Città azzurra città fredda città mobile e ferma con le facciate al sole, ancor nell’ombra il piede delle case. Ombra ai cancelli e ai pini e al sonno di piccoli bambini rimasti nella casa senza madre.
Città di corse e soste alle otto del mattino, studenti, impiegati, manovali e donne col rossetto e il giornale.
Città che indugi e che prorompi alla periferia mentre mi allontano a lavorare, città di tutti e mia.
Difficile é il mio tempo, ma io non mi lamento. Mai ti dirò: – Torniamo indietro, Torniamo donne a casa – Tu, casa più grande della mia, ancor feroce al tenero mio amore come caverna al primordiale, ti chinerai sul gioco dei bambini con libere movenze che la luce non rompe che l’ombra non incrina, Perché tu sei nel tempo destinata a finire il tuo cemento, a fiorire la tua maternità, città di tutti e mia, città! Che l’architetto fa di vetro e noi di sangue.
Da Luigia Rizzo Pagnin, Il borghese agli agguati, Edizioni de “Il rinoceronte”, Padova, 1964 (da Eddyburg)
da Open Polis – speciale 8 marzo 2017 Donne e potere:
Le donne nei luoghi decisionali aumentano e spesso raggiungono la soglia del 30% di presenze. Ma se dal dato quantitativo si passa all’aspetto qualitativo si notano molte differenze: più si sale ai vertici e più la presenza femminile diminuisce. Il soffitto di cristallo è ancora da scalfire. Continua a leggere→
Per una presenza equilibrata di uomini e donne negli organi decisionali non bisognerebbe scendere sotto la soglia del 40% di uno dei due sessi. Un parametro rispettato solo in 8 regioni e per lo più grazie al fatto di escludere il presidente dal conto. Continua a leggere→
Le presidenti di regione sono solo due in tutta Italia. In generale le donne hanno ancora una certa difficoltà a essere elette: sono infatti più presenti nelle giunte, dove gli incarichi sono conferiti, che nei consigli. Ma anche tra le nomine restano lontane dalla gestione economica. Continua a leggere→
Aumentano le donne nei luoghi decisionali. Ma se dal dato quantitativo si passa all’aspetto qualitativo si notano molte differenze: più si sale ai vertici e più la presenza femminile diminuisce. E nei ruoli di maggior peso o prestigio sono ancora figure rare, a volte rarissime. Continua a leggere→
La parità di genere nel governo Renzi è durata poco ed è ormai una parentesi archiviata da tempo. L’attuale esecutivo guidato da Gentiloni è partito senza scelte eclatanti in questo senso: le titolari di dicasteri sono il 27,78% del totale: 5 su 18, di cui 2 senza portafoglio. Continua a leggere→
Sono quasi un terzo nel parlamento italiano e anche di più in quello europeo. Per la prima volta hanno raggiunto il 30% nei consigli di amministrazione delle aziende quotate. Ma a tutti i livelli emerge un forte calo di presenze femminili quando si guarda alle posizioni che contano davvero. Continua a leggere→