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Dopo “Romadicebasta”: figure, figurine e figuracce

manifestazione 27 10 2018 foto Annabella D'Elia

Il commento di Virginia Raggi (1) dopo “Roma dice basta”,  il sit-in  sotto il Campidoglio a cui hanno partecipato migliaia di persone il 27 ottobre scorso, non è degno di un Sindaco.
Qualche giorno fa (2)  Carteinregola si augurava  che per una volta la Sindaca prendesse atto di una protesta  pacifica e legittima, ascoltando e rispondendo ai cittadini.
Invece Virginia Raggi ha preferito portare avanti la linea che da tempo monopolizza la comunicazione pentastellata,  che consiste nella negazione dei problemi, nell’iperbolica autocelebrazione e nell’ostentato disprezzo verso chi osa criticare.
Una linea che ha ben poco a che fare con quello che dovrebbe essere il profilo di una figura istituzionale al vertice della Capitale d’Italia, che fa presagire conflitti e contrapposizioni di cui la nostra città non avrebbe per niente bisogno, visto il livello di degrado morale e materiale raggiunto.
E la marcia indietro  della Sindaca,  arrivata  dopo  una pioggia di critiche (3), non ripara la brutta figura istituzionale. (in calce il link al confronto  TV tra il vice Sindaco Bergamo e le organizzatrici della manifestazione)
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C’erano Lorenzin, Calenda e tutta la “vecchia” guardia del Pd. Mancava soltanto il conte Gentiloni…” così comincia il lungo post della prima donna Sindaco della Capitale, in risposta alla moltitudine di cittadini e cittadine che poche ore prima avevano occupato Piazza del Campidoglio per rendere visibile  il loro malessere per la situazione in cui versa Roma.
Ancora una volta Virginia Raggi ha scelto di non indossare il tricolore del primo cittadino  ma la maglietta dell’attivista cinquestelle che risponde per le rime a chi la contesta, trattando i cittadini come avversari politici.
Perchè un Sindaco, di fronte  alle legittime proteste per le drammatiche condizioni della città, risponde  nel merito,  non  attacca i cittadini che  protestano. Non li accusa di essere tutti militanti del PD sotto mentite spoglie o una manica di sprovveduti  che si sono fatti strumentalizzare. Non usa, per sminuirne la rilevanza –  non potendo negare quella numerica –  la sottolineatura di  “volti provati e stanchi” e “chiome bianche” come se l’età dei partecipanti rendesse meno significativa   la manifestazione.   Non li sbeffeggia – attingendo  al classico repertorio di destra –   appioppandogli “borse firmate da mille euro indossate come fossero magliette di Che Guevara e – accessorio immancabile – i barboncini a guinzaglio (ovviamente con pedigree)”. Come se lo scontento fosse appannaggio eclusivo di borghesucci che vivono nei quartieri “alti”, contrapposti alle periferie dove  la sua Giunta, a suo dire,  starebbe facendo miracoli.
Un Sindaco non continua a negare sempre e comunque che in città ci siano problemi seri, a  rifiutare qualsiasi critica vantandosi di aver fatto il massimo dei massimi, ad agitare il tormentone che se qualcosa non va bene è colpa di chi ha governato prima,  della macchina amministrativa che boicotta o di Mafia Capitale.
Già: un Sindaco non arriva a chamare “orfani di Mafia Capitale” cittadini che chiedono legalità, cura della città e rispetto delle regole.
Un Sindaco non riversa su un social quel profluvio di frasi velenose degne delle risse dei peggiori talk show.
Viene da pensare (o sperare)  che quel post  non sia farina del sacco di Virginia Raggi, ma  dei cervelloni della comunicazione pentastellata, o comunque di  qualcuno che ha  ben poco  a cuore l’onore  e l’autorevolezza della  figura del Sindaco.
Qualcuno  che evidentemente considera  il Sindaco, il prestigio delle istituzioni capitoline, il rapporto con la cittadinanza,  aspetti secondari  di una partita –  nazionale – che si gioca anche a  colpi di social, per mantenere alti i consensi  e cancellare i dissensi esterni ed interni, a qualsiasi costo.  Usando in primis la solita trovata di agitare complotti. In questo caso del PD.  Come se il PD fosse ancora un partito in grado di  portare in piazza migliaia di persone (come se i “Lorenzin, i Calenda e tutta la “vecchia” guardia del Pd” non si fossero imbucati  a farsi selfie in mezzo a una folla di manifestanti come ultima spiaggia).  E poi  spaccando in due la cittadinanza: da una parte  i viziati  borghesi del centro che difendono lo “status ante”, dall’altra il popolo delle periferie che vuole il cambiamento. Come se una coraggiosa maggioranza pentastellata avesse, per una volta,  privilegiato i territori più abbandonati  a scapito del decoro nei quartieri centrali. Magari. Purtroppo a Roma il degrado è diventato “democratico”, come “La livella” di Totò. Ricchi e poveri, centro e periferie, si beccano le buche, gli alberi che crollano, i rifiuti agli angoli delle strade, gli autobus che non arrivano e che gni tanto  prendono fuoco.
Continuare a raccontare sui social una realtà “aumentata” che si dissolve anche solo affacciandosi alla finestra,  attaccando e offendendo chi – povero o ricco – dice  che il Re è nudo, potrà avere qualche fortuna con i simpatizzanti pentastellati del resto d’Italia, ma svilisce la figura del Sindaco e la trasforma progressivamente in un’esile figurina di passaggio,  destinata al dimenticatoio.
 Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum: sicuramente la manifestazione si sarebbe giovata dell’assenza degli  esponenti politici di vari schieramenti   che hanno preferito imbucarsi nella ghiotta passerella anzichè lasciare i cittadini al centro della scena, offrendo così facile appiglio a chi voleva appioppare  “targhe” politiche  all’iniziativa.
Post scritum 2:  inaccettabile il durissimo attacco del blogdelleStelle al quotidiano La Repubblica, definita sponsor della manifestazione “organizzata da un PD nostalgico dei tempi di Mafia Capitale”
M5S repubblica manifestazione Schermata 2018-10-29 alle 08.47.57

