parere, gli uffici chiedevano il rispetto della destinazione d’uso dell’area secondo il piano regolatore, quindi verde pubblico e servizi pubblici. E non solo in una parte limitata, ma ovunque. A ottobre, però, ecco spuntare un protocollo d’intesa nel quale questa raccomandazione viene ignorata e si permette a Poste di gestire l’accesso del pubblico esterno al circolo su appuntamento e in giorni e orari limitati. In sostanza un circolo privato di 25.000 mq su demanio pubblico in cambio di 24 visite l’anno per bambini e ragazzi.
“Tutto ciò è veramente spiacevole, sono molto più che contrariata” commenta al nostro giornale la minisindaca Del Bello. “Ho scoperto i dettagli della concessione a Poste perché un gruppo di amanti del beach volley, alla luce dell’approvazione del progetto per il nuovo circolo – racconta l’esponente dem – mi ha chiesto se fosse possibile realizzare alcuni campi sul lato destro del sottoponte, dove Poste vorrebbe realizzare un bacino d’acqua artificiale, un elemento architettonico che non avrebbe alcuna funzione né utilità. Da quel momento mi sono addentrata nella questione, ho cercato di parlare con Poste con grandi difficoltà e ho ricevuto un chiaro diniego”. Il motivo è semplice: il progetto è stato approvato, non si può cambiare nulla.
Ma Del Bello non demorde: “Ho chiesto al gabinetto di Zingaretti di organizzare un incontro – prosegue – e finalmente sono riuscita a parlare con il responsabile del patrimonio di Poste. A quel punto ho scoperto che i 10.000 mq inizialmente previsti a fruizione pubblica sarebbero stati gestiti da un protocollo successivo alla convenzione, in base al quale l’accesso sarebbe stato limitato alle scuole per due volte al mese. A quel punto ho chiamato l’assessore Maurizio Veloccia e ho richiesto tutta la documentazione utile, scoprendo che quanto prescritto dal Pau in sede di conferenza dei servizi veniva totalmente disatteso, ignorato”.
Per Francesca Del Bello “la concessione è illegittima – sottolinea – perché viola il piano regolatore, non è conforme alle prescrizioni e perché stiamo parlando di un terreno pubblico, di proprietà statale e concesso alla Regione, come da legge nazionale. E la cosa peggiore, se vogliamo, è che si disattendono le legittime aspettative dei cittadini che avevano visto un progetto differente, all’inizio”. E infatti da come è possibile verificare, sul progetto presentato a dicembre 2020 in Regione l’area del sottoponte è divisa in due spazi differenti, uno identificato con il colore rosa a rappresentare i 10.000 mq ad accesso pubblico e uno con il colore grigio per la parte privata a uso esclusivo di Poste. Ma le cose già da qualche mese erano state stravolte.
Il progetto di Poste approvato in Regione: l’area rosa è quella ad uso pubblico, non più prevista dal protocollo d’intesa di ottobre 2020
“Gli uffici regionali avrebbero dovuto – contesta Del Bello – , se c’era un problema rispetto la rispondenza alle norme tecniche d’attuazione del Prg (articolo 85), chiamare il comune e relativamente alla fruibilità dell’area proporre un accordo a 3. Invece il Campidoglio in tutto ciò non è stato mai considerato. Io potrei mandare i vigili e impugnare la concessione, ma vorrei privilegiare il dialogo e non andare allo scontro totale, riportando tutto alle intenzioni originarie arrivando a una soluzione per cui correggono gli errori, modificano la concessione, tolgono i cartelli di proprietà privata che hanno affisso lungo la recinzione del cantiere. Se così non fosse, a quel punto dovrò agire in maniera differente”.
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Si sono susseguite ultimamente molte riunioni con i soggetti istituzionali coinvolti sul futuro dell’area sotto e accanto al Ponte della Musica. Ma non è ancora chiaro se e a quali…
(2) L’AD aveva citato la rivalutazione immobiliare degli edifici circostanti grazie alla valorizzazione dell’area, alla riqualificazione, di uno chalet storico e di un “parco fluviale” e all’esempio di rigenerazione urbana e di architettura sostenibile.