Il gruppo di comunicatori social incaricato da Velolove, promotore del progetto GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Bici, continua ad attaccare chi critica il progetto della ciclovia, in particolare Italia Nostra, buttandola in caciara e inasprendo un conflitto che non riguarda libere associazioni di privati, ma un’opera pubblica, che dovrebbe essere gestita da un soggetto istituzionale, con toni e modi istituzionali, senza tifoserie inutili e fuori luogo.
Avevamo già scritto il 6 aprile scorso della comunicazione aggressiva sui social da parte degli incaricati di Velolove, l’associazione promotrice del progetto del GRAB collegata a Legambiente – GRAB, queste polemiche non fanno bene alla città (e andiamo oltre) – che attaccavano Carteinregola accusandola di essere contro il GRAB e riversando fiumi di sfottò contro di noi moltiplicati dalle condivisioni dei sostenitori del GRAB, tra i quali anche illustri ex parlamentari. Avevamo poi ricevuto delle scuse, che avevamo riportato nell’aggiornamento dell’articolo, anche se continuavamo a pensare “che il compito di informazione e di ascolto dei cittadini anche sul GRAB dovrebbe essere svolto da un soggetto istituzionale, in grado di dare informazioni ufficiali e raccogliere tutte le osservazioni, comprese quelle critiche, con l’indispensabile obiettività”.
(nella foto post su Facebook : Italia Nostra risponde alla definizione “L’associazione ostile alle trasformazioni positive della città di Roma”)
Oggi riproponiamo con più forza e urgenza la necessità che la comunicazione – e il marchio – torni nella gestione di un ente pubblico, poichè i post sono ricominciati, non contro Carteinregola, ma contro Italia Nostra, con fotomontaggi e commenti degni della goliardia di studenti di una quarta ginnasio. Facciamo presente che Carteinregola ha una posizione diversa da quella di Italia Nostra sul progetto GRAB, ma riteniamo inaccettabile che dei privati – un’associazione o un gruppo di associazioni sono sempre dei privati – che hanno proposto il progetto possano parlare a nome di un’opera pubblica – quindi di tutti noi – per fare una comunicazione aggressiva che sbeffeggia cittadini e associazioni che hanno mosso delle critiche. Sottolineando che il punto non è se Italia Nostra abbia torto o ragione, il punto è che la comunicazione e il dibattito su un’opera pubblica devono essere di competenza di un soggetto pubblico, che garantisce il rispetto delle posizioni di tutti cittadini e il loro diritto di esprimere le proprie opinioni.
Chiediamo quindi a Agenzia Roma Mobilità – una partecipata al 100% del Comune, quindi un ente pubblico – che riprenda la titolarità e l’esclusività dell’informazione ai cittadini e anche del marchio del GRAB – il progetto è ora pubblico, il marchio non lo sappiamo – garantendo quella correttezza istituzionale e quel confronto democratico che dovrebbero esserci sempre, e a maggior ragione nel dibattito di un’opera che riguarda tutta la città.
Anna Maria Bianchi Missaglia
POST SCRIPTUM: se Velolove vuole continuare a fare dell’ironia su chi critica il GRAB, liberissimo di farlo, purchè si firmi Velolove e non GRAB, mettendosi così in un confronto alla pari.
22 maggio 2021
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com