Diversa invece la posizione del Vice Sindaco Bergamo, che in un confronto TV  con le organizzatricie della manifestazione I il 28 ottobre, definisce legittima e “sana” qualsiasi manifestazione democratica di cittadini (> guarda In 1/2 ora di Lucia Annunziata su RaiPlay – per vedere bisogna fare l’accesso)
in mezz'ora su romadicebasta Schermata 2018-10-29 alle 09.01.52
 Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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fb Raggi su Manifestaizone roma dice bastaSchermata 2018-10-27 alle 22.15.27(1) (dalla pagina Fb di Virginia Raggi, 27 ottobre 2018)

C’erano Lorenzin, Calenda e tutta la “vecchia” guardia del Pd. Mancava soltanto il conte Gentiloni che però, da Firenze, non ha fatto mancare un tweet di partecipazione.

Dalle immagini li ho riconosciuti subito. Non era difficile. Erano gli stessi volti provati e stanchi, le stesse chiome bianche della precedente disastrosa manifestazione di rilancio del Pd in piazza del Popolo.

Gli stessi volti che non abbiamo mai visto in periferia. Gli stessi volti bastonati di chi è scomparso alle ultime elezioni. Ho visto vecchi politici che rivogliono la poltrona e rappresentano soltanto se stessi: il partito con uno zoccolo duro al centro di Roma e ormai scomparso nel resto della città.

Hanno nascosto le bandiere di partito, forse perché ormai gli stessi sostenitori del Pd hanno un certo imbarazzo a dire che sono del Pd. Quindi con il loro giornale volevano far credere che in piazza fosse scesa la società civile. Invece, hanno provato semplicemente a strumentalizzare i cittadini per fini partitici.

Anche stavolta li abbiamo scoperti. Quelli del Pd erano riconoscibilissimi: signore con borse firmate da mille euro indossate come fossero magliette di Che Guevara e – accessorio immancabile – i barboncini a guinzaglio (ovviamente con pedigree).

I più audaci hanno osato una maglietta “No cordoli” che evidentemente li schiera a favore dei suv in doppia fila e contro le corsie preferenziali per i mezzi pubblici. La società civile siamo noi, altro che quelli dello stop alle preferenziali!

I cittadini vanno sempre ascoltati ed io li ascolto: ieri, ero a Ostia, in periferia, ad un incontro pubblico dove abbiamo parlato del problema della rete fognaria che i “capaci” di prima avevano fatto male e che provoca le voragini che noi stiamo rimettendo a posto.

Oggi un partito ha espresso impazienza: vuole tornare al passato. Ebbene noi stiamo portando avanti un cambiamento, epocale per questa città, tra mille ostacoli. Abbiamo ereditato macerie e stiamo costruendo su queste.

Il Pd è in cerca di un riscatto politico che tarda a venire e mai verrà; ha provato a camuffarsi e a dire “basta”. La mia risposta al Pd è ferma: avanti a testa alta. Non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di “mafia Capitale”, da chi vuole il ritorno di Buzzi e Carminati; da chi vuole privatizzare le nostre aziende pubbliche come l’Atac; dai radical chic; dagli pseudo intellettuali che non hanno mai preso un autobus in vita loro o fatto la spesa al mercato.

