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Consiglio alla consigliera

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In questa storia infinita delle polemiche sul Cinema a Piazza San Cosimato, si è aggiunto oggi un  nuovo capitolo, dato che la Consigliera Capitolina M5S e vicepresidente della Commissione cultura Gemma Guerrini, da sempre contraria alla manifestazione  – da “cittadina”, in quanto  residente nella  piazza  – ha ritenuto di pubblicare sulla sua pagina Facebook un attacco molto duro ai ragazzi dell’Associazione Piccolo Cinema America – che del resto, come annunciato alla conferenza di lunedì scorso, hanno “abbandonato il campo” –  elencando i  finanziamenti  che  l’associazione ha ricevuto dalla Regione Lazio, peraltro tramite bandi e graduatorie (come lei stessa documenta), per trarre la conclusione che se la Regione ha  finanziato una simile iniziativa  vuol dire che “Zingaretti e  tutto il PD sono convinti che sanità e ambiente si curano con i film“.  Un tema purtroppo ricorrente tra il  “popolo qualunquista” che di fronte a qualsiasi iniziativa culturale invoca gli ospedali e le scuole mancanti, come se i soldi spesi nella cultura  fossero buttati dalla finestra. Ma è ancora più grave il marchio  che la consigliera appioppa  agli amanti del cinema , che a suo dire  sarebbero  “feticisti” in quanto apprezzano “la reiterata proiezione, giorno dopo giorno, di vecchi film che hanno in comune soltanto il fatto di essere famosi, con a seguire la presentazione degli altrettanto famosi produttori/registi/attori“. C’è da chiedersi se la consigliera  consideri altrettanto feticisti anche quelli che si recano nei musei per ammirare quadri o reperti ben più vecchi dei vecchi film.

Ma  questa storia mi sembra mostri un aspetto ancora più rilevante,  cioè l’assoluta estraneità di una eletta dai cittadini  ai doveri richiesti    dal  profilo istituzionale. Come se le vicende della Capitale d’Italia si potessero piegare ai battibecchi con gli avversari politici, o, peggio,  prestarsi a  invettive personali rancorose e iperboliche,  visto che dal caso specifico – un cineforum estivo – si arriva a un anatema sull’intera categoria degli  appassionati di  storia del cinema.

Ma soprattutto  dimostra che i social network, tanto enfatizzati  dal MoVimento per le possibilità che offrono  agli eletti e ai nominati  di comunicare con semplicità e immediatezza – “senza filtri”  – con    la cittadinanza,   non possono sostituire la comunicazione ufficiale, quella nei luoghi e  nei siti preposti, per vari motivi, ma anche perchè il canale finisce inevitabilmente con il condizionare le forme e i contenuti dei messaggi. E usare i social senza consapevolezza, vuol dire finire  di mescolare, in un unico e confuso flusso,  le informazioni istituzionali, la propaganda partitica  e gli sfoghi personali,  rischiando  di non rendersi conto, come in questo caso, che dire “qualunque cosa passi per la testa” può essere assai dannoso, sia per chi sproloquia, sia  per il ruolo che in quel momento ricopre.

E preoccupa che una delle 29 persone che  – essendo  maggioranza – possono decidere i destini della Capitale d’Italia,  non se ne renda minimamente conto.

Mi auguro che Gemma Guerrini sappia trarre le sue conclusioni.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni e precisazioni laboratoriocarteinregola@gmail.com

Post scriptum1: ci sono altre istituzioni pubbliche di Roma – dal Palazzo delle Esposizioni alle Scuderie del Quirinale – che organizzano, proprio per quei “feticisti” cui allude la Consigliera, alcune interessanti retrospettive gratuite con gran successo di pubblico (ci sono file lunghissime per i biglietti) e di critica.Evidentemente lei lo ignora.

Post scriptum2: apprendiamo che con un appello  firmato da  “oltre 60 attori e registi” si chiedono le dimissioni della consigliera, ma anche dell’Assessore alla cultura e vicesindaco Bergamo(1). Richiesta che evidentemente fa seguito anche al braccio di ferro tra i ragazzi del Cinema America e il Comune per la messa a bando della piazza all’interno dell’Estate romana, che si è concluso con la rinuncia dei ragazzi a partecipare al bando. Tuttavia appare alquanto “tirata” la richiesta di dimissioni all’assessore per le esternazioni fuori luogo di una consigliera,  il cui incarico principale è quello di  presidente della commissione delle Elette (diventata con le modifiche del nuovo Statuto appena approvato Commissioni “Pari opportunità”,  aperta anche agli uomini…). Ci aspettiamo però una ferma presa di distanza dalle parole della consigliera, sia dell’Assessore che della Sindaca.

