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Cronaca di una strage di pini annunciata (in Commissione ambiente)

pini2Pubblichiamo un report  sintetico e il video della riunione della Commissione capitolina Ambiente che si è svolta il 16 settembre scorso con all’ordine del giorno la diffusione  della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) sui pini di Roma,  un’emergenza su cui Carteinregola, e prima ancora cittadini e comitati, ha lanciato l’allarme *.

Premesso che la situazione  avrebbe richiesto che si prendessero tempestive iniziative fin dalla prima apparizione della cocciniglia nel 2015 in Campania, sia da parte del Ministero preposto, sia da parte del servizio fitosanitario regionale, da quanto emerso dalla  riunione della Commissione la situazione è ancora  assai lontana dal trovare soluzioni efficaci.

Alla Commissione erano presenti, oltre al Presidente e ai consiglieri capitolini, il Direttore del Dipartimento tutela ambientale, il Direttore  del CREA, due funzionari  del Dipartimento, un esponente della Direzione servizio fitosanitario regionale, alcuni rappresentanti dell’ordine degli agronomi forestali e un rappresentante del Ministero dell’Ambiente.

Attualmente, a Roma, circa l’80% dei pini è stato attaccato da una cocciniglia alloctona, originaria del Nord America:  la prima ondata aveva colpito solo pochi pini, invece la scorsa primavera la presenza di questo insetto è diventata più massiccia. Da quando è stata segnalata in Italia per la prima volta,  nel 2015,  la  Toumeyella parvicornis sta contribuendo  rapidamente al declino e alla mortalità del pino domestico (Pinus pinea) nell’area urbana e periurbana della città di Roma. La riunione della commissione, richiesta da associazioni e dal consigliere Bordoni  (Lega) avrebbe dovuto chiarire la situazione dell’infestazione nel territorio cittadino e dare informazioni su quello che si sta facendo e si dovrebbe fare per combatterla. Ma l’esito della Commissione è stato alquanto scoraggiante.

Il direttore del Dipartimento Ambiente ha fatto riferimento ad uno studio sperimentale fatto da un’università di cui non sono state date indicazioni,  mentre i  due funzionari  hanno  spiegato che nel 2018  sono stati trattati circa 300 pini in via sperimentale utilizzando lo stesso prodotto utilizzato per la processionaria, con modesti risultati,  e nel 2019 sono stati trattati altri individui sempre con lo stesso sistema. Come prova, per tentare la lotta biologica, sono state lanciate 50 coccinelle che nel giro di poche ore sono state spazzate via dal vento forte. Secondo i due esperti,  essendo i pini di Roma circa 51.000, con l’esclusione di quelli presenti nei grandi parchi comunali e regionali, gli interventi si prospettano difficili e complessi, aggiungendo il tasto dolente delle scarse risorse economiche. In pratica il Dipartimento tratta l’infestazione da cocciniglia tartaruga con i prodotti per l’infestazione da processionaria e attende di capire se avranno qualche effetto positivo.

Il rappresentante del Servizio Fitosanitario ha comunicato che dalla  Regione  hanno seguito l’evoluzione dell’infestazione in Campania (iniziata nel 2015) e  che a giugno 2020 hanno  istituito un gruppo di lavoro che sta studiando la tematica, e che forse nei prossimi giorni potrà fornire  suggerimenti su interventi emergenziali, anche se ancora non conoscono la dinamica di sviluppo e di diffusione della cocciniglia. Da parte sua il rappresentante del Ministero ha detto che sarebbe dovuto partire uno studio ad inizio primavera, ma che a causa della pandemia oltanto a giugno hanno potuto istituire il gruppo di lavoro per redigere le linee guida per affrontare l’infestazione. Nessuna proposta o iniziativa è stata ventilata dalla Commissione capitolina.

La riunione si è conclusa con l’annuncio –  forse a breve –  dell’uscita delle citate linee guida dei Ministeri competenti sulla base delle indicazione del Comitato Fitosanitario Nazionale. Da tradurre poi in strumenti operativi a livello degli Enti locali, derivarne i capitolati, impostare su questi bandi di gara naturalmente dopo avere trovato i fondi necessari, pubblicarli, svolgere tutti gli adempimenti, accogliere i ricorsi…….

Intanto i pini di  Roma e del  suo vastissimo territorio rimangono indifesi  sotto attacco, malati senza cura (neanche una terapia “compassionevole”), con la prospettiva, sempre più realistica, della radicale trasformazione dell’ambiente e del paesaggio storico della Capitale.

 Gruppo verde urbano di Carteinregola

Per osservazioni  e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com

* vedi I Pini di Roma rischiano di scomparire e nessuno interviene. Una proposta 31 agosto 2020 Continua#

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