Contratti appalti: dal Coordinamento del Verde, due criticità segnalate al Dipartimento Ambiente
Autore : Redazione
Nell’avvicinarsi della firma dei contratti con gli appaltatori sulla base dell’Accordo Quadro Triennale per la Cura del Verde[1], il Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano ha scritto ai responsabili del Servizio Giardini di Roma Capitale per ricordare l’esigenza di affrontare due criticità del provvedimento che andrebbero corrette in sede applicativa.
Il Coordinamento, in occasione della presentazione dell’Accordo Quadro Triennale, il 6 aprile 2023, aveva apprezzato il proposito dell’Amministrazione di “mantenere, ripristinare, garantire e migliorare la sicurezza, la fruibilità e l’efficienza del verde urbano” nelle sue diverse componenti e aveva anche lodato le specifiche tecniche contenute nel Capitolato prestazionale, ma ora ritiene urgente che si tenga conto di alcuni aspetti peraltro segnalati da tempo all’Assessora Alfonsi (agosrto 2023) e al Dipartimento Tutela Ambientale (gennaio 2024).
La prima criticità è riferita all’obbligo (art. art. 3.1.7) [2] dell’appaltatore di provvedere, prima di avviare il cantiere, a “ogni forma di informazione preventiva alla cittadinanza”. Il problema è che esso sembra riguardare la sola sicurezza (segnaletica di cantiere, transennamenti, all’agibilità del traffico, ecc.). Nulla, infatti, si prescrive per l’informazione ai cittadini sulle ragioni agronomiche e sulle modalità tecniche delle lavorazioni previste, cioè sui contenuti dell’Ordine di servizio emanato dal Servizio Giardini. Si tratta, come è evidente, di un adempimento essenziale e finora trascurato, la cui assenza tra i compiti operativi è causa di continue polemiche e proteste da parte dei cittadini. Il problema si manifesta in quanto il Capitolato prestazionale non ne parla chiaramente, non stabilisce cioè a chi possa/debba competere tale obbligo. Il rimedio consiste nello stabilire contrattualmente che l’ordine di servizio contenga sempre anche il testo dell’ “informazione preventiva alla cittadinanza” che l’appaltatore dovrà riportare “nella cartellonistica affissa nelle strade di cantiere” (art. 32, c. 1 – Regolamento del Verde) [3]. Testo, aggiungiamo, che potrà (dovrà) essere contemporaneamente pubblicato anche sulla pagina “dedicata” del sito istituzionale.
La seconda criticità del Capitolato riguarda la garanzia d’attecchimento degli alberi messi a dimora. Com’è noto, il problema è quanto mai attuale dal momento che buona parte degli impianti realizzati negli ultimi anni, non assistita da un’adeguata manutenzione, è gravemente deperita e spesso perduta. Mentre non è ancora ben chiaro come e chi dovrà pagare le conseguenze del danno causato, chiediamo che venga modificato il criterio con cui è attestato l’attecchimento dei nuovi impianti.
Il Capitolato dice che “l’attecchimento si ritiene avvenuto quando, al termine di 90 giorni a decorrere dall’inizio della prima vegetazione successiva alla messa a dimora, le piante si presentino sane e in buono stato vegetativo”. È un termine incomprensibilmente breve, che non corrisponde con quanto prevede il Regolamento del Verde (art. 18, c. 3b) [4], né con quanto prescrivono i contratti ancora vigenti, né con le raccomandazioni delle recenti Linee strategiche sul Verde urbano (pag. 65) [5] che indicano un “intervento di messa a dimora comprensivo di cure, manutenzione e garanzia per un periodo non inferiore alle prime 3 stagioni vegetative, con utilizzo delle tecniche agronomiche più adatte al contesto”. Andrà perciò riformulata in senso restrittivo la garanzia d’attecchimento per i nuovi impianti. Ove tale restrizione non potesse essere introdotta, perché contrattualmente onerosa, sarà preferibile attribuire ad altri e adeguati appalti il compito di provvedere alla messa a dimora delle alberature con le garanzie d’attecchimento necessarie.
Giorgio Osti
Coordinatore Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Articolo 32. Interventi programmati e urgenti su aree a verde e alberate
comma 1 Tutti gli interventi programmati di abbattimento, e/o potatura e di reimpianto di intere alberate o parti significative di esse devono essere comunicati alla cittadinanza residente nelle strade interessate dai lavori, mediante pubblicazione dell’avviso e dei motivi dell’intervento in una apposita sezione del sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e del singolo Municipio interessato almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi, nonché mediante segnalazione cartellonistica affissa nelle strade di cantiere. Al termine di ogni intervento gli addetti incaricati devono provvedere, entro il termine massimo di 3 (tre) giorni, alla rimozione dei residui della potatura e/o dell’abbattimento.
[4] Regolamento del Verde art. 18, c. 3b
Articolo 18 Nuovi impianti, ripristini, sostituzioni e trapianti – principi generali
comma 3 Nelle aree pubbliche devono essere rispettati almeno i seguenti criteri:
…
b) la messa a dimora dovrà essere eseguita esclusivamente sotto la supervisione dipersonale tecnico abilitato secondo le migliori tecniche agronomiche:
– se necessario va installato un tubo corrugato biodegradabile di drenaggio, opportunamente dimensionato e tagliato ad un massimo di 10 cm dal terreno in modo da contenerne l’impatto visivo, posto alla base del fusto principale dell’individuo, al fine di provvedere all’irrigazione profonda della pianta;
– nel caso di piantagione di individui arborei o arbustivi giovani che devono essere mantenuti almeno per i primi due anni, a garanzia di attecchimento, va prevista l’infissione almeno di tre pali tutori a costituire un castelletto di protezione con barre trasversali, nell’ambito della ZPR, ma nel rispetto della zolla radicale. I pali devono essere di qualità, come definito dai Capitolati Speciali, essere in legno di castagno decorticato e devono essere esenti da fratture o segni di cattivo stato; devono inoltre essere opportunamente dimensionati in rapporto alla pianta da sostenere in modo da poter essere infissi nel terreno per almeno 100 cm. Il sistema di ancoraggio della pianta al palo deve essere realizzato sulle barre trasversali e mediante cinghia in pelle o gomma a sezione piatta e passante intorno al fusto al di sotto dell’impalcatura, previo strato interposto di tessuto non tessuto o iuta in modo da evitare strozzature o tagli della stessa;
[5]Linee strategiche sul Verde urbano (pag. 65)
Vedi (dal sito di Roma Capitale) Linee strategiche sul verde urbano di Roma. In questa pagina sono riporta le risultanze dell’attività del Tavolo di lavoro interistituzionale sulle alberature di Roma Capitale e dei lavori dei gruppi tecnici I, II, III, IV costituiti con Determinazione Dirigenziale n. 3219/2019 del 17.06.2019, confluite in una prima pubblicazione di Ottobre 2020 e aggiornate nel mese di Novembre 2023.Nel box allegati è possibile consultare e scaricare il volume Linee strategiche sul verde urbano di Roma.Data di pubblicazione: 23.11.2023