AGGIORNAMENTO: quasi in contemporanea con la pubblicazione di questo post, il gruppo M5S ha diffuso questo  comunicato: (Aska News): Sulla vicenda del Cinema America in piazza San Cosimato Gemma Guerrini parla a nome del tutto personale. Le sue dichiarazioni, infatti, non rispecchiano il pensiero della maggioranza. Il gruppo M5s non solo prende le distanze dalle sue parole ma esprime piena fiducia al vicesindaco Luca Bergamo”. Così in una nota il gruppo M5s in Campidoglio. 

(dalla pagina Fb di Gemma Guerrini 15 febbraio 2018)

Nella vicenda della “Associazione del Piccolo Cinema America”, due sono state le parole più usate: cultura e gratis.
CHE ZINGARETTI E TUTTO IL PD, SIANO CONVINTI CHE SANITA’ E AMBIENTE SI CURINO CON I FILM?
“Gratis” come?
L’Associazione Piccolo Cinema America, che compare nell’elenco del registro delle imprese della Camera di Commercio di Roma (http://www.registroimprese.it/web/guest/home),
pur respingendo riottosamente l’invito a partecipare al bando dell’Estate Romana 2018, non ha mai disdegnato di partecipare ad altri bandi pubblici. Infatti, oltre al finanziamento di 35.700€ ricevuto dal 1° municipio di Roma nel 2014, ha poi partecipato anche a diversi bandi della Regione Lazio, vincendo:
-40.000€ a febbraio del 2016
-10.000€ a giugno 2016
-50.000€ a maggio 2017

(http://www.regione.lazio.it/…/tbl_del…/G02871_24_03_2016.pdf;
http://www.regione.lazio.it/…/…/CUL_DD_G07274_24_06_2016.pdf;
AC_DD_G06895_17_05_2017_AllegatoA.pdf)

Assai recente è invece la sottoscrizione dell’Associazione al protocollo di intesa con l’Ente ROMANATURA, quello stesso Ente della Regione Lazio a guida PD che, come ha affermato ROBERTA LOMBARDI «dietro indicazione espressa di Zingaretti ha autorizzato il taglio di oltre 21 ettari di bosco presenti all’interno della Riserva di Decima»
(http://romanatura.roma.it/deliberazione-del-presidente-n-0…/; http://www.askanews.it/…/lazio-lombardi-m5s-zingaretti-calp…)

In conclusione vorremmo chiarire a Zingaretti, a tutti seguaci del PD e ai benecomunisti, che gli eventi organizzati con finanziamenti pubblici, pur se senza sbigliettamento, non sono gratis: sono invece eventi già pagati dai cittadini con le loro tasse.
E a fronte di tanta generosità mostrata dalla Regione Lazio per gli “eventi culturali”, c’è da chiedersi se la strategia del PD non sia quella di curare ambiente e malati con la pura suggestione di vecchi film.

“Cultura” cosa?
I numerosi e vivaci sostenitori della manifestazione estiva organizzata dalla suddetta Associazione, ne hanno rivendicato a ogni pie’ sospinto l’alto livello culturale: a riprova, la moltitudine di cittadini che accorrevano in massa, desiderosi di abbeverarsi a tanta copiosa fonte, tanto ben frequentata e da tanti e tanto famosi personaggi.
Personalmente non so rispondere alla domanda di cosa ci sia di così altamente culturale nella riedizione di vecchi film, all’interno di un contesto storico e sociale con una sua storia, una sua identità, un suo vivace vissuto, che solo chi ne è estraneo, e vuole rimanerne tale, può non conoscere né vedere e anzi può soffocare vantando una civilizzazione di stampo colonialista.
Ciò che invece risulta evidente è quanto manifestazioni simili siano funzionali alla propaganda del partito politico che le sostiene, in questo caso di quel PD maestro nella manipolazione del consenso, che ormai da decenni utilizza la spettacolarizzazione e la feticizzazione della cultura come arma di distrazione di massa.
Cos’è infatti se non feticismo, la reiterata proiezione, giorno dopo giorno, di vecchi film che hanno in comune soltanto il fatto di essere famosi, con a seguire la presentazione degli altrettanto famosi produttori/registi/attori, magari accompagnati dal Franceschini o dallo Zingaretti di turno?
Alla quantificazione numerica come misura del consenso, già noto a quegli imperatori romani che organizzavano gli spettacoli gladiatorî al Colosseo, questo sistema di intellettualizzazione del divertimento ha poi appaiato spesso l’idea della sua gratuità: divertimento puro e purificato da ogni contaminazione pecuniaria.
Purtroppo, come ben sappiamo, nulla è gratuito.
Forse è arrivato il momento che i cittadini comincino a chiedersi se non sarebbe stato meglio se i bravi amministratori alla Zingaretti avessero guardato un po’ meno film per occuparsi di più e meglio di sanità e di ambiente.

