Crollo Ponte Morandi: cosa aspettiamo a investire nella manutenzione anzichè in nuove grandi opere?
Autore : Redazione
E’ crollato il gigantesco ponte autostradale di Genova, intorno alle 11.50. L’infrastruttura è caduta in parte sulla sottostante via Fillak a Rivarolo, su case e capannoni nella zona dell’Ikea. Ci sono vittime, i soccorritori parlano di due persone almeno, ma stando ad altre testimonianze i cadaveri tra le macerie potrebbero essere di più.
Si accerteranno cause e responsabilità. Ma da subito possiamo dire che sicuramente è una tragedia che si sarebbe potuta evitare, se gli investimenti per il monitoraggio, la manutenzione e la messa in sicurezza delle nostre infrastrutture e del nostro territorio fossero al primo posto delle iniziative della nostra classe politica, anzichè continuare a mettere letteralmente in cantiere sempre nuove grandi opere, per lo più inutili come la TAV e tante altre (persino il Ponte di Messina ritorna ciclicamente alla ribalta). A ogni nuova sciagura si esibiscono lacrime di coccodrillo, ma ad ogni campagna elettorale le promesse finiscono nel dimenticatoio e si sfruculia la fantasia degli elettori con opere avveniristiche e costosissime che più che all’interesse pubblico rispondono agli appetiti delle lobbies.
E si fomenta la paura per i migranti e si cancella la vera emergenza sicurezza, quella del dissesto idrogeologico e della obsolescenza strutturale che riguardano una grandissima parte del nostro Paese: emergenze che non sarebbero tali se un’Amministrazione di buon senso monitorasse e programmasse sistematicamente gli interventi necessari.
Questa volta facciamo che cancelliamo subito una delle tante opere inutili e con i soldi risparmiati avviamo un monitoraggio su larga scala di tutte le grandi infrastrutture in cemento armato che hanno più di 50 anni?
Vediamo se qualcuno lo mette in pratica davvero…
(AMBM)
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Disastro a Genova Genova, crolla il ponte Morandi (Fotogallery)
Ponte Morandi
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Genova, il ponte Morandi attraversa Polcevera
Dati tecnici: Tipo Ponte strallato Materiale cemento armato Lunghezza 1,182 m Luce max. 210 m Altezza 90 m Carreggiate 2 Corsie 4
Realizzazione Progettista Riccardo Morandi Costruzione 1963-1967
Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi poiché intitolato a Riccardo Morandi, attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano.
Il ponte, progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua. Ha una lunghezza di 1.82 metri, un’altezza al piano stradale di 45 metri e 1 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima è di 210 metri. Si tratta di un ponte a trave strallata, dove gli elementi verticali sono cavalletti costituiti da due V sovrapposte: una ha il compito di allargare la zona centrale ove appoggia la trave strallata, mentre l’altra, rovesciata, sostiene i tiranti superiori.
Il ponte venne inaugurato il 4 settembre 1967 alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.[1]
Il 14 agosto 2018, una parte del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena è crollata, probabilmente per un cedimento strutturale.[2][3]