Anche se annichiliti dagli attentati rivendicati dall’Isis ieri sera a Parigi – il bilancio è arrivato a 128 morti e circa 200 feriti – non dobbiamo lasciarci accecare dal dolore e dalla paura. Non lasciamo spazio libero a chi adesso cercherà di usare il nostro dolore e la nostra paura per commettere altre ingiustizie. Penso a quelle persone che sono andate a un concerto, a una partita. E a quelli che quelle persone amavano. Ma penso anche a quella moltitudine innocente di bambini, donne e uomini, scappati da mondi difficili e crudeli, che adesso dovranno subire il nostro dolore e la nostra paura. (AMBM).
In calce qualche link a canali di informazione e alcuni articoli che segnaliamo
di Gino Strada 16 Novembre 2015«Si sono distrutte intere nazioni, scardinata la struttura sociale, non solo politica. E l’Isis nasce proprio da lì. Davvero un grande successo». Huffington Post, 15 novembre 2015
di Francesco Indovina 16 Novembre 2015Una cantata, senza musica, se non rumori di guerre. Molti perché, laceranti per noi che apparteniamo alla parte benestante del pianeta. Felicità futura online, 15 novembre 2015
di Alfonso Gianni 16 Novembre 2015Nel solco delle analisi e degli atteggiamenti più ragionevoli espressi nei giorni scorsi, un passo in più sulla domanda più impegnativa, cui è legato il nostro futuro: che fare? Huffington Post, novembre 2015
di Tommaso di Francesco 15 Novembre 2015Se perfino Scalfari arriva a scrivere che non basta fare la guerra all’Isis con le bombe ma bisogna mandare i soldati a combattere, allora davvero gli uomini del Primo mondo hanno perso la ragione, e l’orgogliosa civiltà dell’Europa è un morto che cammina. Pochissime le isole d’intelligenza che rimangono vive. Il manifesto, 15 novembre 2015, con postilla
Per contrastare e vincere occorre innanzitutto comprendere. Su questo giornale ci si impegna spesso nel farlo; rara avis. Il manifesto, 15 novembre 2015
«La distorsione della realtà comincia con la stessa parola “migranti”. Non c’è governo o forza politica che parli di “persone in fuga”». Il Fatto Quotidiano, 14 novembre 2015
L’articolo di Tomaso Montanari Liberté, egalité, fraternité
In queste ore terribili, stiamo diventando tutti meno liberi. Se vogliamo sperare di riconquistare la nostra libertà, abbiamo una sola strada: costruire un mondo più eguale. Più fraterno. È la lezione della Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité.
Terrore a Parigi. Dove cercare le radici? di Alfonso Pascale ( 14-11-2015)
Non siamo in presenza di uno scontro di civiltà tra il Sud e il Nord del mondo o tra Occidente e Oriente. Siamo ancora una volta, in forme nuove, allo scontro frontale tra lo spirito di autodistruzione, che è figlio dell’Europa e che dal vecchio continente è stato esportato altrove, e i valori fondanti dell’Illuminismo
…Accanto alla sfida della sicurezza, della pacificazione e della cooperazione allo sviluppo, dobbiamo ripartire insieme in Europa e in Italia dall’educazione e dalla cultura inclusive, fondandole su valori di una comune dignità e libertà, sui diritti umani scolpiti nella Carta dell’Onu e sulla capacità di creare fraternità… (> leggi l’articolo)