 

Il mondo dei registi e degli attori italiani chiede le dimissioni del vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma, Luca Bergamo, per la vicenda del Cinema America. La lista è infarcita di star della cultura italiana e del cinema: da Gianni Amelio al premio Oscar Paolo Sorrentino, passando per Checco Zalone e Luca Zingaretti. Nella lista anche Dario Argento e Bernardo Bertolucci, Paolo Virzì e Francesca Archibugi, Mario Martone, Gabriele Muccino e Margherita Buy.In una nota gli artisti scrivono: «Le dichiarazioni della consigliera Gemma Guerrini dimostrano una palese inadeguatezza nel ricoprire il ruolo di Vicepresidente della Commissione Cultura di Roma Capitale ed inficiano gravemente la validità dell’azione politica dell’Assessorato alla Crescita Culturale. È ormai evidente, anche a livello nazionale, che queste persone non sono in grado di comprendere, difendere e valorizzare il patrimonio culturale italiano e quindi di rappresentarlo. Per questo pensiamo che sia necessario chiedere con forza le loro dimissioni dai ruoli di Assessore alla Crescita Culturale e di Vice Presidente della Commissione Cultura».Bergamo è entrato in conflitto con il Cinema America obbligando l’associazione che gestisce l’arena estiva a San Cosimato, nel cuore di Trastevere, a partecipare al bando dell’Estate Romana. Gemma Guerrini, vicepresidente della commissione cultura e grillina doc, ha invece affermato: «Cos’è infatti se non feticismo, la reiterata proiezione, giorno dopo giorno, di vecchi film che hanno in comune soltanto il fatto di essere famosi, con a seguire la presentazione degli altrettanto famosi produttori/registi/attori».LA REPLICA
L’assessore alla Cultura e vicesindaco Luca Bergamo risponde: «Leggo con grande sorpresa la richiesta di mie dimissioni sottoscritta da oltre sessanta importanti figure del cinema italiano. Trovo davvero singolare che si chieda a me di fare un passo indietro per le parole pronunciate da un’altra persona. Parole peraltro molto distanti da quelle che ho scritto e detto parlando dell’arena cinematografica promossa dall’Associazione Piccolo Cinema America per cui ho sempre espresso apprezzamento. Ho rispetto e ammirazione per l’opera di chi ha sottoscritto l’appello, ma lo declino con serenità»Sono 66 i firmatari dell’appello, che continua ad aumentare
Ecco la lista: Gianni Amelio;
Elisa Amoruso;
Roberto Andò;
Francesca Archibugi;
Gianluca Arcopinto;
Dario Argento;
Angelo Barbagallo;
Matilde Barbagallo;
Alberto Barbera – Direttore della Mostra Internazionale d’arte
Cinematografica di Venezia;
Bernardo Bertolucci;
Luca Bigazzi;
Alessandro Borghi;
Bruno Bozzetto;
Margherita Buy;
Linda Caridi;
Beppe Caschetto;
Umberto Contarello;
Saverio Costanzo;
Ivan Cotroneo;
Emanuele Crialese;
Edoardo De Angelis;
Ivano De Matteo;
Carlo Degli Esposti;
Karole di Tommaso;
Valentina Ferlan;
Anna Foglietta;
Paolo Genovese;
Mario Gianani;
Claudio Giovannesi;
Nicola Giuliano;
Corrado Guzzanti;
Raffaella Lebboroni;
Luigi Lo Cascio;
Daniele Luchetti;
Gabriele Mainetti;
Francesca Manieri;
Francesca Marciano;
Neri Marcorè;
Mario Martone;
Lucia Mascino;
Lorenzo Mieli;
Riccardo Milani;
Gabriele Muccino;
Ferzan Özpetek;
Lucio Pellegrini;
Sandro Petraglia;
Franco Piersanti;
Jacopo Quadri;
Costanza Quatriglio;
Ludovica Rampoldi;
Rita Rognoni;
Matteo Rovere;
Alessandro Roja;
Pietro Sermonti;
Silvio Soldini;
Paolo Sorrentino;
Isabella Spinelli;
Mattia Torre;
Marco Tullio Giordana;
Giovanni Veronesi;
Sandro Veronesi;
Daniele Vicari;
Paolo Virzì;
Massimo Wertmuller;
Gianni Zanasi;
Checco Zalone;
Luca Zingaretti

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