Io ho dichiarato guerra ai clan Spada e Casamonica, ho messo fine a quel saccheggio che hanno fatto di Roma. Noi abbiamo aperto asili e scuole; abbiamo stanziato 137 milioni per lavori pubblici necessari a rilanciare città ed economia; abbiamo aperto cantieri ovunque; acquistato 600 autobus nuovi che dal 2019 saranno a disposizione dei romani; abbiamo esteso la raccolta differenziata “porta a porta” a 150mila cittadini in meno di otto mesi (loro amministrano da decenni città più piccole dove neanche sanno cosa sia il “porta a porta”) e la stiamo avviando in oltre 85 mila negozi e ristoranti; abbiamo aperto piste ciclabili; abbiamo realizzato corsie preferenziali per i mezzi pubblici; abbiamo dato fondi ai Municipi per rifare le strade; abbiamo approvato i bilanci senza fare debiti; abbiamo ripagato parte dei debiti di chi ci fa ora la morale; abbiamo sgomberato gli scrocconi dalle case di nostra proprietà; abbiamo sgomberato esponenti del clan Spada dalle case dei cittadini e le abbiamo riassegnate a chi ne aveva diritto; abbiamo rilanciato la cultura superando gli steccati dei circoli chiusi; abbiamo promosso il car sharing cittadino. Ci stiamo impegnando anima e corpo.

I romani mi hanno chiesto un cambiamento profondo e con la mia squadra lo stiamo attuando. Raccogliamo le critiche per migliorare ancora di più. Questo è il primo obiettivo di un sindaco.
Roma è la mia città, ci sono nata e ci vivo. Io ci tengo a Roma e la difendo.

(2) vedi  Caro M5S, o cambi, o ti giochi per sempre il rapporto con i cittadini di Roma

(3) In calce il commento di Corrado Formigli al post della Sindaca e l’ulteriore post della Sindaca che fa goffament4 retromarcia rispetto ai toni usati dopo la manifestazione

Il commento di Formigli 28 ottobre 2018

Cara sindaca Raggi, ho letto la sua risposta alla manifestazione dei cittadini romani al Campidoglio. La polemica politica va bene e certo non si pretende che lei dia ragione a chi la contesta. Ma trovo profondamente sbagliato deridere chi manifesta, suggerire che sia stato strumentalizzato dal Pd. Io a quella manifestazione sono andato perché sono stanco di vivere in una città sempre più sporca e degradata, e ci sono andato proprio dopo essermi accertato che non ci fossero bandiere di partito. Perché il disastro di Roma è in buona parte responsabilità di chi ci ha governato prima, quindi delle ultime giunte di destra e di sinistra. Ma gli ultimi due anni e mezzo no, quelli sono sotto la sua responsabilità. Al di là dei commenti delle truppe militanti del web, chiunque viva a Roma sa esattamente quello che sta succedendo alla nostra città. Respira, vede, conosce, misura. Inutile giocare con le parole, oggi Roma è messa molto male. Io in tanti anni non l’ho mai vista in uno stato di abbandono simile. E rispondere a chi si lamenta “allora preferivi quando c’era mafia capitale” è un’offesa all’intelligenza. Si può combattere la mafia (noi a Piazzapulita da anni ci occupiamo di mafie e disastri romani, fin dai tempi di Alemanno) e desiderare una città moderna, pulita, civile. Desiderare una visione, sognare di tornare a Roma da un viaggio in Europa senza sentirsi umiliato dallo stato pietoso delle cose. Cara sindaca, si metta in ascolto. Molti hanno sperato nel cambiamento, lei ha avuto un’enorme apertura di credito dai cittadini romani. Smetta adesso di dividerli in amici e nemici, ricchi e poveri, piddini e grillini. I cittadini sono cittadini e al di là di come la pensano hanno tutti un quotidiano da vivere, bambini da crescere e portare a scuola, genitori o nonni da accudire. Non si metta a caccia di bandiere nascoste ma di chi insozza la nostra capitale, di chi la maltratta. Ci vuole uno sforzo comune, non serve additare nemici pubblici infiltrati chissà dove. Mi creda, una piazza civica e civile che si mobilita va sempre ascoltata, mai additata.

 

La risposta di Raggi a Formigli 28 ottobre 2018

Ciao Corrado Formigli, ho letto il tuo post. Mi preme soprattutto chiarire un punto: ieri ho ascoltato le richieste dei cittadini e le ho fatte mie. Perchè ascolto. Ascolto e poi mi metto al lavoro.

In questi due anni non è passato giorno o notte che non mi sia impegnata con tutta me stessa per provare a risollevare una città devastata. Resta ancora da fare? E chi lo nega? La mia risposta è che mi impegno ancora di più.

Stanno ripartendo i bandi sul verde pubblico dopo anni di blocco, che certo non ho causato io ma lo stop legato alle giustissime inchieste di Mafia Capitale. Ci sono voluti due anni di lavoro per farli ripartire: prima le gare non venivano fatte e proprio le inchieste della magistratura ci hanno raccontato come andava a finire… Sono dovuta ripartire dal nulla che ci hanno lasciato.

Anche sui rifiuti rispondo con i fatti: in sette mesi abbiamo esteso il “porta a porta” a 150mila persone e abbiamo scoperto 120mila scrocconi su 450mila cittadini censiti. Prima gli scrocconi non pagavano e sporcavano. Tra pochi giorni parte la raccolta “porta a porta” per 88mila ristoranti, bar, negozi. Anche io vorrei di più e prima ma quanto si sta facendo non è il nulla.

Io ascolto, ma agisco in maniera diversa rispetto al passato. Le buche? Le segnalazioni mi arrivano. Le vedo. Potrei mandare qualche azienda “amica” e tapparle con un po’ di catrame per poi rivedere quelle stesse buche riaprirsi dopo due mesi: ma così avrei soltanto perso tempo e sperperato denaro pubblico in cambio di un po’ di tranquillità mediatica.

Invece, faccio partire gare d’appalto per riasfaltare a regola d’arte quel tratto di strada. Ho rifatto strade dove, come a piazza Lodi, sotto il catrame c’era direttamente la terra.

Avrei potuto limitarmi a fare un ritocchino, invece è stato rifatto tutto, scavando 13 centimetri sotto lo strato di catrame. È ovviamente solo un esempio. Io so perfettamente che per una gara, realisticamente, sono necessari almeno nove mesi di lavoro in ufficio e che per nove mesi sarò attaccata mediaticamente ma ritengo che sia la cosa più giusta da fare per i cittadini.

Intanto, ho investito 140 milioni di euro grazie a bilanci finalmente in ordine e ho fatto avviare una programmazione degli interventi che prima non c’era.

Sono la prima ad essere scontenta di questi tempi burocratici. Un mese fa ho convocato tutti i massimi dirigenti del Campidoglio, a sorpresa li ho invitati a salire su tre bus e li ho portati fuori dal “palazzo”, in giro, per mostrare i punti più critici della città e fargli toccare con mano cosa significhi anche un solo giorno di ritardo per una firma ad un documento. Sono la prima a darsi da fare per avere risposte immediate e smuovere una macchina che ho trovato ferma da anni.

Quanto alla piazza di ieri non ho potuto sorvolare sul fatto che c’erano tanti esponenti del Pd che hanno provato a strumentalizzare le persone che erano lì. Negarlo è una offesa all’intelligenza. Ed io ho risposto politicamente a quegli esponenti politici con i quali, lo sottolineo con fermezza, non sono d’accordo perchè li considero responsabili di quanto ci hanno lasciato. Hanno fatto danni per 20 anni e danno la colpa alla mia amministrazione. Eh no. Non posso starci. Io ho attaccato loro, non le persone.

So che tra i manifestanti ci sono cittadini della società civile. Ho ascoltato. Capisco perfettamente l’impazienza. Mi dà anche rabbia che ci sia qualche vecchio volpone della politica che li voglia strumentalizzare. Sia ben chiaro che ho puntato il dito contro chi ha provato ad usarli, mai contro i cittadini. Sono i miei concittadini che rispetto, sempre. Siamo dalla stessa parte.

Ieri, però, in piazza, c’era anche tutto lo stato maggiore del Pd romano. E’ un dato di fatto. Il loro giornale ha fatto una diretta web nazionale. Da settimane sui social media del Pd è partita una campagna mediatica specifica. Tra le promotrici c’è chi ha fatto l’assessore municipale e si è candidata con il Pd. Devo far finta di non saperlo? Evidentemente hanno provato a fare un attacco politico. Ed ho risposto loro politicamente. A loro, non ai cittadini che rispetto.

Ai cittadini voglio dare risposte concrete. Io rispetto tutti i cittadini. Sono il sindaco di tutti i romani, anche di chi non mi ha votata, e li ascolto perchè sono qui per servirli. Corrado, voglio garantirti che vi ascolto sempre e agisco sempre e solo nell’interesse comune.

Lo ripeto spesso ai giornalisti: aiutateci a raccontare anche le cose positive che stiamo facendo per la città. Credo sia oggettivamente impossibile che sia sempre tutto negativo. Facciamo squadra tutti insieme e risolleviamo questa città. Il cambiamento lo vogliamo tutti. Uniti si fa prima e meglio.

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